EVANGELII GAUDIUM - page 120

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151. Non ci viene chiesto di essere immacolati,
ma piuttosto che siamo sempre in crescita, che
viviamo il desiderio profondo di progredire nella
via del Vangelo, e non ci lasciamo cadere le brac-
cia. La cosa indispensabile è che il predicatore ab-
bia la certezza che Dio lo ama, che Gesù Cristo
lo ha salvato, che il suo amore ha sempre l’ultima
parola. Davanti a tanta bellezza, tante volte sen-
tirà che la sua vita non le dà gloria pienamente
e desidererà sinceramente rispondere meglio ad
un amore così grande. Ma se non si sofferma ad
ascoltare la Parola con sincera apertura, se non
lascia che tocchi la sua vita, che lo metta in discus-
sione, che lo esorti, che lo smuova, se non dedica
un tempo per pregare con la Parola, allora sì sarà
un falso profeta, un truffatore o un vuoto ciarla-
tano. In ogni caso, a partire dal riconoscimento
della sua povertà e con il desiderio di impegnarsi
maggiormente, potrà sempre donare Gesù Cristo,
dicendo come Pietro: «Non possiedo né argento
né oro, ma quello che ho te lo do » (
At
3,6). Il
Signore vuole utilizzarci come esseri vivi, liberi e
creativi, che si lasciano penetrare dalla sua Parola
prima di trasmetterla; il suo messaggio deve pas-
sare realmente attraverso il predicatore, ma non
solo attraverso la ragione, ma prendendo posses-
so di tutto il suo essere. Lo Spirito Santo, che ha
ispirato la Parola, è Colui che « oggi come agli inizi
della Chiesa, opera in ogni evangelizzatore che si
lasci possedere e condurre da lui, che gli suggeri-
sce le parole che da solo non saprebbe trovare ».
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Ibid
., 75:
AAS
68 (1976), 65.
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