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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AD UN GRUPPO INGLESE DELLA DIOCESI ANGLICANA DI YORK

Giovedì, 22 aprile 1993

 

Cari amici in Cristo,

È per me un grande piacere accogliervi qui oggi, pellegrini a Roma dalla Chiesa di Inghilterra e dalla diocesi di York. In particolare saluto l’arcidiacono di York, il venerabile George Austin, e tramite lui desidero recare i miei migliori auguri al vostro arcivescovo e a tutto il clero e i laici della vostra diocesi.

Nel maggio 1982 fu mia gioia visitare York durante il corso della mia visita pastorale alla Chiesa Cattolica in Gran Bretagna. Quella visita ha avuto un significato speciale nella nostra domanda comune per la pienezza dell’unità tra i seguaci di Cristo. Sebbene il cammino verso l’unità è assediato da prove e da seri ostacoli, noi dobbiamo continuare ad aver fiducia nella grazia dello Spirito Santo, che a suo tempo otterrà il compimento della preghiera di Cristo stesso: “Perché tutti siano una sola cosa” (Gv 17, 21).

Più recentemente, nella Giornata di preghiera per la pace in Europa e soprattutto nella regione Balcanica, che si è tenuta ad Assisi nel gennaio di quest’anno, l’arcivescovo di York rappresentò la Chiesa di Inghilterra. La sua presenza fu profondamente apprezzata. Di fronte alla terribile violenza e ingiustizia che abbiamo davanti oggi nel mondo, è vitale che i cristiani portino uniti la testimonianza al Principe della pace, che solo può liberarci dal peccato e dal disordine che si trova alle radici del male nel mondo.

Sono consapevole che voi state visitando Roma in appoggio al Centro Anglicano, che è come un simbolo del desiderio di riconciliazione tra cattolici e anglicani. Quel desiderio è condiviso dal vescovo di Roma, ed è in questo spirito di speranza e di fiducia in Dio che invoco abbondanti le benedizioni divine su voi e le vostre famiglie.

 

© Copyright 1993 - Libreria Editrice Vaticana

 



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