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SYNODUS EPISCOPORUM
BOLLETTINO

XII COETUS GENERALIS ORDINARIUS
SYNODI EPISCOPORUM
5-26 OCTOBRIS 2008

Verbum Dei in vita et in missione Ecclesiae


Questo Bollettino è soltanto uno strumento di lavoro ad uso giornalistico.
Le traduzioni non hanno carattere ufficiale.


Edizione plurilingue

12 - 09.10.2008

SOMMARIO

- SETTIMA CONGREGAZIONE GENERALE (GIOVEDÌ, 9 OTTOBRE 2008 - POMERIDIANO)
- COMPOSIZIONE DELLA COMMISSIONE PER IL MESSAGGIO

SETTIMA CONGREGAZIONE GENERALE (GIOVEDÌ, 9 OTTOBRE 2008 - POMERIDIANO)

- INTERVENTI IN AULA (CONTINUAZIONE)
- AUDITIO DELEGATORUM FRATERNORUM (I)

Alle ore 16.30 di oggi giovedì 9 ottobre 2008, con la preghiera Adsumus, guidata dal Santo Padre, è iniziata la Settima Congregazione Generale, per la continuazione degli interventi dei Padri Sinodali in Aula sul tema sinodale Verbum Domini in vita et missione Ecclesiæ e per la prima Auditio Auditorum.

Presidente Delegato di turno S.Em.R. Card. William Joseph LEVADA, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede (CITTÀ DEL VATICANO).

In apertura della Settima Congregazione Generale il Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi ha comunicato la composizione della Commissione per il Messaggio, pubblicato in questo Bollettino.

INTERVENTI IN AULA (CONTINUAZIONE)

Quindi, sono intervenuti i seguenti Padri:

- S.Em.R. Card. Crescenzio SEPE, Arcivescovo di Napoli (ITALIA)
- S.Em.R. Card. Ennio ANTONELLI, Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia (CITTÀ DEL VATICANO)
- S.E.R. Mons. Juan Bautista GAVILÁN VELÁSQUEZ, Vescovo di Coronel Oviedo (PARAGUAY)
- S.E.R. Mons. David Louis WALKER, Vescovo di Broken Bay (AUSTRALIA)
- S.E.R. Mons. Louis PELÂTRE, A.A., Vescovo titolare di Sasima, Vicario Apostolico di Istanbul, Amministratore Apostolico dell'Esarcato Apostolico di Istambul (TURCHIA)
- S.Em.R. Card. Cláudio HUMMES, O.F.M., Prefetto della Congregazione per il Clero (CITTÀ DEL VATICANO)
- S.Em.R. Card. Paul Josef CORDES, Presidente del Pontificio Consiglio "Cor Unum" (CITTÀ DEL VATICANO)
- S.E.R. Mons. Ignatius Ayau KAIGAMA, Arcivescovo di Jos (NIGERIA)
- S.E.R. Mons. Héctor Miguel CABREJOS VIDARTE, O.F.M., Arcivescovo di Trujillo, Presidente della Conferenza Episcopale (PERÙ)
- S.E.R. Mons. Antoni DZIEMIANKO, Vescovo titolare di Lesvi, Vescovo ausiliare di Minsk-Mohilev (BIELORUSSIA)
- S.E.R. Mons. Francesco COCCOPALMERIO, Arcivescovo titolare di Celiana, Presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi (CITTÀ DEL VATICANO)
- S.E.R. Mons. Guillermo LORÍA GARITA, Vescovo di San Isidro de El General (COSTA RICA)
- S.Em.R. Card. Francis ARINZE, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti (CITTÀ DEL VATICANO)

Diamo qui di seguito i riassunti degli interventi:

- S.Em.R. Card. Crescenzio SEPE, Arcivescovo di Napoli (ITALIA)

Incarnare la Parola di Dio nel tempo e nella storia che ci troviamo a vivere, poiché solo in questo modo la si rende efficace e creatrice di conversione e di carità.
Osservare la Parola significa innanzitutto, come ci ha insegnato la predicazione di Gesù, testimoniarla con la propria vita e tradurla in opere di carità. Anche i tanti approfondimenti esegetici, le molteplici iniziative catechetiche e tutti gli sforzi rivolti a una maggiore conoscenza rischiano di non portare frutto se la Parola non viene vissuta con coerenza nella vita quotidiana.
Per superare il dramma della separazione tra fede e vita e per fare in modo che dalla Parola scaturiscano gesti e opere di carità, occorre andare alle sorgenti, ossia alla carità: solo essa, se vissuta e praticata, può cementare il tessuto ecclesiale e aprire la strada alla concretezza dell'amore. I tanti malati nel corpo e nello spirito, i poveri che affollano le strade delle nostre città, i luoghi di sofferenza, come gli ospedali, le carceri rappresentano altrettante prove concrete della fedeltà alla Parola e della nostra capacità di conformare la nostra esistenza su quella del “Vangelo vivente”, più eloquente di tante parole perché è diventato “carne e sangue”.
“L'uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri o, se ascolta i maestri, lo fa perché sono dei testimoni”, ha scritto Paolo VI nella Evangelii Nuntiandi (n. 41).
Questa verità elementare, ma di frequente ignorata, deve essere ribadita affinché i vescovi, ma anche i sacerdoti, i diaconi e i catechisti avvertano sempre più l'urgenza di confrontarsi seriamente con la Parola di cui sono servitori.
Immagine perfetta dell'Incarnazione è la Vergine Maria, la donna del “sì” che ha concepito il Verbo nel suo cuore, prima ancora che nel suo seno.
Il Mistero dell'Incarnazione della Parola di Dio deve continuare a realizzarsi nell'oggi della Chiesa attraverso il “sì” dei suoi figli che incarnano, nella vita, la Parola salvatrice di Dio.

