EVANGELII GAUDIUM - page 20

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cristiano e ogni comunità discernerà quale sia il
cammino che il Signore chiede, però tutti siamo
invitati ad accettare questa chiamata: uscire dalla
propria comodità e avere il coraggio di raggiun-
gere tutte le periferie che hanno bisogno della
luce del Vangelo.
21. La gioia del Vangelo che riempie la vita della
comunità dei discepoli è una gioia missionaria. La
sperimentano i settantadue discepoli, che torna-
no dalla missione pieni di gioia (cfr
Lc
10,17). La
vive Gesù, che esulta di gioia nello Spirito Santo
e loda il Padre perché la sua rivelazione raggiunge
i poveri e i più piccoli (cfr
Lc
10,21). La sentono
pieni di ammirazione i primi che si convertono
nell’ascoltare la predicazione degli Apostoli « cia-
scuno nella propria lingua » (
At
2,6) a Pentecoste.
Questa gioia è un segno che il Vangelo è stato
annunciato e sta dando frutto. Ma ha sempre la
dinamica dell’esodo e del dono, dell’uscire da sé,
del camminare e del seminare sempre di nuovo,
sempre oltre. Il Signore dice: «Andiamocene al-
trove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche
là; per questo infatti sono venuto! » (
Mc
1,38).
Quando la semente è stata seminata in un luogo,
non si trattiene più là per spiegare meglio o per
fare segni ulteriori, bensì lo Spirito lo conduce a
partire verso altri villaggi.
22. La Parola ha in sé una potenzialità che non
possiamo prevedere. Il Vangelo parla di un seme
che, una volta seminato, cresce da sé anche quan-
do l’agricoltore dorme (cfr
Mc
4,26-29). La Chie-
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