The Holy See Search
back
riga

 

PELLEGRINAGGIO GIUBILARE
DI SUA SANTITÀ GIOVANNI PAOLO II
IN GRECIA, IN SIRIA E A MALTA
SULLE ORME DI S. PAOLO APOSTOLO

4-9 MAGGIO 2001

     

DOCUMENTAZIONE

 

[Aggiornamento: 20.04.2001]


 

G R E E C E

Ellás
Repubblica Ellenica
Ellinikì Dimokratìa

Per visionare la piantina con i luoghi degli eventi, clickare su Athens

Atti 17, 15-34.  Atene era conosciuta per i suoi templi dedicati a molte divinità, centro dell'ellenismo pagano.  La filosofia si sviluppava nella città.  Durante il suo Secondo Viaggio Missionario (Atti 15, 36 - 18, 23), iniziato e terminato in Antiochia (Siria), dal 49 al 52, S. Paolo portava il Vangelo nelle piazze pubbliche di Atene, la metropoli intellettuale dell'ellenismo.  Il suo insegnamento otteneva risultati diversi.  Alcuni erano interessati, altri erano scettici.

 

Atene - Agora

Agora: piazza del mercato di Atene.  L'edificio alla destra è la Stoa di Attalus.

Atti 17, 16-18 dice che S. Paolo parlava ogni giorno nell'Agora o piazza del mercato con i presenti.  Alcuni filosofi epicurei e stoici (le due principali scuole di filosofia d'allora) dibattevano con lui:

"(...) Paolo (...) fremeva nel suo spirito al vedere la città piena di idoli.  Discuteva frattanto nella sinagoga con i Giudei e i pagani credenti in Dio e ogni giorno sulla piazza principale con quelli che incontrava.  Anche certi filosofi epicurei e stoici discutevano con lui e alcuni dicevano: 'che cosa vorrà mai insegnare questo ciarlatano?'  E altri: 'Sembra essere un annunziatore di divinità straniere'; poiché annunziava Gesù e la risurrezione".


Atene - Areopago

Areopago: la collina di Ares, una collina ad Atene, a sud dell'Agora, dove il Supremo Tribunale di Atene teneva le sedute; indica anche il Tribunale stesso.

Atti 17, 19-34 racconta del discorso di S. Paolo Apostolo all'Areopago, l'unico esempio della sua predicazioni ai pagani e unico caso nel quale lo vediamo fare ricorso alla sapienza profana per combattere il paganesimo.  Il testo può intendersi in due maniere: o i filosofi hanno condotto S. Paolo "su (la collina de) l'Areopago", ossia in un luogo appartato per ascoltarlo con comodo; oppure (meglio ancora),  l'hanno condotto "davanti (alla Corte de) l'Areopago".  Dopo un esordio di circostanza, S. Paolo sviluppa l'annunzio del vero Dio, in antitesi alla concezione pagana. Dio ha creato l'universo.  Dio ha creato l'uomo.  Il discorso termina con un invito alla conversione nella prospettiva del giudizio.  Ambedue le parti del discorsi hanno una punta anti-idolatrica:

"Presolo con sé, lo condussero sull'Areopago e dissero: 'Possiamo dunque sapere qual è questa nuova dottrina predicata da te?  Cose strane per vero ci metti negli orecchi; desideriamo dunque conoscere di che cosa si tratta'.  Tutti gli Ateniesi infatti e gli stranieri colà residenti non avevano passatempo più gradito che parlare e sentir parlare.
Allora Paolo, alzatosi in messo all'Areopago, disse:
'Cittadini Ateniesi, vedo che in tutto siete molto timorati degli dèi.
Passando infatti e osservando i monumenti del vostro culto, ho trovato anche un'ara con l'iscrizione: Al Dio ignoto.  Quello che voi adorate senza conoscere, io ve lo annunzio.  Il Dio che ha fatto il mondo e tutto ciò che contiene, che è signore del cielo e della terra, non dimora in templi costruiti dalle mani dell'uomo né dalle mani dell'uomo si lascia servire come se avesse bisogno di qualche cosa, essendo lui che dà a tutti la vita e il respiro e ogni cosa.  Egli creò da uno solo tutte le nazioni degli uomini, perché abitassero su tutta la faccia della terra.  Per essi ha stabilito l'ordine dei tempi e i confini dello spazio, perché cercassero Dio, se mai arrivino a trovarlo andando come a tentoni, benché non sia lontano da ciascuno di noi.  In lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo, come anche alcuni dei vostri poeti hanno detto: Poiché di lui stirpe noi siamo.
Essendo noi dunque stirpe di Dio, non dobbiamo pensare che la divinità sia simile all'oro, all'argento e alla pietra, che porti l'impronta dell'arte e dell'immaginazione umana.  Dopo esser passato sopra ai tempi dell'ignoranza, ora Dio ordina a tutti gli uomini di tutti i luoghi di ravvedersi, poiché egli ha stabilito un giorno nel quale dovrà giudicare la terra con giustizia per mezzo di un uomo che egli ha designato, dandone a tutti prova sicura col risuscitarlo dai morti'.
Quando sentirono parlare di risurrezione di morti, alcuni lo deridevano, altri dissero: 'Ti sentiremo su questo un'altra volta'.  Così Paolo uscì da quella riunione.  Ma alcuni aderirono a lui e divennero credenti, fra questo anche Dionigi membro dell'Areopago, una donna di nome Damaris e altri con loro".

 


Ritorna a:

- Indice Pellegrinaggio Giubilare di Sua Santità Giovanni Paolo II in Grecia, in Siria e a Malta sulle orme di S. Paolo Apostolo (4-9 maggio 2001)
 
[Inglese, Italiano]

- Indice Comunicazioni di servizio
 
[Francese, Inglese, Italiano, Portoghese, Spagnolo, Tedesco]

- Indice Sala Stampa della Santa Sede
  [Francese, Inglese, Italiano, Portoghese, Spagnolo, Tedesco]

 

top