The Holy See Search
back
riga

 

SYNODUS EPISCOPORUM
BOLLETTINO

XI ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA
DEL SINODO DEI VESCOVI
2-23 ottobre 2005

L'Eucaristia: fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa


Questo Bollettino è soltanto uno strumento di lavoro ad uso giornalistico.
Le traduzioni non hanno carattere ufficiale.


Edizione italiana

08 - 05.10.2005

SOMMARIO

CIRCOLI MINORI - PRIMA SESSIONE (MERCOLEDÌ, 5 OTTOBRE 2005 - ANTEMERIDIANO)
QUINTA CONGREGAZIONE GENERALE (MERCOLEDÌ, 5 OTTOBRE 2005 - POMERIDIANO)
COMPOSIZIONE DELLA COMMISSIONE PER IL MESSAGGIO

CIRCOLI MINORI - PRIMA SESSIONE (MERCOLEDÌ, 5 OTTOBRE 2005 - ANTEMERIDIANO)

Sono iniziati nella mattinata di oggi mercoledì 5 ottobre 2005, i lavori dei Circoli Minori dell’XI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, ai quali erano presenti 238 Padri Sinodali, per l’elezione dei Moderatori e dei Relatori dei Circoli Minori e per l’inizio della discussione sul tema sinodale. I nominativi dei Moderatori dei Circoli Minori eletti sono stati resi noti dal Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi nel corso della Quinta Congregazione Generale di questo pomeriggio.

QUINTA CONGREGAZIONE GENERALE (MERCOLEDÌ, 5 OTTOBRE 2005 - POMERIDIANO)

ELENCO DEI MODERATORI E RELATORI DEI CIRCOLI MINORI
INTERVENTI IN AULA (CONTINUAZIONE)

Alle ore 16.30 di oggi mercoledì 5 ottobre 2005, con la preghiera Actiones nostras qæsumus Domine aspirando præveni et adiuvando proseguere ut cuncta nostra oratio et operatio a te sempre incipiat et per te coepta finiatur (Previeni, ti preghiamo, Signore, le nostre azioni e accompagnale, affinché tutta la nostra preghiera ed opera inizi sempre da te e attraverso di te abbia compimento) recitata dal Santo Padre, ha avuto luogo la Quinta Congregazione Generale, per la continuazione degli interventi dei Padri Sinodali in Aula sul tema sinodale: L’Eucaristia: fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa. Presidente Delegato di turno S.Em.R. il Sig. Card. Telesphore Placidus TOPPO, Arcivescovo di Ranchi (India).

ELENCO DEI MODERATORI E RELATORI DEI CIRCOLI MINORI

In apertura della Quinta Congregazione Generale il Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi ha dato lettura dell’Elenco dei Moderatori e dei Relatori dei Circoli Minori, eletti nella Prima Sessione di questa mattina: Moderatori

Anglicus A
S.Em.R. Card. Justin Francis RIGALI, Arcivescovo di Philadelphia

Anglicus B
S.Em.R. Card. Cormac MURPHY-O'CONNOR, Arcivescovo di Westminster, Presidente della Conferenza Episcopale

Anglicus C
S.Em.R. Card. Peter Kodwo Appiah TURKSON, Arcivescovo di Cape Coast

Gallicus A
Exc.mus D.nus Jean-Pierre RICARD, Archiepiscopus Burdigalensis (Bordeaux), Praeses Conferentiae Episcopalis

Gallicus B
S.E.R. Mons. Franc RODÉ, C.M., Arcivescovo emerito di Ljubljana, Prefetto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica

Gallicus C
S.E.R. Mons. Jean-Louis BRUGUÈS, O.P., Vescovo di Angers

Germanicus
S.E.R. Mons. Amédée GRAB, O.S.B., Vescovo di Chur, Presidente della Conferenza Episcopale Svizzera, Presidente del Consilium Conferentiarum Episcoporum Europae (C.C.E.E.)

Hispanicus A
S.Em.R. Card. Darío CASTRILLÓN HOYOS, Prefetto della Congregazione per il Clero

Hispanicus B
S.Em.R. Card. Jorge Mario BERGOGLIO, S.I., Arcivescovo di Buenos Aires, Vice Presidente della Conferenza Episcopale

Hispanicus C
S.Em.R. Card. Francisco Javier ERRÁZURIZ OSSA, dei Padri di Schönstatt, Arcivescovo di Santiago de Chile, Presidente del Consiglio Episcopale Latinoamericano (C.E.L.AM.)

