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DICASTERO PER LA DOTTRINA DELLA FEDE
“La Regina della Pace”
Nota circa l’esperienza spirituale legata a Medjugorje
Premessa
1. È arrivato il momento di concludere una lunga e complessa storia attorno ai
fenomeni spirituali di Medjugorje. Si tratta di una storia in cui si sono
susseguite opinioni divergenti di Vescovi, teologi, commissioni e analisti.
Le conclusioni che vengono espresse in questa Nota si pongono nel
contesto di quanto è determinato nelle attuali
Norme per procedere nel
discernimento di presunti fenomeni soprannaturali (Dicastero per la Dottrina della Fede,
17 maggio 2024; d’ora in poi abbreviato in
Norme). Di conseguenza, la
prospettiva dell’analisi è assai differente da quella utilizzata in studi
anteriori.
È importante chiarire sin dall’inizio che le conclusioni di questa Nota
non implicano un giudizio circa la vita morale dei presunti veggenti. D’altra
parte, si deve ricordare che, quando si riconosce un’azione dello Spirito per il
bene del Popolo di Dio “in mezzo a” un’esperienza spirituale dalle sue origini
fino ad oggi, i doni carismatici (gratiae gratis datae) – che possano
essere collegati ad essa – non esigono necessariamente la perfezione morale
delle persone coinvolte per poter agire.
2. Sebbene nell’insieme dei messaggi legati a questa esperienza spirituale
troviamo tanti elementi positivi che aiutano a cogliere la chiamata del Vangelo,
certi messaggi – secondo l’opinione di alcuni – presenterebbero delle
contraddizioni o sarebbero legati a desideri o interessi dei presunti veggenti o
di altre persone. Non si può escludere che ciò possa essere successo nel caso di
alcuni pochi messaggi e questo fatto ci ricorda quanto dicono le
Norme di
questo Dicastero: che tali fenomeni «a volte appaiono connessi ad esperienze umane confuse, ad espressioni imprecise
dal punto di vista teologico o ad interessi non del tutto legittimi» (Norme,
n. 14). Questo non esclude la possibilità di «qualche errore d’ordine naturale
non dovuto a una cattiva intenzione, ma alla percezione soggettiva del fenomeno»
(Ivi, art. 15,2°). Come esempio di questo linguaggio mistico impreciso e
in definitiva incorretto dal punto di vista teologico, possiamo menzionare
– tra i messaggi collegati a Medjugorje (cfr. Raccolta completa dei messaggi della Regina della Pace. «Vi
supplico: convertitevi!», Camerata Picena [An] 2024; in alcuni casi la
traduzione è stata migliorata confrontandola con il testo originale) – l’espressione isolata di “mio Figlio, uno e trino, vi ama” (02.11.2017). Non è
inusuale che in testi mistici, che vogliono esprimere la presenza di tutta la
Trinità nel mistero del Verbo incarnato, si usino parole non adatte come queste.
In questo caso, si deve intendere che nel Figlio fatto uomo si manifesta l’amore
del Dio uno e trino (cfr. Dicastero per la Dottrina della Fede,
“Trinità
Misericordia”. Lettera al Vescovo di Como circa l’esperienza spirituale legata
al Santuario di Maccio [Villa Guardia], 15 luglio 2024). Inoltre, il lettore
avrà l’avvertenza di tenere presente che, ogni volta che nella presente Nota
ci si riferisce a “messaggi” della Madonna, si intende sempre “presunti
messaggi”.
Per il discernimento degli eventi collegati a Medjugorje, prendiamo in
considerazione fondamentalmente l’esistenza di frutti chiaramente verificati e
l’analisi dei presunti messaggi mariani.
I frutti
3. Un effetto immediato attorno ai fenomeni di Medjugorje è stato il grande e
crescente numero di devoti in tutto il mondo e le numerose persone che vi si
recano in pellegrinaggio dalle più variegate provenienze.
I frutti positivi si rivelano soprattutto come la promozione di una sana pratica
di vita di fede, d’accordo con quanto presente nella tradizione della Chiesa.
Questo, nel contesto di Medjugorje, riguarda sia coloro che erano lontani dalla
fede sia coloro che fino a quel momento avevano praticato la fede in modo
superficiale. La specificità del luogo consiste in un gran numero di tali
frutti: le abbondanti conversioni, il frequente ritorno alla pratica
sacramentale (Eucarestia e riconciliazione), le numerose vocazioni alla vita
presbiterale, religiosa e matrimoniale, l’approfondimento della vita di fede,
una più intensa pratica della preghiera, molte riconciliazioni tra coniugi e il
rinnovamento della vita matrimoniale e familiare. Occorre menzionare che tali
esperienze avvengono soprattutto nel contesto del pellegrinaggio ai luoghi degli
eventi originari piuttosto che durante gli incontri con i “veggenti” per
presenziare alle presunte apparizioni.
4. L’intensa pastorale quotidiana nella parrocchia di Medjugorje è aumentata a
causa del “fenomeno Medjugorje”. Possiamo osservare ogni giorno la recita di
varie parti del Rosario, la Santa Messa (con numerose celebrazioni anche durante
i giorni feriali), l’adorazione del SS.mo Sacramento, numerose confessioni.
Fuori della chiesa parrocchiale si trovano due Viae Crucis, un grande
salone per le catechesi e una cappellina per l’adorazione. Oltre alla vita
sacramentale‒spirituale ordinaria, a Medjugorje si svolgono diverse attività
regolari, come per esempio seminari annuali di diverso tipo, il Festival della
Gioventù, ritiri spirituali per i sacerdoti, per le coppie di sposi, per gli
organizzatori di pellegrinaggi, per le guide dei centri della pace e dei gruppi
di preghiera.
Da decenni, la parrocchia di Medjugorje continua altresì ad essere una grande
meta di pellegrinaggi. A differenza di altri luoghi di culto, legati a delle
apparizioni, sembra che a Medjugorje le persone si rechino soprattutto per
rinnovare la propria fede piuttosto che in ragione di precise richieste
concrete; è registrata persino la presenza di gruppi di cristiani ortodossi e di
musulmani.
5. Molti fedeli hanno scoperto la loro vocazione al sacerdozio o alla vita
consacrata nel contesto del “fenomeno Medjugorje”. Le storie di queste persone
sono assai diverse, convergendo però nella stessa esperienza spirituale di
sentirsi chiamate a questo tipo di sequela di Gesù. Alcune persone vi si sono
recate per conoscere la volontà di Dio nella loro vita, altre solo per curiosità
o non credendoci affatto. Un certo numero di persone, poi, riferisce di aver
ricevuto la grazia della vocazione sotto un forte desiderio di donarsi
totalmente a Dio sul monte delle presunte apparizioni, altre nel contesto
dell’adorazione davanti al Santissimo.
Per tante persone la vita è cambiata dopo aver accolto la spiritualità
medjugoriana nella vita quotidiana (messaggi, preghiera, digiuno, adorazione,
Santa Messa, confessione…), e come conseguenza hanno preso una decisione a
favore della chiamata sacerdotale o religiosa. Certuni sentono di aver ricevuto
a Medjugorje la conferma decisiva di una vocazione maturata già da tempo. Ci
sono altresì tanti casi di scoperta della vocazione particolare fuori di
Medjugorje, ma nel contesto di gruppi ispirati dalla sua spiritualità e dalla
lettura di libri attorno a questa esperienza.
Non mancano tante vere conversioni di persone lontane da Dio e dalla Chiesa, le
quali sono passate da una vita segnata dal peccato a cambiamenti esistenziali
radicali orientati al Vangelo. Nel contesto di Medjugorje si riportano pure
numerosissime guarigioni.
