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CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE
DEI "LINEAMENTA" DELLA SECONDA ASSEMBLEA SPECIALE
PER L’AFRICA DEL SINODO DEI VESCOVI

Aula Giovanni Paolo II della Sala Stampa della Santa Sede
Martedì, 27 giugno 2006

 

  • INTERVENTO DELL’EM.MO CARD. FRANCIS ARINZE
  • INTERVENTO DI S.E. MONS. NIKOLA ETEROVIĆ

     

     

  • INTERVENTO DELL’EM.MO CARD. FRANCIS ARINZE

    A più di dodici anni dalla celebrazione della prima Assemblea del Sinodo dei Vescovi per l'Africa, la Chiesa in Africa sta intraprendendo il suo primo grande passo verso la celebrazione di un secondo Sinodo per l'Africa. Al fine di aiutarci ad esaminare meglio questi Lineamenta, sarà utile riflettere brevemente su alcuni segni incoraggianti relativi alla vita della Chiesa in Africa, presentarne i problemi e le sfide per la riconciliazione, la giustizia e la pace nelle società africane e, infine, ciò che la Chiesa cattolica in Africa ha fatto o può fare in tal senso.

    1. Segnali incoraggianti sulla vita interna della chiesa

    Esistono molte differenze nella situazione della Chiesa in ciascuna delle cinquantatré nazioni del continente africano. Pertanto, si dovrà evitare ogni generalizzazione. Le seguenti indicazioni sono ragguardevoli per quanto concerne la vita interna della Chiesa nelle nazioni africane.

    La crescita è un dato di fatto. Gli esperti ci dicono che l'Africa è il continente con la più alta percentuale annua di crescita per la cristianità nel mondo. Moltissimi africani ricevono il battesimo ogni anno. In alcune nazioni africane i seminari e i noviziati femminili hanno più candidati di quanti possano ragionevolmente accoglierne. Nuove parrocchie e diocesi vengono create.

    Tuttavia l'Africa non è soddisfatta con i numeri. La crescita e l'approfondimento della fede non sono messi da parte. Alcuni indizi di questo sono nel crescente numero di monasteri e di istituti ecclesiastici superiori, l’organizzazione di ritiri annuali nelle parrocchie e di sedi di missione senza sacerdote residente, l'incremento di centri diocesani di pastorale e catechesi e le numerose sessioni organizzate nelle diocesi per riflettere su ciò che l'Esortazione Apostolica post-sinodale Ecclesia in Africa dice alla Chiesa. Molte cause di beatificazione sono in corso, tra le più recenti quella del Presidente della Tanzania Julius Nyerere. Nella prima settimana di luglio di quest'anno si terrà un congresso liturgico per tutta l'Africa e il Madagascar a Kumasa in Ghana, curato dalla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti in collaborazione con le Conferenze Episcopali dell'Africa.

    Gli africani stanno cercando di vivere la loro fede sempre più approfonditamente. I fedeli laici si mostrano attivi. I sacerdoti e i religiosi si adoperano nel lavoro missionario dentro e fuori dell’Africa.

    2. Problemi e sfide nella società

    La Chiesa in Africa non è però chiusa su se stessa. Essa condivide gioie e speranze, problemi e sfide dell'intera società africana.

    La dolorosa situazione di violenza e ancora di guerra in Somalia, la tragedia del Darfur e la ancora non totalmente risolta situazione della Costa d'Avorio, della Repubblica Democratica del Congo e, in qualche caso, della regione dei Grandi Laghi, sono motivi di preoccupazione.

    La sfida della costruzione di una nazione nell'armonia e nel pacifico sviluppo dei popoli da una condizione di numerosi gruppi etnici aggregati in un unico Paese da parte delle potenze coloniali resta presente, come ad esempio in Nigeria. Inoltre, povertà, miseria e soprattutto l'AIDS sono problematiche concrete che hanno intaccato una larga fascia di popolazione o la tengono in una morsa.

