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SYNODUS EPISCOPORUM
BOLLETTINO

XII COETUS GENERALIS ORDINARIUS
SYNODI EPISCOPORUM
5-26 OCTOBRIS 2008

Verbum Dei in vita et in missione Ecclesiae


Questo Bollettino è soltanto uno strumento di lavoro ad uso giornalistico.
Le traduzioni non hanno carattere ufficiale.


Edizione plurilingue

20 - 14.10.2008

SOMMARIO

- TREDICESIMA CONGREGAZIONE GENERALE (LUNEDÌ, 13 OTTOBRE 2008 - POMERIDIANO)
- QUATTORDICESIMA CONGREGAZIONE GENERALE (MARTEDÌ, 14 OTTOBRE 2008 - ANTEMERIDIANO)
- AVVISI

TREDICESIMA CONGREGAZIONE GENERALE (LUNEDÌ, 13 OTTOBRE 2008 - POMERIDIANO)

Nel pomeriggio di ieri, lunedì 13 ottobre 2008, si è tenuta Tredicesima Congregazione Generale con un pellegrinaggio dei Padri sinodali nella Basilica di San Paolo fuori le Mura in occasione dell’Anno Paolino.
Successivamente, alle ore 18.00, nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, i Padri sinodali hanno assistito, su invito del Santo Padre Benedetto XVI, al concerto dei Wiener Philharmoniker dedicato all’Anno Paolino e alla XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi.

QUATTORDICESIMA CONGREGAZIONE GENERALE (MARTEDÌ, 14 OTTOBRE 2008 - ANTEMERIDIANO)

- INTERVENTI IN AULA (CONTINUAZIONE)
- AUDITIO AUDITORUM (II)

Alle ore 09.00 di oggi, martedì 14 ottobre 2008, con il canto dell’Ora Terza, alla presenza del Santo Padre, è iniziata la Quattordicesima Congregazione Generale, per la continuazione degli interventi dei Padri sinodali in Aula sul tema sinodale Verbum Domini in vita et missione Ecclesiæ.

Presidente Delegato di turno S.Em.R. Card. George PELL, Arcivescovo di Sydney (AUSTRALIA).

Durante l’intervallo delle ore 10:30, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in udienza i gruppi dei Circoli Minori Anglicus A e Gallicus A.

Al termine dell’intervallo, alla ripresa della Quattordicesima Congregazione Generale, il Santo Padre Benedetto XVI è intervenuto con una riflessione sul tema sinodale. Partendo dalla considerazione del lavoro per il suo libro “Gesù di Nazareth”, il Santo Padre si è soffermato sui criteri fondamentali dell’esegesi biblica, sui rischi di un approccio secolaristico e positivistico alle Sacre Scritture e sulla necessità di una stretta relazione tra esegesi e teologia.

Quindi, si è svolta l’Auditio Auditorum (II).

A questa Congregazione Generale, che si è conclusa alle ore 12.30 con la preghiera dell’Angelus Domini, erano presenti 241 Padri.

INTERVENTI IN AULA (CONTINUAZIONE)

In questa Quattordicesima Congregazione Generale sono intervenuti i seguenti Padri sinodali:

- S.Em.R. Card. Tarcisio BERTONE, S.D.B., Segretario di Stato (CITTÀ DEL VATICANO)
- S.B.Em. Card. Emmanuel III DELLY, Patriarca di Babilonia dei Caldei, Capo del Sinodo della Chiesa Caldea (IRAQ)
- S.E.R. Mons. Marian GOŁĘBIEWSKI, Arcivescovo di Wrocław, Breslavia (POLONIA)
- S.E.R. Mons. Petro Herkulan MALCHUK, O.F.M., Vescovo titolare di Media, Vescovo ausiliare di Odessa-Simferopol (UCRAINA)
- S.E.R. Mons. Ruy RENDÓN LEAL, Vescovo Prelato di El Salto (MESSICO)
- S.E.R. Mons. Angelo AMATO, S.D.B., Arcivescovo titolare di Sila, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi (CITTÀ DEL VATICANO)
- S.E.R. Mons. Marin BARIŠIĆ, Arcivescovo di Split-Makarska (CROAZIA)
- S.E.R. Mons. Javier ECHEVARRÍA RODRÍGUEZ, Vescovo titolare di Cilibia, Prelato della Prelatura personale dell'Opus Dei
- S.E.R. Mons. Kurt KOCH, Vescovo di Basilea (SVIZZERA)
- S.E.R. Mons. Joseph NGUYÊN CHI LINH, Vescovo di Thanh Hóa (VIET NAM)
- S.E.R. Mons. Juan MATOGO OYANA, C.M.F., Vescovo di Bata (GUINEA EQUATORIALE)

Diamo qui di seguito i riassunti degli interventi:

- S.Em.R. Card. Tarcisio BERTONE, S.D.B., Segretario di Stato (CITTÀ DEL VATICANO)

“Cari giovani, vi esorto ad acquistare dimestichezza con la Bibbia, a tenerla a portata di mano, perché sia per voi come una bussola che indica la strada da seguire”. E' la conclusione pratica del Messaggio di Benedetto XVI ai giovani di tutto il mondo in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù del 2006. E' una consegna che conferma quella data alla GMG di Colonia 2005 e che riceve un ulteriore sviluppo nell'altro suo intervento in Piazza San Pietro il 6 aprile 2006, rispondendo ad una domanda diretta di un giovane sul senso della Bibbia nella vita di un credente giovane.
E' un trittico che manifesta una precisa convinzione del Papa: nel Libro Sacro debitamente incontrato, la fede giovanile trova un orientamento indispensabile (bussola), avendo per altro attenta cura che l'incontro con la Bibbia diventi un incontro con Cristo.
Un fossato da superare
Presa a se stante, la Bibbia non riesce a suscitare agli occhi di un giovane, tanto più se nella prima adolescenza, una particolare attrazione ed affezione. Si registra cioè una sostanziale indifferenza per una fede comunicata tramite la Sacra Scrittura, rispetto invece alla testimonianza di una persona credente, indifferenza che si accompagna ad un notevole tasso di ignoranza e soprattutto alla difficoltà di avvertirne il valore vitale. Tra quanti non tengono praticamente mai un contatto personale con la Bibbia (e sono 1'80% degli italiani) il numero più elevato è dato dalla fascia degli adolescenti, tra i 14 e i 19 anni. Solo il 13% ritiene che se "uno crede in Dio deve leggere e meditare la Bibbia o altri testi sacri", mettendo tale lettura all'undicesimo posto su sedici item.; il 7% poi realizza "il pregare leggendo, meditando la Bibbia o altri testi religiosi" (Cfr. Aa.Vv., La religiosità in Italia, Mondadori, Milano 1995).
Tuttavia, si nota in tanti di questi ragazzi una sorprendente disponibilità verso la Bibbia quando la sintonia si raggiunge non tanto, almeno all'inizio, per l'autorevolezza di una pagina biblica detta Parola di Dio, ma per degli adulti che li accostano come educatori pazienti e testimoni credibili del personaggio più grande che è la figura di Gesù, di persone insomma che quando dicono Parola di Dio, la mostrano nella loro vita. Se l'adulto,. da educatore-amico, riesce a farsi aprire la porta del cuore del giovane, allora la Scrittura si propone come un dono che porta con sé tutte le qualità della Parola di Dio secondo la codificazione biblica, con una peculiare caratterizzazione a riguardo dell'anima giovanile. Così il giovane crescerà ed apprezzerà il protagonismo dei giovani nella Bibbia e in specie nei Vangeli; metterà Gesù nel suo "diario dell'anima" (abbiamo tanti esempi nei diari dei giovani); apprezzerà anche tutte le immagini sportive presenti nella Bibbia con originali applicazioni alla vita virtuosa (Es. Michel Quoist).
Conclusione
Dal lungo intervento di Benedetto XVI in Piazza San Pietro, citato sopra, che stupì un po' tutti per la chiarezza ed insieme per la carica di convinzione sicura del Papa, ricaviamo una pedagogia dell'approccio che lo stesso Santo Padre ha sintetizzato così: “Penso che dobbiamo imparare questi tre elementi: leggere in colloquio personale con il Signore; leggere accompagnati da maestri che hanno l'esperienza della fede, che sono entrati nella Sacra Scrittura; leggere nella grande compagnia della Chiesa, nella cui Liturgia questi avvenimenti diventano sempre di nuovo presenti, nella quale il Signore parla adesso con noi, così che man mano entriamo sempre più nella Sacra Scrittura, nella quale Dio parla realmente con noi, oggi”.