Tanti altri hanno scoperto la bellezza di essere cristiani. Per molti,
Medjugorje è diventato un luogo scelto da Dio per rinnovare la loro fede: c’è,
quindi, chi vive questo luogo come un nuovo punto di partenza per il suo cammino
spirituale. In alcuni casi, molti hanno potuto superare le proprie crisi
spirituali grazie all’esperienza di Medjugorje. Altri riferiscono il desiderio
suscitato nel contesto di Medjugorje di donarsi profondamente al servizio di Dio
nell’obbedienza verso la Chiesa o a un maggiore impegno nella vita di fede nella
propria parrocchia di origine. In molte nazioni in tutto il mondo, nel
frattempo, sono sorti tantissimi gruppi di preghiera e devozione mariana,
ispirati dall’esperienza spirituale di Medjugorje. Sono sorte anche opere di
carità legate a diverse comunità e associazioni, in particolare quelle che si
occupano di orfani, tossicodipendenti, alcolisti, ragazzi con diverse
problematiche, disabili.
È particolarmente notevole la presenza di molti giovani, di coppie giovani e di
adulti, che riscoprono a Medjugorje la fede cristiana tramite la Madonna: questa
esperienza li indirizza verso Cristo nella Chiesa. Una testimonianza della forte
presenza dei giovani a Medjugorje sono i Festival annuali della Gioventù.
Al di là di questi frutti concreti, il luogo è percepito come uno spazio di
grande pace, di raccoglimento e di pietà sincera e profonda che contagia.
In conclusione, si può riportare un quadro riassuntivo di frutti positivi legati
a questa esperienza spirituale che, nel frattempo, si sono separati
dall’esperienza dei presunti veggenti, i quali non sono più da percepire come
mediatori centrali del “fenomeno Medjugorje”, in mezzo al quale lo Spirito Santo
opera tante cose belle e positive.
Aspetti centrali dei messaggi
La Regina della Pace
6. Anche se la Gospa [ossia Signora] attribuisce a sé stessa più
frequentemente il nome di Madre, secondo varie espressioni (Madre della Chiesa,
di Dio, dei giusti, dei santi ecc.), il titolo più originale è quello di “Regina della Pace” (cfr. messaggio del 16.06.1983). Questo titolo offre una
visione teocentrica e molto ricca della pace, che non significa soltanto
l’assenza di guerra ma ha un senso spirituale, familiare e sociale. La pace di
cui qui si parla, infatti, si realizza soprattutto grazie alla preghiera, ma si
diffonde anche attraverso l’impegno missionario. Uno dei tratti prevalenti della
spiritualità che emerge dai messaggi è l’affidamento a Dio tramite il proprio
pieno affidamento a Maria, in modo da essere strumenti di pace nel mondo. I
messaggi attorno a questo tema sono assai numerosi. Ne riportiamo alcuni:
«Cari figli, sono venuta a voi e mi sono presentata come Regina della Pace
perché mi manda mio Figlio. Desidero, cari figli, aiutarvi. Aiutarvi affinché
venga la pace» (10.08.2012).
«Pace. Pace. Pace. Riconciliatevi. Riconciliatevi con Dio e tra di voi»
(26.06.1981).
«Cari figli, senza preghiera non c’è pace. Perciò vi raccomando, cari figli, di
pregare per la pace davanti alla Croce» (06.09.1984).
«Vi invito tutti a pregare responsabilmente per la pace. Pregate, cari figli,
affinché la pace regni nel mondo, affinché la pace regni nel cuore degli uomini,
nel cuore dei miei figli. Perciò siate i miei portatori di pace in questo mondo
inquieto; siate il mio segno vivo, un segno di pace» (05.08.2013).
«Cari figli, vi invito tutti voi che avete sentito il mio messaggio della pace a
realizzarlo con serietà e amore nella vita. Molti sono quelli che pensano di
fare molto parlando dei messaggi, ma non li vivono. Io vi invito, cari figli,
alla vita e al cambiamento di tutto ciò che di negativo è in voi, affinché tutto
si trasformi in positivo e in vita» (25.05.1991).
«Voi sbagliate quando guardate al futuro pensando soltanto alle guerre, ai
castighi, al male. Se pensate sempre al male vi mettete già sulla strada per
incontrarlo. Per il cristiano c’è un unico atteggiamento nei confronti del
futuro: la speranza della salvezza. Il vostro compito è quello di accettare la
pace divina, di viverla e di diffonderla» (10.06.1982).
«Il mondo di oggi vive in mezzo a forti tensioni e cammina sull’orlo di una
catastrofe. Può essere salvato soltanto se troverà la pace. Ma la pace potrà
averla soltanto ritornando a Dio» (15.02.1983).
«Io mi sono presentata qui come Regina della Pace per dire a tutti che la pace è
necessaria per la salvezza del mondo. Soltanto in Dio si trova la vera gioia
dalla quale deriva la vera pace. Perciò chiedo la conversione» (16.06.1983).
«Portate la pace nei vostri cuori. Abbiatene cura come di un fiore che ha
bisogno di acqua, tenerezza e luce» (25.02.2003).
La pace che sgorga dalla carità
7. Questa pace non è fine a sé stessa né esprime il valore cristiano più alto. È
frutto della carità vissuta, che è la virtù più grande e più bella. Si tratta
dell’amore che si abbandona all’amore di Dio e si esprime nell’amore fraterno
che evita i litigi, non giudica e perdona:
«Amatevi gli uni gli altri. Siate fratelli tra di voi ed evitate ogni litigio»
(25.12.1981). «Cari Figli, anche oggi vi voglio invitare al perdono. Perdonate,
figli miei! Perdonate gli altri, perdonate voi stessi» (13.03.2010). «Cari
figli, questo è il tempo del ringraziamento. Oggi, da voi cerco l’amore, non
cercate errori e sbagli negli altri e non giudicateli» (04.05.2020).
Questa carità, che ci permette di portare la pace nel mondo, implica pure
l’amore per quelli che non sono cattolici. È vero che non si tratta di proporre
un sincretismo né di dire che «tutte le religioni sono uguali davanti a Dio».
Ciononostante, tutte le persone sono amate. Questo è un punto che si capisce
meglio nel contesto ecumenico e interreligioso della Bosnia ed Erzegovina,
segnato da una terribile guerra con forti componenti religiose:
«Sulla terra voi siete divisi, ma siete tutti figli miei. Musulmani, ortodossi,
cattolici, tutti siete uguali davanti a mio Figlio e a me. Siete tutti figli
miei. Ciò non significa che tutte le religioni siano uguali davanti a Dio, ma
gli uomini sì. Non basta, però, appartenere alla Chiesa cattolica per essere
salvati: occorre rispettare la volontà di Dio […]. A chi poco è stato dato, poco
sarà chiesto» (20.05.1982). «Voi non siete veri cristiani se non rispettate i
vostri fratelli che appartengono alle altre religioni» (21.02.1983). Sebbene si
ricordila necessità di «conservare a ogni costo la fede cattolica per voi e per
i vostri figli» (19.02.1984).
Il Re della Pace
8. Al titolo di “Regina della Pace” corrisponde quello di “Re della Pace”
attribuito a Gesù:
«Vi invito, cari figli, affinché la vostra vita sia unita a Lui. Gesù è il Re
della Pace e solo Lui può darvi la pace che voi cercate. Io sono con voi e vi
presento a Gesù» (25.12.1995). «Fra le mie mani ho il piccolo Gesù, il Re della
pace» (25.12.2002). «Con grande gioia vi porto il Re della Pace, affinché Egli
vi benedica con la sua benedizione» (25.12.2007).
Soltanto Dio
9. I messaggi offrono una visione fortemente teocentrica della vita spirituale ed
è frequente l’invito all’abbandono fiducioso in Dio che è amore:
«Cari figli, oggi vi invito all’abbandono totale a Dio. Tutto ciò che fate e
tutto ciò che possedete, datelo a Dio, affinché Lui possa regnare nella vostra
vita come Re di tutto. Non abbiate paura» (25.07.1988).
«Cari figli, oggi vi invito a vivere, nel corso di questa settimana, le seguenti
parole: IO AMO DIO! Cari figli, con l’amore voi conseguirete tutto, anche ciò
che ritenete impossibile» (28.02.1985).