    Allo stesso tempo l'Africa negli ultimi 12 anni ha registrato alcuni avvenimenti positivi anche in queste aree. Esempi sono il graduale passaggio dall'apartheid alla democrazia nella Repubblica del Sud Africa, i partiti di opposizione vincitori di elezioni senza contrasti in Senegal, Ghana, Malawi e Zambia e i significativa passi in avanti verso una maggiore democratizzazione in molte nazioni.

    3. Il ruolo della Chiesa

    La Chiesa cattolica, senza alcuna pretesa di avere una missione politica o economica, sa di dover contribuire anzitutto con la predicazione del Vangelo a richiamare ad una conversione dei cuori, al rispetto dei diritti dei popoli, al riconoscimento delle colpe e alla riconciliazione, alla clemenza e all'armonia. I fedeli laici sono aiutati a prendere coscienza nell'assumere un proprio ruolo distinto nel portare lo spirito di Cristo nelle varie aree della vita secolare (cf Concilio Vaticano II, Apostolicam Actuositatem, 2, 7; Gaudium et Spes, 43).

    Le diocesi in Africa intraprendono concrete iniziative di solidarietà cristiana verso i poveri e i bisognosi. Molte Conferenze Episcopali hanno delle commissioni per la giustizia e la pace, le quali aiutano anche nell' educare i cittadini sui loro diritti e doveri di voto. I Vescovi, soprattutto quando riuniti in Conferenza, discutono delle questioni nazionali con coraggio e amore. I rifugiati e i profughi incontrano la Chiesa come una delle poche istituzioni in grado di prendersi cura di loro e di mettere un sorriso sui loro volti.

    La discussione sui Lineamenta che oggi sta per essere effettuata, aiuterà a mettere attentamente a fuoco i modi in cui la Chiesa in Africa può adoperarsi per la riconciliazione, la giustizia e la pace in questo grande continente.

     

  • INTERVENTO DI S.E. MONS. NIKOLA ETEROVIĆ

    La Chiesa in Africa a servizio della Riconciliazione, della Giustizia e della Pace

    "Voi siete il sale della terra... voi siete la luce del mondo" (Mt 5, 13.14)

    Presentazione dei Lineamenta

    Introduzione

    La presentazione dei Lineamenta rappresenta una tappa importante nel processo della preparazione di un’Assemblea del Sinodo dei Vescovi. Difatti, con la pubblicazione dei Lineamenta viene elaborato il tema dell’assise sinodale allo scopo di favorire la discussione a tutti i livelli, in vista di una preparazione il più possibilmente ampia dell’importante evento ecclesiale. Il Documento dovrebbe interessare non solamente coloro che parteciperanno direttamente ai lavori sinodali: i Padri in rappresentanza dei Sinodi delle Chiese Orientali Cattoliche sui iuris, delle Conferenze Episcopali, dei Dicasteri della Curia Romana e dell’Unione dei Superiori Maggiori, come pure gli Esperti in materia, gli Uditori e le Uditrici, i Delegati fraterni, rappresentanti delle Chiese e comunità ecclesiali che non sono in piena comunione con la Chiesa Cattolica. Tramite la riflessione intorno ai Lineamenta, tutti i fedeli sono chiamati ad offrire il loro contributo alla preparazione dell’Assemblea del Sinodo.

    Accogliendo i consigli dell’Episcopato africano, il Santo Padre Benedetto XVI ha approvato per la Seconda Assemblea Speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi il tema: La Chiesa in Africa a servizio della riconciliazione, della giustizia e della pace. "Voi siete il sale della terra... voi siete la luce del mondo" (Mt 5, 13.14).

