UDIENZA GENERALE
Mercoledì, 29 ottobre 1997
Devozione mariana e culto delle immagini (Col 1, 15-18).
1. Dopo aver giustificato dottrinalmente il culto della Beata Vergine, il Concilio Vaticano II esorta tutti i fedeli a farsene promotori: "Il Sacrosanto Concilio espressamente insegna questa dottrina cattolica, e insieme esorta tutti i figli della Chiesa, perché generosamente promuovano il culto, specialmente liturgico, verso la Beata Vergine, abbiano in grande stima le pratiche e gli esercizi di pietà verso di Lei, raccomandati lungo i secoli dal Magistero" (Lumen Gentium, 67).
Con quest'ultima affermazione i Padri conciliari, senza scendere a determinazioni particolari, intendevano ribadire la validità di alcune preghiere come il Rosario e l'Angelus care alla tradizione del popolo cristiano e frequentemente incoraggiate dai Sommi Pontefici, quali mezzi efficaci per alimentare la vita di fede e la devozione alla Vergine.
2. Il testo conciliare prosegue chiedendo ai credenti che "scrupolosamente osservino quanto in passato è stato sancito circa il culto delle immagini di Cristo, della Beata Vergine e dei Santi" (Lumen Gentium, 67).
Ripropone così le decisioni del secondo Concilio di Nicea, svoltosi nell'anno 787, che confermò la legittimità del culto delle immagini sacre, contro quanti volevano distruggerle, ritenendole inadeguate a rappresentare la divinità (Giovanni Paolo II, Redemptoris Mater, 33).
"Noi definiamo, - dichiararono i Padri di quell'assise Conciliare -con ogni rigore e cura che, a somiglianza della raffigurazione della croce preziosa e vivificante, così le venerande
e sante immagini sia dipinte che in mosaico o in qualsiasi altro materiale adatto, debbono essere esposte nelle sante chiese di Dio, sulle sacre suppellettili, sui sacri paramenti, sulle pareti e sulle tavole, nelle case e nelle vie; siano esse l'immagine del Signore Dio e Salvatore nostro Gesù Cristo, o quella della immacolata Signora nostra, la Santa Madre di Dio, dei santi angeli, di tutti i santi e giusti" (Denz.-Schönm., 600).
Richiamando tale definizione, la Lumen gentium ha inteso ribadire la legittimità e la validità delle immagini sacre nei confronti di alcune tendenze miranti ad eliminarle dalle chiese e dai santuari, al fine di concentrare tutta l'attenzione su Cristo.
3. Il secondo Concilio di Nicea non si limita ad affermare la legittimità delle immagini, ma cerca di illustrarne l'utilità per la pietà cristiana: "Infatti, quanto più frequentemente queste immagini vengono contemplate, tanto più quelli che le vedono sono portati al ricordo e al desiderio dei modelli originari e a tributare loro, baciandole, rispetto e venerazione" (Denz.-Schönm., 601).
Si tratta di indicazioni che valgono in modo particolare per il culto della Vergine. Le immagini, le icone e le statue della Madonna, presenti nelle case, nei luoghi pubblici e in innumerevoli chiese e cappelle, aiutano i fedeli ad invocare la sua costante presenza e il suo misericordioso patrocinio nelle diverse circostanze della vita. Rendendo concreta e quasi visibile la tenerezza materna della Vergine, esse invitano a rivolgersi a Lei, a pregarla con fiducia e ad imitarla nell'accogliere generosamente la volontà divina.
Nessuna delle immagini conosciute riproduce il volto autentico di Maria, come già riconosceva sant'Agostino (S. Agostino, De Trinitate, 8, 7); tuttavia esse ci aiutano a stabilire relazioni più vive con lei. Va incoraggiato, pertanto, l'uso di esporre le immagini di Maria nei luoghi di culto e negli altri edifici, per sentirne l'aiuto nelle difficoltà ed il richiamo ad una vita sempre più santa e fedele a Dio.
4. Per promuovere il retto uso delle sacre effigi, il Concilio Niceno ricorda che "l'onore reso all'immagine, in realtà, appartiene a colui che vi è rappresentato; e chi venera l'immagine, venera la realtà di chi in essa è riprodotto" (Denz.-Schönm., 601).
Così adorando nell'immagine di Cristo la Persona del Verbo Incarnato, i fedeli compiono un genuino atto di culto, che nulla ha in comune con l'idolatria.