«Cari figli, vi invito all’abbandono totale in Dio. Tutto ciò che possedete sia
nelle mani di Dio. Soltanto così avrete la gioia nel cuore. Figlioli,
rallegratevi di tutto quello che avete. Ringraziate Dio perché tutto è un suo
dono a voi. Così potrete nella vita ringraziare per tutto e scoprire Dio in
tutto, anche nel più piccolo fiore» (25.04.1989).
10. Alla luce di tutto ciò, possiamo riconoscere un nucleo di messaggi nei quali
la Madonna non pone sé stessa al centro ma si mostra pienamente orientata verso
la nostra unione con Dio:
«Ecco, per questo io sono con voi, per insegnarvi ed avvicinarvi all’Amore di
Dio» (25.05.1999).
«Vi invito per prima cosa ad amare Dio, Creatore della vostra vita, e dopo
riconoscerete ed amerete Dio in tutti» (25.11.1992).
«Io sono con voi e intercedo davanti a Dio per ognuno di voi affinché il vostro
cuore si apra a Dio e all’amore di Dio» (25.03.2000).
«Vi invito tutti a crescere nell’amore di Dio come un fiore che sente i raggi
caldi della primavera» (25.04.2008).
«Non vacillate nella fede e non domandatevi il perché pensando che siete soli e
abbandonati ma aprite i vostri cuori, pregate e credete fermamente e allora il
vostro cuore sentirà la vicinanza di Dio, e che Dio non vi abbandona mai e che è
al vostro fianco in ogni momento» (25.12.2019).
11. Per questa ragione, Maria invita a incontrare Dio che è sempre presente nella
vita di ogni giorno:
«Voi cercate i segni e i messaggi e non vedete che Dio vi invita con il sorgere
del sole al mattino, che voi vi convertiate e ritorniate sul cammino della
verità e della salvezza» (25.09.1998). «Che i campi di grano vi parlino della
misericordia di Dio verso ogni creatura» (25.08.1999). «Dio vi vuole salvare e
vi manda messaggi attraverso gli uomini, attraverso la natura e attraverso molte
altre cose che vi possono aiutare a comprendere che dovete cambiare la direzione
della vostra vita» (25.03.1990).
Cristocentrismo
12. L’intercessione e l’opera di Maria appaiono chiaramente sottomesse a Gesù
Cristo come autore della grazia e della salvezza in ogni persona:
«In modo particolare, figlioli, vorrei avvicinarvi di più al Cuore di Gesù.
Perciò, figlioli, oggi vi invito alla preghiera indirizzata al mio caro Figlio
Gesù, affinché tutti i vostri cuori siano suoi» (25.10.1988). «Non lasciate che
la luce del mondo vi seduca. Apritevi alla luce dell’Amore Divino, all’Amore di
mio Figlio. Decidetevi per Lui: Egli è l’Amore, Egli è la Verità» (02.05.2016).
«Vi invito, cari figli, oggi perché vi siete allontanati da Gesù, perché avete
messo in secondo piano Gesù e Lo avete trascurato. Perciò vi invito a decidervi
per Lui e a mettere Gesù nella vostra vita al primo posto» (24.04.2017).
«Desidero rinnovarvi e condurvi col mio Cuore al Cuore di Gesù che ancora oggi
soffre per voi e vi invita alla conversione» (25.10.1996). «Soltanto se vi
avvicinate a Gesù capirete l’amore incommensurabile che Lui ha per ognuno di
voi» (25.02.1998). «Vi invito ad infiammare i vostri cuori sempre più
ardentemente d’amore verso il Crocifisso e non dimenticate che per amore verso
di voi ha dato la sua vita perché foste salvati» (25.09.2007).
13. Maria intercede, ma è Cristo chi ci dà la forza. Pertanto, tutta la sua opera
materna consiste nel motivarci ad andare verso Cristo:
«Lui vi darà la forza e la gioia in questo tempo. Io vi sono vicina con la mia
intercessione» (25.11.1993). «Le mie mani vi offrono mio Figlio, che è Sorgente
d’acqua pura. Egli rianimerà la vostra fede e purificherà i vostri cuori»
(02.10.2014). «Aprite il cuore e abbandonate la vostra vita a Gesù, affinché
Egli operi per mezzo dei vostri cuori e vi fortifichi nella fede»
(23.05.1985).
Maria parla con umiltà a proposito delle proprie parole in confronto al Verbo
eterno, le cui parole di vita sono efficaci nel trasformarci: «Cari figli, io vi
parlo come Madre: con parole semplici [...]. Mio Figlio invece, che viene
dall’eterno presente, Lui vi parla con parole di vita e semina amore nei cuori
aperti» (02.10.2017).
L’azione dello Spirito Santo
14. Molti messaggi invitano a riconoscere l’importanza di chiedere l’aiuto dello
Spirito Santo:
«La gente si sbaglia quando si rivolge unicamente ai santi per chiedere
qualcosa. L’importante è pregare lo Spirito Santo perché scenda su di voi.
Avendolo si ha tutto» (21.10.1983).
«Cominciate a invocare ogni giorno lo Spirito Santo. La cosa più importante è
pregare lo Spirito Santo. Quando lo Spirito Santo discende su di voi, allora
tutto si trasforma e vi diventa chiaro» (25.11.1983).
«Prima della Messa bisogna pregare lo Spirito Santo. Le preghiere allo Spirito
Santo devono sempre accompagnare la Messa» (26.11.1983).
«La gente prega in modo sbagliato. Si reca nelle chiese e nei santuari per
chiedere qualche grazia materiale. Pochissimi, invece, chiedono il dono dello
Spirito Santo. La cosa più importante per voi è proprio implorare che discenda
lo Spirito Santo, perché se avete il dono dello Spirito Santo avete tutto»
(29.12.1983).
La chiamata alla conversione
15. Nei messaggi appare un costante invito ad abbandonare uno stile di vita
mondano e un eccessivo attaccamento ai beni terreni con frequenti inviti alla
conversione, che fa diventare possibile la vera pace nel mondo. La conversione
pare essere il fulcro del messaggio della Gospa: «Cari figli! Oggi vi
invito alla conversione. Questo è il messaggio più importante che vi ho dato
qui» (25.02.1996).
«Il mio Cuore brucia d’amore per voi. La sola parola che desidero dire al mondo
è questa: conversione, conversione. Fatelo sapere a tutti i miei figli. Chiedo
soltanto conversione» (25.04.1983).
«Cari figli, oggi desidero avvolgervi con il mio manto e condurvi tutti verso la
via della conversione. Cari figli, vi prego, date al Signore tutto il vostro
passato, tutto il male che si è accumulato nei vostri cuori» (25.02.1987).
«Non potete dire che siete convertiti, perché la vostra vita deve diventare
conversione quotidiana» (25.02.1993).
«Svegliatevi dal sonno stanco della vostra anima e dite a Dio con tutta la forza
‘Sì’. Decidetevi per la conversione e la santità» (25.03.2001).
«Convertitevi figlioli, e inginocchiatevi nel silenzio del vostro cuore. Mettete
Dio al centro del vostro essere» (25.05.2001).
«Cari figli, anche oggi con grande gioia nel mio cuore vi invito alla
conversione [...]. Dio desidera convertire il mondo intero e chiamarlo alla
salvezza e al cammino verso di Lui che è il principio e il fine di ogni essere»
(25.06.2007).
Il forte peso del male e del peccato
16. Allo stesso tempo, appare un’insistente esortazione a non sottovalutare la
gravità del male e del peccato e a prendere molto sul serio la chiamata di
Dio a lottare contro il male e contro l’influsso di Satana. Altro invito
frequente, poi, è quello a non spaventarsi dinnanzi alle prove. Si annuncia, a
seconda dei casi, che il presente è un tempo di grazia e un tempo di prova.
