EVANGELII GAUDIUM - page 213

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preghiera era ricolma di persone: « Sempre, quan-
do prego per tutti voi, lo faccio con gioia […]
perché vi porto nel cuore » (
Fil
1,4.7). Così sco-
priamo che intercedere non ci separa dalla vera
contemplazione, perché la contemplazione che
lascia fuori gli altri è un inganno.
282. Questo atteggiamento si trasforma anche
in un ringraziamento a Dio per gli altri: «Anzi-
tutto rendo grazie al mio Dio per mezzo di Gesù
Cristo riguardo a tutti voi » (
Rm
1,8). Si tratta di
un ringraziamento costante: « Rendo grazie
conti-
nuamente
al mio Dio per voi, a motivo della grazia
di Dio che vi è stata data in Cristo Gesù » (
1 Cor
1,4); « Rendo grazie al mio Dio
ogni volta
che mi ri-
cordo di voi » (
Fil
1,3). Non è uno sguardo incre-
dulo, negativo e senza speranza, ma uno sguardo
spirituale, di profonda fede, che riconosce quello
che Dio stesso opera in loro. Al tempo stesso, è
la gratitudine che sgorga da un cuore veramen-
te attento agli altri. In tale maniera, quando un
evangelizzatore riemerge dalla preghiera, il suo
cuore è diventato più generoso, si è liberato della
coscienza isolata ed è desideroso di compiere il
bene e di condividere la vita con gli altri.
283. I grandi uomini e donne di Dio sono stati
grandi intercessori. L’intercessione è come “lie-
vito” nel seno della Trinità. È un addentrarci nel
Padre e scoprire nuove dimensioni che illumina-
no le situazioni concrete e le cambiano. Possiamo
dire che il cuore di Dio si commuove per l’inter-
cessione, ma in realtà Egli sempre ci anticipa, e
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