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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI PELLEGRINI DI VERONA CONVENUTI
PER LA CANONIZZAZIONE DI MADDALENA DI CANOSSA

Lunedì, 3 ottobre 1988

 

Fratelli e sorelle carissimi,
religiose e religiosi della grande famiglia canossiana!

1. Abbiamo tutti ancora nell’animo la profonda eco della solenne liturgia di ieri, durante la quale ho proclamato santa una illustre figlia della terra veneta e della città di Verona, Maddalena di Canossa.

Ho la gioia, ora, di incontrarmi di nuovo con voi, che siete gli eredi diretti della ricchezza spirituale di santa Maddalena, e porgo a tutti il mio cordiale saluto.

Grazie al Vescovo di Verona, monsignor Giuseppe Amari, per le cortesi parole. Saluto con lui il Vescovo Ausiliare, le autorità civili della regione Veneto e della città di Verona, i sacerdoti e religiosi della diocesi. Saluto anche con particolare affetto tutte le religiose ed i religiosi delle due congregazioni fondate dalla santa di Canossa, che hanno raccolto il suo carisma e si sono impegnate a proseguire nella consacrazione religiosa la sua singolare vocazione. Saluto tutti gli allievi dei numerosi istituti canossiani, delle scuole e degli oratori, degli ospedali e delle missioni. Saluto tutti i fedeli, che da Verona e da molti altri luoghi della regione veneta, dall’Italia e da altri Paesi anche lontani, dai territori delle missioni sono convenuti qui per onorare la nuova santa. Uno speciale ringraziamento va poi ai campanari di Verona per il concerto di campane in Piazza San Pietro.

2. Come vi è noto, Maddalena di Canossa è stata un modello singolare di servizio alla Chiesa.

Sensibile oltre modo verso le necessità dei tempi, e colpita dai problemi gravissimi che, specialmente nell’Italia del nord, avevano travolto la società in tutte le sue strutture, attenta soprattutto al travaglio culturale e civile che succedette alla rivoluzione francese ed alle guerre napoleoniche, Maddalena donò se stessa alla causa di una rinascita cristiana vigorosa.

Voi ben conoscete il programma della sua opera: disporre le giovani alle nuove professioni, per renderle attive nella vita sociale, umiliata dalle catastrofiche conseguenze delle guerre, e prepararle alle professioni della vita; garantire la formazione religiosa ed umana della gioventù mediante scuole accessibili a tutti i figli del popolo, per formare così le nuove leve della società ed i collaboratori di una rinascita degna delle tradizioni della sua terra e della Chiesa.

In questa prospettiva della carità appaiono più splendenti le decisioni della sua vita. Lei, ricca e nobile, scelse la strada della povertà, lasciò l’abbigliamento della sua condizione sociale per vestire l’abito delle donne semplici; affrontò fatiche e viaggi, nonostante la sua fragilità fisica; incontrò personaggi ed autorità del suo tempo, non sempre benevolmente accettata, ma servì direttamente i poveri con la sua premura personale; volle anche offrire ai Pontefici romani il suo progetto di servizio alla Chiesa.

Fu proprio negli incontri con Papa Pio VII, in momenti di grave sofferenza per tutta la cristianità, che nacque l’idea della devozione fondamentale della spiritualità canossiana: quella alla Vergine Addolorata, la Madre del Crocifisso. Colei che nel suo dolore ai piedi della croce appare in modo singolare come figura della Chiesa e splendido modello nella fede e nella carità per una speranza che non delude. Tutto questo Maddalena sperò “sola con Dio solo”, come spesso diceva o scriveva; cioè sola con Dio nella preghiera e sola di fronte al mondo, sostenuta da una fede tenace e chiara.

3. Si spiega così come mai attorno a Maddalena di Canossa si sia sviluppata nel Veneto e nella Lombardia una splendida e singolare rinascita cristiana. Maddalena fu ispiratrice di tante altre iniziative, che nuove famiglie religiose portarono a compimento. I numerosi protagonisti della impressionante vitalità cattolica dell’800 veneto hanno trovato spesso in lei illuminati consigli ed incitamenti. Voi conoscete la cospicua schiera di fondatori di nuove congregazioni e di santi, che fiorirono nella vostra regione in quell’arco di tempo, e siete grati a Dio, che ha suscitato tante anime elette di padri e maestri per la vostra fede.

4. Siete giunti numerosi per questa circostanza, e mi compiaccio con voi per questa manifestazione di affetto e di venerazione verso una figura così alta e significativa per le vostre Chiese. Ma vi esorto anche a considerare alla luce di questo esempio la missione che spetta a voi nel vostro tempo, prendendo lo spunto proprio dalle imprese del passato, per tradurle, con opportuno aggiornamento, nella società attuale.

Santa Maddalena di Canossa intuì il futuro della sua società con chiarezza profetica, amò la Chiesa, volle con forza la promozione nella vita sociale, della donna, di ogni donna; si dedicò alla gioventù, escogitò con intelligenza le vie opportune della rinascita mediante la catechesi, l’assistenza religiosa alle famiglie, fino al punto di cooperare col suo parroco nella preparazione delle omelie festive; fu veramente partecipe alla missione evangelizzatrice della Chiesa locale.

Non vi pare questo un programma aperto anche per le vostre prospettive di servizio alla Chiesa? Il carisma di Maddalena, ora esaltato con la proclamazione della sua santità, non può essere raccolto e continuato da tutti voi, con sapienza, con coraggio, con zelante dedizione, per il bene e la crescita della vostra comunità nella fede? Per affrontare con spirito missionario le acute istanze del rinnovamento sociale della vostra cultura?

Ben volentieri, perciò, invoco su di voi e con tutti voi la protezione di santa Maddalena sulle vostre scuole, sulle parrocchie e le missioni dove si trova una comunità canossiana, sugli istituti educativi e sugli oratori dove operate per il bene della gioventù, sulle famiglie da voi assistite; e mentre auspico che le comunità canossiane crescano e si sviluppino, imparto a tutti voi la propiziatrice benedizione apostolica, che volentieri estendo ai vostri cari.

 

© Copyright 1988 - Libreria Editrice Vaticana

 



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