Italicus A
S.Em.R. Card. Renato Raffaele MARTINO, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace

Italicus B
S.Em.R. Card. Geraldo Majella AGNELO, Arcivescovo di São Salvador da Bahia, Presidente della Conferenza Episcopale Relatori

Anglicus A
S.E.R. Mons. Diarmuid MARTIN, Arcivescovo di Dublin

Anglicus B
S.E.R. Mons. Donald William WUERL, Vescovo di Pittsburgh

Anglicus C
S.E.R. Mons. Seán Baptist BRADY, Arcivescovo di Armagh, Presidente della Conferenza Episcopale

Gallicus A
S.E.R. Mons. Alain HAREL, Vescovo titolare di Forconio, Vicario Apostolico di Rodrigues (MAURIZIO)

Gallicus B
S.E.R. Mons. Robert LE GALL, O.S.B., Vescovo di Mende Exc.mus D.nus Robert LE GALL, O.S.B., Episcopus Mimatensis (Mende, Gallia)

Gallicus C
S.E.R. Mons. Paul-André DUROCHER, Vescovo di Alexandria-Cornwall

Germanicus
S.E.R. Mons. Gerhard Ludwig MÜLLER, Vescovo di Regensburg

Hispanicus A
S.E.R. Mons. José María ARANCIBIA, Arcivescovo di Mendoza

Hispanicus B
S.E.R. Mons. Alberto GIRALDO JARAMILLO, P.S.S., Arcivescovo di Medellin (Medellín, Colombia)

Hispanicus C
S.E.R. Mons. Juan Francisco SARASTI JARAMILLO, C.I.M., Arcivescovo di Cali

Italicus A
S.E.R. Mons. Francesco CACUCCI, Arcivescovo di Bari-Bitonto

Italicus B
S.E.R. Mons. Renato CORTI, Vescovo di Novara

INTERVENTI IN AULA (CONTINUAZIONE)

In questa Quinta Congregazione Generale sono intervenuti i seguenti Padri:

- S.B.R. Grégoire III LAHAM, B.S., Patriarca di Antiochia dei Greco-Melkiti, Capo del Sinodo della Chiesa Greco-Melkita Cattolica (REP. ARABA DI SIRIA)
- S.E.R. Mons. José María ARANCIBIA, Arcivescovo di Mendoza (ARGENTINA)
- S.E.R. Mons. José Mario RUIZ NAVAS, Arcivescovo di Portoviejo (ECUADOR)
- S.E.R. Mons. Yannis SPITERIS, O.F.M. Cap., Arcivescovo di Corfù, Zante e Cefalonia, Amministratore Apostolico "ad nutum Sanctæ Sedis" di Thessaloniki (GRECIA)
- S.E.R. Mons. Juan Francisco SARASTI JARAMILLO, C.I.M., Arcivescovo di Cali (COLOMBIA)
- S.E.R. Mons. Patrick Daniel KOROMA, Vescovo di Kenema (SIERRA LEONE)
- S.E.R. Mons. Gabriel PEÑATE RODRÍGUEZ, Vescovo titolare di Succuba, Vicario Apostolico di Izabal (GUATEMALA)
- S.E.R. Mons. Stanisław RYŁKO, Arcivescovo titolare di Novica, Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici (CITTÀ DEL VATICANO)
- S.E.R. Mons. Jean-Noël DIOUF, Vescovo di Tambacounda (SENEGAL)
- S.E.R. Mons. Pierre TRÂN ÐINH TU, Vescovo di Phú Cuong (VIET NAM)
- S.E.R. Mons. Ricardo BLÁZQUEZ PÉREZ, Vescovo di Bilbao, Presidente della Conferenza Episcopale (SPAGNA)
- S.E.R. Mons. Juda Thaddaeus RUWA'ICHI, O.F.M. Cap., Vescovo di Mbulu (TANZANIA)
- S.E.R. Mons. Joseph POWATHIL, Arcivescovo di Changanacherry dei Siro-Malabaresi (INDIA)

Diamo qui di seguito i riassunti degli interventi:

- S.B.R. Grégoire III LAHAM, B.S., Patriarca di Antiochia dei Greco-Melkiti, Capo del Sinodo della Chiesa Greco-Melkita Cattolica (REP. ARABA DI SIRIA)

