EVANGELII GAUDIUM - page 109

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(cfr
Rm
10,14-17). Con la parola nostro Signore
ha conquistato il cuore della gente. Venivano ad
ascoltarlo da ogni parte (cfr
Mc
1,45). Restava-
no meravigliati “bevendo” i suoi insegnamenti
(cfr
Mc
6,2). Sentivano che parlava loro come chi
ha autorità (cfr
Mc
1,27). Con la parola gli Apo-
stoli, che aveva istituito « perché stessero con lui
e per mandarli a predicare » (
Mc
3,14), attrassero
in seno alla Chiesa tutti i popoli (cfr
Mc
16,15.20).
Il contesto liturgico
137. Occorre ora ricordare che « 
la proclama-
zione liturgica della Parola di Dio
, soprattutto nel
contesto dell’assemblea eucaristica, non è tanto
un momento di meditazione e di catechesi, ma 
è
il dialogo di Dio col suo popolo
, dialogo in cui ven-
gono proclamate le meraviglie della salvezza e
continuamente riproposte le esigenze dell’Alle-
anza ».
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Vi è una speciale valorizzazione dell’o-
melia, che deriva dal suo contesto eucaristico e
fa sì che essa superi qualsiasi catechesi, essendo
il momento più alto del dialogo tra Dio e il suo
popolo, prima della comunione sacramentale.
L’omelia è un riprendere quel dialogo che è già
aperto tra il Signore e il suo popolo. Chi predica
deve riconoscere il cuore della sua comunità per
cercare dov’è vivo e ardente il desiderio di Dio,
e anche dove tale dialogo, che era amoroso, sia
stato soffocato o non abbia potuto dare frutto.
112
 G
iovanni
P
aolo
II, Lett. ap.
Dies Domini
(31 maggio
1998), 41:
AAS
90 (1998), 738-739.
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