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la capacità del cuore che rende possibile la pros-
simità , senza la quale non esiste un vero incon-
tro spirituale. Lâascolto ci aiuta ad individuare il
gesto e la parola opportuna che ci smuove dalla
tranquilla condizione di spettatori. Solo a partire
da questo ascolto rispettoso e capace di compati-
re si possono trovare le vie per unâautentica cre-
scita, si può risvegliare il desiderio dellâideale cri-
stiano, lâansia di rispondere pienamente allâamore
di Dio e lâanelito di sviluppare il meglio di quanto
Dio ha seminato nella propria vita. Sempre però
con la pazienza di chi conosce quanto insegnava
san Tommaso: che qualcuno può avere la grazia
e la carità , ma non esercitare bene nessuna delle
virtù « a causa di alcune inclinazioni contrarie »
133
che persistono. In altri termini, lâorganicità delle
virtù si dà sempre e necessariamente â
in habitu
â,
benché i condizionamenti possano rendere dif-
ficili le
attuazioni
di quegli abiti virtuosi. Da qui
la necessità di « una pedagogia che introduca le
persone, passo dopo passo, alla piena appropria-
zione del mistero ».
134
Per giungere ad un punto
di maturità , cioè perché le persone siano capa-
ci di decisioni veramente libere e responsabili,
è indispensabile dare tempo, con una immensa
pazienza. Come diceva il beato Pietro Fabro: « Il
tempo è il messaggero di Dio ».
133
Summa Theologiae
, I-II, q. 65, art. 3, ad 2: « propter ali-
quas dispositiones contrarias ».
134
âG
iovanni
P
aolo
II, Esort. ap. postsinodale
Ecclesia in
Asia
(6 novembre 1999), 20:
AAS
92 (2000), 481.