[00143-01.05] [IN112] [Testo originale: italiano]

- S.Em.R. Card. Ennio ANTONELLI, Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia (CITTÀ DEL VATICANO)

Raccomandare e promuovere con appropriati sussidi l'ascolto comunitario della Parola di Dio nelle famiglie e la condivisione delle esperienze vissute. Per poter collegare più facilmente le parole scritte con Gesù Cristo, la Parola vivente, seguire l'anno liturgico attraverso il Vangelo del giorno o almeno quello della domenica, sottolineando in esso una frase da ricordare e da vivere durante la giornata o durante la settimana. Non occorre molto tempo; pochi minuti bastano per pregare e ascoltare insieme, per prendere un impegno comune da attuare nelle attività e relazioni quotidiane e da ricordare al momento opportuno nel dialogo familiare spontaneo. Se invece si fa un solo incontro settimanale di ascolto della Parola, esso può essere più prolungato e può costituire una preparazione o una continuazione e applicazione della Messa domenicale in parrocchia.
NelI'Instrumentum laboris si dice che i misteri del Rosario sono «forma semplice e universale di ascolto orante della Parola» (parte I, Cap. III, n. 26). Per accentuare e rendere più consapevole questo ascolto sarebbe opportuno aggiungere ufficialmente all'enunciazione di ogni mistero una breve citazione biblica appropriata: ad es., al primo mistero gaudioso (l'Annunciazione) aggiungere «Eccomi sono la serva del Signore»(Lc 1,38).

[00130-01.04] [IN114] [Testo originale: italiano]

- S.E.R. Mons. Juan Bautista GAVILÁN VELÁSQUEZ, Vescovo di Coronel Oviedo (PARAGUAY)

El hombre y la mujer de nuestros pueblos hoy, viven abrumados y dispersados; se le ha vuelto difícil desarrollar su capacidad de escucha en la vida civil. Y, si el escenario la trasladamos en el plano religioso eclesial, la necesidad y urgencia es mayor todavía. Por todo esto, creemos que la práctica de la escucha entre los hombres y mujeres de nuestro tiempo es de suma importancia Escucha desde las necesidades y sufrimientos, como hacia el Maestro Jesús. Como servidores del Pueblo de Dios nuestra gran responsabilidad es propiciar la capacidad de escucha, y sobre todo la escucha de la Palabra Encarnada, es decir, el mismo Jesucristo.
Nuestro pueblo necesita el aliento, la esperanza porque está con: ''hambre de oír la Palabra de Dios" (Amós 8,11). Y, como la fe de la Iglesia nace de la escucha atenta y confiada de la Palabra, nos proponemos a redoblar los esfuerzos en el ofrecimiento de la escucha de la Palabra. Somos conscientes de la necesidad de agilizar los subsidios y agentes pastorales. Y, si las circunstancias lo exijan: "abandonar las estructuras caducas que ya no favorezcan la transmisión de la fe" (Documento de Aparecida, 365).
Nos proponemos devolver al Pueblo de Dios la Palabra de esperanza, de justicia, de paz y amor. Queremos recalcar la importancia de los pequeños núcleos de personas que se fortalezcan mutuamente con la escucha de la Palabra de Dios y así construir comunidades y familias más vivas y testimoniales.
Estos emprendimientos nos exigirán a todos y cada uno de los miembros de la Iglesia, un compromiso mayor en dos lineas: una en la formación de los agentes, para todos los niveles y en especial los cuidados de la formación de los seminaristas; así mismo la formación permanente de los presbíteros, laicos y Obispos, en el espíritu de la pastoral de la Palabra, subrayando el testimonio; en segunda línea, con los subsidios materiales, lograr que la participación sea con el principio: "de poco pero con todos".
No confiamos en nuestras fortalezas humanas para lograr nuestros objetivos sino sólo en el Señor: "confiado en tu Palabra echaré las redes" (cf. Lucas 5,5).

[00136-04.03] [IN120] [Texto original: español]

- S.E.R. Mons. David Louis WALKER, Vescovo di Broken Bay (AUSTRALIA)

After twelve years of Episcopal ministry, two issues preoccupy me in a special way: Firstly that our Catholic faithful have not been given the opportunity to enter more deeply into the mystery of Our Risen Lord; and secondly the formation of priests who will enable them to do so.
Holiness lies at the heart of our faith; the holiness of each believer should be of a high standard; bringing this about is an urgent pastoral task (John Pau II). Deep holiness and an intimacy with Scriptures go hand in hand. This intimacy is only acquired over time by regular meditative, prayerful reflection on the Scriptures.
We let the faithful down by not proclaiming the Gospel in a deep and radical way. We have domesticated it, tamed it, so that it does not draw them to a radical response.
Our priests today are probably better educated about the Scriptures than ever before. However, this has not resulted in a presbyterate whose heart is "a library of the Word" (Origen) or "dyed the colour of the Scriptures" (Cassian). Such an approach alone can lead to a head filled with the Scriptures but a heart bereft of them.
We need to move the experience of the Scriptures from the head to the heart. This is the real basis of a ordained ministry. Faithfulness to the regular practice of a meditative, prayerful reading of the Scriptures, and the sharing of it, is a way to achieve this.

