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« osservare » quello che il Signore ci ha indicato,
come risposta al suo amore, dove risalta, insieme
a tutte le virtù, quel comandamento nuovo che è
il primo, il più grande, quello che meglio ci iden-
tifica come discepoli: «Questo è il mio comanda-
mento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho
amato voi » (
Gv
15,12). Ã evidente che quando gli
autori del Nuovo Testamento vogliono ridurre
ad unâultima sintesi, al più essenziale, il messag-
gio morale cristiano, ci presentano lâineludibile
esigenza dellâamore del prossimo: «Chi ama
lâal-
tro
ha adempiuto la legge ... pienezza della Leg-
ge è la carità » (
Rm
13,8.10). « Se adempite quella
che, secondo la Scrittura, è la legge regale:
Ame-
rai il prossimo tuo come te stesso
, fate bene » (
Gc
2,8).
« Tutta la legge infatti trova la sua pienezza in un
solo precetto:
Amerai il tuo prossimo come te stesso
»
(
Gal
5,14). Paolo proponeva alle sue comunitÃ
un cammino di crescita nellâamore: « Il Signore
vi faccia crescere e sovrabbondare nellâamore fra
voi e verso tutti » (
1 Ts
3,12).
162.âDâaltro canto, questo cammino di risposta
e di crescita è sempre preceduto dal dono, perché
lo precede quellâaltra richiesta del Signore: « bat-
tezzandole nel nome... » (
Mt
28,19). Lâadozione a
figli che il Padre regala gratuitamente e lâiniziati-
va del dono della sua grazia (cfr
Ef
2,8-9;
1 Cor
4,7) sono la condizione di possibilità di questa
santificazione permanente che piace a Dio e gli
dà gloria. Si tratta di lasciarsi trasformare in Cri-
sto per una progressiva vita « secondo lo Spirito »
(
Rm
8,5).