Vorrei scorrere l’Instrumentum Laboris dimostrando l’importanza del rapporto tra Eucaristia ed Economia della Salvezza, tema tanto caro all’Oriente Cristiano. I Sacramenti - chiamati Misteri nella tradizione orientale - sono aspetti differenti del grande Sacramento del Mistero di Dio, che ha voluto assumere forma di uomo ed elevare gli uomini a sua icona divina. Così l’Eucaristia è il Sacramento dei Sacramenti e il mistero dei misteri.
Per mezzo di essa ogni cristiano diviene uomo pasquale. La Chiesa, celebrando l’Eucaristia, diviene essa stessa una presenza pasquale di Cristo nel mondo.
A questo proposito, vorrei insistere sul significato non solamente teologico dei tre Sacramenti dell’iniziazione cristiana: Battesimo, Cresima (Confermazione) ed Eucaristia. Non si tratta solamente di un rapporto teologico, come è presentato nel capitolo sul rapporto tra l’Eucaristia e gli altri Sacramenti (pagine 14-16), ma c’è anche una relazione biblica che ha il suo punto di partenza nel concetto di economia della salvezza: il Padre ha creato, il Figlio ha salvato e ha donato il Sacramento dell’Eucaristia (Lc 22, 19: “Fate questo in memoria di me”) e lo Spirito vivifica.
Eucaristia ed Economia, o piano della salvezza (da N. 28 a N. 30)
La mistagogia eucaristica è quella dell’anno liturgico condensato e che si esplica in tre aspetti: 1) la Liturgia della Parola, che è la Teofania e corrisponde alle feste della Natività, del Battesimo e del Kerigma; 2) la Liturgia dell’Anafora che corrisponde alla Passione, alla Morte sulla Croce e alla Risurrezione; 3) la Liturgia della Comunione che corrisponde alla Pentecoste, alla Divinizzazione (Theosis).
La preghiera dell’Anafora di san Giovanni Crisostomo ci ricorda che Cristo “ha compiuto tutta l’economia della Provvidenza del Padre su di noi”.
Dalla mensa dell’Eucaristia alla mensa del fratello povero (N. 79)
I differenti aspetti dell’economia della salvezza sono le dimensioni fondamentali che viviamo nell’Eucaristia, che divengono gli elementi della vita del cristiano nel mondo.
San Giovanni Crisostomo, nella sua cinquantesima Omelia su San Matteo dice quanto segue: “Il mistero dell’Eucaristia è il mistero del fratello e il giudizio sarà sul modo in cui noi leghiamo il mistero di Cristo presente nella Santa Eucaristia e il suo sacramento presente nei fratelli” (cf su Matteo 25, 31-46). Nel IV secolo, Narsete di Siria ci dice:”La santità senza l’uomo tuo fratello non è affatto santità, perché non puoi entrare da solo nel Regno”.
Eucaristia e la missione evangelizzatrice (N. 82 e N. 88)
A pagina 81, sarebbe utile menzionare il ruolo de “la Chiesa degli Arabi” che ha fatto conoscere in Occidente il libro di Padre Jean Corbon, pubblicato con tale titolo. In effetti, nella situazione attuale, dopo l’11 settembre 2001, con la guerra contro l’Irak, con il conflitto israelo-palestinese, con la crescita del fondamentalismo islamico e l’estensione del fenomeno del terrorismo, è molto importante ricordare ai cristiani arabi il loro ruolo nella Chiesa “degli Arabi”, nel contesto dell’Islam, con cui sono storicamente solidali (“Chiesa dell’Islam”). Una tale menzione contribuirebbe a restituire coraggio nel mondo arabo e nei paesi islamici e sarebbe accolta molto favorevolmente in questo mondo e in questi paesi. Sarebbe inoltre un corollario alla formula liturgica “ite missa est”.
Per quanto riguarda “L’Eucaristia e la pace” (pagina 75) sarebbe opportuno menzionare Gerusalemme e la Palestina, patria spirituale di tutti i cristiani: dire una parola per la pace della Città Santa e della Terra Santa, chiave della pace nel Vicino Oriente e nel mondo intero, e che, per noi, cristiani del mondo arabo, è della massima importanza per preservare la presenza cristiana nel mondo arabo.

[00058-01.06] [IN009] [Testo originale: francese]

- S.E.R. Mons. José María ARANCIBIA, Arcivescovo di Mendoza (ARGENTINA)

Visto che sinceramente sono state indicate molte ombre nell’Eucaristia celebrata dalla Chiesa, è opportuno evidenziare anche alcune luci. In tal modo è possibile riflettere meglio su questa oscurità e si aprono cammini di riflessione nella speranza.
Da noi, il Concilio Vaticano II e la riforma liturgica sono stati accolti con entusiasmo. Come un autentico passo di Dio verso il rinnovamento della Chiesa e del servizio che essa svolge nel mondo. I sacerdoti, pochi di numero e grandi nell’abnegazione, ogni domenica nei villaggi o nei quartieri lontani tengono celebrazioni molto frequentate e sentite. Si sforzano di preparare meglio le omelie. Si occupano nel miglior modo possibile delle confessioni, senza però poter raggiungere tutti coloro che lo chiedono.
Nelle comunità isolate, dove giungono solo periodicamente, si avvalgono di diaconi e ministri della Parola affinché il popolo possa vivere il giorno del Signore. È inoltre preziosa la crescente partecipazione di diaconi, accoliti e laici nella preparazione e nella celebrazione dell’Eucaristia, come pure nell’adorazione.
I fedeli vengono a Messa numerosi non solo per osservare il precetto, ma perché desiderano incontrarsi in comunità, con il Signore, con la Sua Parola, con il Suo Corpo e Sangue come nutrimento. Sempre più si predica e si attende che l’Eucaristia susciti un cambiamento nella vita personale, familiare e sociale. In una cultura secolarizzata, e dinanzi alla sfida delle sette, i cattolici continuano a confidare nell’Eucaristia quale tesoro incomparabile.
Viene riconosciuta la necessità di rinnovare e aumentare la catechesi per i sacramenti. Ancor più continuiamo nella speranza e nell’impegno di avanzare verso un “itinerario catechetico permanente” che comprenda tutte le età e tutte le situazioni della vita. Si torna a considerare importante la bellezza e il decoro di tutto ciò che riguarda l’Eucaristia, sebbene dobbiamo farlo partendo dalla nostra povertà.