    Nella scelta dell’argomento e, poi, nell’elaborazione dei Lineamenta un ruolo insostituibile ha avuto il Consiglio Speciale per l’Africa della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi. I suoi membri furono scelti dai padri sinodali nel corso della Prima Assemblea Speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi che sul tema "La Chiesa in Africa e la sua missione evangelizzatrice verso l’anno 2000: ‘Mi sarete testimoni’ (At 1,8)", si è svolta dal 10 aprile all’8 maggio 1994. Dei 12 Membri, 9 furono eletti dai padri sinodali e 3 nominati dal Santo Padre. Nel corso di 12 anni sono stati sostituiti solamente 2 Membri che, per avere raggiunto 80 anni d’età, hanno cessato di partecipare al menzionato Consiglio. Si tratta dell’Em.mo Card. Hyacinthe Thiandoum, Arcivescovo di Dakar (Senegal) e dell’Em.mo Card. Armand Razafindratandra, Arcivescovo di Antananarive (Madagascar). Il primo è stato sostituito in rappresentanza della Conferenza Episcopale Regionale dell’Africa dell’Ovest di lingua francese (C.E.R.A.O.) da Sua Eccellenza Mons. Anselme Titianma Sanon, Vescovo di Bobo Dioulasso (Burkina Faso) e, il secondo, per il Madagascar, dal suo successore nella sede arcivescovile di Antananarive, Sua Eccellenza Mons. Odon Marie Arsène Razanakolona.

    Il Consiglio Speciale per l’Africa della Segreteria Generale ha svolto una molteplice funzione. In un primo periodo ha preso parte all’analisi dei consigli sinodali e all’approfondimento del ricco materiale dell’Assemblea che è stato ordinato e consegnato al Servo di Dio Giovanni Paolo II in vista della redazione dell’Esortazione postsinodale Ecclesia in Africa. In seguito, gli Em.mi Membri del Consiglio hanno seguito l’applicazione dell’importante Documento pontificio nelle diverse regioni del continente africano che, in qualche modo rappresentano. Pertanto, essi sono stati assai sensibili alle esigenze pastorali delle Chiese particolari in Africa nelle mutevoli condizioni sociali e culturali. Di tutto veniva puntualmente informato il Santo Padre sia direttamente dai Membri del Consiglio in occasione delle Udienze che il Pontefice di v. m. soleva concedere, sia tramite il Segretario Generale. Pertanto, al Vescovo di Roma era nota l’idea, che stava maturando, di convocare la Seconda Assemblea Speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi per approfondire alcune questioni di grande importanza ecclesiale, con spirito collegiale e in un clima di comunione gerarchica. Tale richiesta era motivata da un grande dinamismo della Chiesa Cattolica in Africa, continente che ha conosciuto al contempo un promettente sviluppo sociale, insieme con non pochi problemi antichi e nuovi che esigono un’analisi e una presa di posizione dal punto di vista cristiano ed ecclesiale.

    Annuncio della Seconda Assemblea Speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi

    Non sorprende, dunque, che 10 anni dopo la celebrazione della Prima Assemblea Speciale per l’Africa, il Papa Giovanni Paolo II, ricevendo il 15 giugno 2004 i Membri del Consiglio Speciale per l’Africa della Segreteria Generale si chiese pubblicamente, circa l’opportunità di una nuova assise sinodale per l’Africa: "Non sarebbe giunto il momento, come sollecitano numerosi Pastori d’Africa, di approfondire questa esperienza sinodale africana? L’eccezionale crescita della Chiesa in Africa, il rapido ricambio dei Pastori, le nuove sfide che il Continente deve affrontare esigono risposte che solo la prosecuzione dello sforzo richiesto dalla messa in opera dell’Ecclesia in Africa potrebbe offrire, ridando così rinnovato vigore e rafforzata speranza a questo Continente in difficoltà".

    Nel frattempo l’idea di una Seconda Assemblea Speciale per l’Africa veniva accettata con simpatia da sempre più numerosi Vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose e fedeli. Le loro attese coincisero con l’intuito profetico del Papa Giovanni Paolo II. Il 13 novembre 2004, ricevendo i partecipanti al Simposio dei Vescovi d’Africa ed Europa, egli annunciò l'intento di indire la Seconda Assemblea Speciale per l'Africa del Sinodo dei Vescovi: "Accogliendo i voti del Consiglio post-sinodale, interprete dei desideri dei Pastori africani, colgo l’occasione per annunciare la mia intenzione di convocare una seconda Assemblea Speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi. Affido questo progetto alla vostra preghiera, mentre invito caldamente tutti a implorare dal Signore per l’amata terra d’Africa il dono prezioso della comunione e della pace".

