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CONCELEBRACIÓN EUCARÍSTICA PARA LA
CANONIZACIÓN DE 16 MÁRTIRES EN JAPÓN

JORNADA DE ORACIÓN POR LAS MISIONES

HOMILÍA DEL SANTO PADRE JUAN PABLO II

Domingo 18 de octubre de 1987

 

Palabras en español

“Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. Andate . . . ammaestrate tutte le nazioni” (Mt 28, 18-19).

1. Oggi la Chiesa ascolta ancora una volta queste parole di Cristo riferite dall’evangelista Matteo. Sono state pronunciate da Gesù in Galilea, sulla montagna, dove erano riuniti gli apostoli. Non sono semplicemente parole di congedo. Sono parole che contengono l'affidamento di una missione. Cristo se ne va dopo aver compiuto il suo compito messianico sulla terra. E nello stesso tempo egli rimane: “Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28, 20).

La terza domenica d’ottobre è chiamata Giornata missionaria. In tale domenica tutta la Chiesa ascolta queste parole di Gesù con una particolare emozione. Essa si rende conto di essere tutta intera missionaria, di essere tutta intera “in statu missionis”. E non può essere diversamente. Proprio questo fatto è messo in rilievo dall’ultimo Concilio.

2. Oggi, qui in Piazza San Pietro, i vescovi, riuniti nel Sinodo ascoltano con particolare attenzione queste parole del mandato missionario. Il Sinodo riguarda la missione dei laici nella Chiesa. Alla Giornata missionaria sono stati invitati i rappresentanti dei catechisti di tutti i Paesi e Continenti. Prima di tutto dei Paesi missionari.

Insieme con tutti i pastori della Chiesa qui presenti, vi saluto, cari fratelli e sorelle. Il messaggio missionario di Cristo pronunziato sulla montagna in Galilea è giunto e continua a giungere in modo speciale a voi. Siete proprio voi che realizzate, in grande misura, il carattere missionario della Chiesa. Uniti ai vostri vescovi e sacerdoti, partecipate alla grande, attuale e sempre rinnovata opera di evangelizzazione del mondo.

A voi si riferiscono le parole del Salmo che l’apostolo Paolo ha applicato agli operai del Vangelo della prima generazione: “Per tutta la terra è corsa la loro voce, fino ai confini del mondo le loro parole” (Rm 10, 18).

3. Le sentirono come rivolte a sé, tre secoli fa, i missionari martiri, che stamani la Chiesa iscrive solennemente nell’albo dei santi. Fra di loro c’erano anche dei laici: un filippino e due giapponesi. Con coraggio seppero dare il loro contributo perché l’annuncio del Vangelo giungesse “fino ai confini del mondo”.

Queste parole risuonano oggi per tutti voi che servite la causa del Vangelo in terra di missione. In particolare per voi laici, della cui vocazione e missione nella Chiesa si sta interessando il Sinodo nel corso di queste settimane. L’apostolato missionario dei laici è frutto di una fede aperta alla testimonianza della parola:

“Se confesserai con la tua bocca che Gesù è il Signore e crederai con il tuo cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti sarai salvo” (Rm 10, 9).

Sarai salvo forse solamente tu? No certamente.

Ecco, Dio “è il Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che l’invocano . . . Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato” (Rm 10, 12-13).

Chiunque! . . .

La salvezza è per tutti. “Dio vuole la salvezza di tutti gli uomini” (cf. 1 Tm 2, 4).

La messe è veramente grande. È sconfinata. Voi, cari fratelli e sorelle, siete chiamati dai Signore della messe.

E la vostra vocazione e il servizio sono senza prezzo. Insostituibili.

Ascoltiamo ancora una volta l’incalzare delle domande che l’Apostolo ci pone nella Lettera ai Romani in relazione all’opera missionaria della prima generazione della Chiesa:

“Come potranno invocarlo senza aver prima creduto in lui? E come potranno credere senza averne sentito parlare? E come potranno sentirne parlare senza uno che lo annunzi? E come lo annunzieranno, senza essere prima inviati?” (Rm 10, 14-15).