Quest’ultimo elemento è espresso, a volte, anche con toni molto forti: c’è
disperazione ovunque, tutto crolla, etc., ed è legato soprattutto alla mancanza
di fede e alla lontananza da Dio di buona parte delle persone. Da qui nasce
l’invito ad offrire a Dio ogni sofferenza e difficoltà perché portino frutti di
grazia e di consolazione interiore:
«Io non piango solamente perché Gesù è morto. Io piango perché Gesù è morto
dando fino all’ultima goccia del suo sangue per tutti gli uomini, ma molti miei
figli non vogliono trarre da questo alcun beneficio» (01.04.1983).
«Guardatevi intorno, cari figli, e vedrete quanto è grande il peccato che domina
su questa terra. Perciò pregate perché Gesù trionfi» (13.09.1984).
«Cari figli, sapete che vi ho promesso un’oasi di pace, ma sapete che accanto
all’oasi esiste il deserto, dove satana sta in agguato e cerca di tentare
ciascuno di voi. Cari figli, solo tramite la preghiera potrete vincere ogni
influenza di satana nel luogo in cui vivete. Io sono con voi, ma non posso
privarvi della vostra libertà» (07.08.1986).
«In qualunque luogo io vada, ed è con me pure mio Figlio, là mi raggiunge anche
satana. Voi avete permesso, senza accorgervene, che prendesse il sopravvento in
voi, che vi dominasse [...]. Non cedete, figli miei! Asciugate dal mio volto le
lacrime che verso osservando quello che fate. Guardatevi intorno! Trovate il
tempo per accostarvi a Dio in Chiesa. Venite nella casa del Padre vostro.
Trovate il tempo per riunirvi in famiglia e supplicare la grazia da Dio. […] Non
guardate con disprezzo il povero che vi supplica per una crosta di pane. Non
cacciatelo dalla vostra mensa piena. Aiutatelo! E anche Dio aiuterà voi [...].
Voi, figli miei, avete dimenticato tutto questo. In ciò ha contribuito anche
satana. Non cedete! [...]. Non voglio rimproverarvi ulteriormente; voglio invece
invitarvi ancora una volta alla preghiera, al digiuno, alla penitenza»
(28.01.1987).
«Cari figli, vi invito tutti in modo speciale alla preghiera e alla rinuncia
perché, adesso come mai prima, satana desidera sedurre più gente possibile sul
cammino della morte e del peccato. Perciò, cari figli, aiutate il mio Cuore
Immacolato affinché trionfi in un mondo di peccato» (25.09.1991).
«Non permettete che Satana vi trascini e faccia di voi quello che vuole. Io vi
invito a diventare responsabili e decisi e a consacrare a Dio ogni giorno»
(25.01.1998).
«Adesso, come mai prima, satana desidera soffocare con il suo vento contagioso
dell’odio e dell’inquietudine l’uomo e la sua anima. In tanti cuori non c’è
gioia perché non c’è Dio né la preghiera. L’odio e la guerra crescono di giorno
in giorno. Vi invito, figlioli, iniziate di nuovo con entusiasmo il cammino
della santità e dell’amore perché io sono venuta in mezzo a voi per questo.
Siamo insieme amore e perdono per tutti coloro che sanno e vogliono amare
soltanto con l’amore umano e non con quell’immenso amore di Dio» (25.01.2015).
17. La Madonna indica un’opportunità per porre fine alla guerra, ma questo
richiede la cooperazione dei cristiani con il dono delle loro vite. Questo
implica una forte chiamata alla responsabilità: «Voi parlate ma non vivete: è
per quello, figliuoli, che questa guerra dura così a lungo. Vi invito ad aprirvi
a Dio e a vivere con Dio nel vostro cuore [...]. Cari figli, non posso aiutarvi
se non vivete i comandamenti di Dio, se non vivete la Messa, se non rigettate il
peccato» (25.10.1993). Ciononostante, quattro mesi dopo si esprime con
gratitudine sottolineando di nuovo il valore della cooperazione dei credenti:
«Voi tutti mi avete aiutata affinché questa guerra finisca il più presto
possibile» (25.02.1994). L’importanza della collaborazione dei credenti appare
anche in altri contesti: «Bisogna che voi collaboriate con la vostra vita e col
vostro esempio all’opera della salvezza» (25.05.1996).
La preghiera
18. In questo cammino è fondamentale la preghiera. Nei messaggi l’esortazione a
pregare è constante e insistente:
«Vi invito di nuovo a decidervi per la preghiera, perché nella preghiera potrete
vivere la conversione. Ognuno di voi diventerà, nella semplicità, simile ad un
bambino che è aperto all’amore del Padre» (25.07.1996).
«Vi invito a riempire la vostra giornata con brevi e ardenti preghiere. Quando
pregate il vostro cuore è aperto e Dio vi ama con amore particolare e vi dona
grazie particolari. Perciò utilizzate questo tempo di grazia e dedicatelo a Dio
come mai prima d’ora» (25.07.2005).
19. Insieme alla preghiera, appare frequentemente l’invito al digiuno, ma è
spiegato come un’offerta libera oltre ai sacrifici di tipo fisico: «Se siete in
difficoltà o nel bisogno, venite a me. Se non avete la forza di digiunare a pane
e acqua, potete rinunciare ad altre cose. Oltre che al cibo, sarebbe bene
rinunciare alla televisione, perché – dopo aver guardato i programmi televisivi
– siete distratti e non riuscite a pregare. Potreste rinunciare anche
all’alcool, alle sigarette e ad altri piaceri. Sapete da voi stessi ciò che
dovreste fare» (08.12.1981).
La centralità della Messa
20. La preghiera dei fedeli trova il suo apice nella celebrazione dell’Eucaristia:
«La Messa è la forma più alta di preghiera. Non riuscirete mai a capirne la
grandezza» (13.01.1984). «Cari figli, anche oggi in modo particolare desidero
invitarvi all’Eucaristia. La Messa sia il centro della vostra vita! In
particolare, cari figli, l’Eucaristia sia nelle vostre famiglie: la famiglia
deve andare alla Santa Messa e celebrare Gesù. Gesù deve essere il centro della
vostra vita!» (15.06.2018). «La Santa Messa non sia per voi un’abitudine, ma
vita; vivendo ogni giorno la santa Messa voi sentirete il bisogno della santità»
(25.01.1998). «Non dimenticate che nell’Eucaristia, che è il cuore della fede,
mio Figlio è sempre con voi. Egli viene a voi e con voi spezza il pane perché,
figli miei, per voi è morto, è risorto e viene nuovamente» (02.05.2016).
21. Il messaggio che segue sottolinea bene il valore minore delle stesse
apparizioni di fronte all’immenso tesoro spirituale che è l’Eucaristia:
«Io vi sono più vicina durante la Messa che durante l’apparizione. Molti
pellegrini vorrebbero essere presenti nella stanzetta delle apparizioni e perciò
si accalcano attorno alla canonica. Quando si spingeranno davanti al
tabernacolo, come ora fanno davanti alla canonica, avranno capito tutto, avranno
capito la presenza di Gesù, perché fare la Comunione è più che essere veggente»
(12.11.1986).
La comunione fraterna
22. La spiritualità di Medjugorje non è individualistica. Da una parte è vissuta
specialmente in eventi comunitari, come i pellegrinaggi e gli incontri di
preghiera; dall’altra nei messaggi si fa presente, insieme alla preghiera, un
costante invito all’amore fraterno concreto, che accompagna, dona, serve,
perdona, è vicino ai poveri:
«Questa è l’unica verità ed è quella che mio Figlio vi ha lasciato. Non dovete
esaminarla molto: vi è chiesto di amare e di dare» (02.01.2015).
«Vi invito, figlioli, a vedere chi ha bisogno del vostro aiuto spirituale o
materiale. Attraverso il vostro esempio, figlioli, voi sarete le mani tese di
Dio, che l’umanità cerca» (25.02.1997).
«Scegliete poi un giorno della settimana e dedicatelo ai poveri e agli ammalati:
non dimenticateli» (23.01.1984).