[00081-01.04] [IN074] [Testo originale: spagnolo]

- S.E.R. Mons. José Mario RUIZ NAVAS, Arcivescovo di Portoviejo (ECUADOR)

In Ecuador, come in alcuni paesi, bisogna affrontare tre realtà: - Numerosi battezzati desiderano ricevere i Sacramenti senza la catechesi presacramentale, per molti l’unica occasione di conoscere e amare Gesù. - Alcuni sacerdoti ricorrono a una lettura impropria dell’affermazione che i sacramenti sono strumento di Grazia “ex opere operato”. - Alcuni operatori considerano catechesi le lezioni obbligatorie di istruzione teorica religiosa scolastica.
In alcune comunità cristiane dell’Europa con profonde radici nel Vangelo, la tempesta della secolarizzazione passerà come passa un inverno, probabilmente prolungato. Con l’aiuto di Dio, arriverà una nuova primavera, perché esse affondano profondamente le loro radici nel Vangelo.
L’ evangelizzazione nel mio paese presenta vive espressioni di pietà cristiana, che rispettiamo, ma le radici dell’ evangelizzazione non sono profonde. Occorre spingerle più a fondo, prima che la tempesta secolarizzatrice arrivi nei nostri paesi.
Nell’episodio di Emmaus troviamo due viandanti e un forestiero, due discepoli e il Maestro. I discepoli non si trovano in presenza di uno sconosciuto; si trovano davanti al Maestro.
Il riconoscimento presuppone una precedente conoscenza e una profonda relazione.
Solamente camminando con Gesù si potrà riconoscere il Maestro di Nazaret nella sua condizione di risorto, presente nell’Eucaristia, dove si fa riconoscere nello “spezzare il pane”: Luca 24, 13-35 non parla di discepoli che fanno l’esperienza di “conoscere”, ma di riconoscere Gesù Cristo nella Frazione del pane.
Lo riconoscono perché sono discepoli; a sua volta il riconoscimento nella frazione del pane converte i discepoli in evangelizzatori: il pane spezzato e condiviso li spinge a mettersi in cammino verso Gerusalemme, simbolo del luogo dove andare per raccontare e confermare l’esperienza di fede.
La condizione di discepolo, in quanto conoscenza e riconoscimento, deve essere unita a una relazione interpersonale; questa si ha normalmente in piccole comunità e movimenti; difficilmente si trova nella moltitudine e ancor meno nella massa. Papa Paolo VI ha benedetto e chiarito l’identità delle piccole comunità cristiane, contributo della Chiesa in America latina (E.N. 58) e Papa Giovanni Paolo II le propone come forza evangelizzatrice (R.M. 51).
La pastorale sull’Eucaristia deve essere il culmine e non può essere separata da una pastorale di nuova evangelizzazione che getti le fondamenta della esperienza della fede.
Nel mio paese, come in altri paesi dell’America latina, i catechisti collaborano senza remunerazione economica, ma hanno bisogno di maggiore formazione e assistenza. Nelle parrocchie, servite da gruppi integrati anche da religiose, si realizzano meglio la formazione dei catechisti e l’accompagnamento dei bambini e dei giovani all’incontro con Gesù Cristo.
Parroci e religiose si sentiranno incoraggiati dalla benedizione del Papa.

[00082-01.06] [IN075] [Testo originale: spagnolo]

- S.E.R. Mons. Yannis SPITERIS, O.F.M. Cap., Arcivescovo di Corfù, Zante e Cefalonia, Amministratore Apostolico "ad nutum Sanctæ Sedis" di Thessaloniki (GRECIA)

Ormai è un assioma assodato sia nel magistero che nella teologia l'«influsso causale dell'Eucaristia alle origini stesse della Chiesa». È proprio vero: l'Eucaristia fa la Chiesa, ma non in senso cronologico e logico, ma nel senso che l'Eucaristia permette alla Chiesa di esistere e di vivere in modo sacramentale ed esperienziale come Corpo vero di Cristo. La dimensione comunitaria ed ecclesiale dell' Eucaristia costituisce dunque la quintessenza del mistero eucaristico, tuttavia ho l'impressione che questa realtà eucaristica sia la più ignorata e la meno recepita dai nostri fedeli, almeno nella prassi. Si ha la sensazione che, nella visione eucaristica dei nostri fedeli, sia prevalsa una pratica individualista, pietista ed intimista dell'Eucaristia a scapito del suo aspetto prevalentemente comunionale ed ecclesiale. Nella prassi esiste la tendenza inconscia a dividere Cristo Capo dal suo Corpo, si vuole comunicare con «Gesù» senza comunicare con Cristo totale, Capo e membra. Si cade così ancora una volta nel legalismo: la domenica diventa un «precetto» rituale da adempire e non una vera e propria vita da condividere nella comunione e nell'amore. L'affermazione «l'Eucaristia fa la Chiesa» significa che ogni celebrazione eucaristica deve trasformare dinamicamente sempre di più i credenti in «comunità ecclesiali» vive, plasmarli sempre di più in un organismo vivente, nel Corpo vivo di Cristo. Per recuperare l'aspetto ecclesiale dell' Eucaristia bisognerebbe riscoprire anche la sua dimensione pneumatologica. È lo Spirito Santo che compie il miracolo della transustanziazione, ed è lui che fa sì che «tutti noi diventiamo una sola cosa in Cristo». Senza lo Spirito Santo non si dà Eucaristia così come non si dà l' Incarnazione. Non si dimentichi che lo Spirito porta Cristo all'uomo e Cristo, a sua volta, porta lo Spirito, secondo la legge generale dell'economia della salvezza: là dove c'è lo Spirito, c'è Cristo, e là dove è Cristo c'è lo Spirito. In questo contesto pneumatologico va situato anche il dibattito sull'epiclesi eucaristica, realtà tanto viva nelle anafore eucaristiche orientali. Se vogliamo veramente «respirare con i due polmoni» bisogna che la teologia cattolica recuperi pienamente l'aspetto pneumatologico dell'Eucaristia, cosa che non hanno fatto, per es., i due documenti preparatori riguardanti questo Sinodo.