[00084-02.02] [IN058] [Original text: English]

- S.E.R. Mons. Louis PELÂTRE, A.A., Vescovo titolare di Sasima, Vicario Apostolico di Istanbul, Amministratore Apostolico dell'Esarcato Apostolico di Istambul (TURCHIA)

Je viens de l’Asie Mineure, l’actuelle Turquie.
Une bonne partie des écrits du Nouveau Testament ont été rédigés dans cette région.
Le ministère des Apôtres à travers ces régions nous pose la question de la transmission du message dans les langues locales. Le texte grec qui nous est parvenu a été précédé par la tradition orale et constitue déjà un effort de traduction. La Constitution "Dei Verbum" de Vatican II rappelle que les éveques sont les premiers responsables de l'interprétation de la Sainte Ecriture et attire leur attention au numéro 25 sur les traductions (versiones) des textes sacrés et les nécessaires explications qui doivent les accompagner.
Il existe à travers le monde d'excellentes commissions pour les traductions de la Bible dans les différentes langues internationales, mais qu'en est-il des traductions dans les langues locales qui ne sont parlées que par un petit nombre? C'est un vrai problème pour la Turquie. Il faut rendre hommage à nos frères des sociétés bibliques protestantes qui réalisent depuis longtemps un excellent travail dans ce domaine, mais il faut déplorer en même temps que l'Eglise catholique ne soit pas suffisamment présente et manque d'éléments compétents pour prendre part à cet effort de traductions de qualité, préalable à l'évangélisation dans la langue du peuple. C'est pourquoi je fais appel à toutes les sociétés missionnaires de mettre dans leurs priorités le choix de personnes compétentes à la fois dans les langues bibliques et les langues locales pour établir des textes de qualité dignes de la Parole de Dieu que nous voulons annoncer. Ma1heureusement on trouve relativement facilement de l'argent pour imprimer de beaux livres, mais peu pour assurer la qualité du contenu, ce qui suppose de trouver des personnes volontaires pour ce travail obscur et de longue haleine qui constitue le premier pas de l'action évangélisatrice de l'Eglise.

[00066-03.03] [IN060] [Texte original: français]

- S.Em.R. Card. Cláudio HUMMES, O.F.M., Prefetto della Congregazione per il Clero (CITTÀ DEL VATICANO)

Una volta, anni fa, un mio collega, dottore in teologia e professore, rimase sconvolto per ciò che aveva letto sulla risurrezione di Cristo in un paio di libri teologici ed esegetici, che ponevano in questione tanti aspetti di questo domma fondamentale della nostra fede e lo svuotavano, in gran parte, del suo vero contenuto, in modo inquietante. Lui mi raccontò questo suo smarrimento. Era la Veglia di Pasqua. Allora mi domandò: "Domani è Pasqua. Cosa dirò in chiesa alla gente sulla risurrezione?" Io gli risposi, subito: "Dovrai annunziare che Gesù Cristo è risorto dai morti e vive! Punto". Ed egli: "Ma è vero! È questo!". E se ne andò felice.
Questo episodio fa pensare al bisogno urgente di consegnare ai nostri presbiteri e diaconi una buona teologia e un sicuro metodo esegetico. Riguardo al metodo esegetico, il Papa Benedetto XVI indica la direzione nella Premessa del suo libro "Gesù di Nazaret".
Riguardo ai presbiteri e ai diaconi, la Parola di Dio sia per loro cibo di un personale discepolato. Premesso che la Parola di Dio è anzitutto la stessa persona di Gesù Cristo, l'ascolto della stessa Parola nelle Sacre Scritture deve condurre ad un incontro forte e personale con Lui. In questo incontro l'ascoltatore deve consegnarsi totalmente a Cristo, lasciarsi trasformare da Lui e aderire a Lui, incondizionatamente, nella fede, sviluppando così una fedele sequela di Gesù, ovunque Egli lo conduca. Per compiere questo itinerario, la "lectio divina" si presenta come metodo raccomandabile, tenendo in conto che Dio è amore e la Bibbia è la storia di come Dio ha amato il Suo popolo.
L'incontro con Cristo darà la necessaria forza di testimonianza all' annunziatore della Parola. Perciò, il Kerigma, ossia il contenuto del primo annuncio della persona di Gesù Cristo, morto e risorto per la nostra salvezza, e del suo Regno, dovrà essere riscoperto. Inoltre, in tale nuovo slancio missionario, bisogna andare in cerca anche dei cosiddetti "lontani", coloro che noi abbiamo battezzati, ma che non partecipano della vita delle nostre comunità.