«Cari figli, vi esorto all’amore verso il prossimo, e soprattutto all’amore
verso chi vi procura del male. Così, con l’amore, potrete apprezzare le
intenzioni del cuore. Pregate ed amate, cari figli: con l’amore potrete fare
anche ciò che vi sembrava impossibile» (07.11.1985).
«Cari figli, oggi vi invito all’amore, che è gradito e caro a Dio. Figlioli,
l’amore accetta tutto, tutto ciò che è duro e amaro, a motivo di Gesù che è
amore. Perciò, cari figli, pregate Dio che venga in vostro aiuto [...]. Così Dio
potrà plasmare la vostra vita e voi crescerete nell’amore. Glorificate Dio,
figlioli, con l’INNO ALLA CARITÀ (1Cor 13), perché l’amore di Dio possa
crescere in voi di giorno in giorno fino alla sua pienezza» (25.06.1988).
«Voi chiedete a mio Figlio di essere clemente con voi, ma io invito voi alla
misericordia. Gli chiedete di essere buono con voi e di perdonarvi, ma da quanto
tempo io prego voi, miei figli, di perdonare ed amare tutti gli uomini che
incontrate!» (02.03.2019).
L’aspetto comunitario di Medjugorje emerge pure nella costante sottolineatura
dell’importanza fondamentale della famiglia nella vita cristiana: «Cari figli,
vi prego, cominciate a cambiare vita in famiglia. Che la famiglia sia un fiore
armonioso che io desidero dare a Gesù. Cari figli, ogni famiglia sia attiva
nella preghiera. Io desidero che un giorno si vedano i frutti nella famiglia:
solo così potrò donarli come petali a Gesù per la realizzazione del piano di
Dio» (01.05.1986).
23. Questa spiritualità include, certamente, una dimensione ecclesiale, ovvero di
comunione con tutta la Chiesa, con i Pastori e in particolare con il Santo
Padre:
«Compite bene i vostri doveri e fate ciò che la Chiesa vi chiede di fare»
(02.02.1983). «Io prego mio Figlio affinché attraverso l’amore vi doni l’unione
per mezzo suo, l’unione tra di voi e l’unione tra voi e i vostri pastori. Mio
Figlio sempre vi si dona nuovamente attraverso di loro e rinnova le vostre
anime. Non dimenticate questo» (02.08.2014). «Come miei figli vi chiedo: pregate
molto per la Chiesa e per i suoi ministri, i vostri pastori, affinché la Chiesa
sia come mio Figlio la desidera: limpida come acqua di sorgente e piena d’amore»
(02.03.2018). «Pregate per il mio amatissimo Santo Padre, pregate per la sua
missione» (17.08.2014).
Gioia e gratitudine
24. La spiritualità di Medjugorje è gioiosa, festiva e include un invito a vivere
la gioia di seguire Cristo, ringraziando anche per le piccole cose belle della
vita:
«Cari figli, vi invito ad aprirvi a Dio. Vedete, figlioli, come la natura si
apre e dona la vita e i frutti, così anch’io vi invito alla vita con Dio, e
all’abbandono totale a Lui. Figlioli, io sono con voi e desidero continuamente
introdurvi nella gioia della vita. Desidero che ciascuno di voi scopra la gioia
e l’amore che si trovano soltanto in Dio e che soltanto Dio può dare»
(25.05.1989).
«Cari figli, vi invito a ringraziare Dio per tutti i doni che avete scoperto
durante la vostra vita, anche per il dono più piccolo che avete percepito. Io
rendo grazie insieme a voi, e desidero che tutti sentiate la gioia dei doni e
che Dio sia tutto per ognuno di voi» (25.09.1989).
«Pregate figlioli, affinché per voi la preghiera diventi vita. Cosi scoprirete
nella vostra vita la pace e la gioia che Dio dà a quelli che sono col cuore
aperto verso il Suo amore» (25.08.2007).
«Chi prega, figlioli, sente la libertà dei figli di Dio e con cuore gioioso
serve per il bene dell’uomo fratello. Perché Dio è amore e libertà. Perciò,
figlioli, quando vogliono mettervi delle catene e usarvi questo non viene da Dio
perché Dio è amore e dona la Sua pace ad ogni creatura» (25.10.2021).
«Trovate la pace nella natura e scoprirete Dio il Creatore al quale potrete
rendere grazie per tutte le creature» (25.07.2001).
«Desidero che ognuno di voi sia felice qui sulla terra» (25.05.1987).
«Cari figli! Pregate e rinnovate il vostro cuore perché il bene che avete
seminato porti frutto di gioia» (25.02.2024).
«Ho bisogno della vostra unione con mio Figlio, perché desidero che siate
felici» (02.05.2015).
La testimonianza dei fedeli
25. Nei messaggi si trovano pressanti inviti alla testimonianza personale. In
genere, si tratta di inviti a testimoniare la fede e l’amore con la vita. In
questo si può riassumere il messaggio missionario di Medjugorje. A tale
riguardo, nei messaggi mensili alla parrocchia, la Gospa si rivolge
spesso ai fedeli chiamandoli “apostoli del mio amore”:
«Cari figli, come Madre vi prego di perseverare come miei apostoli [...]. Prego
affinché testimoniate l’amore del Padre Celeste secondo mio Figlio. Figli miei,
vi è data la grande grazia di essere testimoni dell’amore di Dio. Non prendete
alla leggera la responsabilità a voi data. Non affliggete il mio Cuore materno.
Come Madre desidero fidarmi dei miei figli, dei miei apostoli» (02.11.2012).
«Apostoli del mio amore, figli miei, voi siate come raggi di sole che, col
calore dell’amore di mio Figlio, riscaldano tutti attorno a loro. Figli miei, al
mondo servono apostoli d’amore» (02.10.2018).
Di particolare bellezza è un messaggio che esorta a dare meno importanza ai
segni spettacolari e a manifestare quello che si crede con la propria vita: «Voi
mi chiedete il segno perché si creda alla mia presenza. Il segno verrà. Ma voi
non ne avete bisogno: voi stessi dovete essere un segno per gli altri»
(08.02.1982).
La vita eterna
26. In tanti messaggi c’è un forte invito a risvegliare il desiderio del paradiso
e dunque la ricerca del senso ultimo dell’esistenza nella vita eterna:
«Cari figli, oggi desidero invitarvi tutti a far sì che ognuno di voi si decida
per il Paradiso» (25.10.1987). «Dio mi manda per aiutarvi e condurvi verso il
paradiso che è la vostra meta» (25.09.1994). «Desidero fare di voi un bouquet
molto bello preparato per l’eternità» (25.07.1995). «Senza Lui non c’è futuro né
gioia, ma soprattutto non c’è salvezza eterna» (25.04.1997). «Decidetevi per la
santità, figlioli, e pensate al paradiso» (25.05.2006). «Nel vostro cuore
nascerà il desiderio del cielo. La gioia comincerà a regnare nel vostro cuore»
(25.08.2006). «Voi siete cosi ciechi e legati alle cose della terra e pensate
alla vita terrena. Dio mi ha mandato per guidarvi verso la vita eterna»
(25.10.2006). «Non dimenticate che siete pellegrini sulla strada verso
l’eternità» (25.11.2006). «Non dimenticate che siete passeggieri come un fiore
in un campo» (25.01.2007). «Non dimenticate che siete pellegrini su questa
terra» (25.12.2007). «Tutto passa, figlioli, solo Dio rimane» (25.03.2008).
«Desidero, figlioli, che ognuno di voi si innamori della vita eterna che è il
vostro futuro» (25.01.2009).
Necessari chiarimenti
27. L’insieme dei messaggi possiede un grande valore ed esprime con parole
differenti i costanti insegnamenti del Vangelo. Alcuni pochi messaggi si
allontanano da questi contenuti così positivi ed edificanti e sembra persino che
arrivino a contraddirli. È conveniente stare attenti perché questi pochi
elementi confusi non mettano in ombra la bellezza dell’insieme.