[00089-01.05] [IN083] [Testo originale: italiano]

- S.E.R. Mons. Juan Francisco SARASTI JARAMILLO, C.I.M., Arcivescovo di Cali (COLOMBIA)

L’Eucaristia è la risposta ai segni negativi della cultura contemporanea. In primo luogo, dinanzi alla cultura, o anti-cultura, della morte, che traffica con le armi, che costruisce sistemi ampi di distruzione, che legittima l’aborto, che autorizza la ricerca su embrioni umani, Gesù si definisce e si dona a noi come “Pane di Vita”.
In secondo luogo, la nostra cultura è segnata dall’odio e dal terrorismo: undici settembre, undici marzo, metropolitana di Londra... L’Eucaristia è la possibilità permanente di riconciliarsi con Dio e con i fratelli e l’invito a riconciliarci tra noi prima di rendere culto al Signore; per questo in molte comunità è profondamente sentito il “rito della pace” rinnovato nella riforma liturgica.
Un altro tratto contemporaneo è il positivismo scientifico e il relativismo; tuttavia, nell’Eucaristia viene riaffermata la realtà del “mistero” e il valore del credere e dell’amare come via per la conoscenza; con la fede eucaristica, sostenuta dalla tradizione ecclesiale basata sulle parole del Signore, possiamo accedere a certezze autentiche, sebbene imperfette. Infine, dinanzi alla solitudine e alla disperazione che insidiano l’uomo d’oggi, l’Eucaristia ci offre - come ai discepoli di Emmaus - una compagnia profonda e una promessa di vita eterna che ci riempie di speranza definitiva.

[00117-01.04] [IN092] [Testo originale: spagnolo]

- S.E.R. Mons. Patrick Daniel KOROMA, Vescovo di Kenema (SIERRA LEONE)

Prendo la parola a nome della Conferenza Episcopale Inter-territoriale della Sierra Leone e del Gambia. Mi riferisco qui all’articolo n. 6, l’Eucaristia in differenti contesti della Chiesa.
1. La situazione: la frequenza alla Messa viene molto aiutata dalla fusione di gesti, lingue, canti, strumenti musicali ecc. locali. Alcune parrocchie delle aree urbane possiedono cappelle eucaristiche e osservano liturgie devozionali il primo giovedì e il primo venerdì del mese.
2. Problema: meno del 20% di chi assiste alla Messa domenicale riceve la Comunione, e si tratta per lo più di bambini, giovani e anziani a causa del Sacramento del Matrimonio.
Ci sono molte comunità che non hanno sacerdoti che celebrano la Messa.
3. La risposta: occorre una catechesi costante che nel corso degli anni produca un forte impatto.

[00118-01.05] [IN100] [Testo originale: inglese]

- S.E.R. Mons. Gabriel PEÑATE RODRÍGUEZ, Vescovo titolare di Succuba, Vicario Apostolico di Izabal (GUATEMALA)

La nostra fede nell’Eucaristia.
La Chiesa pellegrina in Guatemala è consapevole che l’Eucaristia è il dono più grande che la Chiesa ha ricevuto da Dio, poiché essa contiene la presenza di Gesù Cristo nostro Signore.
Perciò, proclama la propria fede in questo Sacramento ogni volta che lo celebra nella Santa Messa ed esprime la massima adorazione al Signore nelle sentite processioni del Corpus, nelle ore sante del giovedì e nelle visite che i fedeli fanno personalmente a Gesù nel Tabernacolo.
È una tradizione fedelmente trasmessa di generazione in generazione e che, fedelmente, ci impegniamo a continuare a celebrare e a trasmettere fino a quando il Signore ritornerà.
Eucaristia ed ecologia (IL3)
Il Guatemala è un paese minacciato dallo sfruttamento minerario. In questo campo sono state concesse molte licenze a imprese di paesi sviluppati che non garantiscono la tutela dell’ambiente, non rispettano i diritti delle comunità indigene, non assicurano una giusta distribuzione dei profitti, dando appena l’uno per cento come regalia.
Per questo sentiamo come un incoraggiamento per la posizione della Chiesa in Guatemala l’affermazione al n. 3 dell’Instrumentum laboris, che dice: “l’Eucaristia, essendo il culmine al quale tende tutto il creato, è la risposta alla preoccupazione del mondo contemporaneo anche per l’equilibrio ecologico”. Anche noi auspichiamo che il pane che si converte nel corpo del Signore e il vino che si converte nel suo sangue siano frutto di una terra fertile, pura e incontaminata.