    Considerando tale progetto vivo ed attuale, il successore del Papa Giovanni Paolo II, il Santo Padre Benedetto XVI, lo ha riconfermato e al riguardo, in presenza del Consiglio Speciale per l'Africa della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi, ha comunicato il 22 giugno 2005 la sua decisione di convocare a Roma tale assise sinodale: "In particolare, saluto i componenti del Consiglio Speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi, riuniti in questi giorni presso la Segreteria Generale del Sinodo. Confermando quanto aveva deciso il mio venerato Predecessore il 13 novembre dello scorso anno, desidero annunciare la mia intenzione di convocare la Seconda Assemblea Speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi. Nutro grande fiducia che tale Assise segni un ulteriore impulso nel continente africano all’evangelizzazione, al consolidamento e alla crescita della Chiesa e alla promozione della riconciliazione e della pace".

    Le parole illuminate del Santo Padre Benedetto XVI hanno rafforzato i Vescovi nel loro lavoro di preparazione dell'Assemblea sinodale, nella scelta del tema e nella preparazione del progetto dei Lineamenta. Ovviamente, di tutto il processo veniva informato il Santo Padre che conosce bene lo sviluppo promettente della Chiesa Cattolica in Africa, come pure le sue grandi sfide, anche grazie agli incontri con i Vescovi dei singoli Paesi, in particolare durante le Visite ad Limina.

    Indicazione di dati statistici

    Prima di soffermarmi brevemente sul contenuto dei Lineamenta della Seconda Assemblea Speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi, mi sembra opportuno indicare alcuni dati statistici circa la Chiesa nel continente africano, servendomi dell’Annuarium Statisticum Ecclesiae.

    I dati che riguardano la Chiesa Cattolica nel continente africano dal 1994 al 2004, sono assai positivi. Durante tale decennio il numero dei fedeli è cresciuto da 102.878.000 a 148.817.000, cioè del 30,86 %. Mentre nel 1994 i cattolici formavano il 14,6 % della popolazione africana, nel 2004 ne rappresentano quasi il 17 %.

    I Vescovi sono passati da 513 a 630, aumentando del 18,57 %.

    I sacerdoti diocesani hanno avuto un aumento del 58,61 %, passando da 12.937 a 31.259. L’aumento ha riguardato più il clero diocesano che quello regolare che ha avuto un leggero aumento del 5,27 % passando da 10.326 a 10.901 unità.

    I diaconi permanenti sono passati da 326 al 368 che rappresenta un aumento dell’11,29 %.

    I religiosi professi non sacerdoti sono passati da 6.448 a 7.791 unità, cioè hanno avuto un aumento del 17,23 %.

    Le religiose professe sono aumentate del 18,8 %, passando da 46.664 a 57.475 unità.

    I candidati al sacerdozio sono aumentati del 24, 86 %, passando da 17.125 a 22.791 unità.

    I dati statistici indicano il dinamismo della Chiesa Cattolica in Africa, che ha tutti gli indici in attivo. Ovviamente, è cura dei Pastori assicurare che la crescita in quantità sia accompagnata anche da una sempre maggiore maturazione umana, culturale e spirituale del personale impegnato nella pastorale. La prossima assise sinodale sarà un modo di verifica e di incoraggiamento in tale esigente, ma necessario cammino della Chiesa in terra africana.

    Per molti Pastori si tratterà della prima partecipazione ad una Assemblea Speciale, dato che circa il 70 % degli attuali Vescovi non ha preso parte alla Prima Assemblea Speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi.

    Contenuto dei Lineamenta

    Come auspicato dal Santo Padre Benedetto XVI, la prossima Assemblea Speciale per l'Africa del Sinodo dei Vescovi affronterà i grandi temi della riconciliazione, della giustizia e della pace nel contesto globale dell'evangelizzazione del continente africano.