[00250-01.02] [NNNNN] [Testo originale: italiano]

- S.B.Em. Card. Emmanuel III DELLY, Patriarca di Babilonia dei Caldei, Capo del Sinodo della Chiesa Caldea (IRAQ)

Sono un figlio della terra d'Abramo, l'Iraq. Sono certo che la maggior parte di questa benedetta assemblea desidera avere qualche informazione sulla situazione dell'Iraq, di questo paese torturato e insanguinato.
La mia parola non sarà una lettura politica, ma il breve flashback di un padre che da mezzo secolo vive con i suoi figli spirituali e che vede i suoi cittadini soffrire e morire. Che sente il sacrosanto dovere di difendere i diritti della chiesa e dei suoi fedeli ed il suo compito di ammonire i responsabili a proseguire le vie giuste della pace e sicurezza. Diciamo la verità: non abbiamo lasciato niente di intentato per ottenere la pace e la tranquillità per il paese.
La situazione in alcune parti dell'Iraq è disastrosa e tragica. La vita è un calvario: mancano la pace e la sicurezza, così come mancano nella vita di ogni giorno gli elementi basilari. Continuano a mancare l'elettricità, l'acqua, la benzina, la comunicazione telefonica è sempre più difficile, intere strade sono bloccate, le scuole chiuse o sempre in pericolo, gli ospedali sono a organico ridotto, la gente teme per la propria incolumità. Tutti temono il rapimento, i sequestri e le intimidazioni. Che dire poi di tutti quei rapimenti ingiustificabili che quotidianamente si susseguono, danneggiando intere famiglie e privandole spesso dei loro cari, pur avendo sborsato decine di migliaia di dollari per una liberazione mai avvenuta? Per non parlare del numero sempre più crescente di morti causati dalle autobombe e dai kamikaze che indossano cinture esplosive.
Vivere la parola di Dio significa per noi testimoniarla anche a costo della propria vita, com'è accaduto e accade finora con il sacrificio di vescovi, sacerdoti e fedeli. Essi continuarono a essere in Iraq forti nella fede ed amore di Cristo grazie al fuoco della parola di Dio. Per questo, vi supplico di pregare per noi e con noi il Signore Gesù, Verbo di Dio, e condividere la nostra preoccupazione, le nostre speranze e il dolore delle nostre ferite, affinché la Parola di Dio fatta carne rimanga nella sua Chiesa e insieme a noi come buon annunzio e come sostegno. 16 dei nostri sacerdoti e due vescovi sono stati rapiti e rilasciati dopo un riscatto molto elevato. Alcuni di loro appartengono alla schiera dei nuovi martiri che oggi pregano per noi dal Cielo: l'arcivescovo di Mosul, Faraj Rahho, padre Raghid Ganni, altri due sacerdoti e altri sei giovani.

[00223-01.03] [IN191] [Testo originale: italiano]

- S.E.R. Mons. Marian GOŁĘBIEWSKI, Arcivescovo di Wrocław, Breslavia (POLONIA)

Da alcuni decenni il metodo storico-critico rimane un approccio alla Bibbia dominante nell'esegesi. Quel metodo ha portato molti frutti positivi nello studio sulla Bibbia. È noto però che oggi questo metodo è insufficiente. Per questo negli ultimi anni si sono sviluppati altri metodi di ricerca sul testo ispirato. Tra questi, i metodi linguistici - il narrativo e lo strutturale, nonchè la lettura della Bibbia nello spirito della psicologia del profondo, diventano più importanti. Sembra giusta la richiesta di trattare tutti i metodi come complementari e non trattarne alcuno come dominante. Così i risultati della ricerca esegetica riveleranno agli occhi del lettore il pluridimensionale senso del frammento analizzato. Permetteranno di scoprire molti significati e non si limiteranno ad uno soltanto. Risulta però che il compito dell'esegeta non finisce nello scoprire quel pluridimensionale senso del frammento analizzato (letterale, storico, simbolico, allegorico e spirituale). Rimane una domanda molto pratica: come collegare con la vita di ciascun fedele e di intere comunità ecclesiali quel testo il cui significato è stato ormai scoperto? Come passare dal testo alla vita e dalla vita al testo? Il lettore contemporaneo della Bibbia richiede dagli esegeti e dai teologi che sappiano trarre dalla Scrittura principi e criteri, i quali dovrebbero essere normativi nei singoli campi della vita personale e comunitaria. I più importanti a proposito risulterebbero i principi e criteri di natura generale; da questi invece bisognerebbe trarre i principi più dettagliati, capaci di rispondere alle questioni morali poste dai bioetici, ecologi, medici, psicologi, sociologi e anche politici. È importante anche il movimento verso la direzione opposta: dalla vita alla Bibbia. Diventa sempre più manifesta la richiesta che non solo l'uomo credente legga la Bibbia ma anche che la Bibbia diventi il fattore interpretativo della sua vita, cioè che la Bibbia “legga” la persona umana. L'uomo credente non soltanto dovrebbe sapere trarre dalla lettura della Scrittura Sacra i principi dell'agire ma dovrebbe sapere anche guardarsi alla Bibbia come allo specchio.

[00218-01.03] [IN186] [Testo originale: italiano]

- S.E.R. Mons. Petro Herkulan MALCHUK, O.F.M., Vescovo titolare di Media, Vescovo ausiliare di Odessa-Simferopol (UCRAINA)

Nella mia relazione mi riferirò al punto 21, in cui si dice che alla luce del Concilio Vaticano II e del Magistero successivo, si deve prestare attenzione neccessaria e riflessione specifica, ai sensi biblici ciòè a quello storico-letterale e teologico-spirituale.
Una realtà in cui si trovano i destinatari della Parola ci fa vedere che gli uni scoprono il senso storico-letterale e si fermano, gli altri invece arrivano a scoprire il senso teologico-spirituale. Il punto centrale, dunque, del mio intervento è il senso teologico-spirituale.
Già san Girolamo ha detto e il Vaticano II ha ripetuto; “Le divine scritture devono essere lette ed interpretate con l’aiuto dello stesso Spirito Santo mediante il quale furono scritte”, “devono essere lette ed interpretate con l’“aiuto dello stesso Spirito Santo mediante il quale furono scritte”.
Sembra ridicolo, però certe volte succede che proprio persone chiamate al servizio della Parola possono essere di un certo impedimento ad essa. Ma Rosario ogni giorno prima della Santa Messa, tutto l'anno? No! C’e il mese di ottobre, allora si prega il rosario e basta. Ma chi mai ha visto pregare la Via Crucis tutti i giorni della Quaresima? Basta soltanto il venerdì! Confessarsi ogni mese? Ma basta una volta all'anno! Così viene a mancare la Parola Pregata e la Parola che vivifica cioè il sacramento della Confessione.
Ecco, quanto è attuale l’ammonizione di San Francesco che disse ai suoi fratelli: “la lettera uccide, lo Spirito vivifica. Sono uccisi dalla lettera quei religiosi che non vogliono seguire lo Spirito della divina Scrittura ma desiderano sapere solo parole e spiegarle agli altri. E sono vivificati dallo Spirito della divina Scrittura quelli che ogni cosa che sanno e desiderano sapere, non la attribuiscono al loro corpo, ma con la parola e coll’esempio, la rendono all'Altissimo al quale appartiene ogni bene”.
Dunque, la mia proposta è prestare più attenzione non soltanto ai documenti ufficiali della Chiesa ma soprattutto dare un posto dovuto nella pastorale al sacramento della Riconciliazione. Farne uso e metterlo in pratica specialmente nei seminari e nell’attività pastorale. L’analisi evidenzia il fatto che nelle comunità, e specialmente nelle parocchie dove manca la Confessione, la frequenza diminuisce e la spiritualità diventa meno profonda.

[00219-01.03] [IN187] [Testo originale: italiano]

- S.E.R. Mons. Ruy RENDÓN LEAL, Vescovo Prelato di El Salto (MESSICO)

La Palabra de Dios la encontramos, en primer lugar, en la Sagrada Escritura, cuando con fe y humildad es recibida y llevada a la oración. Dios también nos habla a través de las obras creadas, lo mismo que a través de la Liturgia sobre todo la Celebración Eucarística. Otras presencias de esta Palabra Salvífica las tenemos en los acontecimientos, en el Magisterio de la Iglesia y en nuestro prójimo, sobre todo en el más pobre, en el que sufre.
1.Encontrar y escuchar la Palabra. La Iglesia debe favorecer, en su Pastoral, la lectura y el conocimiento de la Biblia. Todos los bautizados debemos estar empeñados en suscitar en nosotros y en los demás un encuentro profundo con Jesucristo, Palabra eterna del Padre, a fin de lograr una fuerte experiencia de Dios y una auténtica conversión. Este encuentro con la Palabra reclama una escucha atenta con el corazón.
2.Orar y celebrar la Palabra. A través de diversos métodos, en especial la Lectio divina, la Palabra, llevada a la oración, se convierte para nosotros en fuente de agua viva. Asimismo, en la Liturgia de la Palabra, bien preparada y bien ejecutada, de cada una de las Celebraciones Sacramentales, la Palabra proclamada con su fuerza salvífica, es capaz de transformar la vida de los creyentes.
3.Vivir y transmitir la Palabra. La sociedad contemporánea exige de los cristianos testimonio de lo que somos y hacemos. No basta con llamarnos cristianos católicos, más aún, no basta con rezar y participar en los Sacramentos. El testimonio de unidad y de una vida congruente con el Evangelio deberán ser distintivos de todos los bautizados. El empeño por compartir nuestra experiencia de fe, nos llevará, sin duda, a transmitir con nuestras palabras, obras y actitudes, la Palabra de Dios a los demás.

