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EPISTOLA
CON VIVA SODDISFAZIONE
DEL PAPA BENEDETTO XV
AL R. P. OTTAVIO MARCHETTI S.I.,
IN OCCASIONE DELL'ISTITUZIONE DI UNA CATTEDRA
DI TEOLOGIA ASCETICO-MISTICA
E DI UNA BIBILIOTECA ASCETICO-MISTICA
PRESSO L'UNIVERSITÀ GREGORIANA DI ROMA
 

 

Diletto Figlio,
salute e Apostolica Benedizione.

Con viva soddisfazione vedemmo nel passato anno sorgere in cotesta illustre Università, insieme all’opportunissima iniziativa di un Istituto di cultura filosofica e religiosa per il laicato, anche quella non meno opportuna, e del pari necessaria, di una cattedra di teologia ascetico-mistica, mirante a procurare una più profonda formazione religiosa del clero, mercé lo studio scientifico e pratico delle principali questioni concernenti la perfezione cristiana. Il Nostro cuore si aprì allora alle più liete speranze, facilmente presagendo quali eletti frutti di pietà e di zelo avrebbe recato un insegnamento, che le anime più eminenti per santità e per dottrina ritengono risponda alla realtà di un sentito bisogno. Suole infatti accadere che, non esistendo la trattazione di tal genere di studi negli ordinari corsi di teologia dommatica e morale, il giovane clero, mentre si nutre di svariate sacre discipline, rimanga poi digiuno dei veri princìpi della vita spirituale, il cui sano e arduo discernimento gli è indispensabile per la propria perfezione e per il successo di quel sacro ministero cui è chiamato da Dio. A colmare tale lacuna è sorta, per buona ventura, questa scuola; la quale, non solo tende a preparare dotti direttori di spirito, capaci di guidare le anime per le varie e mirabili ascensioni della santità, ma è destinata nel tempo stesso a correggere quell’ascetismo vago e sentimentale e quell’erroneo misticismo che, o inventati liberamente dall’arbitrio individuale, o attinti a fonti sospette, non mancano purtroppo anche oggi di serpeggiare nel popolo, con grave pericolo delle anime. Ed ora che Ci è dato di constatare il felice esito del primo anno scolastico, come voi, diletto figlio, Ci avete poc’anzi informato con la vostra relazione, Noi ne abbiamo motivo a confermarCi nella speranza che questa istituzione sarà feconda di messe copiosa, consolante e per molti spiriti inattesa. Ce ne dà affidamento non solo l’esperto magistero dell’egregio insegnante, posto saggiamente sotto l’auspice e sicura guida dell’Aquinate, il quale, come nelle altre sacre discipline, così anche in questa apparisce grande Dottore e gran Santo; ma anche il volenteroso impegno di quegli uditori che già si ascrissero al corso, e degli altri che, solleciti di meglio corrispondere alla divina chiamata, si terranno felici di esservi assidui per l’avvenire. Al qual proposito, Ci è parso assai lodevole il vostro divisamento di tenere d’ora innanzi, non una, ma due lezioni settimanali, con trattazione di materie diverse, per dare agio a chi non possa, in uno dei due giorni, di intervenire egualmente alla scuola e di avere ogni settimana un insegnamento continuato. Degno poi di particolare encomio Ci è sembrato anche il proposito di aprire nell’Università Gregoriana, a lato della scuola, una biblioteca ascetico-mistica, per la consultazione delle principali opere a vantaggio degli studiosi. A nessuno sfuggirà l’alta finalità e la singolarissima importanza di queste ben concepite intraprese, le quali, tendendo ad integrare l’istruzione del clero, gli faciliteranno insieme l’obiettivo della sua sacra missione, vale a dire la santificazione di se stesso e del prossimo. Ci allieta quindi il pensiero che al suddetto corso non solo saranno attratti cotesti alunni di teologia, ma ancora, ed in gran numero, i sacerdoti sì secolari che regolari di quest’alma città, e coloro specialmente a cui compete per ufficio di attendere alla direzione delle anime e che non vorranno esporsi al rischio di lavorare, se non con niun frutto, certo con minore utilità. Così cotesto insigne Ateneo, alle tante benemerenze già acquistate nel campo della scienza aggiunge ora anche questa, di dar lume ai direttori di spirito; i quali poi, alla loro volta, nei seminari, nei chiostri e tra il popolo cristiano saranno fari di luce, contribuendo alla pratica di quella vera pietà che, nella grazia e nell’imitazione di Cristo, solleva le anime fino ai fastigi di virtù che sono proprii della santa Chiesa cattolica. Come auspicio dei celesti favori e come pegno insieme della paterna Nostra benevolenza impartiamo di cuore a voi, diletto figlio, a quanti vi prestano aiuto ed ai singoli vostri uditori l’apostolica benedizione.

Dal Vaticano, 10 novembre 1919.

 

BENEDICTUS PP. XV

 

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