    Il tema della Seconda Assemblea Speciale per l'Africa indica chiaramente che la riflessione sinodale si situa sulla scia dell'Esortazione Apostolica postsinodale Ecclesia in Africa, documento di fondamentale importanza per la Chiesa Cattolica in Africa, che pubblicato il 14 settembre 1995 a Yaoundé, Camerun, raccoglie i risultati della Prima Assemblea Speciale per l'Africa del Sinodo dei Vescovi. Tale scelta é stata fatta deliberatamente per una duplice finalità. In preparazione alla Seconda Assemblea Speciale per l'Africa del Sinodo dei Vescovi occorre verificare quali aspetti positivi ecclesiali e sociali sono stati realizzati in seguito alla menzionata Esortazione Apostolica postsinodale. I membri del Popolo di Dio, sotto la guida dei rispettivi Pastori, saranno pure invitati a individuare altri temi che tuttora aspettano un'adeguata messa in pratica. Infine, tutti potranno riflettere su alcune questioni, già presenti alla Prima Assemblea Speciale per l'Africa del Sinodo dei Vescovi, ma che, alla luce dell'ulteriore sviluppo ecclesiale e sociale, occorre approfondire in un ambiente sinodale.

    I Lineamenta hanno cinque capitoli, preceduti da una Prefazione e da una Introduzione.

    Nel I Capitolo, che ha per tema: L'Africa all'alba del XXI secolo, viene descritta brevemente la situazione sociale, economica, politica, culturale e religiosa nel continente in seguito alla promulgazione dell'Esortazione Apostolica postsinodale Ecclesia in Africa, individuando gli aspetti positivi come pure quelli negativi nel corso dell'ultimo decennio. In tale contesto, viene esaminato anche il ruolo delle religioni e, in particolare, il rapporto tra il cristianesimo e l'islam, tema assai attuale e che trascende i confini dell'Africa. Purtroppo, esistono problemi anche concernenti il dialogo ecumenico con le chiese e comunità ecclesiali che non sono in piena comunione con la Chiesa Cattolica. La cultura di fondo, caratterizzata dalla religione tradizionale africana, rappresenta un ambiente favorevole per il dialogo ecumenico ed interreligioso.

    Il Capitolo II intitolato: Gesù Cristo, Parola e Pane di Vita, Nostro Riconciliatore, Nostra Giustizia e Nostra Pace, è di fondamentale importanza. Difatti, anche nell'attuale situazione promettente ma non priva di gravi preoccupazioni, il Signore Gesù Cristo si presenta come il Salvatore anche dell'uomo africano, come la sorgente della Buona Notizia che illumina la complessa realtà africana e che orienta la Chiesa sul cammino della Riconciliazione, della Pace e della Giustizia.

    Il III Capitolo tratta dell'argomento: La Chiesa, Sacramento di Riconciliazione, di Giustizia e di Pace in Africa. Il Signore Gesù ha fondato la Chiesa, Famiglia di Dio, affinché continui la sua opera di salvezza nel mondo, lungo la storia umana. Nella sua opera di evangelizzazione, la Chiesa, pertanto, diventa segno e strumento della Riconciliazione, della Giustizia e della Pace. In tale opera, di grande importanza è la Dottrina sociale della Chiesa da applicare alla realtà africana. In un continente lacerato da guerre, con numerose situazioni che si potrebbero definire né di guerra né di pace, la Chiesa è chiamata a svolgere il ruolo profetico della riconciliazione, seguendo il suo Divino Maestro "che ha fatto dei due un popolo solo, abbattendo il muro di separazione che era frammezzo, cioè l'inimicizia" (Ef 2, 14). In non pochi Paesi solamente la Chiesa Cattolica ha l'autorità morale per svolgere tale opera a beneficio di tutta la società.