[00209-04.03] [IN177] [Texto original: español]

- S.E.R. Mons. Angelo AMATO, S.D.B., Arcivescovo titolare di Sila, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi (CITTÀ DEL VATICANO)

Gesù dice: “Imparate da me che sono mite e umile di cuore e troverete ristoro per le vostre anime” (Mt 11,29). Lungo due millenni, uomini e donne, grandi e piccoli, sapienti e ignoranti, in oriente come in occidente, si sono messi alla scuola del Signore Gesù, il quale ha fatto risuonare nella loro mente e nel loro cuore un comandamento sublime: “Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste” (Mt 5,48). Non una perfezione a misura d'uomo, ma l'altezza della perfezione divina è la meta da raggiungere. Con semplicità e umiltà, anche giovani - come il quattordicenne san Domenico Savio o come la tredicenne Laura Vicuña - hanno preso sul serio l'invito del Signore e si sono fatti santi.La loro biblioteca era formata sostanzialmente dalla vita e dalla parola di Gesù: beati i poveri, beati gli afflitti, beati i miti, beati coloro che hanno fame e sete di giustizia, beati i misericordiosi, beati i puri di cuore, beati gli operatori di pace, beati i perseguitati. I santi, comprendendo che le beatitudini sono l'essenza del Vangelo e il ritratto stesso di Gesù, si sono fatti suoi imitatori.
Ieri sono stati canonizzati quattro nuovi Santi, appartenenti a tre diversi continenti. Tra di essi c'è una giovane religiosa, Suor Alfonsa Muttathypadathu, la prima santa indiana, una nobile figura di donna gioiosa e forte. Anche la perfezione della sua santità è stata misurata dalla parola di Gesù: “Se qualcuno vuol venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua” (Mc 8,34). Suor Alfonsa ha accolto i suoi malanni fisici e le sue afflizioni morali - come l'incomprensione e il disprezzo - vivendo sine glossa la sua personale via crucis alla sequela del Signore Gesù. Al termine della sua breve esistenza, Suor Alfonsa poteva ripetere con san Paolo: “Perciò sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi e completo quello che nella mia carne manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa” (Col 1,24). Come ieri, ancora oggi sono innumerevoli i fedeli che quotidianamente fanno diventare carne e sangue le parole di Gesù. E si santificano.

[00214-01.03] [IN182] [Testo originale: italiano]

- S.E.R. Mons. Marin BARIŠIĆ, Arcivescovo di Split-Makarska (CROAZIA)

Nella Chiesa in Croazia, dal nono secolo nella liturgia si usa la lingua popolare. L'incontro della Parola di Dio e la lingua popolare si rispecchia nella parola croata "pošteno" - che significa onesto, umano, sincero e giusto - etimologicamente proviene dal "po-štenju" cioè secondo-la-lettura. La norma della vita umana proveniva proprio dalla lettura e dall'ascolto attento della Parola di Dio (Instrumentum Laboris n.27).
Questo stile di vita umana e cristiana sorge dalla Parola di Dio, la cui identità si riflette ed esprime nella Chiesa in ascolto, Chiesa in preghiera e Chiesa in servizio.
- Alla Parola di Dio corrisponde e risponde la Chiesa in ascolto, che è capace di sentire i problemi specifici della nostra epoca (cfr. GS 1), come di rivolgere la Parola adatta e necessaria al mondo e alla cultura d'oggi (cfr. GS 40-45).
- La potenza creatrice e rinnovatrice della Parola va scoperta in modo particolare nella celebrazione liturgica. Da questa sorgente la Parola si porta nella quotidianità della vita.
- Ciò che la Chiesa ascolta e celebra si traduce nella sua missione evangelizzatrice. La pienezza della gioia che viene dall'ascolto obbediente e dalla celebrazione dalla Parola di Dio non può lasciarci muti ma ci trasforma in protagonisti fiduciosi della credibilità del Vangelo, per vivere "pošteno" - secondo la lettura.

[00215-01.03] [IN183] [Testo originale: italiano]

- S.E.R. Mons. Javier ECHEVARRÍA RODRÍGUEZ, Vescovo titolare di Cilibia, Prelato della Prelatura personale dell'Opus Dei

Nella vita dei santi l'incontro con la Parola di Dio attraverso la lettura della Sacra Scrittura ha prodotto un cambiamento radicale nell'esistenza. Dobbiamo cercare di avere tutti, noi, i nostri sacerdoti e i laici una profonda sete di Gesù Cristo, vivendo ogni scena del Vangelo come un personaggio tra gli altri. La Bibbia richiede all'interlocutore credente una risposta: la risposta dell'orazione. È opportuno che noi pastori, nel sacramento della Confessione, raccomandiamo spesso ai fedeli la lettura del Vangelo, insegnando a partecipare in quanto lì ci viene narrato e invitando i penitenti a offrire anch'essi questo stesso consiglio ai colleghi, ai famigliari, agli amici. Non basta meditare idee o scene che possano suscitare la nostra ammirazione per la verità, la bontà o bellezza che riflettono; è necessario far sì che tutti noi cristiani, come i santi, cerchiamo di portare questi testi alla nostra vita personale di ogni giorno, per trasformarla. Le donne e gli uomini hanno sempre più urgente necessità non già di parole effimere e vane, ma della Parola di Dio, la sola capace di dare un senso autentico alla vita. Sarebbe conveniente promuovere iniziative volte a diffondere tra i fedeli questo atteggiamento di preghiera e di raccoglimento interiore di fronte al Vangelo, per far sì che incida realmente nella nostra vita quotidiana. Ritengo inoltre che sia molto opportuno curare la lettura ben fatta, cioè davvero vissuta, dei testi della Messa, non come una declamazione, ma con la certezza che Dio stia parlando a loro e alla comunità.

[00220-01.03] [IN188] [Testo originale: italiano]

- S.E.R. Mons. Kurt KOCH, Vescovo di Basilea (SVIZZERA)

“Die Kirche hat die Heiligen Schriften immer verehrt wie den Herrenleib selbst” (DV 21). Diese Wegweisung ist im allgemeinen Glaubensbewusstsein noch viel zu wenig rezipiert worden, was vor allem an vier aktuellen Brennpunkten aufscheint:
1. In der Schweiz und überhaupt in Europa befindet sich ein Grossteil der Kirchenglieder faktisch im Status von getauften Katechumenen, denen nicht nur die Glaubenssprache der Kirche, sondern auch die biblische Welt fremd sind. Es braucht deshalb heute nicht nur neue Zugangswege zum Wort Gottes, sondern die gesamte Pastoral muss entschiedener eine Pastoral der Evangelisierung und darf nicht weiterhin allein eine Pastoral der Sakramentalisierung sein.
2. Von der Heiligen Schrift kann man nur reden, wenn man auch über die Kirche als ihr Subjekt spricht. Damit ist der innerste Kern des ökumenischen Problems gegeben. Dabei geht es nur vordergründig um einen Streit über kirchliche Institutionen wie das Lehramt und das Amt überhaupt. Die strittige Frage ist vielmehr diejenige nach dem Verhältnis zwischen dem Wort Gottes und amtlich beauftragten Zeugen dieses Wortes.
3. Nicht nur im allgemeinen Glaubensbewusstsein, sondern auch in der theologischen Reflexion sind in zunehmendem Masse markionitische Tendenzen spürbar, insofern die Einheit von Altem und Neuem Testament brüchig geworden zu sein scheint. Das Christentum konnte aber vom Judentum viel lernen, beispielsweise einen unverkrampfteren Umgang mit Schrift und Tradition, da :für die Juden die hebräische Bibel nicht einfach ein abgeschlossenes
Buch ist, sondern eine lebendige Wirklichkeit.
4. 1m interreligiösen Dialog pflegt man heute unumwunden von den Heiligen Schriften der Menschheit zu reden. In Vergessenheit gerät damit, dass das Christentum in erster Linie nicht - wie das Judentum und der Islam - eine Buchreligion ist. Denn das Wort Gottes ist eine Person, der fleischgewordene Sohn Gottes und geht deshalb der Heiligen Schrift voraus. Ohne innere Freundschaftsbeziehung zu dieser Person bleibt auch das Papier der Heiligen Schrift geduldig. Die Verlebendigung des Wortes Gottes im Leben der Kirche steht und fällt deshalb mit einer Erneuerung des Christusglaubens heute.

[00221-05.02] [IN189] [Originalsprache: Deutsch]

- S.E.R. Mons. Joseph NGUYÊN CHI LINH, Vescovo di Thanh Hóa (VIET NAM)

Vendredi dernier, mon cher confrère vietnamien, son excellence Joseph Vo duc Minh, vous a présenté sommairement l’histoire de l’évangélisation de notre peuple. Je me permets de continuer son rapport en me référant au numéro 28 de l’Instrumentum Laboris parlant du rôle de soutien de la Parole de Dieu dans l’histoire de l’Église, afin de vous illustrer comment ce rôle s’est réalisé dans la vie de l’Église au Vietnam.
L’Évangile a été pour la première fois proclamé sur notre terre au début du 16e siècle dans le contexte douloureux d’une guerre interne entre deux royaumes de frères ennemis. Merveilleusement grâce à cette coïncidence, elle est devenue une grande consolation pour les premiers baptisés et depuis, ne cesse jamais d’être le soutien moral et spirituel, le principe d’enrichissement pour l’Église au Vietnam, une des Églises les plus éprouvées par des persécutions sanglantes et consécutives. Embarqués dans une telle histoire tissée de haine, de guerres idéologiques et de restrictions discriminatoires, nos chrétiens sont de plus en plus convaincus que seule la Parole de Dieu peut les garder dans l’amour, la joie, la paix, la communion et la tolérance.
Il m’est douloureux de vous dire que le Vietnam, jusqu’ici, occupe le premier rang des avortements. Cette catastrophe pourtant, paradoxalement, a suscité le mouvement “pro vita”chez les catholiques, consistant surtout à aller chercher des bébés avortés dans les hôpitaux, les baptiser s’il y a encore un petit signe de vie, de créer des cimetières pour les enterrer. Au début, cet acte a été accusé par les autorités civiles et les responsables hospitaliers comme des crimes demandant que les catholiques devaient agir clandestinement. Maintenant, on n’autorise pas encore, mais on le tolère. Quelques cinéastes en font même des films documentaires et des reporters en font éloge sur les médias. Pourquoi ce progrès ? Réponse : on reconnaît mieux le témoignage des chrétiens, ceux qui vivent de la Parole et sous la lumière de cette Parole, on respecte la vie. Je voudrais répéter cette conviction dont parle Gaudium et Spes, au numéro 44 “l’Église reconnaît que, de l’opposition même de ses adversaires et de ses persécuteurs, elle a tiré de grands avantages et qu’elle peut continuer à le faire”.
Un autre signe mérite d’être mentionné pour montrer que la Parole de Dieu continue à soutenir l’Église au Vietnam. Il s’agit de la conversion en masse des milliers de personnes des minorités ethniques peu de temps après la canonisation des 117 Martyrs du Vietnam en 1988. Ce qui est curieux c’est que plusieurs ont avoué qu’ils ont écouté la Radio Protestante à Manille, aux Philippines, mais se convertissent au catholicisme au Vietnam. Ainsi, les Protestants sèment et les catholiques moissonnent. La Parole de Dieu résonnant de très loin, en atteignant leurs oreilles, est devenu source de l’espérance pour ces gens perdus dans les montagnes, privés de tout et sans avenir.
En conclusion, je voudrais, en tant que chrétien vietnamien, répéter cette conviction que dans les persécutions, notre plus grande grâce est la fidélité à la Parole de Dieu.