[00064-01.04] [IN062] [Testo originale: italiano]

- S.Em.R. Card. Paul Josef CORDES, Presidente del Pontificio Consiglio "Cor Unum" (CITTÀ DEL VATICANO)

In the civilized world, care for one's neighbour in need is, at the same time, a cultural matter. The majority of world religions - such as Islam, Hinduism or Buddhism - have learnt from Christianity and made it their own to foster love of neighbour. Hence, for number 39 of the Instrumentum laboris to demand love of neighbour for the Church's members, does not seem to be the most urgent task today.
In the present cultural context, it would be much more important to reflect back to the tree that produces the fruit. We need to become more conscious of the biblical roots of humanitarian action and strengthen these. For Divine Revelation binds the commandment to love one's neighbour to that of love of God from which it stems. In the preaching of Jesus, the duty to love appears as a double commandment. Precisely to show the love of the Heavenly Father (cf. Jn 10:32) Jesus Himself, the definitive model of love of neighbour, "went about doing good and healing all" (Acts 10:38).
The Pastors of the Church will thus be careful not to simply abandon ecclesial aid institutions to the general climate of philanthropy. Rather they will recognise in the sensitivity of people today the KAIROS to reveal God as the one who enables every "Good Samaritan" deed: it is the announcement of the love of God that grants the capacity to love our neighbour. For this very reason, Cor Unum organized this past June Spiritual Exercises for leaders of Catholic aid agencies in America. The substantial positive feedback is proof that our collaborators are begging for the personal encounter with God. The theocentric emphasis does not water down the commitment to work for justice in society, which the Instrumentum laboris erroneously describes as the "first form of charity" (no. 39); indeed, love surpasses justice many times over (cf. I Co 13). When, for those who are questioning and seeking, the service of the Church's aid agencies and the individual Christian does not show God clearly, we forsake a function of the Church that is decisive for these times of ours. For the man of today needs this connection to God more than anything else.
The first Encyclical of the Holy Father, Deus caritas est, unmistakably affirms the theological truth that, in their dioceses, Bishops are ultimately responsible for the Church's charitable mission (no. 32). They cannot delegate this task to collaborators or renounce it into the hands of some powerful administration or organism Equally true for charity is what is already explicit for the preaching of the Word - the martyria - and celebration of the sacraments - the leitourgia: in the diocese, the final responsibility for the diakonia lies with the Bishop. It is most unfortunate that Canon Law does not expressly mention this duty of the Pastors, an omission that Pope Benedict points to in his Encyclical (no. 32). The time is ripe to fill this gap.

[00063-02.03] [IN063] [Original text: English]

- S.E.R. Mons. Ignatius Ayau KAIGAMA, Arcivescovo di Jos (NIGERIA)

1. The Synod on the Word of God offers the over one billion Catholics an opportunity to develop a keener devotion to Sacred Scripture; to be a “living gospel” for others.
2. The sign of the cross on the forehead, lips and heart at Gospel means the word is to be absorbed by the mind, take root in the heart and be proclaimed. The Ephphetha at baptism signifying listening and proclamation need to become an integral part of baptism.
3. In Africa we say God gave us two ears and one mouth to listen more. Technological progress makes listening very difficult. Distraction by poverty and worries for the basic things of life and even too much wealth make listening very difficult at mass. Pastors should engage the faithful and their multi-dimensional challenges of life in the homily.
4. The word of God should provide the ingredients for genuine Christian living. It is sad however that when ethnic or political issues arise, even those who share the same Word of God and the Eucharist violently take up arms against each other; either the Word has no relevance in their life or it is superficial, hence syncretistic practices or cult membership.
5. SUGGESTIONS: Pastors to teach personal scripture reading so that Christians meet Jesus in it as dialogue with God. In Nigeria, we encourage ownership of the Bible , even by those who cannot read. In some cases it is a precondition for baptism, marriage and confirmation. Catholics with means to donate Bibles. Parents to present Bible at child’s baptism which will be kept for the child till he or she can read it. We encourage the enthronement and sharing Bible at home and among family members. Catholic editions of the Bible are expensive, they should be available and affordable with more translations into native languages. There is a need to train Bible instructors, catechists and translators. There should be weekly Bible catechesis as the Holy Father does. Church movements should begin meetings by sharing from the Bible. Neighbourhood Gospel sharing should be encouraged. Personal readings of Bible passages daily can root the Christian in Gospel values and bring about economic, political and social transformation at home and at work.

[00062-02.04] [IN064] [Original text: English]

- S.E.R. Mons. Héctor Miguel CABREJOS VIDARTE, O.F.M., Arcivescovo di Trujillo, Presidente della Conferenza Episcopale (PERÙ)

En esta época mencionamos con frecuencia, y con razón, la importancia de los medios de comunicación para llevar la Palabra de Dios a nuestros contemporáneos. Pero, semanalmente, tenemos la oportunidad de anunciar el Evangelio en el momento privilegiado de la celebración eucarística, proclamación muchas veces deficiente. Es un asunto que importa considerarlo en toda su seriedad y urgencia.
Tal vez las raíces de la situación están en la ausencia de una formación bíblica seria y sistemática. Un buen conocimiento de la S. Escritura es garantía de una buena predicación. Esa formación debe recibirse durante los estudios de teología, de una teología que, siguiendo la pauta del Concilio, tenga como "alma" a la S. Escritura (DV n.24) y que sea como el "soplo vital" de la formación sacerdotal. Cada tres años, los ministros de la Palabra se encuentran con los mismos textos; la falta de una sólida y permanente formación bíblica que les permita sacar de ellos lo ''nuevo y lo viejo", como se dice en el evangelio de Mateo (13,51), los hace pasar rápido por esos pasajes bíblicos, cuando no caer a veces en lo anecdótico e intrascendente.
Un conocimiento del contexto hace más efectiva la presentación del Evangelio. Debemos exhortar a los ministros de la Palabra a elaborar cuidadosamente sus homilías teniendo muy en cuenta a los destinatarios de la predicación. Ésta debe ser clara en la expresión, fiel y cercana a los aspectos precisos del mensaje que se hallan en los textos leídos. Hay que tener presente que la homilía es la comunicación de la palabra viva de Dios, una comunicación que, como el término lo indica, está orientada a producir comunión con el Dios de nuestra fe, fundamento de la comunidad de creyentes. Comunicación, comunión y comunidad forman un todo único.
Y si bien la homilía debe responder a una formación bíblica sólida, y estar atenta a la realidad y avatares del mundo en que viven los destinatarios de ella, el testimonio personal del predicador, la coherencia de su vida con el Evangelio, debe rubricar lo que se proclama. Ello dará credibilidad a lo que se dice. Esa condición erige una honda espiritualidad de los ministros de la Palabra, sobre la que tenemos que velar pastoralmente.