    Il IV Capitolo é intitolato: La testimonianza di una Chiesa che riflette la luce di Cristo sul mondo. L'annuncio di salvezza che libera l'uomo in ogni sua dimensione: spirituale, morale, culturale, sociale ed economica, spetta a tutti i membri della Chiesa Famiglia di Dio: Vescovi, sacerdoti, persone consacrate, laici, come pure sulle istituzioni ecclesiali, specialmente, le Conferenze Episcopali e le rispettive Commissioni Iustitia et Pax. Per cambiare le situazioni sociali e politiche in vari Paesi, diventa sempre più urgente l'educazione del laicato cattolico. Si tratta di cattolici adulti che nella loro attività pubblica saranno guidati da principi cristiani di servizio, preoccupandosi della promozione del bene comune, tra cui un posto importante occupa la cultura della vita, la lotta alla corruzione, lo sviluppo integrale, spirituale e materiale, per tutti i cittadini, ecc.

    Tra gli aspetti che richiedono una particolare attenzione occorre segnalare il nesso tra la riconciliazione e il perdono, presupposti della pace sociale che, poi, crea condizioni propizie per una stima ed accettazione reciproca, incluse le minoranze. In tale modo si creano condizioni per una maggiore giustizia tra tutti i cittadini di ogni Paese. Nel Documento, per esempio, si ribadisce la condanna dei traffici indiscriminati di armi, in genere vendute dai Paesi ricchi, che, poi, vengono adoperate in guerre fratricide dai Paesi africani poveri che spendono in modo irresponsabile le poche risorse economiche che dovrebbero essere destinate alla promozione del benessere dei propri cittadini.

    Il V Capitolo ha per tema: Le risorse spirituali per la promozione della Riconciliazione, della Giustizia e della Pace in Africa. Per poter svolgere tale importane missione, tutti i membri della Chiesa: Vescovi, sacerdoti, persone consacrate e laici, sono chiamati ad essere il sale della terra e la luce del mondo (cfr. Mt 5, 13.14), impegnandosi nell' urgente opera della nuova evangelizzazione. Essi devono annunciare il Vangelo a parole e con l'esempio della propria vita. La fonte di tale spiritualità si trova nella vita liturgica, soprattutto nella celebrazione della Santa Messa, nell'adorazione dell'Eucaristia, in altre forme di preghiera della Chiesa.

    La Chiesa, Famiglia di Dio, sacramento di salvezza, animata dallo Spirito Santo, ha delle risorse per poter cambiare la faccia della terra in un'Africa riconciliata, le cui popolazioni vivano in pace, incamminate verso il progresso equilibrato e il raggiungimento di una maggiore giustizia sociale.

    Alla fine dei Lineamenta si trova un Questionario con 32 domande, divise secondo i rispettivi Capitoli. Il Questionario serve a facilitare la riflessione e la discussione a livello di comunità, di parrocchie, di decanati, diocesi, Conferenze Episcopali, in vista di informazioni aggiornate e proposte concrete che saranno approfondite in occasione dell'assemblea sinodale. Al riguardo, è stato accolto il desiderio dei Vescovi di aver sufficiente tempo, circa 2 anni, per la diffusione del documento, che occorrerà tradurre anche in alcune lingue locali, e per la discussione del suo contenuto. Pertanto, le risposte al Questionario dei 2 Sinodi delle Chiese Orientali Cattoliche (Patriarcato di Alessandria dei Copti, Egitto, e Consiglio della Chiesa Etiopica, Etiopia), e delle 32 Conferenze Episcopali del continente africano dovranno pervenire entro il mese di novembre dell'anno 2008. Come in altre occasioni, la Segreteria Generale con l'aiuto del Consiglio Speciale per l'Africa, cercherà di redigere il testo dell'Instrumentum laboris che sarà il Documento di lavoro della Seconda Assemblea Speciale per l'Africa del Sinodo dei Vescovi.

    A suo tempo, il Santo Padre indirà ufficialmente la data della celebrazione della Seconda Assemblea Speciale per l'Africa del Sinodo dei Vescovi, dopo avere preso atto di un'adeguata preparazione.