[00249-03.02] [IN197] [Texte original: français]

- S.E.R. Mons. Juan MATOGO OYANA, C.M.F., Vescovo di Bata (GUINEA EQUATORIALE)

Geográficamente Guinea Ecuatorial ocupa una posición favorecida, que alcanzaron con facilidad, ya en el sig. XV, algunos misioneros. Sólo cuatro siglos más tarde, los evangelizadores pusieron pie firme y estable en ella. Les fue muy fácil abarcar sus pequeñas dimensiones para llevar la Palabra a todos sus moradores.
Pasado el período de esta primera evangelización, afrontamos, como los demás pueblos, el reto de profundizar en la Buena Nueva que ya recibimos. Más en concreto: como poner bajo la luz del Evangelio nuestras raíces culturales, nuestra tradición, para que lleguemos al "hombre nuevo" al que nos llama Cristo. -Cómo salir, con todos los hermanos, de la pobreza hacia mejores condiciones de vida, sin pesimismos fatalistas ni materialismos egoístas, para vivir, con la dignidad de los hijos de Dios. Y en este doble empeño, no faltan voces y realidades que se erigen en guías, ofreciendo diversos reclamos, con pretensiones de ser la solución adecuada en cada momento. Pero sus propuestas se suceden unas a otras, porque pronto se revelan tan incompletas como efímeras.
La Palabra autorizada. Ser cristiano desde las propias raíces y tradiciones culturales. requiere iluminar éstas con el Evangelio. Y eso sólo es posible cuando se va decididamente tras los pasos de quien enseñó a valorar adecuadamente ambos polos. Y por eso afirmo, por un lado: "No penséis que he venido a abolir la Ley y los profetas ... " (Mt 5, 17) y por otro," Habéis oído que se os dijo ... , pero yo os digo ... "(Mt 5, 21 ss).
De igual modo, salir de la pobreza, en solidaridad con los hermanos, alejándonos, tanto del pesimismo fatalista como del materialismo egoísta, supone tener la base consistente en Aquél que enseño: "Donde está tu tesoro, allí está tu corazón" (Lc 12, 34)
La tarea continua de evangelizadores. Nos toca entonces imitar al Sembrador que esparce con abundancia la semilla de la Palabra (cf Mt 13, 1 ss ). Más aún, hemos de hacer nuestra la solicitud del obrero de la higuera, que pide nuevas oportunidades y se ofrece a desarrollar nuevas estrategias, para favorecer más intensamente el crecimiento de la semilla depositada en tierra, y consiguientemente poder esperar con fe activa el correspondiente fruto (cf Lc 13, 8-9).

[00210-04.07] [IN178] [Texto original: español]

AUDITIO AUDITORUM (II)

In questa Quattordicesima Congregazione Generale sono intervenuti i seguenti Uditori e Uditrici:

- Sig. Andrea RICCARDI, Fondatore della Comunità di Sant'Egidio (ITALIA)
- Sig.ra Maria VOCE, Presidente del Movimento dei Focolari (ITALIA)
- Sig. Luis Fernando FIGARI RODRIGO, Superiore Generale del Sodalitium Vitae Christianae (PERÙ)
- Sig.ra Michelle MORAN, Presidente del Consiglio dell'International Catholic Charismatic Renewal Services (I.C.C.R.S.) (GRAN BRETAGNA)
- Prof. Thomas Hong-Soon HAN, Professore di Economia presso il "College of Business and Economics", "Hankuk University of Foreign Studies" (Seoul); Presidente del Consiglio dell'Apostolato dei Laici Cattolici (COREA)
- Rev.da Suora Evelyne FRANC, F.d.C., Superiora Generale delle Figlie della Carità di San Vincenzo de' Paoli (FRANCIA)
- Prof. Rafael Chainarong MONTHIENVICHIENCHAI, Vice Cancelliere dell'Università di St. John's, Bangkok (THAILANDIA)
- Sig. Moysés Louro DE AZEVEDO FILHO, Fondatore e Moderatore Generale della Comunità Cattolica Shalom (BRASILE)
- Sig.ra Ewa KUSZ, Presidente della Conferenza Mondiale degli Istituti Secolari (C.M.I.S.) (ITALIA)
- Rev.da Suora Jocelyne HUOT, S.F.A., Presidente Generale del Movimento "Les Brebis de Jésus", Québec (CANADA)
- Sig.ra Agnes Kam Leng LAM, Presidente dell'Associazione Cattolica Biblica di Hong Kong (CINA)
- Sig.ra Teresa Maria WILSNAGH, Direttrice Regionale della "Catholic Bible Foundation" (C.B.F.) di Cape Town, Durban e Johannesburg (SUDAFRICA)
- Sig. Amel Diockel SARR, Catechista dell'Arcidiocesi di Dakar (SENEGAL)
- Sig. Daniele BOSCARO, Capo Clan dell'Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani (A.G.E.S.C.I.), Padova (ITALIA)
- Rev.da Suora M. Clare MILLEA, A.S.C.J., Superiora Generale delle Apostole del Sacro Cuore di Gesù (STATI UNITI D'AMERICA)
- Rev.da Suora M. Viviana BALLARIN, O.P., Superiora Generale delle Suore Domenicane di S. Caterina da Siena, Presidente dell'Unione Superiore Maggiori d'Italia (U.S.M.I.) (ITALIA)
- Sig.ra Natalja FEDOROVA BOROVSKAJA, Professore presso l'Università Statale Umanistica Russa e presso l'Accademia Russa di Belle Arti (FEDERAZIONE RUSSA)
- Sig.ra Silvia SANCHINI, Presidente Nazionale Femminile della Federazione Universitaria Cattolica Italiana (F.U.C.I.) (ITALIA)

Diamo qui di seguito i riassunti degli interventi:

- Sig. Andrea RICCARDI, Fondatore della Comunità di Sant'Egidio (ITALIA)

Gregorio Magno insegna: la Parola cresce con chi la legge. Illumina i poveri, guidandoci a capire che stare vicino a loro è esserlo a Cristo stesso. Fa emergere la dimensione strutturante del cristiano: il discepolo. Lo è divenuto sul Mar di Galilea, ascoltando Gesù, prima di essere chiamato cristiano ad Antiochia. In un tempo di turbinio di parole, la Parola fa maturare nel silenzio. Da qui sgorga una preghiera, che custodisce il mondo. Talvolta la Parola è incatenata da progetti, protagonismo, letture ideologiche. Oggi la gente è spaesata; ha paura del futuro. Parliamo delle difficoltà ad evangelizzare. Ma la gente vuole ascoltare. Come aiutarla? Nutrendoci noi stessi della Parola di Dio. Il popolo sente chi la ama. In taluni cristiani e ministri della Parola, non se ne sente il gusto. Basta ascoltare alcune prediche. Per tutti un solo modo: l'assiduità della lettura per una vita. Chi ascolta la Parola sa parlare ai cuori. Evangelizzare non è tecnica, ma traboccare della Parola. Il Sinodo può essere il momento opportuno per far maturare nel popolo di Dio una stagione di amore per la Scrittura. Forti di un secolo di cultura biblica, non è tempo per sviluppare la devozione alla Sacra Pagina tra il popolo di Dio? L’uomo e la donna cristiani diverranno allora - dice Crisostomo - “semplici con intelligenza” in un mondo complesso.

[00226-01.03] [UD003] [Testo originale: italiano]

- Sig.ra Maria VOCE, Presidente del Movimento dei Focolari (ITALIA)

Fin dagli albori del Movimento dei Focolari, Chiara Lubich, insieme ad un piccolo gruppo di compagne, intraprendeva un cammino spirituale tracciato da una profonda riscoperta e vita del Vangelo.
Effetto di questa vita fu la nascita di una comunità formata da quanti, venendo in contatto con loro, cominciavano a loro volta a vivere con impegno ed entusiasmo il Vangelo comunicandosene le molte sorprendenti esperienze. Ancora oggi la Parola di Dio occupa un posto centrale. Si sperimenta la Parola come una fonte di Dio (cf DV 7) cui abbeverarci, con cui nutrire l’anima, come con l’Eucaristia (cf DV 21).
La consuetudine di comunicarsi reciprocamente le esperienze scaturite dalla vita della Parola contribuisce a suscitare una sempre più autentica evangelizzazione.
Si può allora comprendere l’anelito di Chiara a lasciare a chi l’avrebbe seguita solo il Vangelo. “Ciò che resta e resterà sempre - ha detto - è il Vangelo, che non subisce l’usura del tempo” (...) “così, l’Opera di Maria rimarrà sulla terra veramente come altra Maria: tutto Vangelo, nient’altro che Vangelo, e, perché Vangelo, non morirà” (C. Lubich, Essere tua Parola, Roma p. 85).