[00119-01.05] [IN101] [Testo originale: spagnolo]

- S.E.R. Mons. Stanisław RYŁKO, Arcivescovo titolare di Novica, Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici (CITTÀ DEL VATICANO)

Il dilagante processo di secolarizzazione e il diffondersi dell'indifferenza religiosa e di una "strana dimenticanza di Dio" - come la chiama il Santo Padre Benedetto XVI - provocano fra tanti battezzati del nostro tempo un preoccupante affievolimento, se non addirittura la perdita, della propria identità cristiana. In tale situazione una delle sfide più urgenti che la Chiesa deve raccogliere è quella di una adeguata iniziazione cristiana post-battesimale, capace di generare comunità cristiane che vivano la fede in profondità. Ai nostri giorni vi è urgente bisogno di una catechesi per adulti che sappia comunicare ai fedeli le fondamenta stesse della fede (kerygma!) e che, sull' esempio della catechesi patristica, abbia una forte impronta mistagogica (CIT. Jean Daniélou, La catechesi nei primi secoli, Elle DiCi, Torino 1982).
L'identità cristiana ha carattere sacramentale vero e proprio, perché essa scaturisce dai tre sacramenti che fanno nascere e crescere un cristiano: il Battesimo, la Cresima e l'Eucaristia, che è culmine della vita cristiana e momento nel quale cristiano è se stesso al massimo grado. La celebrazione eucaristica costituisce un luogo privilegiato in cui si costruisce la piena, matura e coerente identità cristiana dei fedeli laici. Perché appunto nell'Eucaristia un cristiano laico realizza pienamente la sua partecipazione alla triplice missione affidatagli da Cristo: sacerdotale, profetica e regale. La missione sacerdotale: nell'Eucaristia il cristiano scopre la sua vocazione dossologica, scopre cioè che tutta la sua vita, in tutte le sue dimensioni, deve diventare un culto spirituale e un sacrificio spirituale unito a quello di Cristo. La missione profetica: l'Eucaristia apre alla missione, cioè alla testimonianza cristiana nel mondo e all'annuncio della parola di Dio fino ai confini della terra. E infine la missione regale: l'Eucaristia è una fonte inesauribile da cui - nella vita del cristiano - nasce la forza per trasformare il mondo secondo il Vangelo. Come ci ha ricordato il Santo Padre a Colonia; la vera rivoluzione che cambia il mondo parte proprio dall'Eucaristia: «Questo è l'atto centrale di trasformazione che solo è in grado di rinnovare veramente il mondo: la violenza si trasforma in amore e quindi la morte in vita /.../ È questa, per usare un'immagine a noi oggi ben nota, la fissione nucleare portata nel più intimo dell'essere -la vittoria dell'amore sull'odio, la vittoria dell'amore sulla morte. Soltanto quell'intima esplosione del bene che vince il male può suscitare poi la catena di trasformazioni che poco a poco cambieranno il mondo" (Discorso, 21 agosto 2005). In questo modo l'Eucaristia diventa non solo il cuore pulsante della Chiesa, ma anche del mondo. Per questo una spiritualità laicale autentica non può essere che una spiritualità eucaristica.

[00120-01.04] [IN102] [Testo originale: italiano]

- S.E.R. Mons. Jean-Noël DIOUF, Vescovo di Tambacounda (SENEGAL)

L’Eucaristia è mistero di luce e di vita. In effetti, che cosa vi è di più grande e di più prezioso per un africano del dono della vita?
Nel Vangelo di Luca, Gesù resuscita il figlio della vedova di Nain e lo restituisce alla madre e alla comunità. Si può stabilire un parallelo tra l’Africa-madre e la vedova. I figli del suo seno sono tutti gli africani, le popolazioni africane, che si devono confrontare con il sottosviluppo e uno sviluppo sbagliato. Tuttavia, la compassione di Cristo Signore si è mostrata nei confronti della vedova-Africa grazie ai missionari, di tutte le congregazioni, che hanno portato il Vangelo e l’Eucaristia.
Certo, davanti all’immensa aspirazione di quest’Africa alla rinascita per una nuova vita si ergono ancora molti ostacoli e molte ombre minacciose.
Nel 1994, però, i Padri Sinodali avevano unanimemente affermato: “Cristo è risorto. Noi vinceremo!”.