4. Ascoltiamo tutti le parole dell’Apostolo. Ascoltatele specialmente voi, missionari e missionarie, religiosi e laici. Ascoltatele voi catechisti e catechiste.

Queste domande dell’apostolo Paolo si riferiscono direttamente a voi. Parlano di voi. La Chiesa dei nostri tempi fa totalmente sue le domande contenute in questo brano della Lettera ai Romani. L’attuale vescovo di Roma le porta nel suo cuore secondo l’esempio dell’Apostolo.

E facendosi eco delle parole apostoliche, proclama insieme con i vescovi sinodali, qui presenti, la lode della vostra missione, lode che troviamo già nell’Antico Testamento, nel libro del profeta Isaia (Is 52, 7):

Come sono belli sui monti i piedi del messaggero di lieti annunzi!”.

5. “How beautiful upon the mountains are the feet of him who brings good tidings”.

Today’s canonization of Blessed Lorenzo Ruiz and his companions, martyred in and around Nagasaki between 1633 and 1637, constitutes an eloquent confirmation of these words. Sixteen men and women bore witness, by their heroic sufferings and death, to their belief in the message of salvation in Christ which had reached them after being proclaimed from generation to generation since the time of the Apostles.

In their sufferings, their love and imitation of Jesus reached its fulfilment, and their sacramental configuration with Jesus, the one Mediator, was brought to perfection. For if we have been united with him in a death like his, we shall certainly be united with him in a resurrection like his.

These holy martyrs, different in origin, language, race and social condition, are united with each other and with the entire People of God in the saving mystery of Christ, the Redeemer. Together with them, we too, gathered here with the Synod Fathers from almost every country of the world, sing to the Lamb the new song of the Book of Revelation:

“Worthy are you to receive the scroll and to break open its seals,
for you were slain and with your blood you purchased for God those from every tribe and tongue, people and nation. You made them a kingdom and priests for our God, and they will reign on earth”.

The martyrs’ message of supreme fidelity to Christ speaks to Europe, with its common Christian foundation laid by the Apostles Peter and Paul–Europe, which has been a seedbed of missionaries for two thousand years.

It speaks to the Philippines, which was the place of immediate preparation and strengthening in faith for eleven of the new Saints–the Philippines which, as I remarked on the occasion of the martyrs’ Beatification in Manila in 1981, from being evangelized is called to become an evangelizer in the great work of bringing the Gospel to the peoples of Asia. May this task of evangelization begin in Philippine families, following the example of Lorenzo Ruiz, husband and father of three children, who first collaborated with the Dominican Fathers in Manila, and then shared their martyrdom in Nagasaki, and who is now the first canonized Filipino saint. The Holy martyrs speak to the Church in Japan, particularly to the Archdiocese of Nagasaki, to the Church in Taiwan and in Macao and to all Christ’s followers in Asia: may the example and intercession of the new Saints help to extend Christian truth and love throughout the length and breadth of this vast continent!

6. En cette Journée mondiale des Missions, l’Eglise proclame solennellement la sainteté de ces prêtres dominicains missionnaires, de leurs coopérateurs, de deux jeunes femmes membres du tiers ordre dominicain, qui ont été arrêtés et mis à mort en raison de leur œuvre d’évangélisation.

Au cours du Synode des Evêques sur le rôle et la mission des laïcs dans l’Eglise et dans le monde, un père de famille philippin, deux laïcs japonais, tous engagés dans la catéchèse, sont honorés pour leur fidélité totale à la grâce de leur baptême, en même temps que des religieux dominicains, dont fait partie le Français Guillaume Courtet.

Toute l’Eglise de Dieu se réjouit de leur victoire. L’Eglise en Italie, en France, en Espagne, à Taiwan, à Macao, aux Philippines et au Japon est remplie d’admiration et de joie pour la Bonne Nouvelle annoncée par la passion et la mort de ces vaillants disciples de Jésus-Christ, “ le témoin fidèle, le premier-né d’entre les morts ”.