[00227-01.03] [UD004] [Testo originale: italiano]

- Sig. Luis Fernando FIGARI RODRIGO, Superiore Generale del Sodalitium Vitae Christianae (PERÙ)

El Papa Pablo VI ponía de relieve la dimensión comunicativa de la revelación divina, en la Ecclesiam suam. Esto mismo se expresa en aquel bello pasaje del Éxodo donde se nos dice que «Dios conversaba con Moisés cara a cara, como con su amigo». Llegada la plenitud de los tiempos, Dios pronuncia Su Palabra, que está en Dios desde el principio y que es Dios, y se encarna en la Inmaculada Virgen María, por obra del Espíritu Santo. La Palabra Eterna encarnada habla en lenguaje humano y manifiesta el misterio de Dios y su Plan, así como el misterio del ser humano, la grandeza de su vocación y el horizonte de su realización personal.
La Palabra de Dios escrita por inspiración del Espíritu, interpela lo profundo del ser humano y lo invita al apasionante e indescriptible encuentro con el Señor Jesús.
En este camino es fundamental la maestría en un silencio activo que implica no sólo escuchar debidamente sino hacerlo in Ecclesia, abriendo el corazón a la interiorización y adhesión a la Palabra de Dios. La Palabra escuchada y acogida, alimenta en nosotros la fe en la mente, transformando nuestros criterios hasta llegar a tener «la mente de Cristo»; despierta la fe en el corazón hasta llegar a «tener entre nosotros los mismos sentimientos que tuvo Cristo Jesús»; y nos impulsa a la fe en la acción, conscientes de que son bienaventurados aquellos que «oyendo la palabra la ponen en práctica». La Virgen María es el modelo de escucha, y respuesta a la Palabra de Dios.

[00228-04.03] [UD005] [Texto original: español]

- Sig.ra Michelle MORAN, Presidente del Consiglio dell'International Catholic Charismatic Renewal Services (I.C.C.R.S.) (GRAN BRETAGNA)

Commenting upon the essential relationship that exists between the Holy Spirit and the Word of God( IL.3). The Charismatic Renewal helps to foster a new openness to the graces and gifts and of the Holy Spirit. It is involved in producing resources to help people not just to have access to the Scriptures, important as this is, but also to have life changing experiences through encountering the Word of God in the power of the Holy Spirit.
When people come alive in faith there is a hunger for the Word of God. Some people fail to have this hunger satisfied due to poor homiletic preaching. Undoubtedly, there is more to be done in the area of clergy training in homiletics. However, if preaching is to come alive it requires an openness and docility to the power of the Holy Spirit. I would like to suggest that all those involved in the ministry of preaching and proclamation are also offered opportunities to experience a renewal of the Holy Spirit in their lives.
In IL, part III 'the Word of God in the Mission of the Church,' before beginning his public ministry we are told that Jesus was filled with the Holy Spirit and led by the Spirit (LK 4:1). The Holy Spirit is therefore an essential prerequisite for effective Evangelisation and Mission. Prayerful attentiveness to the Word of God guided by the Holy Spirit will protect us from over activism and lead us into fruitful missionary engagement with the World.

[00240-02.03] [UD017] [Original text: English]

- Prof. Thomas Hong-Soon HAN, Professore di Economia presso il "College of Business and Economics", "Hankuk University of Foreign Studies" (Seoul); Presidente del Consiglio dell'Apostolato dei Laici Cattolici (COREA)

My intervention refers to numbers 38,39 and 41 of Instrumentum Laboris.
There is urgent need·for a solid formation of Christ's faithful on the Word of God. And this should be more than a mere transmission of knowledge. Formation in the Word of God must be "performative".(Spe Salvi, 2). It must be life-transforming and should aim at combating . "structures of sin" to create a better world to live in.
Performative Formation in the Word of God should integrate into it a solid formation in the Church's social doctrine. The Compendium of the Social Doctrine of the Church can serve as a valid instrument in this regard. We need competent educators in the field of social doctrine and in the study of the Word of God. The Church should invest human and financial resources in the formation of educators.
A performative formation in the Word of God requires that the whole Church and all its members must bear witness of actions. We must recognize that people are more persuaded by holiness of life than by intellectual argument.
The Church leaders need to make a serious examination of the lifestyles and possessions within the Church in light of the Word of God and take every measure possible to implement the social doctrine. Moreover, while making commercial contracts, the Church must ensure that principles of justice, living wages and good working conditions are included in them. Unfortunately, the Church's record has not always been satisfactory.
I hope that this Synod will establish a biblical lifestyle proper to a witnessing Church and promote a performative formation of lay faithful.

[00225-02.02] [UD002] [Original text: English]

- Rev.da Suora Evelyne FRANC, F.d.C., Superiora Generale delle Figlie della Carità di San Vincenzo de' Paoli (FRANCIA)

1. La Parole de Dieu au coeur de notre vie (Instrumentum Laboris n° 24, 38, 52)
La Parole nous réveille chaque matin et nous accompagne au long du jour à travers la liturgie des heures, l’Eucharistie, les temps de prière et de service. Elle est à la fois douce comme le miel et amère comme le fiel; elle conforte et bouscule, provoque à avancer au large, nous désinstalle.
Le partage de la Parole (lectio divina) ranime notre engagement apostolique, est facteur d’unité et chemin de pardon, de réconciliation et de discernement. Il est encore plus nécessaire à notre époque où, dans les cinq continents, les Soeurs en proximité de coeur et de vie avec les pauvres, sont parfois confrontées à des situations de difficulté extrême. Le partage de la Parole fortifie alors leur sens d’appartenance au Christ, les relie à la communauté qui les envoie, à la mission de l’Église.
2. L’annonce de la Parole à travers notre service des pauvres. (Instrumentum Laboris n°36, 39,43,44)
La Parole nous pousse à servir non seulement pour combattre la faim matérielle, la misère, elle nous pousse aussi à travailler pour un monde où tous soient respectés, elle nous pousse à dénoncer les injustices. Une double lecture de la Parole s’impose : lire la vie des pauvres à la lumière des Écritures et lire les Écritures du point de vue des pauvres ; ils sont sacrement du Christ au milieu de nous, ces pauvres qui nous évangélisent.
En conclusion, deux mots sur l’annonce de la Parole dans la pastorale des jeunes et la piété populaire.
Les jeunes des cinq continents répondent avec enthousiasme aux défis lancés lors des JMJ : “Vous êtes le sel de la terre ... Vous êtes la lumière du monde” (Mt 5,13-14) à Toronto, “Nous sommes venus L’adorer” (Mt 2,2) à Cologne, “Vous allez recevoir une force, celle de l’Esprit Saint qui descendra sur vous. Vous serez alors mes témoins” (Ac 1, v8) à Sydney. Les jeunes attendent de nous de tels défis et sont prêts à les relever quand nous cheminons à leurs côtés, vivons de cette Parole et savons la leur expliquer.
Le numéro 36 de l’Instrumentum Laboris cite la piété populaire, prenons un exemple : La médaille miraculeuse offerte à tant et tant de personnes à travers le monde est un humble outil catéchétique, un résumé de l’histoire du salut qui permet d’annoncer la Parole de Dieu.
Cette Parole, Marie, la femme eucharistique, notre modèle de vie spirituelle, l’a reçue pleinement et nous la partage totalement.

[00237-03.02] [UD014] [Texte original: français]

- Prof. Rafael Chainarong MONTHIENVICHIENCHAI, Vice Cancelliere dell'Università di St. John's, Bangkok (THAILANDIA)

The role of parents in the development of the faith in children cannot be overemphasized. In the past and present, most Catholic parents will still teach their children to make the sign of the cross and recite simple prayers - all before the children even go to school.
For most parents, unfortunately, their role decreases substantially as soon as the children go to school. Teachers become more influential than the parents, especially regarding the formation of the faith in young children.
Catholic education and dedicated catechists/teachers with effective teaching methodology can help to form a long-lasting and solid faith in their young students who naturally refer to the Word of God when times are good and apply it when trouble arises

[00242-02.02] [UD020] [Original text: English]

- Sig. Moysés Louro DE AZEVEDO FILHO, Fondatore e Moderatore Generale della Comunità Cattolica Shalom (BRASILE)

Attraverso i movimenti ecclesiali e le nuove comunità migliaia di persone hanno fatto un cammino di incontro con Gesù Cristo vivo e scoperto la gioia di essere Chiesa. Questo incontro personale con il Risorto che è passato per la Croce e che soffia lo Spirito Santo è l'evento che trasforma la persona in discepolo, facendole scoprire la bellezza e la forza della Sua Parola.
A partire da questa esperienza nasce nel cuore del discepolo di Cristo la necessità vitale di alimentarsi della Parola di Dio e allo stesso tempo esso si sente spinto ad incontrarla in una lettura orante della Sacra Scrittura, nella Liturgia Eucaristica, e nell'impegno missionario di testimoniare la stessa Parola con fermezza e coraggio, cioè, con parresia.
Nell’esperienza della Comunità Cattolica Shalom, il discepolo percorre a livello personale e comunitario un itinerario formativo sistematico e orante, rapportando si alle Sacre Scritture alla luce della Tradizione viva della Chiesa e secondo l'orientamento del Suo Magistero. Alimenta così la sua intelligenza e il suo cuore e la Parola di Dio diventa la forza potente che trasforma la sua vita, a livello personale, comunitario e sociale, spingendo lo in modo urgente alla missione. Siamo convinti che, in realtà, abbiamo la comprensione piena della Parola di Dio quando, per la forza dello Spirito, la mettiamo in pratica nella nostra vita quotidiana e la condividiamo con gli altri. La Parola accolta e trasmessa con fede fa del discepolo un testimone.
É impressionante vedere come il contatto con il testimone alimentato dalla Parola, dalla preghiera e dall'Eucaristia, si possa trasformare in un'esperienza con Cristo stesso, in un incontro capace di cambiare la vita.
Oggi contempliamo una moltitudine che soffre di fame e sete della Parola di Dio. Questi volti ci interpellano ad andare loro incontro e, come testimoni appassionati, con parresia e creatività, far loro amare e conoscere in profondità la Parola che si fece carne! È questa la nostra unica risposta. Grazie.

