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di cui gli altri hanno bisogno, anche se non lo
riconoscano: «Colui che, senza conoscerlo, voi
adorate, io ve lo annuncio » (
At
17,23). A volte
perdiamo lâentusiasmo per la missione dimenti-
cando che il Vangelo
risponde alle necessità più pro-
fonde
delle persone, perché tutti siamo stati creati
per quello che il Vangelo ci propone: lâamicizia
con Gesù e lâamore fraterno. Quando si riesce ad
esprimere adeguatamente e con bellezza il con-
tenuto essenziale del Vangelo, sicuramente quel
messaggio risponderà alle domande più profon-
de dei cuori: « Il missionario è convinto che esi-
ste già nei singoli e nei popoli, per lâazione dello
Spirito, unâattesa anche se inconscia di conoscere
la verità su Dio, sullâuomo, sulla via che porta alla
liberazione dal peccato e dalla morte. Lâentusia-
smo nellâannunziare il Cristo deriva dalla convin-
zione di rispondere a tale attesa ».
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Lâentusiasmo nellâevangelizzazione si fonda
su questa convinzione. Abbiamo a disposizione
un tesoro di vita e di amore che non può ingan-
nare, il messaggio che non può manipolare né
illudere. à una risposta che scende nel più pro-
fondo dellâessere umano e che può sostenerlo
ed elevarlo. à la verità che non passa di moda
perché è in grado di penetrare là dove nientâaltro
può arrivare. La nostra tristezza infinita si cura
soltanto con un infinito amore.
208
âG
iovanni
P
aolo
II, Lett. enc.
Redemptoris missio
(7 di-
cembre 1990), 45:
AAS
83 (1991), 292.