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LETTERA DI SUA SANTITÀ GIOVANNI PAOLO II
A FIRMA DEL SOSTITUTO DELLA SEGRETERIA DI STATO,
ARCIVESCOVO GIUSEPPE CAPRIO,
AL RETTORE DELL'UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE,
IN OCCASIONE DELLA GIORNATA UNIVERSITARIA DELL'ANNO 1979

 

Chiarissimo Professore,

Avvicinandosi la consueta « Giornata Universitaria », che la Conferenza Episcopale Italiana ha fissato per il 29 aprile prossimo, Sua Santità, in risposta anche alla di Lei pregiata lettera del 29 gennaio scorso, intende renderSi presente con animo lieto a questa cara circostanza, tanto più che si tratta della prima celebrazione ricorrente sotto il Suo pontificato.

Il Santo Padre Giovanni Paolo II, anzitutto, non può non ricordare i molteplici rapporti già in precedenza da Lui intrecciati con codesto Ateneo, specialmente in qualità di Docente presso l'Università « sorella » di Lublino. Sicché Egli, rivolgendoSi al Corpo Accademico e agli studenti dell'Università Cattolica di Milano, e a tutti gli Italiani che la sostengono col loro affetto e con la loro generosità, è ben consapevole di riannodare un antico legame di amicizia; la Sua parola, perciò, non si riduce ad un semplice dovere di intervento pastorale, ma è espressione rinnovata di un'intima consonanza di impegno per altre finalità culturali ed ecclesiali.

Il Sommo Pontefice vuoi manifestare il proprio compiacimento per il tema opportunamente scelto come contrassegno della programmata Giornata, « Interesse all'uomo è volontà di servirlo », tratto dal Suo discorso nell'Udienza speciale accordata a codesta famiglia universitaria l'8 dicembre scorso. Da quando il Verbo della divina Sapienza « Si fece carne e abitò fra noi » (Io. 1, 14.), non è più possibile a coloro che hanno « contemplato la sua gloria » (Ibid.) e hanno « creduto al suo amore » (1 Io. 4, 16) disinteressarsi dell'uomo, di nessun uomo. Infatti, Gesù Cristo è per definizione il « sì » di Dio all'uomo (Cfr. 2 Cor 1, 20);  anzi, « con l'incarnazione il Figlio di Dio si è unito in certo modo ad ogni uomo », cosicché « chiunque segue Cristo, l'uomo perfetto, si fa lui pure più uomo » (Gaudium et spes, 22 et 41).

La funzione peculiare di una Università, e tanto più di una Università Cattolica, è quella di porsi al servizio di un uomo siffatto, cioè chiamato a realizzare in pienezza la propria dignità di persona nella comunione dell'amore, e di promuoverne a fondo la presa di coscienza. Le innumeri produzioni letterarie, filosofiche, artistiche, frutto dell'ingegno umano nel corso di una storia plurimillenaria sono, certo, segno di nobili capacità creative. Ma l'uomo — e la storia, purtroppo, ne offre altrettanto innumeri prove — è anche capace di terribili prevaricazioni distruttive sui propri simili e sul mondo ambiente. « Un baratro è l'uomo e il suo cuore un abisso » (Ps. 63, 7). Soltanto « la fede tutto rischiara di una luce nuova, e svela le intenzioni di Dio sulla vocazione integrale dell'uomo, e perciò guida l'intelligenza verso soluzioni pienamente umane » (Gaudium et spes, 11). Questo occorre studiare, per questo operare, questo testimoniare, così da contribuire alla costruzione di un futuro più radioso, quindi più conforme all'umano destino voluto da Dio.

La « Giornata Universitaria » non può non collocarsi in tale superiore visione delle cose, e invitare i cattolici italiani a riconsiderare da questo punto di vista la provvida missione del loro illustre Ateneo. In un momento, nel quale è necessario l'ancoraggio sicuro agli intramontabili e fecondi valori cristiani, esso deve sempre più assolvere ad un ruolo trainante e illuminante per l'uomo del nostro tempo e di codesto Paese, per il quale costituisce un chiaro segno di riferimento.

Sua Santità esprime l'auspicio che l'Università Cattolica del S. Cuore, nella costante fedeltà al Magistero vivente della Chiesa, possa e sappia offrire incessantemente una tale testimonianza evangelica, come servizio reso allo specifico mondo della cultura e, più in generale, all'uomo, soprattutto in Italia, oltre che nel concerto della vita accademica internazionale.

Il Sommo Pontefice, pertanto, esorta paternamente la comunità cattolica italiana a celebrare volenterosamente detta Giornata con la preghiera e col sostegno materiale, e, mentre unisce la propria offerta, è lieto di impartire la particolare, propiziatrice Benedizione Apostolica a Lei, al Corpo Docente, ai cari Studenti ed a tutti coloro i quali, in vario modo, concorrono ad aiutare il diletto Ateneo.

Profitto volentieri della circostanza per confermarmi con sensi di distinto ossequio

Dal Vaticano, 26 aprile 1979

della Signoria Vostra Ill.ma
Dev.mo

+ G. CAPRIO, Sost.



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