Per evitare che questo tesoro di Medjugorje sia compromesso, è necessario
chiarire alcune possibili confusioni che possono condurre gruppi minoritari a
distorcere la preziosa proposta di quest’esperienza spirituale, soprattutto se
si leggono parzialmente i messaggi.
Questo ci porta a ricordare ancora un principio decisivo: quando si riconosce
un’azione dello Spirito Santo in mezzo a un’esperienza spirituale, ciò non
significa che tutto quello che appartenga a quell’esperienza sia esente da ogni
imprecisione, imperfezione o possibile confusione. Va ricordato nuovamente che
questi fenomeni «a volte appaiono connessi ad esperienze umane confuse, ad espressioni imprecise
dal punto di vista teologico o ad interessi non del tutto legittimi» (Norme,
n. 14). Questo non esclude la possibilità di «qualche errore d’ordine naturale
non dovuto a una cattiva intenzione, ma alla percezione soggettiva del fenomeno»
(Ivi, art. 15,2°).
I fedeli devono essere attenti e prudenti nell’interpretare e diffondere i
presunti messaggi. Per fornire ora un orientamento, indichiamo alcuni messaggi
che vanno presi in considerazione con speciale cura, sebbene molti di essi
possano essere adeguatamente compresi alla luce dell’insieme di tutti i
messaggi.
Rimproveri e minacce
28. In alcuni casi, la Madonna sembra mostrare una qualche irritazione perché non
sono state seguite alcune sue indicazioni; avverte così su segni minacciosi e
sulla possibilità di non apparire più, anche se dopo i messaggi continuano senza
sosta:
«Sono venuta a chiamare il mondo alla conversione per l’ultima volta. In seguito
non apparirò più sulla terra. Queste sono le mie ultime apparizioni»
(02.05.1982).
«Affrettatevi a convertirvi. Quando si manifesterà sulla collina il segno
promesso sarà troppo tardi» (02.09.1982).
«Oggi vi invito per l’ultima volta. Adesso è Quaresima, e voi – come parrocchia
– potete aderire ora per amore verso la mia chiamata. Se non lo farete non
desidero darvi altri messaggi» (21.02.1985).
Questi messaggi vanno accolti soltanto come una chiamata a non rinviare o
ritardare la conversione, tenendo conto di ciò che dice san Paolo: «Ecco ora il
momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza» (2Cor 6,2).
In realtà uno dei messaggi dà la giusta luce per interpretare adeguatamente
quelli che abbiamo citato:
«Quelli che fanno predizioni catastrofiche sono falsi profeti. Essi dicono: “In
tale anno, in tale giorno, ci sarà una catastrofe”. Io ho sempre detto che il
castigo verrà se il mondo non si converte. Perciò invito tutti alla conversione.
Tutto dipende dalla vostra conversione» (15.12.1983).
I messaggi alla parrocchia
29. Ci sono altre espressioni che corrono il rischio di essere interpretate in un
senso sbagliato, come accade nei messaggi per la parrocchia. In essi la Madonna
sembra desiderare un controllo su dettagli del cammino spirituale e pastorale –
richieste di giornate di digiuno o indicazioni di specifici impegni per i
diversi tempi liturgici –, dando così l’impressione di volersi sostituire agli
organismi ordinari di partecipazione. A volte, come vediamo nei messaggi che
seguono, emerge la “particolare cura” che la Madonna vuole esercitare sulla
parrocchia sino al punto da recriminare che non si obbedisca alle sue
indicazioni pastorali:
«Cari figli; io ho scelto in modo speciale questa parrocchia ed è mio desiderio
guidarla. Con amore la proteggo e desidero che tutti siano miei. Grazie per
essere venuti qui questa sera. Desidero che vi troviate sempre più numerosi con
me e con mio Figlio. Ogni (giovedì) darò un messaggio particolare per voi»
(01.03.1984).
«Cari figli, domani sera (nella festa di Pentecoste) pregate per avere lo
Spirito di verità. Particolarmente voi della parrocchia perché a voi è
necessario lo Spirito di verità, in modo che possiate trasmettere i messaggi
così come sono, non aggiungendo né togliendo alcunché: così come io li ho dati»
(09.06.1984).
«Cari figli, in questi giorni (di Avvento) vi invito alla preghiera in famiglia.
Io a più riprese vi ho dato dei messaggi in nome di Dio, ma voi non mi avete
ascoltato. Il prossimo Natale sarà per voi indimenticabile, purché accogliate i
messaggi che vi do» (06.12.1984).
«Cari figli, desidero continuare a darvi i miei messaggi, e perciò oggi vi
invito a vivere e ad accogliere i miei messaggi. Figli, vi amo ed ho scelto in
modo speciale questa parrocchia che mi è prediletta in modo particolare, dove
sono rimasta volentieri quando l’Altissimo mi ha inviato ad essa. Pertanto vi
invito: Accoglietemi, cari figli, perché anche voi siate felici. Ascoltate i
miei messaggi! Ascoltatemi!» (21.03.1985).
«Oggi è il giorno in cui volevo cessare di darvi dei messaggi, perché alcuni non
mi hanno accolto. La parrocchia comunque ha fatto progressi, e desidero darvi
dei messaggi come mai è avvenuto in nessun luogo nella storia dall’inizio del
mondo» (04.04.1985).
Tali ripetute esortazioni indirizzate ai parrocchiani sono una comprensibile
espressione dell’intenso amore dei presunti veggenti nei confronti della loro
comunità parrocchiale. I messaggi della Madonna, però, non possono sostituire
ordinariamente il posto del parroco, del consiglio pastorale e del lavoro
sinodale della comunità circa le decisioni che sono oggetto del discernimento
comunitario, grazie al quale la parrocchia matura nella prudenza, l’ascolto
fraterno, il rispetto degli altri, il dialogo.
L’incessante insistenza sull’ascolto dei messaggi
30. Al di là delle frequenti esortazioni ai fedeli della parrocchia, in generale
la Madonna sembra promuovere così insistentemente l’ascolto dei suoi messaggi
che a volte quest’invito emerge più che il contenuto dei messaggi stessi: «Cari figli, non vi rendete conto dei messaggi che Dio vi manda attraverso di
me. Egli vi concede grazie, ma voi non capite» (08.11.1984). «Non siete
coscienti di tutti i messaggi che vi do» (15.11.1984). Ciò rischia di creare nei fedeli una dipendenza e un’eccessiva aspettativa che alla fine
oscurerebbe l’importanza centrale della Parola rivelata.
L’insistenza appare costantemente. Ad esempio: «Vivete i miei messaggi»
(18.06.2010). «Diffondete i miei messaggi» (25.06.2010). «Vivete i messaggi che
vi sto dando affinché possa darvi nuovi messaggi» (27.05.2011). «Seguite i miei
messaggi […] rinnovate i miei messaggi» (17.06.2011). «Accogliete i miei
messaggi e vivete i miei messaggi» (24.06.2011).
In certi messaggi, come quello che si riporta di seguito, l’insistenza diventa
pressante: «Cari figli, anche oggi la Madre con gioia vi invita: siate i miei portatori, i
portatori dei miei messaggi in questo mondo stanco. Vivete i miei messaggi,
accogliete i miei messaggi con responsabilità. Cari figli, pregate insieme a me
per i miei piani che desidero realizzare» (30.12.2011).
Probabilmente questa assai ripetuta esortazione proviene dall’amore e dal
generoso fervore dei presunti veggenti che con buona volontà temevano che le
chiamate della Madre alla conversione e alla pace fossero ignorate.
Quest’insistenza diventa ancora più problematica quando i messaggi si
riferiscono a richieste di improbabile origine soprannaturale, come quando la
Madonna impartisce degli ordini circa date, posti, aspetti pratici, e prende
decisioni su questioni ordinarie. Anche se i messaggi di questo tipo non sono
frequenti in Medjugorje, ne troviamo alcuni che si spiegano unicamente a partire
dai desideri personali dei presunti veggenti. Quello che segue è un chiaro
esempio di questi messaggi fuorvianti:
«Il 5 agosto prossimo si celebri il secondo millennio della mia nascita […]. Vi
chiedo di prepararvi intensamente con tre giorni […]. In questi giorni non
lavorate» (01.08.1984).