[00089-04.04] [IN067] [Texto original: español]

- S.E.R. Mons. Antoni DZIEMIANKO, Vescovo titolare di Lesvi, Vescovo ausiliare di Minsk-Mohilev (BIELORUSSIA)

Vorrei fare una piccola riflessione legata alla vita della Chiesa in Bielorussia, in riferimento al tema dell'attuale Sinodo.
Si può dire che, nel periodo delle persecuzioni, la Sacra Scrittura, letta dai sacerdoti, si presentava come l'unica letteratura religiosa che era alla base della predicazione e della devota riflessione rivolta ai fedeli. La drammatica situazione del blocco, della Cortina di Ferro, è diventata uno stimolo ancor più forte alla lettura della Sacra Scrittura da parte del clero e per la pratica della Lectio Divina. Ultimamente è stato fatto, a livello interdiocesano, un concorso di conoscenza biblica. Sebbene molto lentamente, stanno sorgendo dei gruppi nelle parrocchie, che, sotto la guida di un sacerdote, approfondiscono la Bibbia. Nella pagina web della Conferenza Episcopale Bielorussa vengono regolarmente proposte delle Lectio Divina. Nella formazione intellettuale degli alunni si osserva scrupolosamente la trasmissione della scienza biblica ai futuri sacerdoti, secondo il rispettivo numero delle ore indicate dalla Congregazione per l'Educazione Cattolica. Le lezioni sono tenute da biblisti adeguatamente preparati.
Perché "i fedeli cristiani abbiano largo accesso alla Sacra Scrittura" (DV 22) è necessaria un'appropriata, corretta e totale traduzione della Bibbia in lingua bielorussa, così da suscitare l'amore per la Sacra Scrittura, sottolineando l'unità che esiste tra il pane della Parola e il Corpo di Cristo. In questo modo i cristiani potranno assicurarsi il pieno nutrimento per la loro vita.
Auspichiamo anche che il contributo finale del Sinodo non si limiti alla dimensione informativa, ma che abbia un influsso essenziale, ci coinvolga in un'azione concreta e vitale, perché la stessa Parola di Dio si possa manifestare così com'è: viva, efficace e penetrante, comprensibile e in ogni lingua umana.

[00124-01.05] [IN069] [Testo originale: italiano]

- S.E.R. Mons. Francesco COCCOPALMERIO, Arcivescovo titolare di Celiana, Presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi (CITTÀ DEL VATICANO)

1) Nella esposizione delle "ragioni dottrinali" - come si dice nel primo testo sopra citato - dovremmo evitare di riesporre il complesso di tali ragioni dottrinali, ma limitarci all'essenziale e al discorso semplice. Proviamo a metterci dinanzi ai fedeli delle nostre parrocchie, fedeli nella generalità dei casi di media istruzione teologica, e proviamo a spiegare a loro alcune ragioni dottrinali, che facciano capire che cosa è la Sacra Scrittura e quindi muovano il desiderio di frequentarla. Ci sono frasi incisive come quella di San Cipriano, opportunamente citata al n. 25 verso la fine: "quando leggi, è Dio che parla con te". Se veramente i nostri fedeli capissero questo, succederebbe una rivoluzione nella loro vita nei confronti della lettura della Bibbia.
2) Nella scelta dei risultati da ottenere, dovremmo indicare alcune prassi molto importanti, ma anche molto semplici. Mi permetto di elencarne alcune che a me sembrano tali. Su questi obiettivi dovremmo però ottenere l'impegno convinto di tutte le diocesi, le parrocchie, le comunità.
Ma ora vorrei proporre qualcosa di più specifico, ovvero, di più attinente al mio particolare lavoro nella Curia Romana e in servizio del Papa. Come Presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi e quindi responsabile che la legislazione della Chiesa sia sempre aggiornata, mi chiedo se da una Assise così importante e su un tema così determinante per la vita della Santa Chiesa non possa e non debba venire anche un apporto significativo alla Legge della Chiesa stessa, in modo del tutto particolare nel Codice di diritto canonico.
Per chiarire il pensiero porto un esempio assolutamente elementare. Il can. 276 sulla vita spirituale dei chierici così si esprime: "[I Chierici] alimentino la propria vita spirituale alla duplice mensa della Sacra Scrittura e dell'Eucaristia ... " (§ 2, n. 2). Il testo è pregevole, ma si riferisce solo alla celebrazione dell'Eucaristia. Quando poi si viene a parlare di preghiera personale si afferma solo: "sono sollecitati ad attendere regolarmente all'orazione mentale" (§ 2, n. 5). L'espressione "orazione mentale" è assolutamente chiara, però è datata.
Potrebbe, invece, essere questo il luogo in cui "esortare i chierici a praticare quotidianamente la lectio divina".
In definitiva la mia proposta è che le conclusioni del Sinodo, con il consenso del Santo Padre, diventi anche compito di riflessione affidato ai Dicasteri della Curia, con il servizio speciale di stimolo e di coordinamento del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi, perché propongano al Legislatore supremo i necessari adattamenti alle norme della Chiesa per quanto riguarda il particolare ambito della Parola di Dio.