    Come ogni assemblea sinodale, anche la Seconda Assemblea Speciale per l'Africa del Sinodo dei Vescovi non mancherà di arricchire la Chiesa Cattolica, rappresentata dal Vescovo di Roma e dai suoi collaboratori della Curia Romana, come pure le Chiese particolari dell'Africa in uno scambio dei doni spirituali ed ecclesiali. Si tratterà di un' opera di Dio tramite i rappresentanti dell'episcopato africano che, riunito intorno al Vescovo di Roma, Pastore universale della Chiesa, saranno attenti a ciò che lo Spirito dice alle Chiese in Africa (cfr. Ap 2,7), in questo inizio del Terzo millennio del cristianesimo. Non vi é dubbio che le riflessioni saranno di grande importanza per il presente e il futuro della Chiesa Cattolica in Africa e della sua attività pastorale nella funzione di lievito di una società più riconciliata, più giusta e pacifica.

    Osservazioni conclusive

    Per situarsi meglio nella realtà dell’Africa attuale, potrebbe essere utile indicare alcuni eventi, rilevati nei Lineamenta, che in modo positivo o negativo hanno segnato la realtà africana dal 1994 al 2006 e che hanno avuto influssi anche sull’attività pastorale della Chiesa.

    1) Tra gli aspetti positivi occorre sottolineare il grande dinamismo della Chiesa Cattolica in Africa espresso dal punto di vista sociologico nei sopra indicati dati statistici. Tale dimensione visibile, strutturale, è indice di una maturazione progressiva all’interno della Chiesa nonostante varie difficoltà di crescita. Uno degli aspetti significativi di tale vivacità d’evangelizzazione è l’aspetto missionario. Dalle Chiese particolari vengono inviati in numero crescente migliori figli e figlie ad annunciare la Buona Notizia in altre regioni del continente e, sempre di più, in diverse Diocesi nel mondo intero ove la loro attività è richiesta.

    La Chiesa Cattolica continua a dare la priorità all’evangelizzazione annunciando la Buona Notizia ai vicini ed ai lontani con le celebrazioni liturgiche, la catechesi, il catecumenato, tramite i mezzi di comunicazione sociale e, specialmente, con l’esempio della vita cristiana. La proclamazione del Vangelo viene accompagnata da significative iniziative nel campo della promozione sociale. La Chiesa in tutto il continente rimane un’istituzione che funziona e che, pertanto, diventa un punto di riferimento non solamente religioso, bensì anche sociale. Essa è assai impegnata nella promozione dei diritti umani, della pace, della riconciliazione, della giustizia a livello locale, regionale e continentale.

    2) Rimangono, però, non pochi problemi che già l'Ecclesia in Africa indicava con le seguenti parole: "la denutrizione, il deterioramento generalizzato della qualità della vita, l'insufficienza dei mezzi per la formazione dei giovani, la carenza dei servizi sanitari e sociali elementari, con la conseguente persistenza di malattie endemiche, la diffusione del terribile flagello dell'AIDS, il gravoso e talora insopportabile peso del debito internazionale, l'orrore delle guerre fratricide alimentate da un traffico d'armi senza scrupoli, lo spettacolo vergognoso e miserando dei profughi e dei rifugiati" (N. 114).

    Purtroppo, alcuni dei problemi elencati non solamente non sono stati risolti, bensì si sono aggravati ulteriormente. In un mondo caratterizzato da un processo di globalizzazione sembra che il continente africano diventi sempre più lasciato da parte. Si sta compiendo una nuova specie di sfruttamento delle sue ricche risorse naturali, mentre la maggioranza della popolazione vive al di sotto dell'indice di povertà. Come in altre parti del mondo, si assiste inoltre ad un' imposizione, perlopiù indiretta, di una cultura estranea ai valori tradizionali africani.

    Dal punto di vista economico, negli ultimi anni la situazione dei Paesi più poveri dell'Africa è in genere degradata, nonostante il fatto che il debito internazionale di varie Nazioni sia stato ridotto o addirittura cancellato.

