Città del Vaticano, 4 maggio 1998 | Servizio sperimentale a cura di Piero Di Domenicantonio |
![]() «Oggi è la festa di tutti i testimoni, anche di quelli del nostro secolo, che hanno annunciato Cristo in mezzo alla "grande tribolazione" confessando la sua morte e risurrezione nei campi di concentramento e nei gulag, sotto la minaccia delle bombe e dei fucili, in mezzo al terrore scatenato dall'odio cieco, che ha coinvolto dolorosamente singole persone ed intere nazioni. Essi vengono oggi dalla grande tribolazione e cantano la gloria di Cristo: in Lui, risorgendo dalle tenebre della morte, si è manifestata la vita» Giovanni Paolo II |
Cinque anni fa il pellegrinaggio di Giovanni Paolo II in Albania «L'Eucaristia torna nella vostra terra. Torna la Chiesa»: con queste parole Giovanni Paolo II manifestava la gioia di incontrare a Tirana e a Scutari la Chiesa cattolica albanese uscita per «un vero miracolo» da una delle persecuzioni più atroci del nostro secolo. Dopo aver «circondato con la preghiera, unita a quella di tutta la Chiesa, la tomba nella quale qui, in questa terra, era stato deposto Gesù e il suo corpo mistico che è la Chiesa», il 25 aprile 1993 il Vescovo di Roma ebbe finalmente la possibilità di abbracciare i fedeli di una Chiesa martire e di donare loro quattro Pastori ordinati durante la storica Celebrazione Eucaristica nella Cattedrale di Scutari.
Continua il martirologio della Chiesa contemporanea Il sangue dei testimoni del Vangelo continua ad irrorare la Chiesa nel suo cammino verso il Grande Giubileo. Ad aggiungersi alla lunga lista dei fedeli servitori di Cristo caduti sotto i colpi della violenza sono Mons. Juan Gerardi e padre Boniface Kagabo. Il primo, Vescovo Ausialie della diocesi di Guatemala, è stato ucciso nella notte tra domenica 26 e lunedì 27 aprile; il secondo, parroco della cattedrale di Ruhengeri in Rwanda, è stato assassinato domenica 26 mentre tornava da un funerale. |
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