EVANGELII GAUDIUM - page 210

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però non ha più grinta, gli manca la risurrezione.
Così, il Vangelo, che è il messaggio più bello che
c’è in questo mondo, rimane sepolto sotto molte
scuse.
278. La fede significa anche credere in Lui, cre-
dere che veramente ci ama, che è vivo, che è ca-
pace di intervenire misteriosamente, che non ci
abbandona, che trae il bene dal male con la sua
potenza e con la sua infinita creatività. Significa
credere che Egli avanza vittorioso nella storia in-
sieme con « quelli che stanno con lui … i chiama-
ti, gli eletti, i fedeli » (
Ap
17,14). Crediamo al Van-
gelo che dice che il Regno di Dio è già presente
nel mondo, e si sta sviluppando qui e là, in diversi
modi: come il piccolo seme che può arrivare a
trasformarsi in una grande pianta (cfr
Mt
13,31-
32), come una manciata di lievito, che fermenta
una grande massa (cfr
Mt
13,33) e come il buon
seme che cresce in mezzo alla zizzania (cfr
Mt
13,24-30), e ci può sempre sorprendere in modo
gradito. È presente, viene di nuovo, combatte
per fiorire nuovamente. La risurrezione di Cristo
produce in ogni luogo germi di questo mondo
nuovo; e anche se vengono tagliati, ritornano a
spuntare, perché la risurrezione del Signore ha
già penetrato la trama nascosta di questa storia,
perché Gesù non è risuscitato invano. Non rima-
niamo al margine di questo cammino della spe-
ranza viva!
279. Poiché non sempre vediamo questi ger-
mogli, abbiamo bisogno di una certezza interiore,
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