EVANGELII GAUDIUM - page 117

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tura e unità al testo. Se il predicatore non com-
pie questo sforzo, è possibile che neppure la sua
predicazione abbia unità e ordine; il suo discorso
sarà solo una somma di varie idee disarticolate
che non riusciranno a mobilitare gli altri. Il mes-
saggio centrale è quello che l’autore in primo luo-
go ha voluto trasmettere, il che implica non so-
lamente riconoscere un’idea, ma anche l’effetto
che quell’autore ha voluto produrre. Se un testo è
stato scritto per consolare, non dovrebbe essere
utilizzato per correggere errori; se è stato scritto
per esortare, non dovrebbe essere utilizzato per
istruire; se è stato scritto per insegnare qualcosa
su Dio, non dovrebbe essere utilizzato per spie-
gare diverse idee teologiche; se è stato scritto per
motivare la lode o il compito missionario, non uti-
lizziamolo per informare circa le ultime notizie.
148. Certamente, per intendere adeguatamen-
te il senso del messaggio centrale di un testo, è
necessario porlo in connessione con l’insegna-
mento di tutta la Bibbia, trasmessa dalla Chiesa.
Questo è un principio importante dell’interpre-
tazione biblica, che tiene conto del fatto che lo
Spirito Santo non ha ispirato solo una parte, ma
l’intera Bibbia, e che in alcune questioni il popolo
è cresciuto nella sua comprensione della volon-
tà di Dio a partire dall’esperienza vissuta. In tal
modo si evitano interpretazioni sbagliate o par-
ziali, che contraddicono altri insegnamenti della
stessa Scrittura. Ma questo non significa indebo-
lire l’accento proprio e specifico del testo che si
deve predicare. Uno dei difetti di una predicazio-
ne tediosa e inefficace è proprio quello di non
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