[00224-01.03] [UD001] [Testo originale: italiano]

- Sig.ra Ewa KUSZ, Presidente della Conferenza Mondiale degli Istituti Secolari (C.M.I.S.) (ITALIA)

Während dieser Synode vertrete ich die Säkularinstitute, deren Mitglieder inmitten der Welt ein Zeichen der uneingeschränkten Zugehörigkeit zu Christus sein wollen.
In meinem Beitrag möchte ich die Aufmerksamkeit dem Menschen schenken, der das Wort Gottes annehmen und nach ihm leben soll. Um auf den Anderen - ob Gott oder Mensch - zu hören, muss der Mensch die Erfahrung gemacht haben, dass er von jemandem gehört worden ist. Wir leben in einer Welt in der zu viele Worte gesprochen werden, die niemand hört, weil es fast unmöglich ist, einen Raum der Stille zu finden, wo es möglich wäre, zu hören. Es ist eine Welt in der der Mensch vor allem auf seine Bedürfnisse hört und deren Befriedigung sucht.
1. Wenn wir also wollen, dass die Menschen das Wort Gottes hören, sollten die, die es verkünden, sich zunächst im Hören des Wortes üben. Sie sollten lernen, Gott und die Mitmenschen zu hören. Die Ausbildung in den Priesterseminaren, aber auch die Fortbildung der Priester müsste meines Erachtens nicht nur die intellektuelle Erkenntnis der Heiligen Schrift vermitteln, sondern auch Zeit finden, für die Begegnung mit Gott und für die Übung der Fähigkeit, auf sein Wort zu hören. Neben der Kommunikationsfähigkeit sollte man vor allem die Bereitschaft und die Fähigkeit zum Hören entwickeln.
2. Das Instrumentum Laboris ermutigt die Laien, dass sie “den Menschen in ihrer konkreten Lebenssituation die Gute Nachricht verkünden”.Ich möchte unterstreichen, dass diese “Verkündigung” des Wortes Gottes durch uns Laien nicht selten ohne Worte erfolgt. Sie geschieht vielmehr im einfachen, alltäglichen Zeugnis zu Hause, in der Arbeit und in der Nachbarschaft. Dieses “stille” Apostolat, vergleichbar mit dem Werk des Sauerteigs, ist unsere Hauptaufgabe. Erst dann sind einige von uns Animatoren in verschiedenen Bibelkreisen in den Pfarreien oder anderswo. Ich plädiere also dafür, dass uns Laien von den Hauptamtlichen mehr Vertrauen geschenkt wird, dass wir tatsächlich den verborgenen “Dienst am Wort” im Alltag tun. Es scheint mir wichtig, dass die Erfahrung der in der Kirche engagierten Laien ernst genommen wird und dass gemeinsam entsprechende Formen der “Verkündigung” gesucht und gefunden werden, weil wir existentiell denen näher stehen, denen das Wort Gottes verkündet wird.

[00229-05.02] [UD006] [Originalsprache: Deutsch]

- Rev.da Suora Jocelyne HUOT, S.F.A., Presidente Generale del Movimento "Les Brebis de Jésus", Québec (CANADA)

“Je suis le bon Berger, je connais mes brebis et mes brebis me connaissent. Je suis venu pour que mes brebis aient la vie et l’aient en abondance” (Jn 10,14).
Telle est la Parole fondatrice du mouvement d’évangélisation Les Brebis de Jésus (né en avril1985). L’Amour se révèle, l’Amour a soif de nous. Qui donc accueille cette révélation de douceur et de force tout à la fois? L’enfant, parce qu’il a soif d’être aimé. “Me voici Jésus, je suis ta brebis. Par ton Esprit Saint, conduis-moi dans le coeur du Père!”. Cette image biblique du pasteur et de la brebis n’est pas atteinte par la brisure de la relation parent-enfant. Elle offre donc un merveilleux chemin de découverte de l’amour de Dieu pour chacun de nous.
Toute la pédagogie du mouvement s’appuie sur la puissance de la Parole de Dieu. Elle se présente comme une semence de vie, appelée à donner son fruit. Elle demande donc à être accueillie dans un coeur ouvert et attentif. La mise en route de chaque rencontre favorise cette écoute et met en présence de l’Amour.
La Parole de Dieu se présente aussi comme une nourriture amoureusement préparée par le Berger pour sa Brebis. Chaque expérience évangélique est comparable à un repas où la nourriture est offerte à chaque enfant personnellement, partagée et mangée dans une atmosphère de joie et de communion.
Enfin, la Parole de Dieu se présente comme une lumière d’amour. En même temps que l’intelligence est éclairée, le coeur s’embrase d’un feu nouveau qui porte en lui un souffle missionnaire. Le mouvement grandit par la force du témoignage et dans le mystère de la Croix.

[00230-03.02] [UD007] [Texte original: français]

- Sig.ra Agnes Kam Leng LAM, Presidente dell'Associazione Cattolica Biblica di Hong Kong (CINA)

1. The Word of God for the Church to shepherd today’s people in today’s world.
The Church should respond to the daily behavioural pattern of today's people, by adjusting her mode of showing forth the Word of God, so that today's people may come to know Jesus Christ, follow him, finding in him the destiny of their lives.
- Simple method for the complex world. Examples of simple method: recitation, Lectio Divina
- Reading bible is like eating, a home-made soup prepared with love and time is delicious, while fast food is tasteless.
- Strive for living out the Word of God today and invite for taking part in the life and mission of the Word of God.
- Invite the Holy Father to open a multi-language blog to shepherd today's world: daily scriptural verse with simple reflection, brief text and plentiful images
2. The Word of God for the Church to shepherd today’s faithful
Bible formation for the laity
- Drill on close listening to the Word of God: 'Reading the Bible, entering the heart of the Lord.' (Sr. Maria Ko, FMA, cf. Jn 14:20; Ph12:5)
- Basic drill on opening the Book of the Bible including formation on the attitude of Bible reading: attend to what the bible says, more than exegesis
- Survival kit on basic bible knowledge.
- In view of the demand for speed, return, variety and touch of life, try to stimulate a stable interest in Bible reading for the laity, through a basic bible program of sufficient length, so that the faithful may accustom to settle themselves at the feet of the Word of God.
Encourage Bible reading groups
- Laity needs community experience or partner support in bible reading and sharing
- Reminder on the skills and attitude of bible sharing
- Bible Pastoral Ministry Formation for the facilitators for Bible reading or sharing groups, including the development of methods for Bible sharing, should be tailor-made from or in response to local situation.
I propose to adopt “simple method for a complex world”.

[00231-02.02] [UD008] [Original text: English]

- Sig.ra Teresa Maria WILSNAGH, Direttrice Regionale della "Catholic Bible Foundation" (C.B.F.) di Cape Town, Durban e Johannesburg (SUDAFRICA)

Not many people are aware of the Catholic Biblical Federation who, next year celebrate their 40th anniversary. The CBF is involved in the biblical pastoral apostolate with members all over the world. Within the CBF there is a strong network of support among the members concerning the different means of bringing Scripture to all people.
Within South Africa we have developed different programmes in a creative way on how to bring the Bible to all people in an exciting way.
The word "formation" does not sit well with me - I prefer the word "empower". We give the people of all ages - from the very young to the not so young - an encounter of the living presence of God / Jesus in the Bible. Many people are afraid to open their Bible and we show them you come as you are; God speaks to us in our every day lives, God speaks to us through others & God speaks to us in His word.
I find it impossible to share Scripture with others if I had not made the word my own - internalised it myself and listened! The following comment had been made within the Synod - our lives are a witness to others, what we do is much stronger than what we say!
Our programmes incorporate simple methods of Bible study, sharing & prayer. We show people you do not need to be a scholar to hear God speaking. Within Lectio Divina, they see how they can come to text several times; read, reflect and respond to the message that God has for them through a specific text.
With the young we invite them to share in a creative way eg. song, drama, protest march etc, their understanding of a specific text. Even a simple Lectio Divina has been developed for the youth. People are encouraged to use the coming Sunday' s Gospel reading, so that when they come to Mass they have already spent some time with the Word. God speaks to them again when the Word is proclaimed and when the word is opened within the homily.
We have encountered people who can not read or write but have memorised texts; their love for the Word is powerful. We have had the occasion where we were given time within the Mass, at the time of the homily, to bring of our programme to the parishioners. As we know, for most at Mass, it is their only encounter of Scripture and many walk long distances for this opportunity to celebrate the Eucharist and the Word.
We empower people to take Scripture and make it their own; empower people to bring Scripture to others by training them in our methods so that the Word can spread even further!
The word of God is powerful, able to achieve anything it has been sent out to do. You just need to accept it in faith!

