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VISITA PASTORALE
DI SUA SANTITÀ GIOVANNI PAOLO II
A FROSINONE

16 SETTEMBRE 2001

La Diocesi di Frosinone-Veroli-Ferentino
Dati storici e pastorali

[Aggiornamento: 25.08.2001]


 

La Chiesa di Frosinone-Veroli-Ferentino è nata il 30 settembre 1986, quando, nel quadro della ristrutturazione delle diocesi italiane, la Sede Apostolica ha disposto la fusione delle due sedi vescovili di Veroli-Frosinone e di Ferentino, erigendo in Frosinone la sede episcopale. Il territorio diocesano si estende per 804 Kmq., nel cuore della Ciociaria, tra i monti Ernici, Lepini e Ausoni. Sono circa 190.000 gli abitanti residenti, distribuiti in 22 Comuni. Cinque le zone pastorali o vicarìe della Diocesi: Frosinone, Ferentino, Ceccano, Veroli, Ceprano; 79 le parrocchie.

La Diocesi di Veroli e la Diocesi di Ferentino, dalla cui fusione tra origine l’attuale Diocesi, rivendicano origini apostoliche. La Chiesa di Veroli fa risalire l’inizio della sua fede alla predicazione di S. Maria Salome, che al seguito di Pietro sarebbe giunta nell’antica città ernica accompagnata dai futuri martiri Biagio e Demetrio. Ferentino attribuisce invece la nascita della sua primitiva comunità cristiana all’opera evangelizzatrice dello stesso Principe degli Apostoli, San Pietro. L’antichissima tradizione non è però fondata su alcun documento storicamente attendibile.

L’abbondante materiale archeologico rinvenuto nel territorio e la vicinanza con Roma permettono comunque di attribuire la fondazione delle antiche Chiese di Ferentino e di Veroli, se non alla generazione apostolica, a quella immediatamente successiva. Le due città erano infatti, in età imperiale, centri di notevole importanza, sedi di Municipi e patria di nobili famiglie e il Cristianesimo dovette giungervi assai presto attraverso la via Latina. Il primo vescovo accertato di Ferentino fu Basso che nel 487 sottoscrisse un sinodo romano, mentre si deve attendere il 743 per indicare in Martino il primo vescovo documentato di Veroli.

Una costante tradizione, accettata come veritiera da eminenti storici, asserisce che Frosinone fu sede episcopale fino all’VIII secolo e che l’antica Diocesi al tempo dell’invasione longobarda si fuse con la vicina sede verolana o che si sia trasferita a Veroli, luogo geograficamente più sicuro.

Frosinone diede i natali ai santi pontefici Ormisda e Silverio, che nella storia della Chiesa costituiscono l’unico caso di due papi di cui il primo è padre del secondo.

Il 29 febbraio 1956 la Sacra Congregazione Concistoriale decretò che al titolo antico di Veroli si unisse in perpetuo il titolo di Frosinone. Il 1° febbraio 1973 mons. Umberto Florenzani, vicario generale della Diocesi di Veroli-Frosinone, fu chiamato a succedere nella sede vescovile di Ferentino a mons. Costantino Caminada, morto da alcuni mesi. Il nuovo vescovo veniva nominato anche ausiliare del vescovo di Veroli-Frosinone, mons. Giuseppe Marafini, gravemente ammalato. Mons. Florenzani si trovò pertanto a guidare di fatto le due Diocesi. Dopo il suo trasferimento alle sedi di Anagni e di Alatri, il 21 dicembre 1973, mons. Michele Federici, arcivescovo di Crotone e di S. Severina, venne chiamato a guidare le due Diocesi, stabilendo la sua residenza nel palazzo episcopale di Frosinone, edificato alla fine degli anni ’60 per volontà di mons. Marafini.

Mons. Federici moriva tragicamente nel terremoto dell’Irpinia, il 23 novembre 1980, sotto le mura della sua stessa casa paterna. Il 6 giugno 1981 mons. Angelo Cella, vescovo titolare di Vissalsa e vicario generale di Palermo, venne nominato vescovo di Veroli-Frosinone e di Ferentino. Il 30 settembre la Sede Apostolica dispose la piena unione delle due antiche Diocesi con il nuovo titolo di Frosinone-Veroli-Ferentino. La chiesa collegiata di S. Maria in Frosinone divenne la cattedrale della nuova Diocesi, mentre la basilica dei Santi Giovanni e Paolo in Ferentino e il duomo di S. Andrea in Veroli assunsero il titolo di concattedrali. Mons. Angelo Cella ha retto la nuova Diocesi fino alle dimissioni per raggiunti limiti di età, presentate alla Sede Apostolica nell’ottobre 1998.