[00121-01.04] [IN106] [Testo originale: francese]

- S.E.R. Mons. Pierre TRÂN ÐINH TU, Vescovo di Phú Cuong (VIET NAM)

Con riferimento ai nn. 6-8 del Instrumentum laboris, desidero condividere con voi alcune esperienze della nostra Chiesa in Vietnam.
I cattolici vietnamiti sono praticanti. Per loro, la celebrazione eucaristica ha un’importanza particolare. La gente che va a Messa è circa l’80 per cento la domenica e il 15 per cento nei giorni feriali. Nelle grandi feste come il Natale e la Pasqua, questo numero può raggiungere il 95 per cento. Volendo cercare una spiegazione, la si può trovare nella formazione catechetica e nell’educazione della famiglia.
Durante quest’Anno dell’Eucaristia, tutte le diocesi hanno approntato programmi particolari. I fedeli vengono sensibilizzati allo studio dei documenti del Magistero della Chiesa sull’Eucaristia. Per le celebrazioni, la Conferenza Episcopale ha organizzato un Congresso Eucaristico nel Centro Nazionale Mariano di Lavang, al quale hanno partecipato 500.000 persone. Tutte le diocesi propongono programmi particolari. Le parrocchie vengono sollecitate a realizzare delle sale d’adorazione fuori dalla chiesa e ad organizzare adorazioni permanenti o comunque per più ore della giornata. Vi sono già diverse parrocchie che seguono questa pratica.
Il culto eucaristico in Vietnam ha effetti salutari: il livello della vita religiosa si è innalzato, le attività comunitarie sono più animate, la comunione fraterna è più tangibile e l’aiuto reciproco tra le famiglie è divenuto più spontaneo e diffuso. In poche parole, vi è ragione di sperare che la devozione eucaristica porti molti frutti al nostro paese.

[00122-01.04] [IN109] [Testo originale: francese]

- S.E.R. Mons. Ricardo BLÁZQUEZ PÉREZ, Vescovo di Bilbao, Presidente della Conferenza Episcopale (SPAGNA)

L’iniziazione cristiana comprende l’introduzione alla conoscenza e la partecipazione all’Eucaristia. Questa catechesi iniziale deve proseguire mediante altre catechesi. Quando la Chiesa ricorda l’obbligo morale di partecipare all’Eucaristia domenicale, essa desidera sottolinearne la vitale importanza, poiché l’Eucaristia è l’azione più importante per i cristiani e per tutta la comunità ecclesiale.
La storia della salvezza sfocia e si riassume nel sacramento dell’Eucaristia. San Giovanni della Croce, nel suo canto Anche se è notte, fa convergere nell’Eucaristia la comunicazione di Dio nel creato e nella storia di salvezza: Questa eterna fonte è nascosta in questo pane vivo per darci vita anche se è di notte.
Gesù ha istituito l’Eucaristia quando è giunta “la sua ora”, vale a dire l’ora di passare da questo mondo al Padre; l’Eucaristia è, pertanto, il sacramento della pasqua di Gesù, celebrato dalla Chiesa, che apre ai partecipanti le porte della vita eterna. Celebrando la pasqua con Gesù Cristo, passiamo dalla schiavitù alla libertà, dalle tenebre alla luce, dalla morte alla vita, dalla paura alla speranza, dall’indifferenza verso gli altri alla compassione per chi è svantaggiato, dall’odio all’amore, dalla dispersione nel mondo alla comunione nella Chiesa, dalla violenza alla pace, dalla confusione alla chiarezza, dalla preoccupazione alla serenità, dal caos alla nuova creazione che supera in bellezza e armonia la prima creazione, dal deserto grande e terribile alla terra promessa dove scorrono latte e miele. Gesù Cristo è la Pasqua della nostra salvezza.
Poiché l’Eucaristia è l’azione centrale della Chiesa, si comprende perché l’iniziazione cristiana introduca in modo particolare alla partecipazione di questo mirabile sacramento.

[00085-01.04] [IN079] [Testo originale: spagnolo]

- S.E.R. Mons. Juda Thaddaeus RUWA'ICHI, O.F.M. Cap., Vescovo di Mbulu (TANZANIA)

Il duplice riconoscimento che si trova a pag. 2 dei Lineamenta, che afferma che l’Eucaristia è il culmine della vita della Chiesa, e che la comunione col Signore porta alla santificazione e alla divinizzazione, è al di là di ogni contestazione. In un certo modo, questa affermazione riassume la verità che, intrinsecamente, la Santa Eucaristia è un dono che salva e santifica che deve essere avvicinato con senso profondo, con il rispetto e l’impegno che si deve al sacro.
In ogni caso, dobbiamo ammettere che queste stesse affermazioni comportano delle implicazioni per il singolo e per la comunità dei credenti nel suo insieme. Tali implicazioni esigono che venga data una profonda attenzione pastorale a instillare, coltivare e consolidare quelle disposizioni che sono richieste per il raggiungimento di determinati effetti della Santa Eucaristia. Tra le altre cose, è necessario identificare quei fattori che erodono il senso e il rispetto del sacro e, perciò, contrastano la chiamata alla santità che l’Eucaristia in particolare e i sacramenti nel loro complesso devono realizzare in noi. I sacerdoti hanno un ruolo essenziale nell’instillare e salvaguardare il senso del sacro tra i fedeli tra i quali prestano il loro ministero. In ogni caso, essi devono coltivarlo allo stesso modo nella loro vita. Nel fare questo è necessario verificare le implicazioni insite nei due estremi, rispettivamente, della trascuratezza e della scrupolosità.