Par le témoignage de leur vie généreusement offerte par amour pour le Christ, les nouveaux saints parlent aujourd’hui à toute l’Eglise: ils l’entraînent et la stimulent dans sa mission évangélisatrice. En effet, selon le décret conciliaire Ad Gentes, pour accomplir sa mission, l’Eglise, “ obéissant à l’ordre du Christ, mue par la grâce de l’Esprit Saint et par la charité, devient pleinement présente à tous les hommes et à tous les peuples pour les amener, par l’exemple de sa vie, par la prédication, par les sacrements et les autres moyens de grâce, à la foi, à la liberté, à la paix du Christ ”.

Un cordiale e speciale saluto alla Chiesa che è in Giappone fondata sulla testimonianza dei martiri.

7. Los nuevos Santos hablan también hoy a todos los misioneros que, urgidos por el mandato de Cristo “ id y enseñad a todas las gentes ” (Mt 28, 19), 5), han salido por los caminos del mundo a anunciar la Buena Nueva de la salvación a todos los hombres, particularmente a los más necesitados.

Ellos, con su mensaje y su martirio, hablan a los catequistas, a los agentes de pastoral, a los laicos, a quienes la Iglesia, está dedicando particular atención y solicitud en el presente Sínodo de los Obispos. Ellos nos recuerdan que “morir por la fe es un don que se concede a algunos; pero vivir la fe es una llamada dirigida a todos” (Homilía durante la misa de beatificación de Laurencio Ruiz en Manila, n. 5, 18 de febrero de 1981).

La gran familia dominica, y en particular la Provincia del Santo Rosario que celebra el cuarto centenario de su creación, recibe hoy, con legítimo orgullo, entre sus Santos a estos mártires, algunos de los cuales estuvieron especialmente ligados al Colegio de Santo Tomás de Manila. Este centro, convertido hoy en Universidad, así como otras beneméritas instituciones eclesiales, han contribuido de modo notable a la implantación y desarrollo de la Iglesia en el lejano oriente.

Los misioneros que hoy son canonizados hablan a todos los fieles cristianos, en esta Jornada de oración por las misiones, y les exhortan a reavivar su conciencia misionera. “ Todos los cristianos –nos dice el Concilio–, dondequiera que vivan, están obligados a manifestar con el ejemplo de su vida y el testimonio de la palabra el hombre nuevo de que se revistieron por el bautismo ” Todo bautizado debe sentirse, pues, urgido por su vocación a la santidad. En esto los nuevos Santos han de servirnos de modelo a seguir con una entrega sin límites a la llamada de Dios. Uno de ellos, el Padre Lucas del Espíritu Santo escribía: “E1 beneficio que yo estimo más, es haberme enviado a esta tierra en compañía de tan grandes siervos de Dios, de los cuales, unos ya le están gozando, y otros tienen adquirido un gran tesoro delante de su divina Majestad” (Ad gentes, 11).

8. “Venite, saliamo sul monte del Signore . . . perché ci indichi le sue vie” (Is 2, 3).

Così parla il profeta Isaia nella sua visione.

E questa visione si realizza quando Cristo risorto sale insieme con gli apostoli sul monte in Galilea. Dice loro: “Andate . . . ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato” (Mt 28, 19-20).

Questo “tutto”, è il Vangelo dell’amore e della pace.

Isaia non profetava forse sul mutamento delle spade in vomeri e delle lance in falci, perché gli uomini non si esercitino più nell’arte della guerra? (cf. Is 2, 4).

Egli annunciava le vie di un vero progresso dei popoli, già qui sulla terra, e nello stesso tempo le vie della salvezza eterna che è il futuro e definitivo destino dell’uomo in Dio.

9. A voi tutti, quindi, mi rivolgo, a voi che mi ascoltate qui oggi, e a tutti voi che faticate nel campo della Chiesa missionaria in tutto il mondo: la vostra consolazione e speranza sia il Vangelo dell’amore e della pace.

“Venite . . . Casa di Giacobbe, vieni, camminiamo nella luce del Signore” (Is 2, 3.5).

Sì. Camminiamo infaticabilmente! Cristo cammina con noi!



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