    Vi sono altri indici preoccupanti in Africa per quanto riguarda l'accesso ai beni di prima necessità. Per esempio, l'accesso generalizzato all'acqua potabile diventa sempre più difficile, aggravato negli ultimi mesi da una prolungata siccità in alcune zone. La percentuale di morte infantile sta aumentando; continua la lotta contro il diffondersi dell'AIDS. La Chiesa Cattolica, con le sue istituzioni, è in prima linea per affrontare tali difficoltà con l'educazione della popolazione e con le sue istituzioni: ospedali, dispensari, lebbrosari, case d'accoglienza per i malati terminali, orfanotrofi, ecc.

    3) La convocazione della Seconda Assemblea Speciale per l'Africa del Sinodo dei Vescovi ha principalmente motivazioni pastorali e si inserisce nella nuova evangelizzazione che la Chiesa propone a tutti gli uomini e, dunque, anche a coloro che vivono nel grande continente africano.

    La preparazione e la celebrazione dell'importante evento ecclesiale dovrebbe aiutare i Pastori delle Chiese particolari a conoscere ancora meglio la complessa realtà africana e a presentarla in modo adeguato alle Chiese in altri continenti, anzi alla comunità internazionale. Purtroppo, l'Africa e l'attività della Chiesa Cattolica in tale continente sono poco presenti nei grandi mezzi di comunicazione sociale. Si spera che l'iter dell'assise sinodale favorirà una migliore conoscenza della realtà africana a livello della Chiesa universale e, in genere, della comunità internazionale in vista di una più attiva collaborazione nella promozione di progetti concreti in favore dell'uomo e della società nei rispettivi Paesi.

    4) È da sperare che la Seconda Assemblea Speciale per l'Africa del Sinodo dei Vescovi sarà un'occasione provvidenziale per la Chiesa Cattolica, che pellegrina in Africa, per irrobustire ancora di più la sua opera evangelizzatrice. Vi sono tanti doni di grazia che le Chiese particolari dell'Africa devono condividere per rafforzarsi reciprocamente nella fede, nella speranza e nella carità. Animata dallo Spirito Santo, dono del Signore Gesù risorto, la Chiesa Cattolica sarà in grado di offrire un prezioso contributo a vincere le grandi sfide del momento presente per la società africana o perlomeno di ridurne gli aspetti negativi.

    Radunati intorno al Vescovo di Roma, i Vescovi offriranno a tutta la Chiesa la gioia di un cristianesimo vivace e dinamico, in piena espansione, in grado di trasformare le rispettive culture e, dunque, di diventare il lievito (cfr. Lc 13, 21) per fermentare la nascita di una nuova società rispettosa del fatto religioso e portatrice di grandi valori umani. Da parte sua, il Santo Padre non mancherà di confermare nella fede i Padri sinodali (cfr. Lc 22, 32) rappresentanti dell'episcopato africano, che a loro volta trasmetteranno ai fedeli delle rispettive Diocesi l'esperienza vitale dell'unica fede cristiana nella molteplicità delle sue espressioni: "un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo, un solo Dio e Padre" (cfr. Ef 4, 5). La partecipazione ai lavori sinodali del Romano Pontefice, Presidente del Sinodo dei Vescovi, è garanzia dell'unità nella carità della Chiesa universale, che si rallegra di ricevere dalle Chiese particolari e di offrire ad esse i doni della fede, della speranza e della carità nelle loro molteplici espressioni.

    Seguendo il testo dei Lineamenta, affidiamo all’intercessione alla Beata Vergine Maria, Regina della Pace e Nostra Signora d’Africa, la preparazione e la celebrazione della Seconda Assemblea Speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi, affinché apporti abbondanti frutti per i membri della Chiesa Cattolica, come pure per i fedeli di altre religioni e, in genere, per gli uomini di buona volontà impegnati nella promozione della Riconciliazione, della Giustizia e della Pace.

          

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