EVANGELII GAUDIUM - page 218

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288. Vi è uno stile mariano nell’attività evan-
gelizzatrice della Chiesa. Perché ogni volta che
guardiamo a Maria torniamo a credere nella for-
za rivoluzionaria della tenerezza e dell’affetto. In
lei vediamo che l’umiltà e la tenerezza non sono
virtù dei deboli ma dei forti, che non hanno bi-
sogno di maltrattare gli altri per sentirsi impor-
tanti. Guardando a lei scopriamo che colei che
lodava Dio perché « ha rovesciato i potenti dai
troni » e « ha rimandato i ricchi a mani vuote »
(
Lc
1,52.53) è la stessa che assicura calore do-
mestico alla nostra ricerca di giustizia. È anche
colei che conserva premurosamente « tutte que-
ste cose, meditandole nel suo cuore » (
Lc
2,19).
Maria sa riconoscere le orme dello Spirito di
Dio nei grandi avvenimenti ed anche in quel-
li che sembrano impercettibili. È contemplati-
va del mistero di Dio nel mondo, nella storia e
nella vita quotidiana di ciascuno e di tutti. È la
donna orante e lavoratrice a Nazaret, ed è anche
nostra Signora della premura, colei che parte dal
suo villaggio per aiutare gli altri « senza indugio »
(
Lc
1,39). Questa dinamica di giustizia e di tene-
rezza, di contemplazione e di cammino verso gli
altri, è ciò che fa di lei un modello ecclesiale per
l’evangelizzazione. Le chiediamo che con la sua
preghiera materna ci aiuti affinché la Chiesa di-
venti una casa per molti, una madre per tutti i
popoli e renda possibile la nascita di un mondo
nuovo. È il Risorto che ci dice, con una potenza
che ci riempie di immensa fiducia e di fermis-
sima speranza: « Io faccio nuove tutte le cose »
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