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MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
PER LA IX GIORNATA DELL'AMICIZIA TRA COPTI E CATTOLICI

 

A Sua Santità Tawadros II
Papa di Alessandria
Patriarca della Sede di San Marco

Santità, amato fratello in Cristo,

la nona Giornata dell’amicizia tra copti e cattolici mi offre ancora una volta la lieta opportunità di esprimere sentita gratitudine per i vincoli spirituali che uniscono la Sede di Pietro e la Sede di Marco e di assicurarla della mia costante amicizia in Cristo.

Attenti alle parole di Cristo — «Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando» (Gv 15, 14) — possiamo continuare il nostro pellegrinaggio di fratellanza cristiana, specialmente in preparazione della celebrazione, il prossimo anno, del decimo anniversario del nostro memorabile incontro a Roma e del cinquantesimo anniversario dello storico incontro tra Papa Paolo VI e Papa Shenouda III.

L’amicizia è la via più sicura per realizzare l’unità tra cristiani, poiché in questa vediamo il volto di Cristo stesso, che non ci chiama più servi ma amici (cfr. Gv 15, 15), e che prega perché «tutti siano una sola cosa» (Gv 17, 21). Possa l’intercessione di sant’Atanasio, la cui vita e il cui insegnamento ispirano entrambe le nostre Chiese, guidarci nel cammino verso la comunione piena e visibile.

Caro fratello in Cristo, mentre ci avviciniamo alla solennità di Pentecoste, prego perché lo Spirito Santo ci unisca più che mai ed effonda i suoi doni di consolazione sulla nostra famiglia umana sofferente, specialmente in questi giorni di pandemia e di guerra.

Con l’assicurazione della mia costante vicinanza spirituale, esprimo oranti auguri per il suo benessere e la sua serenità e di cuore scambio con lei, Santità, un abbraccio fraterno di pace nel Signore Risorto.

Roma, da San Giovanni in Laterano, 10 maggio 2022

Francesco

 



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