Analogamente, venerando le raffigurazioni di Maria, il credente compie un atto destinato in definitiva ad onorare la persona della Madre di Gesù.
5. Il Vaticano II esorta, però, i teologi e i predicatori ad astenersi tanto da esagerazioni quanto da atteggiamenti minimalisti nel considerare la singolare dignità della Madre di Dio. E aggiunge: "Con lo studio della Sacra Scrittura, dei santi Padri e Dottori e delle liturgie della Chiesa, condotto sotto la guida del Magistero, illustrino rettamente i compiti e i privilegi della Beata Vergine, che sempre hanno per fine Cristo, origine di ogni verità, santità e devozione" (Lumen Gentium, 67).
L'autentica dottrina mariana è assicurata dalla fedeltà alla Scrittura ed alla Tradizione, come pure ai testi liturgici ed al Magistero. Sua caratteristica imprescindibile è il riferimento a Cristo: tutto, infatti, in Maria deriva da Cristo ed a Lui è orientato.
6. Il Concilio offre, infine, ai credenti alcuni criteri per vivere in maniera autentica il loro rapporto filiale con Maria: "I fedeli a loro volta si ricordino che la vera devozione non consiste né in uno sterile e passeggero sentimento, né in una vana credulità, ma bensì procede dalla fede vera, dalla quale siamo portati a riconoscere la preminenza della Madre di Dio, e siamo spinti a un amore filiale verso la Madre nostra e all'imitazione delle sue virtù" (Lumen Gentium, 67).
Con queste parole i Padri conciliari mettono in guardia contro la "vana credulità" e il predominio del sentimento. Essi mirano soprattutto a riaffermare che la devozione mariana autentica, procedendo dalla fede e dall'amorevole riconoscimento della dignità di Maria, spinge al filiale affetto verso di lei e suscita il fermo proposito di imitare le sue virtù.
Je suis heureux d'accueillir les pèlerins de langue française. Je salue cordialement les jeunes, venus nombreux ce matin, en particulier le groupe du foyer- séminaire de Mont-de-Marsan. Que votre séjour à Rome vous fasse découvrir toujours plus profondément la personne du Christ et vous aide à en devenir les témoins généreux ! À chacun je donne de grand cœur la Bénédiction apostolique.
I offer a special word of welcome to the visitors from Trondheim, Norway, led by the Catholic Bishop, the Lutheran Bishop and the Mayor, and including the Cathedral Boys' Choir. Dear Friends, you have wished to return the visit which I made to your city eight years ago. I congratulate you and your fellow citizens on the thousand year celebration of Trondheim's foundation. Thank you and God bless you!
Upon all the English-speaking pilgrims, especially those from England, Ireland, Denmark, Sweden, the Philippines, Canada and the United States, I invoke joy and peace in our Lord Jesus Christ.
Mit diesen Gedanken grüße ich alle deutschsprachigen Pilger und Besucher sehr herzlich. Mein besonderer Gruß gilt den zahlreichen Chor- und Musikgruppen, die ihre Stimmen zur größeren Ehre Gottes erklingen lassen. Ebenso freue ich mich, daß wieder so viele Schüler, Jugend- und Ministrantengruppen nach Rom gepilgert sind. Nicht vergessen möchte ich die Ärztegruppe der Missionsärztlichen Klinik Würzburg. Euch allen und Euren Angehörigen zuhause sowie den über Radio Vatikan und das Fernsehen mit uns verbundenen Gläubigen erteile ich von Herzen den Apostolischen Segen.
Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española, en especial a los cofrades de Jerez de la Frontera y de Cartagena presentes en esta audiencia y a los miembros de la delegación del Instituto Superior de Ciencias Policiales de Carabineros de Chile. Saludo también a los grupos de religiosos y religiosas, así como a los fieles venidos de España, México, Perú y otros países de Latinoamérica. Sobre todos invoco la protección de la Virgen María, a la vez que os imparto de corazón la Bendición Apostólica.
Saúdo cordialmente quantos me escutam de língua portuguesa, em particular o grupo de visitantes e peregrinos do Brasil. Sede bem-vindos! Que a presença em Roma vos sirva para crescer na fé, e para o encontro pessoal com Deus, em Jesus Cristo! Desejo a todos, às vossas famílias e à juventude da vossa terra graça, paz e alegria. Que Deus vos abençoe.