[00116-01.05] [IN008] [Testo originale: inglese]

- S.E.R. Mons. Joseph POWATHIL, Arcivescovo di Changanacherry dei Siro-Malabaresi (INDIA)

L’Eucaristia - e la liturgia nel suo insieme - è il mezzo più privilegiato e più potente attraverso il quale la Chiesa trasmette il deposito della fede ricevuto dagli Apostoli. Le tradizioni trasmesse dalla liturgia garantiscono la continuità e l’autenticità nel tempo della fede apostolica. La liturgia, specialmente l’Eucaristia, non è soltanto un’espressione della fede, bensì l’“Epifania” della Chiesa. Gli abusi nella liturgia, pertanto, violano l’ethos stesso della vita cristiana.
Le Chiese orientali sono state definite “Chiese liturgiche” data la grande enfasi che pongono sulla celebrazione eucaristica e sulla liturgia nel suo insieme. Per loro, la liturgia celebra la fede trasmessa dagli Apostoli, la teologia spiega ciò che viene celebrato e la disciplina protegge, come un guscio, ciò che viene celebrato, spiegato e vissuto.
La molteplicità delle tradizioni liturgiche e, quindi, delle tradizioni di fede della Chiesa serve a esprimere la ricchezza del mistero di Cristo e del disegno divino della salvezza. Pertanto, il patrimonio di tutte le Chiese deve “rimanere completo ed integro” e le Chiese devono ritornare a tali tradizioni “se si sono allontanate per seguire le vicissitudini dei tempi o le persone”.
Purtroppo, le Chiese Orientali, in diversa misura, attraverso le vicissitudini della storia, non sono riuscite a conservare la loro preziosa eredità. Nel contesto attuale della globalizzazione e della standardizzazione si corre il pericolo che queste piccole Chiese possano perdere ulteriormente le loro prospettive.
Pertanto, auspichiamo che il Successore di Pietro, che ha il compito di confermare i suoi fratelli nella fede, aiuti le Chiese orientali in modo particolare a crescere e a dare una testimonianza più efficace al mondo con una maggiore fedeltà alla loro preziosa eredità. Questo certamente rafforzerà la causa dell’unità dei cristiani e la proclamazione del mistero di Cristo nei tempi attuali.

[00059-01.05] [IN048] [Testo originale: inglese]

Quindi sono seguiti gli interventi liberi.

A questa Congregazione Generale che si è conclusa alle ore 19.00 con la preghiera dell’Angelus Domini erano presenti 246 Padri.

COMPOSIZIONE DELLA COMMISSIONE PER IL MESSAGGIO

Publichiamo di seguito i nominativi dei Membri della Commissione per il Messaggio, eletti nella Terza Congregazione di ieri 4 ottobre, con l’aggiunta dei Membri di nomina pontificia:

Presidente

S.Em.R. Card. Marc OUELLET, P.S.S., Arcivescovo di Québec

Vice Praeses

S.E.R. Mons. Salvatore FISICHELLA, Vescovo titolare di Voghenza, Ausiliare di Roma, Rettore Magnifico della Pontificia Università Lateranense

Membri

S.B. E.ma Card. Nasrallah Pierre SFEIR, Patriarca di Antiochia dei Maroniti, Capo del Sinodo della Chiesa Maronita (LIBANO)

S.Em.R. Card. Ivan DIAS, Arcivescovo di Bombay

S.Em.R. Card. Juan Luis CIPRIANI THORNE, Arcivescovo di Lima

S.Em.R. Card. Cláudio HUMMES, O.F.M., Arcivescovo di São Paulo

S.Em.R. Card. George PELL, Arcivescovo di Sydney

S.Em.R. Card. Walter KASPER, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani

S.E.R. Mons. Laurent MONSENGWO PASINYA, Arcivescovo di Kisangani, Presidente della Conferenza Episcopale

S.E.R. Mons. Djura DŽUDŽAR, Vescovo titolare di Acrasso, Esarca Apostolico di Serbia e Montenegro per i cattolici di rito bizantino

S.E.R. Mons. Bruno FORTE, Arcivescovo di Chieti-Vasto

Rev. P. Peter-Hans KOLVENBACH, S.I., Preposito Generale della Compagnia di Gesù

 
Ritorna a:

- Indice Bollettino Synodus Episcoporum - XI Assemblea Generale Ordinaria - 2005
  [Plurilingue, Francese, Inglese, Italiano, Spagnolo, Tedesco]

- Indice Sala Stampa della Santa Sede
 
[Francese, Inglese, Italiano, Portoghese, Spagnolo, Tedesco]

 

top