[00091-01.04] [IN070] [Testo originale: italiano]

- S.E.R. Mons. Guillermo LORÍA GARITA, Vescovo di San Isidro de El General (COSTA RICA)

IL 3 Colocar, con fuerza, la Biblia en manos de los fieles, encuentro vivencial, personal y comunitario, guiar una sólida formación continua y sistemática con materiales para la recta comprensión del texto, iluminación y aplicación en la propia vida (cf. DV 25).
IL 22c Que estudios de especialistas den respuesta a la evangelización, mejor formación bíblica en seminarios y fieles. Versión popular de: DV, OT, IBI, EI pueblo Judío y sus Escrituras Sagradas en la Biblia Cristiana, se enfatice su estudio en los seminarios.
La Iglesia plantee sus enseñanzas desde el mensaje refrescante y vivificador de la Palabra, toda teología ha de nutrirse, primero de la Escritura, y no primero de la filosofía (Cf. DV 24). Los teólogos con firmes conocimientos bíblicos reformular la fe.
IL 40 Difusión de materiales de apoyo bíblico ¿ cumplen misión? ¿se utilizan? ¿ conocidos por los fieles? ¿de fácil acceso? Que la pastoral sea impregnada nutrida y regida por la Palabra, sin ser biblicismo. Comunidades eucarísticas y bíblicas, cristocéntricas.IL 43 financiamiento para elaborar material serio y atractivo de los libros de la Biblia que provoque anhelo y deseo de conocer más la Palabra. Crear comisiones continentales para elaborar material de subsidio en comunión con Pontificia Comisión Bíblica.

[00092-04.05] [IN071] [Texto original: español]

- S.Em.R. Card. Francis ARINZE, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti (CITTÀ DEL VATICANO)

1. Ricchezza della Liturgia delle Ore.
La Liturgia della Parola caratterizza l'intera economia sacramentale, al cui centro risplende la Santissima Eucaristia. Senza dubbio, la celebrazione eucaristica domenicale è per la maggior parte dei cattolici la via principale per ascoltare e rispondere a Dio che parla oggi al suo popolo. Ma non dobbiamo dimenticare la quotidiana preghiera della Chiesa che è la Liturgia delle Ore, costituita in massima parte dai testi della Sacra Scrittura, a cominciare dai Salmi.
Suggerisco che il Sinodo alla fine dica molto sulla Liturgia delle Ore, specie per i sacerdoti, i diaconi, i religiosi, le religiose e certamente per i monastici. Purtroppo non mancano sacerdoti che tralasciano alcune ore dell'Ufficio Divino. Un aiuto importante per loro, a complemento di quanto si ascolta nelle letture bibliche della S. Messa, è proprio l'Ufficio delle Letture (cf Instr.
Lab., 34).
2. Importanza dei Praenotanda
Giustamente l'Instrumentum Laboris evidenzia l'importanza della Liturgia della Parola, caratteristica di ogni azione sacramentale, e in modo particolare dell'Eucaristia. Al riguardo sono da valorizzare, con rinnovato interesse e in diversi modi, la conoscenza dei Praenotanda dei diversi rituali, specialmente dell'Ordo Lectionum Missae. In riferimento a questi testi autorevoli e normativi, in cui si coniugano aspetti teologici, celebrativi, disciplinari e pastorali, permette di conoscere il senso della Liturgia della Parola e il modo di celebrarla concretamente, senza indulgere ad arbitrii soggettivi.
Suggerisco che il Sinodo insista sull'importanza della traduzione della Sacra Scrittura debitamente approvata dalla Conferenza Episcopale, e più specificamente della traduzione della Sacra Scrittura per l'uso liturgico con la dovuta recognitio della S. Sede.
3. La Bibbia ed altri elementi nella liturgia.
Sacrosanctum Concilium, 24, ci ricorda ancora che le preghiere, le orazioni, gli inni, i canti, le antifone, i gesti ed i segni sono ispirati dalle Sacre Scritture e da esse ricevono il loro significato.
Suggerisco che il Sinodo parli anche dei canti liturgici: i canti d'ingresso, alla presentazione dei doni e alla comunione sono tratti dalle Sacre Scritture, così come antifone e responsori dell'Ufficio Divino. Non è senza importanza allora che i canti eseguiti nella liturgia non siano composizioni qualsiasi, spesso improvvisate, senza l'approvazione del Vescovo o della Conferenza dei Vescovi.

