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LETTERA APOSTOLICA
SCRIPTURAE SANCTAE
DEL SOMMO PONTEFICE
PIO X
CIRCA I GRADI ACCADEMICI IN SACRA SCRITTURA
CONFERITI DALLA COMMISSIONE BIBLICA

 

La coscienza dell'ufficio apostolico ci esorta a promuovere tra il clero lo studio sempre maggiore della Sacra Scrittura, specialmente in questi tempi in cui maggiormente vediamo messa in pericolo, per l'intemperanza della ragione umana, questa fonte della rivelazione e della fede divine. Vedendo già tutto ciò, il Nostro predecessore di felice memoria, Leone XIII, non si accontentò di pubblicare nel 1893 la lettera enciclica Providentissimus Deus proprio sulla questione biblica; infatti pochi mesi prima della morte, con la lettera apostolica Vigilantiae, istituì un particolare Consiglio composto di alcuni cardinali di santa romana Chiesa e di molti altri uomini dotti, affinché, alla luce della dottrina e della tradizione della Chiesa, desse alla legittima esegesi biblica la difesa dei progressi della erudizione e, contemporaneamente, servisse ai cattolici per aiutare e dirigere i loro studi in quella materia e per risolvere le controversie che tra essi fossero potute insorgere.

Ebbene, Noi, come era giusto, abbiamo posto la Nostra cura e la Nostra autorità in favore di questo magnifico monumento della provvidenza pontificia che il Nostro predecessore ci ha lasciato. Ancor più, fin da ora, confidando nella premurosa attività di questo Consiglio o Commissione, disponiamo di utilizzare la sua opera nella funzione che consideriamo di grande importanza per promuovere il culto della Scrittura. E questo, dal momento che vogliamo stabilire la maniera certa in cui si possa preparare abbondanza di maestri, sicuri nella serietà e nella sincerità della dottrina, che interpretino i Libri divini nelle scuole cattoliche. Per la tal cosa sarà oltremodo conveniente, come sappiamo essere stato desiderio di Leone, fondare nella città di Roma un ateneo dotato dei più eminenti professori e di ogni strumento di erudizione biblica in cui possano convenire da ogni luogo i giovani scelti per specializzarsi nella scienza della parola divina. Poiché a Noi nel presente manca la possibilità, così come al Nostro predecessore, che tale progetto giunga a compimento, cosa di cui abbiamo buona e certa speranza anche per la generosità dei cattolici, per il momento abbiamo decretato che con il tenore della presente lettera sia realizzato e compiuto ciò che le presenti circostanze permettono.

Così poi, sia questo buono e salutare, a beneficio della causa cattolica, con la Nostra autorità apostolica, istituiamo i gradi accademici di licenza e dottorato in Sacra Scrittura, che dovranno essere conferiti dalla Commissione biblica secondo le seguenti leggi.

I. Nessuno sarà ammesso ai gradi accademici in Sacra Scrittura che non sia sacerdote di uno o dell'altro clero, e non sia in possesso della laurea di dottorato in sacra teologia data da un qualche ateneo o università approvato dalla sede apostolica.

II. I candidati ai gradi o di licenza o di dottorato in Sacra Scrittura sosterranno esami orali e scritti: la materia sulla quale l'esame verterà sarà prefissata dalla Commissione biblica.

III. Sarà compito della Commissione segnalare i giudici per esaminare la conoscenza dei candidati; questi giudici dovranno essere almeno cinque e saranno presi tra i Consultori. Ciononostante, in qualche caso la Commissione potrà delegare, soltanto per gli esami di licenza, altri uomini idonei.

IV. Chi fa domanda per la licenza in Sacra Scrittura, potrà essere ammesso all'esame subito dopo aver ottenuto il dottorato in sacra teologia; non potrà poi essere ammesso per il dottorato se non sarà trascorso un anno dalla licenza.

V. In quanto all'esame del candidato al dottorato in Sacra Scrittura, si deve tener conto specialmente che il candidato dovrà svolgere per iscritto una tesi di sua scelta, previa approvazione della Commissione biblica, e poi esporla in una sessione da tenersi a Roma, in cui dovrà difenderla dalle obiezioni degli esaminatori.

Ciò vogliamo, pubblichiamo e stabiliamo, non ostante qualunque cosa in contrario.

Resta soltanto che i venerabili fratelli nell'episcopato e gli altri sacri prelati, ognuno per l'utilità della propria diocesi, facciano produrre da questi Nostri statuti quel frutto che Noi speriamo abbondante. Perciò esortino e aiutino ad acquisire i gradi in questa disciplina coloro che vedono nel loro clero essere più inclinati e adatti per specializzarsi negli studi biblici e, una volta conseguiti i gradi, li preferiscano per assegnare loro l'insegnamento della Scrittura nel sacro seminario.

Roma, presso S. Pietro sotto l'anello del Pescatore, 23 febbraio, festa di san Pier Damiano, dell'anno 1904, anno I del Nostro pontificato.

 

PIO X



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