È ragionevole che i fedeli, facendo uso della prudenza e del buon senso, non
prendano sul serio o non diano retta a questi dettagli. Si deve ricordare sempre
che in questa, come in altre esperienze spirituali e presunti fenomeni
soprannaturali, si mescolano elementi positivi ed edificanti con altri da
trascurare, ma che non devono portare a disprezzare la ricchezza e il bene della
proposta di Medjugorje nel suo insieme.
La Madonna dà il giusto valore ai suoi messaggi
31. In realtà, è la stessa Gospa che invita a relativizzare i propri
messaggi. Afferma chiaramente, infatti, che cosa dobbiamo ascoltare: il Vangelo.
Spesso la Madonna chiede che i suoi messaggi siano ascoltati, ma nello stesso
tempo li sottomette al valore ineguagliabile della Parola rivelata nelle Sacre
Scritture. I seguenti ammonimenti sono molto incisivi su questo punto, e
diventano un criterio centrale sull’atteggiamento da assumere di fronte ai
messaggi:
«Non andate in cerca di cose straordinarie, ma piuttosto prendete il Vangelo,
leggetelo e tutto vi sarà chiaro» (12.11.1982).
«Perché fate tante domande? Ogni risposta è nel Vangelo» (19.09.1981).
«Non credete alle voci menzognere che vi parlano di cose false, di una falsa
luce. Voi, figli miei, tornate alla Scrittura!» (02.02.2018).
32. L’invito della Madonna a leggere le Sacre Scritture è una delle richieste più
ripetute:
«Cari figli, oggi vi invito a leggere ogni giorno la Bibbia nelle vostre case:
collocatela in un luogo ben visibile, in modo che sempre vi stimoli a leggerla e
a pregare» (18.10.1984). «Mettete la Sacra Scrittura in un posto visibile nelle
vostre famiglie, leggete e vivetela» (25.08.1996). «Mettete la Sacra Scrittura
in un luogo visibile nelle vostre famiglie, leggetela, meditatela e imparate
come Dio ama il suo popolo» (25.01.1999). «Vi invito a rinnovare la preghiera
nelle vostre famiglie leggendo la Sacra Scrittura» (25.09.1999). «Non
dimenticate, figlioli, di leggere la Sacra Scrittura. Mettetela in un luogo
visibile e testimoniate con la vostra vita che credete e vivete la Parola di
Dio» (25.01.2006). «Leggete, meditate la Sacra Scrittura e le parole scritte in
essa siano per voi vita» (25.02.2012). «Mettete la Sacra Scrittura in un posto
visibile nelle vostre famiglie e leggetela» (25.01.2014). «Figli miei, leggete
il libro dei Vangeli: è sempre qualcosa di nuovo, è ciò che vi lega a mio
Figlio, che è nato per portare parole di vita a tutti i miei figli»
(02.11.2019).
33. D’altra parte, la stessa Gospa afferma che, più dei messaggi, è la
testimonianza dei cristiani la vera luce per il mondo:
«Desidero che siate attivi nel vivere e nel comunicare i messaggi. In modo
particolare, cari figli, desidero che tutti siate il riflesso di Gesù il
quale illuminerà questo mondo infedele che cammina nel buio. Desidero che tutti
siate luce a tutti e che testimoniate nella luce» (05.06.1986).
34. Si deve così riconoscere che i messaggi che ripetutamente la Madonna chiede di
ascoltare sono infine i suoi insistenti inviti alla conversione, a tornare a
Cristo, a meditare la sua Parola, a pregare, a cercare la pace. Niente di questo
ci allontana o ci distrae dal Vangelo. Pertanto, non sono fedeli al vero spirito
di Medjugorje, coloro che sono troppo attenti a fatti straordinari e a presunti
messaggi della Gospa e non impiegano il loro tempo e le loro energie per
pregare con la Parola di Dio, per adorare Cristo, per servire i fratelli e per
costruire la pace dappertutto.
“Autoesaltazione” della Madonna
35. Mostrano pure una certa problematicità quei messaggi che attribuiscono alla
Madonna le espressioni “il mio piano”, “il mio progetto”: «Ognuno di voi è importante nel mio piano di salvezza» (25.05.1993).
«Figlioli, non dimenticate che siete importanti nel mio piano di salvezza
dell’umanità» (25.06.2022). «Vi invito a pregare […] per i miei piani»
(01.10.2004). «Anche stasera vi invito a pregare per i miei piani [...] i
miei progetti» (02.09.2005).
Queste espressioni potrebbero confondere. In realtà, tutto quanto Maria compie è
sempre al servizio del progetto del Signore e del suo piano divino di salvezza.
Maria non ha un piano tutto suo per il mondo e per la Chiesa. Di conseguenza,
questi messaggi possono essere interpretati soltanto in questo senso: che la
Madonna assume pienamente i piani di Dio fino al punto da esprimerli come
propri.
36. Su questa linea, è richiesta un’attenzione speciale in merito al possibile uso
improprio della parola “mediatrice” in riferimento a Maria. Se è vero che
nell’insieme dei messaggi si vede che tutto si attribuisce a Gesù Cristo, mentre
Maria coopera con la sua intercessione materna, appaiono certe espressioni che
non sembrano coerenti con questo insieme: «Io sono la mediatrice tra voi e Dio»
(17.07.1986). «Desidero essere il legame tra voi e il Padre celeste, la vostra
mediatrice» (18.03.2012).
Utilizzata in questo modo, l’espressione “mediatrice” porterebbe erroneamente ad
attribuire a Maria un posto che è unico ed esclusivo del Figlio di Dio fatto
uomo; si porrebbe, infatti, in contraddizione con ciò che afferma la Sacra
Scrittura quando dice che c’è un solo «mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo
Cristo Gesù, che ha dato sé stesso in riscatto per tutti» (1Tm 2,5‒6). D’altra parte, questi presunti messaggi non riescono ad esprimere bene, come
spiegava san Giovanni Paolo II, che la cooperazione di Maria è una “mediazione
subordinata” a quella di Cristo (cfr.
Redemptoris Mater 39), in modo che
«nulla sia detratto o aggiunto alla dignità e alla efficacia di Cristo, unico
Mediatore» (Lumen gentium 62).
Ciononostante, nello stesso messaggio del 18.03.2012, risulta chiaro che questa
mediazione non oscura la mediazione unica di Cristo: si tratta unicamente di
un’“intercessione materna” per noi: «Cari figli! Vengo tra di voi perché
desidero essere la vostra madre, la vostra avvocata».
Con noi verso Cristo
37. Va ricordato che l’insieme dei messaggi possiede una forte accentuazione
teocentrica e cristologica. Alcuni dei messaggi offrono un aiuto in questo
senso, perché sottolineano l’intercessione materna di Maria quale chiave della
sua funzione specifica e sempre subordinata. Sono specialmente chiari i seguenti
messaggi nei quali Maria evidenzia che lei non può né vuole sostituire Gesù
Cristo:
«Io non dispongo direttamente delle grazie divine, ma ottengo da Dio tutto ciò
che chiedo con la mia preghiera» (31.08.1982).
«Pregate, e attraverso la preghiera incontratevi con mio Figlio, affinché
Egli vi conceda la forza, affinché Egli vi conceda la grazia»
(23.06.2017).
«Decidetevi per Gesù, decidetevi ed andate insieme a Lui nel futuro [...].
Desidero guidare tutti voi a mio Figlio [...]. Decidetevi per Lui, mettetelo al
primo posto nella vostra vita» (22.06.2012).
«Vivendo i miei messaggi, desidero condurvi a mio Figlio. In tutti questi anni
in cui sono insieme a voi, il mio dito è rivolto verso mio Figlio, verso
Gesù, perché desidero condurvi tutti a Lui» (28.12.2012).