[00098-01.04] [IN077] [Testo originale: italiano]

AUDITIO DELEGATORUM FRATERNORUM (I)

Successivamente sono intervenuti i seguenti Delegati Fraterni:

- Rev. Robert K. WELSH, Segretario Generale ed Officiale Ecumenico, Discepoli di Cristo (STATI UNITI D'AMERICA)
- Rev. Gunnar STÅLSETT, Vescovo emerito di Oslo, Federazione Mondiale Luterana (NORVEGIA)

Diamo qui di seguito i riassunti degli interventi dei Delegati Fraterni:

- Rev. Robert K. WELSH, Segretario Generale ed Officiale Ecumenico, Discepoli di Cristo (STATI UNITI D'AMERICA)

I am honored to be present with you as a fraternal delegate from the Disciples of Christ to share in the important discussions of this Synod on the important issue, "The Word of God in the Life and Mission of the Church." It is a theme that is central to life of the whole church, calling forth obedience in the church's listening, obedience in our proclamation, and obedience in our responding to the Word of God made flesh for the sake and salvation of the whole world. My intervention is centered upon two reflections:
First, Christian unity stands at the heart of the Gospel's message; division within the body of Christ is a scandal before God and before the world. Our division at the Table of the Eucharist stands as a continuing denial of the power of the cross to heal, to reconcile, and to unite all things on earth and all things in heaven. My hope is that this Synod will deepen its reflection on the relation between the Word of God, the Eucharist, and the unity of all Christians within the one body of Christ. And second, I hope that your work and discussion during this Synod will explore more fully the relation between the Word of God and the church's mission, especially in relation to the poor and the suffering, the oppressed and the marginalized. My church has committed itself to an understanding of mission that is based upon a guiding principle of “critical presence" in mission that sets its priority on ministry to and with partners at the point of deepest need; not only to listen to the poor, but to anticipate encountering the living Word of God in their struggle and daily witness to hope in the face of despair; to life in the face of death.
I pray that this Synod of Bishops in your reflection on the Word of God will not only bring renewal to the life of the Catholic Church; but also, that this Synod will tru1y serve the whole church in bringing renewal to the ecumenical movement and to all churches in our common calling to mission in the world.

[00142-02.03] [DF002] [Original text: English]

- Rev. Gunnar STÅLSETT, Vescovo emerito di Oslo, Federazione Mondiale Luterana (NORVEGIA)

The theme of the Synod is truly ecumenical, it impacts all religions and has a message to the world.
The Roman Catholic-Lutheran dialogue has through more than 30 years contributed to the substance of the theme of the Synod with such central issues as the doctrine of justification, the role of the ordained ministry and the nature of the church.
The Lutheran distinction between the Holy Bible as norma normans and the confessions - or traditions of the church - as norma normata places the Holy Scriptures as the final authority of the Church.
All the three religions of the Book - Judaism, Christianity and Islam, are today in a squeeze between secularism and fundamentalism.
Freedom of religion and freedom of expression are basic human rights. This implies that there must be room in society for fundamentalist expressions of faith, even when this leads to sectarianism and divisions.
Terrorism in the name of God is an affront to all faiths as it is violence against God . The antidote to fundamentalism can only be a more genuine interpretation of Holy Scriptures. The Church must continue to balance tolerance and truth.The millennium development goals (MDG) of the United Nations, is a call for all people of faith to overcome injustice, poverty, inequality, illiteracy and unemployment, suffering which defines the lives of a great part of humanity. The pandemic of Aids has claimed millions of lives and may be with us for generations to come. Religious communities of all faiths, not least local Catholic churches and communities, are contributing to love-inspired care. Religious interpretations are sadly also contributing to stigmatization. We need therefore to continue to seek ways, congenial to our faith, in order better to protect the life of those who are exposed to the HIV-virus, in marriage and outside.
Globalization of anxiety and despair calls for globalization of salvation and hope. Religious leaders are called to a ministry of peace and reconciliation.

[00149-02.02] [DF003] [Original text: English]

Quindi sono seguiti gli interventi liberi.

A questa Congregazione Generale che si è conclusa alle ore 19.00 con la preghiera dell’Angelus Domini erano presenti 238 Padri.

COMPOSIZIONE DELLA COMMISSIONE PER IL MESSAGGIO

Publichiamo di seguito i nominativi dei Membri della Commissione per il Messaggio, eletti nella Sesta Congregazione di questa mattina, giovedì 9 ottobre 2008, con l’aggiunta dei Membri di nomina pontificia:

Presidente
- S.E.R. Mons. Gianfranco RAVASI, Arcivescovo titolare di Villamagna di Proconsolare, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura (CITTÀ DEL VATICANO)

Vice Presidente
- S.E.R. Mons. Santiago Jaime SILVA RETAMALES, Vescovo titolare di Bela, Ausiliare di Valparaíso (CILE)