[00232-02.02] [UD009] [Original text: English]

- Sig. Amel Diockel SARR, Catechista dell'Arcidiocesi di Dakar (SENEGAL)

Je suis à ce synode en tant que catéchiste auditeur, proposé au Saint-Siège par Son Éminence le Cardinal Théodore Adrien SARR, Archevêque de Dakar, pour ces assises. Notre intervention porte sur la Parole de Dieu certes, mais nous croyons que nous ne pouvons pas nous prononcer sur cette Parole sans faire allusion à ceux qui vous aident de façon particulière à véhiculer le message du Seigneur : nous, les catéchistes.
En nous inspirant de la Vérité: “Jésus Verbe ou Parole de Dieu par Excellence”, nous disons souvent aux catéchistes que nous formons, qu’à force d’annoncer l’Évangile (ou la Parole de Dieu), en actes surtout, le Catéchiste devient lui-même évangile ou parole, c’est-à-dire un modèle.
Cela veut dire que le Catéchiste, lui-même initié dans l'Église et déjà formateur, doit être le premier à respecter la Parole de Dieu et à vivre ce qu’il enseigne ; il doit être son propre catéchiste.
En pédagogie catéchétique, nous disons encore qu’on n’enseigne pas seulement la catéchèse entre quatre murs. L’enseignement doit se poursuivre dans la cité par le témoignage.
Les catéchistes ont fait partie des “pionniers” durant la première évangélisation dans plusieurs pays. Imprégnés de nos différentes cultures, en lien avec l‘Évangile, ils ont été et demeurent les collaborateurs incontournables dans la traduction et la transmission de la Parole de Dieu.
De ce fait, si nous avons pris la parole, c’est pour vous demander, chers Pères synodaux, une plus grande attention et soutien pour leur formation et leur ministère.
Très Saint-Père, de la part de tous les catéchistes, je vous souhaite longévité et une très bonne santé en vue de la mission. Nous prions toujours pour vous, en union avec nos Évêques et nos prêtres.

[00234-03.02] [UD011] [Texte original: français]

- Sig. Daniele BOSCARO, Capo Clan dell'Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani (A.G.E.S.C.I.), Padova (ITALIA)

Lo scoutismo ha tra le sue specificità: il contatto con la natura, il primato dell'educazione attraverso l'esperienza, lo spirito di comunità e il servizio ai fratelli. Questo può declinarsi: nella ricerca delle tracce della Parola di Dio che si trovano nel mondo creato, nella capacità di rileggere la propria storia come storia di salvezza, nel condividere la vita con i fratelli e scegliere di servirli. L'ottica di riferimento è che non possa esserci educazione globale della persona senza una proposta di fede ad essa integrata.
Dalla nostra esperienza risulta urgente che la Parola di Dio coinvolga l'intera persona passando dalla testa al cuore per coinvolgere esistenzialmente le persone nelle loro decisioni fondamentali che toccano il loro essere prima che il loro fare. Questo significa lavorare su un'integrazione tra Fede e Vita che sia capace di offrire un approccio al testo biblico nella prospettiva della piena realizzazione dell'uomo: oggi Dio e Felicità sono spesso percepiti dalle giovani generazioni come disgiunti, alimentando illusori tentativi di autosalvezza. A testa e cuore possono essere aggiunte le mani: esse portano in luce la necessità di una fede che abbia nel servizio al prossimo il suo naturale compimento così la fede sarà raccontata nell'agire.
Emerge come sia primariamente necessaria una relazione personale con il Vivente, e per questo ripartire dall'annuncio della Buona Notizia. Percorsi kerigmatici e catechetici, soprattutto se supportati da un accompagnamento personale, sono capaci di condurre ad una rilettura della storia della salvezza in riferimento alla propria storia personale. Per questo, a partire dalla centralità della Sacra Scrittura, possono essere utili approcci al testo che giungano a dimensioni più interiori della persona tramite l'utilizzo di tecniche attive (drammatizzazione, espressione corporale, gioco).
Sui giovani il punto centrale è che essi sono i cristiani adulti di domani ed in base a quanto la Parola di Dio sarà presente nel periodo delle scelte fondamentali di vita, la custodiranno e saranno Chiesa viva ed appassionata!
Sui laici e la definizione di "gigante dormiente" sentita in quest'aula: il termine "gigante" rileva la forza e la visibilità che possono essere per la Chiesa ma anche la necessità di spazio per muoversi. L'essere "dormiente" evidenzia la necessità di una chiamata per svegliarsi e, probabilmente, il tempo per prepararsi e organizzare l'agenda delle cose da fare.

[00235-01.02] [UD012] [Testo originale: italiano]

- Rev.da Suora M. Clare MILLEA, A.S.C.J., Superiora Generale delle Apostole del Sacro Cuore di Gesù (STATI UNITI D'AMERICA)

The Instrumentum laboris, with its seven specific references to consecrated life, as well as three references to community life clearly challenges our congregations and each of us personally to contribute to this ecclesial event. As religious, the following of Christ set forth in the Gospels is our supreme rule, and union with God through the profession of the evangelical counsels is our purpose for being. (Perfectae Caritatis, 2a, e).
The founders and foundresses of religious congregations were enlightened by a spark of the Word of God which the Holy Spirit ignited in their hearts, causing each charism and Rule to spring from that Word and be an expression of it. (cf. CIVCSVA, Starting Afresh from Christ, no. 24).
The charism of the Servant of God Clelia Merloni, Foundress of the Apostles of the Sacred Heart of Jesus, has its origin in the Heart of Christ pierced on the Cross for the redemption of the world (cf. Jn. 19,34). She calls her daughters to bring to all people the Word that illuminates, the faith that saves, the example that convinces, the self-sacrifice that redeems, and the infinite and merciful love that bursts forth from the very Heart of Jesus.
In occasion of the preparation and celebration of this Synod, many of our local communities have recommitted themselves to personal and community lectio divina and are seeking ways to promote prayerful reading of the Scriptures among the people with whom they serve, particularly young people.
We have also begun a Congregation-wide campaign of solidarity to provide Bibles for youth and families who cannot afford one and who are willing to learn to read and pray Scripture along with our Sisters.
Apostles from 13 countries in Europe, Asia, Africa, North and South America have been sharing with me their experiences of personal transformation through the power of the Word, even in the lives of non-Christians.
We are grateful for the Synod's encouragement and prayer for all of us who have chosen to follow Christ in the way of the evangelical counsels. We promise you our faithful and loving obedience and our joyful collaboration in the great evangelizing mission of the Church.

[00236-02.02] [UD013] [Original text: English]

- Rev.da Suora M. Viviana BALLARIN, O.P., Superiora Generale delle Suore Domenicane di S. Caterina da Siena, Presidente dell'Unione Superiore Maggiori d'Italia (U.S.M.I.) (ITALIA)

Mi riferisco al n. 25 e 52 dell’Instrumentum Laboris.
C’è un misterioso e strettissimo legame tra la Parola e la donna.
È l’esperienza di una moltitudine di donne consacrate che, chiamate per nome non hanno resistito al fascino di quella Parola divina pronunciata nella loro vita, donne che con la sollecitudine di Maria corrono nei sentieri di molteplici storie umane portando in grembo la Parola e porgendola a chi ha fame e sete di verità, a tutti, anche a coloro che non sanno di cercarla. Donne, consapevoli e felici di mettere a disposizione le loro energie perché la speranza, l’amore, la dignità, la tenerezza e anche la bellezza possano abitare in ogni cuore umano.
In una società orfana e ripiegata su se stessa, le donne consacrate diventano una esegesi vivente della Parola di Dio che continua a farsi carne nella concretezza della loro vita consegnata, itinerante, costellata di opere buone, totalmente dedicata, a volte fino al martirio.
E lo sono per tutti, anche per coloro che non le riconoscono o verso i quali è difficile e pericoloso andare, coloro ai quali spesso si evita di andare. Raggiungono le pieghe più nascoste dell’esistenza umana, spazi o situazioni in cui non si possono pronunciare omelie, ma solo gridare con la forza di un silenzio che si fa presenza e accompagna, azione e servizio, carezza che si prende cura.
Una moltitudine di donne consacrate/religiose infaticabili testimoni, dispensatrici della Parola di Dio che è Padre e madre. Vivono tra i banchi delle scuole e nelle carceri, tra i letti di ospedale e per le strade accanto ai drogati, ai malati di AIDS, alle donne sfruttate dalla prostituzione, accanto agli anziani e ai bambini abusati, alle famiglie distrutte o senza casa o lavoro, ai malati di ogni genere, tenera presenza in ogni angolo della terra. Questa moltitudine di donne infaticabili dispensatrici della Parola con mani e cuore di madri, sono il volto della Chiesa madre, sono il suo grembo fecondo, spazio in cui Dio può incontrare l’uomo e l’uomo il suo Dio.
Che questo volto e cuore di madre, riflesso di un Amore appassionato che cerca i suoi figli, possa essere espresso con efficacia nel documento finale del Sinodo sulla Parola di Dio e ancor più nelle parole quotidiane della Chiesa stessa.

