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MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
PER
LA CAMPAGNA DI FRATERNITÀ 2016 DELLA CHIESA IN BRASILE

 

 

Cari Fratelli e Sorelle del Brasile!

Nella sua grande misericordia, Dio non si stanca di offrirci la sua benedizione e la sua grazia e d’invitarci alla conversione e alla crescita nella fede. In Brasile, dal 1963, durante la Quaresima si svolge la Campagna di Fraternità. Essa propone ogni anno una motivazione comunitaria per la conversione e il cambiamento di vita. In questo anno 2016 la Campagna di Fraternità riguarda l’assistenza sanitaria di base. Ha come tema: «Casa comune, nostra responsabilità». Il suo motto biblico è preso dal profeta Amos: «Scorra come acqua il diritto e la giustizia come un torrente perenne» (Am 5, 24).

È la quarta volta che la Campagna di Fraternità si svolge con le Chiese che fanno parte del Consiglio Nazionale delle Chiese Cristiane del Brasile (Conic). Ma questa volta varca i confini: è fatta insieme a Misereor, iniziativa dei cattolici tedeschi che realizza la Campagna della Quaresima dal 1958. L’obiettivo principale di quest’anno è di contribuire a far sì che venga assicurato il diritto fondamentale di tutti all’assistenza sanitaria di base. Fa quindi appello a tutte le persone invitandole a impegnarsi con politiche pubbliche e atteggiamenti responsabili che garantiscano l’integrità e il futuro della nostra Casa Comune.

Tutti noi siamo responsabili della nostra Casa Comune, che comprende i governati e l’intera società. Per mezzo di questa Campagna di Fraternità, le persone e le comunità sono invitate a mobilitarsi, a partire dai luoghi in cui vivono. Sono chiamate a prendere iniziative in cui si uniscano le Chiese e le diverse espressioni religiose e tutte le persone di buona volontà nella promozione della giustizia e del diritto all’assistenza sanitaria di base. L’accesso all’acqua potabile e al sistema fognario è condizione necessaria per il superamento dell’ingiustizia sociale e per lo sradicamento della povertà e della fame, per la riduzione degli alti indici di mortalità infantile e di malattie evitabili, e per la sostenibilità ambientale.

Nell’enciclica Laudato si’ ho ricordato che «l’accesso all’acqua potabile e sicura è un diritto umano essenziale, fondamentale e universale, perché determina la sopravvivenza delle persone, e per questo è condizione per l’esercizio degli altri diritti umani» (n. 30) e che il grave debito sociale verso i poveri è parzialmente saldato quando si attuano programmi per fornire acqua pulita e assistenza sanitaria alle popolazioni più povere (cfr. Ibidem). E, in una prospettiva di ecologia integrale, ho cercato di mettere in evidenza il nesso esistente tra il degrado ambientale e il degrado umano e sociale, avvertendo che «il deterioramento dell’ambiente e quello della società colpiscono in modo speciale i più deboli del pianeta» (n. 48).

Approfondiamo la cultura ecologica. Questa non si può limitare a risposte parziali, come se i problemi fossero isolati. «Dovrebbe essere uno sguardo diverso, un pensiero, una politica, un programma educativo, uno stile di vita e una spiritualità che diano forma ad una resistenza di fronte all’avanzare del paradigma tecnocratico» (Laudato si’, n. 11). Cari fratelli e sorelle, insisto nel dire che il ricco patrimonio di spiritualità cristiana può dare un magnifico contributo allo sforzo di rinnovare l’umanità. Vi invito, soprattutto durante questa Quaresima, motivati dalla Campagna di Fraternità Ecumenica, a riscoprire come la nostra spiritualità si approfondisce quando superiamo «la tentazione di essere cristiani mantenendo una prudente distanza dalle piaghe del Signore» e scopriamo che Gesù vuole «che tocchiamo la carne sofferente degli altri» (Evangelii gaudium, n. 270), dedicandoci alla «cura generosa e piena di tenerezza» (Laudato si’, n. 220) dei nostri fratelli e sorelle e dell’intero creato.

Mi unisco a tutti i cristiani del Brasile e a quanti, in Germania, sono impegnati in questa Campagna di Fraternità Ecumenica, chiedendo a Dio: «Insegnaci a scoprire il valore di ogni cosa, a contemplare con stupore, a riconoscere che siamo profondamente uniti con tutte le creature nel nostro cammino verso la tua luce infinita. Grazie perché sei con noi tutti i giorni. Sostienici, per favore, nella nostra lotta per la giustizia, l’amore e la pace» (Laudato si’, n. 246). Colgo l’occasione per inviare a tutti i miei cordiali saluti augurandovi ogni bene in Gesù Cristo, unico Salvatore dell’umanità e chiedendovi, per favore, di non smettere di pregare per me!

Vaticano, 22 gennaio 2016

Franciscus PP.

 



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