Il 9 luglio 1999 mons. Salvatore Boccaccio, vescovo di Sabina-Poggio Mirteto e già ausiliare a Roma, è stato chiamato alla guida della Diocesi di Frosinone-Veroli-Ferentino, dove ha fatto il suo solenne ingresso il 3 ottobre dello stesso anno.

La Diocesi venera come Patroni S. Maria Salome (la festa è celebrata il 25 maggio) che, secondo l’antichissima tradizione, fu, insieme all’apostolo Pietro e ai Santi Biagio e Demetrio, la prima evangelizzatrice dell’antica città ernica di Veroli e S. Ambrogio martire (festa il 1° maggio), centurione dell’esercito romano che, mentre con le truppe era di stanza a Ferentino nell’anno 303, accusato di essere cristiano, testimoniò la sua fede con il martirio proprio presso quella città che ancora oggi ne conserva le sante reliquie.

Hanno avuto i natali nella Diocesi la Beata Maria De Mattias, nata a Vallecorsa nel 1805 e morta a Roma nel 1866, fondatrice della Congregazione delle Suore Adoratrici del Sangue di Cristo, una famiglia religiosa sparsa oggi in tutto il mondo; la Beata Maria Caterina Troiani, nata a Giuliano di Roma nel 1813 e morta al Cairo nel 1887, fondatrice delle Suore missionarie del Cuore Immacolato di Maria, la prima congregazione femminile missionaria d’Italia; la Beata Maria Fortunata Viti, nata a Veroli nel 1827 e morta nella stessa città nel 1922, benedettina nel monastero claustrale di Veroli, esempio di vita di preghiera e di umiltà. A Ceccano è poi morto il Beato Grimoaldo Santamaria, passionista, mentre a Frosinone è morta nel 1850 Suor Maria Teresa Spinelli, fondatrice delle Suore Agostiniane Serve di Gesù e Maria, della quale è in corso il processo di beatificazione.

Sono attualmente 64 i sacerdoti diocesani, 13 le comunità religiose maschili e 34 le case religiose femminili. Circa 30 le associazioni e movimenti ecclesiali che aderiscono alla Consulta Diocesana delle aggregazioni laicali. In Diocesi, oltre alla Caritas, che cura anche un centro di ascolto a Frosinone, operano cinque centri sociali, attivi nel campo della solidarietà, e un Centro di Aiuto alla vita con un consultorio familiare. Sono 6 le scuole cattoliche.

Di particolare importanza è, sul territorio diocesano, la presenza dell’Abbazia Cistercense di Casamari, sul territorio del Comune di Veroli, molto nota come testimonianza di una antica spiritualità e centro notevole di arte e cultura. A Veroli si trova anche il Seminario Diocesano Minore (il Seminario Maggiore di riferimento è quello del Pontificio Collegio Leoniano di Anagni). Tra i centri culturali spiccano la Biblioteca Statale annessa all’Abbazia di Casamari e la Biblioteca Giovardiana annessa al Seminario di Veroli. Dal 1986 è attivo a Frosinone l’Istituto di Scienze Religiose "Leone XIII", riconosciuto dalla Conferenza Episcopale Italiana.

La Diocesi di Frosinone-Veroli-Ferentino è impegnata da circa un anno in un cammino di formazione che sta coinvolgendo, soprattutto a livello vicariale, sacerdoti, religiosi e laici. Mons. Boccaccio ha tracciato nella sua prima lettera pastorale alla Diocesi, dal titolo "Gesù nostra speranza", pubblicata nell’autunno del Duemila, un percorso quinquennale che gli operatori pastorali saranno impegnati a seguire. L’obiettivo del cammino è di arrivare ad una conversione pastorale che abbia come elementi irrinunciabili: la priorità della spiritualità (testimoniata già dalla capillare diffusione della "lectio divina", promossa personalmente dal Vescovo); la missione invece che la conservazione dell’esistente; i laici come soggetti della pastorale affianco a sacerdoti e religiosi; una Chiesa che testimoni il Vangelo e non solo che "distribuisca" Sacramenti; la comunione ecclesiale che sconfigga ogni individualismo e chiusura; la formazione permanente degli operatori pastorali. Il Santo Padre Giovanni Paolo II, nel pellegrinaggio giubilare della Diocesi laziale a Roma il 2 dicembre 2000, ha incoraggiato i fedeli della Diocesi a intraprendere il rinnovamento della Diocesi per una nuova evangelizzazione. Ai novemila pellegrini giunti a Roma il Papa ha simbolicamente consegnato la lettera pastorale del Vescovo Boccaccio.

A metà ottobre prossimo la Chiesa locale celebrerà il suo convegno ecclesiale, il primo dopo l’ingresso di mons. Boccaccio.

[A cura dell’Ufficio Stampa per la Visita Pastorale del Santo Padre della Diocesi di Frosinone-Veroli-Ferentino]

 

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