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vale soprattutto per le esortazioni bibliche che in-
vitano con tanta determinazione allâamore frater-
no, al servizio umile e generoso, alla giustizia, alla
misericordia verso il povero. Gesù ci ha indicato
questo cammino di riconoscimento dellâaltro con
le sue parole e con i suoi gesti. Perché oscurare
ciò che è così chiaro? Non preoccupiamoci solo
di non cadere in errori dottrinali, ma anche di
essere fedeli a questo cammino luminoso di vita
e di sapienza. Perché « ai difensori âdellâortodos-
siaâ si rivolge a volte il rimprovero di passività ,
dâindulgenza o di colpevoli complicità rispetto a
situazioni di ingiustizia intollerabili e verso i regi-
mi politici che le mantengono ».
161
195.âQuando san Paolo si recò dagli Apostoli a
Gerusalemme per discernere se stava correndo o
aveva corso invano (cfr
Gal
2,2), il criterio-chia-
ve di autenticità che gli indicarono fu che non
si dimenticasse dei poveri (cfr
Gal
2,10). Questo
grande criterio, affinché le comunità paoline non
si lasciassero trascinare dallo stile di vita indivi-
dualista dei pagani, ha una notevole attualità nel
contesto presente, dove tende a svilupparsi un
nuovo paganesimo individualista. La bellezza
stessa del Vangelo non sempre può essere ade-
guatamente manifestata da noi, ma câè un segno
che non deve mai mancare: lâopzione per gli ulti-
mi, per quelli che la società scarta e getta via.
161
âC
ongregazione
per
la
D
ottrina
della
F
ede
, Istru-
zione
Libertatis nuntius
(6 agosto 1984), XI, 18:
AAS
76 (1984),
907-908.