Traduzione italiana del saluto in lingua neerlandese
Ora vorrei porgere il benvenuto ai pellegrini belgi e neerlandesi.
Il Rosario è per noi un compendio del Vangelo e una scuola di preghiera. Auguro che il vostro pellegrinaggio in questo mese di ottobre vi aiuti a riscoprire il valore di questa preghiera semplice ma efficace.
Di cuore imparto a voi e ai vostri cari la Benedizione Apostolica.
Sia lodato Gesù Cristo !
Traduzione italiana del saluto in lingua croata
Carissimi fratelli e sorelle, Cristo Gesù nei Sacramenti della Chiesa, da Egli stesso istituiti, rende partecipi gli uomini del suo Mistero Pasquale, della sua opera di salvezza e della sua grazia. I Sacramenti abbracciano l'intero vivere ed operare dell'uomo, per infondergli in abbondanza la vita divina a cui è stato chiamato.
Saluto i fedeli della neoeretta Diocesi di Varazdin, quelli della Parrocchia di S. Giovanni Battista a Sveti Ivan Zelina, nell'Arcidiocesi di Zagabria, e gli altri pellegrini croati. Di cuore imparto a loro la Benedizione Apostolica. Siano lodati Gesù e Maria!
Traduzione italiana del saluto in lingua slovena
Benvenuti i pellegrini di Kresnice nell'arcidiocesi di Ljubljana in Slovenia, venuti a Roma, guidati dal signor Parroco, per visitare, nello spirito del vostro patrono San Benedetto, i luoghi sacri della città eterna e professare presso le tombe dei Santi Apostoli Pietro e Paolo la propria fedeltà al Cristo e alla Sua Chiesa.
Con la mia Benedizione Apostolica benedico i buoni propositi vostri e quelli dei vostri cari!
Traduzione italiana del saluto in lingua slovacca
Saluto di cuore i pellegrini slovacchi da Spišský Štiavnik.
Cari fratelli e sorelle, questo sabato si celebra la festa di Tutti i Santi. La Chiesa gloriosa del cielo dice a noi, Chiesa peregrinante in terra, dove è il fine del pellegrinaggio di tutta la nostra vita. Nelle vostre preghiere qui a Roma rinnovatevi nella speranza che anche voi possiate raggiungere la gloria del cielo.
Abbiate in ciò fiducia nella Vergine Maria che vi precede con l'esempio e vi accompagna aiutandovi. Di cuore vi benedico. Sia lodato Gesù Cristo!
Traduzione italiana del saluto in lingua russa
Rivolgo un cordiale benvenuto ai membri del "Coro" di Mosca.
Carissimi, vi ringrazio per la vostra visita ed invoco ben volentieri su di voi e sui vostri cari copiose benedizioni dal cielo!
* * *
Rivolgo ora un cordiale saluto a tutti i pellegrini di lingua italiana, in particolare, ai sacerdoti, ai seminaristi, al Sindaco ed alla Giunta Municipale di Francavilla Fontana, ai rappresentanti delle Confraternite ed ai numerosi fedeli della diocesi di Oria. Guidati dal loro Vescovo Mons. Armando Franco, essi sono venuti per ricordare il cinquantesimo anniversario di fondazione di alcune parrocchie della loro Comunità diocesana. Carissimi, vi ringrazio per la vostra presenza e, mentre mi associo volentieri alla vostra gioia per questa ricorrenza giubilare, auspico per ciascuno di voi una rinnovata effusione di favori celesti, perché siano rafforzati i vostri generosi propositi di testimonianza evangelica.
Il mio pensiero si volge poi, come di consueto, ai giovani, ai malati ed agli sposi novelli. La solennità di Tutti i Santi e la Commemorazione dei fedeli defunti, che celebreremo sabato e domenica prossimi, invitano i credenti ad innalzare lo sguardo al cielo, nostra Patria definitiva.
Vi esorto, cari giovani, cari ammalati e cari sposi novelli ad essere sempre orientati, nelle vicende gioiose e tristi d'ogni giorno, al mistero della vita eterna. La sua luce sarà per voi sostegno e conforto ed imprimerà autentico senso a tutta la vostra esistenza.
Vi benedico di cuore.
© Copyright 1997 - Libreria Editrice Vaticana
Copyright © Dicastero per la Comunicazione - Libreria Editrice Vaticana