Membri
- S.Em.R. Card. Godfried DANNEELS, Arcivescovo di Mechelen-Brussel, Presidente della Conferenza Episcopale (BELGIO)
- S.Em.R. Card. Oscar Andrés RODRÍGUEZ MARADIAGA, S.D.B., Arcivescovo di Tegucigalpa, Presidente della Conferenza Episcopale (HONDURAS)
- S.Em.R. Card. Walter KASPER, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani (CITTÀ DEL VATICANO)
- S.E.R. Mons. Anthony Sablan APURON, O.F.M. Cap., Arcivescovo di Agaña, Presidente della Conferenza Episcopale del Pacifico (C.E.P.C.) (GUAM)
- S.E.R. Mons. John Olorunfemi ONAIYEKAN, Arcivescovo di Abuja (NIGERIA)
- S.E.R. Mons. Thomas MENAMPARAMPIL, S.D.B., Arcivescovo di Guwahati (INDIA)
- S.E.R. Mons. Basil Myron SCHOTT, O.F.M., Arcivescovo Metropolita di Pittsburg dei Bizantini, Presidente del Consiglio della Chiesa Rutena (STATI UNITI D'AMERICA)
- S.E.R. Mons. Zbigniew KIERNIKOWSKI, Vescovo di Siedlce (POLONIA)- S.E.R. Mons. Louis PELÂTRE, A.A., Vicario Apostolico di Istanbul, Vescovo titolare di Sasima. Amministratore Apostolico dell'Esarcato Apostolico di Istambul (TURCHIA)
- R.P. Carlos Alfonso AZPIROZ COSTA, O.P., Maestro Generale dei Frati Predicatori (U.S.G.)

AVVISI

- BRIEFING PER I GRUPPI LINGUISTICI
- POOL PER L’AULA DEL SINODO
- BOLLETTINO
- NOTIZIARIO TELEFONICO
- ORARIO DI APERTURA DELLA SALA STAMPA DELLA SANTA SEDE

BRIEFING PER I GRUPPI LINGUISTICI

Il quarto briefing per i gruppi linguistici avrà luogo (nei luoghi di briefing e con gli Addetti Stampa indicati nel Bollettino N. 2) venerdì 10 ottobre 2008 alle ore 13.10 circa.
Si ricorda che i Signori operatori audiovisivi (cameramen e tecnici) sono pregati di rivolgersi al Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali per il permesso di accesso (molto ristretto).

POOL PER L’AULA DEL SINODO

Il terzo “pool” per l’Aula del Sinodo sarà formato per la preghiera di apertura della Ottava Congregazione Generale di domani mattina, venerdì 10 ottobre 2008.
Nell’Ufficio Informazioni e Accreditamenti della Sala Stampa della Santa Sede, all’ingresso, a destra) sono a disposizione dei redattori le liste d’iscrizione al pool.
Si ricorda che i Signori operatori audiovisivi (cameramen e tecnici) e fotoreporters sono pregati di rivolgersi al Pontificio Consiglio per le Comunicazione Sociali per la partecipazione al pool per l’Aula del Sinodo.
Si ricorda che i partecipanti al pool sono pregati di trovarsi alle ore 08.30 nel Settore Stampa, allestito all’esterno di fronte all’ingresso dell’Aula Paolo VI, da dove saranno chiamati per accedere all’Aula del Sinodo, sempre accompagnati da un ufficiale della Sala Stampa della Santa Sede, rispettivamente dal Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali.

BOLLETTINO

Il Bollettino N. 13, riguardante i lavori della Ottava Congregazione Generale della XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi di domani mattina venerdì 10 ottobre 2008, sarà a disposizione dei giornalisti accreditati a conclusione della Congregazione Generale.

NOTIZIARIO TELEFONICO

Durante il periodo sinodale sarà in funzione un notiziario telefonico:
- +39-06-698.19 con il Bollettino ordinario della Sala Stampa della Santa Sede;
- +39-06-698.84051 con il Bollettino del Sinodo dei Vescovi, antemeridiano;
- +39-06-698.84877 con il Bollettino del Sinodo dei Vescovi, pomeridiano.

ORARIO DI APERTURA DELLA SALA STAMPA DELLA SANTA SEDE

La Sala Stampa della Santa Sede, in occasione della XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi resterà aperta secondo il seguente orario:

- Fino a sabato 11 ottobre: ore 09.00 - 16.00
- Domenica 12 ottobre: ore 09.30 - 13.00
- Lunedì 13 ottobre e martedì 14 ottobre: ore 09.00 - 16.00
- Mercoledì 15 ottobre: ore 09.00 - 20.00
- Giovedì 16 ottobre e venerdì 17 ottobre: ore 09.00 - 16.00
- Sabato 18 ottobre: 09.00 - 19.00
- Domenica 19 ottobre: ore 10.00 - 13.00
- Da lunedì 20 ottobre a sabato 25 ottobre: ore 09.00 - 16.00
- Domenica 26 ottobre: ore 09.00 - 13.00

Il personale dell’Ufficio Informazioni e Accreditamenti sarà a disposizione (nell’ingresso a destra):
- Lunedì-Venerdì: ore 09.00-15.00
- Sabato: ore 09.00-14.00

Eventuali cambiamenti saranno comunicati appena possibile, tramite annuncio nella bacheca della Sala dei giornalisti presso la Sala Stampa della Santa Sede, nel Bollettino informativo della Commissione per l’informazione della XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi e nell’area Comunicazioni di servizio del sito Internet della Santa Sede.
 

 
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- Indice Bollettino Synodus Episcoporum - XII Assemblea Generale Ordinaria - 2008
  [Plurilingue, Francese, Inglese, Italiano, Spagnolo, Tedesco]

- Indice Sala Stampa della Santa Sede
 
[Francese, Inglese, Italiano, Portoghese, Spagnolo, Tedesco]

 

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