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VIAGGIO APOSTOLICO NEGLI STATI UNITI E IN CANADA

CELEBRAZIONE DELLE LODI

OMELIA DI GIOVANNI PAOLO II

Chiesa della Missione di San Fernando (Los Angeles)
 
Mercoledì, 16 settembre 1987

 

“Pascete il gregge di Dio che vi è affidato,
sorvegliandolo non per forza, ma volentieri, secondo Dio” (1 Pt 4, 2).

Cari fratelli in nostro Signore Gesù Cristo,

1. Un intero giorno si prospetta davanti a noi: un giorno che il Signore ha creato. È bene iniziarlo unendo le nostre voci nella lode al Dio vivente. In questa festa di San Cornelio e Cipriano, abbiamo ascoltato le parole di Pietro rivolte agli “anziani” affinché siano generosi nella cura del Popolo di Dio, e siano “modelli del gregge” (1 Pt 4, 3), la Chiesa. Queste parole di Pietro sono appropriate per noi che ci accingiamo a vivere questa giornata. insieme.

Pietro si descrive come “testimone delle sofferenze di Cristo e partecipe della gloria che deve manifestarsi” (1 Pt 5, 1). Pietro non ha dubbi sulla testimonianza che deve fornire. Egli è un testimone del Cristo sofferente. Forse era memore, tuttavia, di un momento precedente della propria vita, durante la Passione di Cristo, quando per timore della propria sicurezza negò di aver mai conosciuto il Maestro. Quanto è andato lontano Pietro da quel giorno di dolore e disperazione! Perché l’amore è più forte della paura, e il Signore è misericordioso e generoso. Lo stesso Pietro che negò il Maestro è ora, in parole ed opere, testimone coraggioso del Cristo Crocefisso e Risorto.

2. Il nostro compito come Vescovi della Chiesa di oggi è ancora incentrato sulla figura di Cristo. Siamo testimoni della sua Croce e della sua Risurrezione. Ognuno di noi è stato consacrato dallo Spirito Santo per essere un segno vivente di Gesù per il nostro popolo:

- un segno vivente del Cristo che prega, che durante il suo ministero pubblico trovò il tempo per restare solo con il Padre;

- un segno vivente del Redentore compassionevole che curò i malati, perdonò i peccatori e confortò gli afflitti;

- un segno vivente dell’amore del nostro Salvatore, un amore più forte del peccato e della morte;

- un segno vivente della fedeltà del Signore, e per questo, come Cristo, un segno di contraddizione.

Fra i nostri sacerdoti e fra noi vescovi, ognuno di noi deve essere un segno dell’amore fraterno di Gesù. Per il nostro popolo siamo chiamati ad essere un segno del Buon Pastore che venne per servire e non per essere servito.

Fatevi “modelli del gregge” ci dice Pietro. E noi lo saremo nella misura in cui la nostra vita sarà centrata sulla persona di Gesù.

“A colui che in tutto ha potere di fare molto più di quanto possiamo domandare o pensare, secondo la potenza che già opera in noi, a lui la gloria nella Chiesa e in Cristo Gesù per tutte le generazioni, nei secoli dei secoli! Amen!” (Ef 3, 20-21).

 

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