14
In secondo luogo, ricordiamo lâambito delle
«
persone battezzate che però non vivono le esigenze del
Battesimo
»,
12
non hanno unâappartenenza cordiale
alla Chiesa e non sperimentano più la consola-
zione della fede. La Chiesa, come madre sempre
attenta, si impegna perché essi vivano una con-
versione che restituisca loro la gioia della fede e il
desiderio di impegnarsi con il Vangelo.
Infine, rimarchiamo che lâevangelizzazione
è essenzialmente connessa con la proclamazione
del Vangelo a
coloro che non conoscono Gesù Cristo o
lo hanno sempre rifiutato
. Molti di loro cercano Dio
segretamente, mossi dalla nostalgia del suo volto,
anche in paesi di antica tradizione cristiana. Tutti
hanno il diritto di ricevere il Vangelo. I cristiani
hanno il dovere di annunciarlo senza escludere
nessuno, non come chi impone un nuovo obbli-
go, bensì come chi condivide una gioia, segnala
un orizzonte bello, offre un banchetto desidera-
bile. La Chiesa non cresce per proselitismo ma
« per attrazione ».
13
15.âGiovanni Paolo II ci ha invitato a ricono-
scere che « bisogna, tuttavia, non perdere la ten-
sione per lâannunzio » a coloro che stanno lontani
da Cristo, « perché questo è
il compito primo
della
Chiesa ».
14
Lâattività missionaria « rappresenta,
12
Ibid.
13
âB
enedetto
XVI,
Omelia nella Santa Messa di inaugurazio-
ne della V Conferenza Generale dellâEpiscopato Latinoamericano
e dei
Caraibi
presso il Santuario âLa Aparecidaâ (13 maggio 2007),
AAS
99 (2007), 437.
14
âLett. enc.
Redemptoris missio
(7 dicembre 1990), 34:
AAS
83 (1991), 280.