Il seguente messaggio può essere considerato come una sintesi della proposta del
Vangelo attraverso Medjugorje:
«Desidero avvicinarvi sempre di più a Gesù e al suo cuore ferito affinché siate
capaci di capire l’amore senza misura che si è dato per ognuno di voi. Per
questo, cari figli, pregate affinché dai vostri cuori sgorghi una fonte di amore
su ogni uomo e su quelli che vi odiano e vi disprezzano; così, con l’amore di
Gesù, sarete capaci di vincere ogni miseria in quel mondo doloroso che è senza
speranza per quelli che non conoscono Gesù» (25.11.1991).
Di conseguenza, l’elemento essenziale è l’essere attenti a quanto l’insieme
delle manifestazioni di Medjugorje ci ricorda circa gli insegnamenti del
Vangelo, concentrando lo sguardo non sui dettagli ma sulle grandi esortazioni
che appaiono nei messaggi della Gospa. Alla loro luce alcuni testi meno
importanti o poco chiari debbono essere letti con prudenza.
Conclusioni
38. Tramite il nihil obstat circa un evento spirituale, i fedeli «sono
autorizzati a dare ad esso in forma prudente la loro adesione» (Norme,
art. 22, § 1: cfr. Benedetto XVI,
Verbum Domini 14). Sebbene questo non
implichi una dichiarazione del carattere soprannaturale del fenomeno in parola
(cfr.
Norme, art. 22, § 2), e ricordando che i fedeli non sono obbligati
a credervi, il nihil obstat indica che questi ultimi possono ricevere uno
stimolo positivo per la loro vita cristiana attraverso questa proposta
spirituale e autorizza il culto pubblico. Tale determinazione è possibile in quanto si è potuto registrare che in mezzo ad
un’esperienza spirituale si sono verificati molti frutti positivi e non si sono
diffusi nel Popolo di Dio effetti negativi o rischiosi.
La valutazione degli abbondanti e diffusi frutti tanto belli e positivi non
implica dichiarare come autentici i presunti eventi soprannaturali, ma soltanto
evidenziare che “in mezzo” a questo fenomeno spirituale di Medjugorje lo Spirito
Santo agisce fruttuosamente per il bene dei fedeli. Pertanto si invita ad
apprezzare e condividere il valore pastorale di questa proposta spirituale (cfr.
Norme, n. 17).
Inoltre, la valutazione positiva della maggior parte dei messaggi di Medjugorje
come testi edificanti non implica dichiarare che abbiano una diretta origine
soprannaturale. Di conseguenza, quando ci si riferisce a “messaggi” della
Madonna, si deve intendere sempre “presunti messaggi”.
39. Gli elementi raccolti in questa Nota permettono di riconoscere che sono
presenti le condizioni per procedere alla determinazione di un nihil obstat.
Il Vescovo di Mostar‒Duvno emetterà il corrispondente decreto. Il Visitatore
Apostolico a carattere speciale per la parrocchia di Medjugorje, che continuerà
a svolgere le funzioni a lui affidate, dovrà verificare che, in ogni
pubblicazione che raccolga dei messaggi, venga inclusa la presente Nota
come Introduzione. Egli stesso opererà poi il discernimento di eventuali
messaggi futuri – o di messaggi passati che non siano ancora stati pubblicati –
e dovrà autorizzarne l’eventuale pubblicazione, alla luce dei chiarimenti sopra
offerti. Ugualmente, prenderà le misure da lui considerate necessarie e guiderà
il discernimento pastorale di fronte a nuove situazioni che possano presentarsi,
tenendo informato questo Dicastero.
40. Anche se possono sussistere diversi pareri circa l’autenticità di alcuni fatti
o su alcuni aspetti di questa esperienza spirituale, le autorità ecclesiastiche
dei luoghi dove essa sia presente sono invitate ad «apprezzare il valore
pastorale e a promuovere pure la diffusione di questa proposta spirituale» (Norme,
n. 17). Valutando prudenzialmente quanto accade nel proprio territorio, resta
comunque ferma la potestà di ogni Vescovo diocesano di decidere al riguardo
(cfr.
Norme, art. 7, § 3). Pur essendo ampiamente diffusi in tutto il
mondo i frutti positivi di questo fenomeno spirituale, ciò non nega che possano
esserci dei gruppi o delle persone che, utilizzando inadeguatamente questo
fenomeno spirituale, agiscano in un modo sbagliato. I Vescovi diocesani, ognuno
nella propria diocesi, hanno la libertà e l’autorità per prendere le decisioni
prudenziali ritenute necessarie per il bene del Popolo di Dio.
41. Ad ogni modo, le persone che si recano a Medjugorje siano fortemente orientate
ad accettare che i pellegrinaggi non si fanno per incontrarsi con i presunti
veggenti, ma per avere un incontro con Maria, Regina della Pace, e, fedeli
all’amore che lei prova verso suo Figlio, per incontrare Cristo ed ascoltarlo
nella meditazione della Parola, nella partecipazione all’Eucaristia e
nell’adorazione eucaristica. Come accade in tanti Santuari diffusi in tutto il
mondo, nei quali la Vergine Maria è venerata con i più variegati titoli.
42. Leggiamo un ultimo messaggio, che riassume il prezioso senso cristocentrico
della proposta di Medjugorje e manifesta il suo più autentico spirito:
«Cari figli, le mie parole sono semplici [...]. Io vi invito a mio Figlio. Solo
Lui può trasformare la disperazione e la sofferenza in pace e serenità. Solo Lui
può dare speranza nei dolori più profondi. Mio Figlio è la vita del mondo.
Quanto meglio Lo conoscerete, quanto più vi avvicinerete a Lui, tanto più Lo
amerete, perché mio Figlio è l’Amore. L’amore cambia ogni cosa, rende bellissimo
anche ciò che, senza amore, vi pare insignificante» (02.09.2018).
Regina della Pace, prega perché coloro che accolgono liberamente la proposta
spirituale di Medjugorje possano vivere sempre più uniti a Gesù Cristo e trovare
in lui la vera pace del cuore.
A te affidiamo pure questo nostro mondo succube di una “terza guerra mondiale a
pezzi”. Regina della Pace, ascolta la supplica che sale dal cuore dei bambini,
dei giovani, dei poveri e di ogni donna e uomo di buona volontà.
«Grazie, Madre nostra! Guardando a te, che sei senza peccato, possiamo
continuare a credere e sperare che sull’odio vinca l’amore, sulla menzogna vinca
la verità, sull’offesa vinca il perdono, sulla guerra vinca la pace. Così sia!»
(Francesco,
Preghiera a Maria Immacolata, 8 dicembre 2022).
Il Sommo Pontefice Francesco, nell’Udienza concessa al sottoscritto Prefetto
insieme al Segretario per la Sezione Dottrinale del Dicastero per la Dottrina
della Fede, il giorno 28 agosto 2024, ha approvato la presente Nota e ne ha ordinato la pubblicazione.
Dato in Roma, presso la sede del Dicastero per la Dottrina della Fede, il 19
settembre 2024.
Víctor Manuel Card. Fernández
Prefetto
Mons. Armando Matteo
Segretario per la
Sezione Dottrinale
Ex Audientia Die 28.08.2024
Franciscus
INDICE
Premessa
I frutti
Aspetti centrali dei messaggi
La Regina della Pace
La pace che sgorga dalla carità
Il Re della Pace
Soltanto Dio
Cristocentrismo
L’azione dello Spirito Santo
La chiamata alla conversione
Il forte peso del male e del peccato
La preghiera
La centralità della Messa
La comunione fraterna
Gioia e gratitudine
La testimonianza dei fedeli
La vita eterna
Necessari chiarimenti
Rimproveri e minacce
I messaggi alla parrocchia
L’incessante insistenza sull’ascolto dei messaggi
La Madonna dà il giusto valore ai suoi messaggi
“Autoesaltazione” della Madonna
Con noi verso Cristo
Conclusioni
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