EVANGELII GAUDIUM - page 110

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138. L’omelia non può essere uno spettacolo di
intrattenimento, non risponde alla logica delle ri-
sorse mediatiche, ma deve dare fervore e signifi-
cato alla celebrazione. È un genere peculiare, dal
momento che si tratta di una predicazione dentro
la cornice di una celebrazione
liturgica
; di conse-
guenza deve essere breve ed evitare di sembrare
una conferenza o una lezione. Il predicatore può
essere capace di tenere vivo l’interesse della gente
per un’ora, ma così la sua parola diventa più im-
portante della celebrazione della fede. Se l’omelia
si prolunga troppo, danneggia due caratteristiche
della celebrazione liturgica: l’armonia tra le sue
parti e il suo ritmo. Quando la predicazione si
realizza nel contesto della liturgia, viene incor-
porata come parte dell’offerta che si consegna al
Padre e come mediazione della grazia che Cristo
effonde nella celebrazione. Questo stesso conte-
sto esige che la predicazione orienti l’assemblea,
ed anche il predicatore, verso una comunione
con Cristo nell’Eucaristia che trasformi la vita.
Ciò richiede che la parola del predicatore non oc-
cupi uno spazio eccessivo, in modo che il Signore
brilli più del ministro.
La conversazione di una madre
139. Abbiamo detto che il Popolo di Dio, per
la costante azione dello Spirito in esso, evangeliz-
za continuamente sé stesso. Cosa implica questa
convinzione per il predicatore? Ci ricorda che la
Chiesa è madre e predica al popolo come una
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