[00238-01.03] [UD015] [Testo originale: italiano]

- Sig.ra Natalja FEDOROVA BOROVSKAJA, Professore presso l'Università Statale Umanistica Russa e presso l'Accademia Russa di Belle Arti (FEDERAZIONE RUSSA)

I am a teacher of the History of art so my intervention is connected with §22d of Instrumentum Laboris where art shows us as an instrument of "a spiritual reading of the Bible". We have just listened to the beautiful reflections of the ex. bishops from Roumania and Germany about the role of art in our contacts with the Holy Scripture. For me the Christian art, especially Russian icons and Italian Renaissance painting became a route to the space of God' s life. I was born in the USSR - the country of state atheism. I've never thought about the God and nobody spoke with me about Him except the works of art, music and literature.
Today I teach the history of art. And the main question for me - what methods and conception of the teaching can help my students to meet the love of God through their studies. And it's evident: they will find their Father only if I'll be able to remain in the space of His Word. But how to stay there in the situation of lecture or seminar when it's necessary to decide the concrete professional problems? In this case three moments are important:
1. To receive the work of art in the heart like a prayer of painter. Giving a lecture to understand that you are staying in the atmosphere of this prayer like a priest for his liturgical celebration stays in the eternal prayer of Christ.
2. To look at the history of art with the spiritual attention trying to read its deep religious symbolism. I think that the Church must pray constantly for all the masters and art historians because the life of art in the world is the sacred history of God's mercy.
3. To look at the person of artist in the light of the God's love. We see that often the painter's biography is the crossway, and the content of the cross consists of his sins, mistakes and temptations, that unfortunately are too well-known. Not every painter lived like fra Beato Angelico. Why in spite of the dark circumstances of their life they could create their high-spiritual works? The concept of these phenomena is not only scientific. This is a history of art as a history of the Word of God, the history of Salvation for that the Eternal Word - Jesus Christ - is ready to suffer, to be crucified and to die in the soul of every painter for the rising in his talent that was created by the Farther like a language of His Beloved Son.

[00239-02.04] [UD016] [Original text: English]

- Sig.ra Silvia SANCHINI, Presidente Nazionale Femminile della Federazione Universitaria Cattolica Italiana (F.U.C.I.) (ITALIA)

Due considerazioni fondamentali: l’importanza della Parola nella vita dei giovani e il legame tra Parola e vita e dunque anche tra Parola e studio. La Parola può e deve essere una vera e propria lampada nel cammino dei giovani, nel loro discernimento e nella scoperta della loro vocazione, soprattutto in questa fase difficile contraddistinta da quella che il Papa ha definito una vera e propria "emergenza educativa", caratterizzata da nuove forme di disagio e di violenza. Anche lo studio può aiutare nella scoperta dell’importanza di ascoltare e vivere la Parola. Vangelo e cultura, fede e intelligenza non sono infatti in antitesi. Anzi, possono vicendevolmente alimentarsi e favorire la formazione di una coscienza matura e credente.
Suggerisco che vengano pensate proposte serie e qualificate per favorire l’incontro dei giovani con la Parola. Innanzitutto l’esperienza della Lectio divina, per la preghiera personale e comunitaria ma anche giornate e settimane di studi biblici rivolte ai giovani, preferibilmente in collaborazione con le comunità monastiche. L’augurio è che sempre più giovani riscoprano il primato e la centralità della Parola nella loro vita.

[00241-01.03] [UD018] [Testo originale: italiano]

AVVISI

- CONFERENZE STAMPA
- BRIEFING PER I GRUPPI LINGUISTICI
- POOL PER L’AULA DEL SINODO
- BOLLETTINO
- NOTIZIARIO TELEFONICO
- ORARIO DI APERTURA DELLA SALA STAMPA DELLA SANTA SEDE

CONFERENZE STAMPA

Alla Seconda Conferenza Stampa sui lavori della XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi del 16 ottobre 2008, ore 12.45 interverranno:
- S.Em.R. Card. William Joseph LEVADA, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede (CITTÀ DEL VATICANO), Presidente Delegato della XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi
- S.Em.R. Card. George PELL, Arcivescovo di Sydney (AUSTRALIA), Presidente Delegato della XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi
- S.Em.R. Card. Odilo Pedro SCHERER, Arcivescovo di São Paulo (BRASILE), Presidente Delegato della XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi
- S.Em.R. Card. Peter Kodwo Appiah TURKSON, Arcivescovo di Cape Coast, Presidente dell'Associazione delle Conferenze Episcopali dell'Africa occidentale (A.C.E.A.O.) (GHANA), Presidente della Commissione per l’Informazione della XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi
- S.E.R. Mons. Diarmuid MARTIN, Arcivescovo di Dublin (IRLANDA), Membro della Commissione per l’Informazione della XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi
- S.E.R. Mons. Luis Antonio G. TAGLE, Vescovo di Imus (FILIPPINE), Membro della Commissione per l’Informazione della XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi

Alla Terza Conferenza Stampa sui lavori della XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi del 25 ottobre 2008, ore 12.45 interverranno:
- S.E.R. Mons. Laurent MONSENGWO PASINYA, Arcivescovo di Kinshasa, Presidente della Conferenza Episcopale (REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO), Segretario Speciale della XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi
- S.E.R. Mons. Gianfranco RAVASI, Arcivescovo titolare di Villamagna di Proconsolare, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura (CITTÀ DEL VATICANO), Presidente della Commissione per il Messaggio della XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi- S.E.R. Mons. Santiago Jaime SILVA RETAMALES, Vescovo titolare di Bela, Vescovo ausiliare di Valparaíso (CILE), Vice Presidente della Commissione per il Messaggio della XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi

BRIEFING PER I GRUPPI LINGUISTICI

Si comunica la seguente variazione nei luoghi di briefing degli Addetti Stampa indicati nel Bollettino N. 2: il Gruppo linguistico francese si riunirà non più presso la Radio Vaticana ma presso la Sala Stampa della Santa Sede, in un locale che verrà indicato di volta in volta.

L’ottavo briefing per i gruppi linguistici avrà luogo domani, mercoledì 15 ottobre 2008 alle ore 14.00 circa, a conclusione della Conferenza Stampa, nell’Aula Giovanni Paolo II della Sala Stampa della Santa Sede, per la presentazione del film “Testimonianza” (Testimony), tratto dal libro “Una vita con Karol” del Sig. Cardinale Stanisław Dziwisz, Arcivescovo di Cracovia, e di Gianfranco Svidercoschi.
Si ricorda che i Signori operatori audiovisivi (cameramen e tecnici) e i fotoreporter sono pregati di rivolgersi al Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali per il permesso di accesso (molto ristretto).

POOL PER L’AULA DEL SINODO

Il settimo “pool” per l’Aula del Sinodo sarà formato per la preghiera di apertura della Diciassettesima Congregazione Generale di venerdì mattina, 17 ottobre 2008.
Nell’Ufficio Informazioni e Accreditamenti della Sala Stampa della Santa Sede, (all’ingresso, a destra) sono a disposizione dei redattori le liste d’iscrizione al pool.
Si ricorda che i Signori operatori audiovisivi (cameramen e tecnici) e fotoreporters sono pregati di rivolgersi al Pontificio Consiglio per le Comunicazione Sociali per la partecipazione al pool per l’Aula del Sinodo.
Si ricorda che i partecipanti al pool sono pregati di trovarsi alle ore 08.30 nel Settore Stampa, allestito all’esterno di fronte all’ingresso dell’Aula Paolo VI, da dove saranno chiamati per accedere all’Aula del Sinodo, sempre accompagnati da un ufficiale della Sala Stampa della Santa Sede, rispettivamente dal Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali.

BOLLETTINO

Il prossimo Bollettino N. 21, riguardante i lavori della Quindicesima Congregazione Generale della XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi di questo pomeriggio, sarà a disposizione dei giornalisti accreditati domani, mercoledì 15 ottobre 2008, all’apertura della Sala Stampa della Santa Sede.

NOTIZIARIO TELEFONICO

Durante il periodo sinodale sarà in funzione un notiziario telefonico:
- +39-06-698.19 con il Bollettino ordinario della Sala Stampa della Santa Sede;
- +39-06-698.84051 con il Bollettino del Sinodo dei Vescovi, antemeridiano;
- +39-06-698.84877 con il Bollettino del Sinodo dei Vescovi, pomeridiano.

ORARIO DI APERTURA DELLA SALA STAMPA DELLA SANTA SEDE

La Sala Stampa della Santa Sede, in occasione della XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, resta aperta secondo il seguente orario:

- Martedì 14 ottobre: ore 09.00 - 16.00
- Mercoledì 15 ottobre: ore 09.00 - 20.00
- Giovedì 16 ottobre: ore 09.00 - 21.00
- Venerdì 17 ottobre: ore 09.00 - 16.00
- Sabato 18 ottobre: 09.00 - 19.00
- Domenica 19 ottobre: ore 10.00 - 13.00
- Da lunedì 20 ottobre a sabato 25 ottobre: ore 09.00 - 16.00
- Domenica 26 ottobre: ore 09.00 - 13.00

Il personale dell’Ufficio Informazioni e Accreditamenti è a disposizione (nell’ingresso a destra):
- Lunedì-Venerdì: ore 09.00-15.00
- Sabato: ore 09.00-14.00

Eventuali cambiamenti saranno comunicati appena possibile, tramite annuncio nella bacheca della Sala dei giornalisti presso la Sala Stampa della Santa Sede, nel Bollettino informativo della Commissione per l’informazione della XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi e nell’area Comunicazioni di servizio del sito Internet della Santa Sede.
 

 
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- Indice Bollettino Synodus Episcoporum - XII Assemblea Generale Ordinaria - 2008
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- Indice Sala Stampa della Santa Sede
 
[Francese, Inglese, Italiano, Portoghese, Spagnolo, Tedesco]

 

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