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SANTA MESSA PER LA FESTA DELLA MADONNA DI CZESTOCHOWA

OMELIA DI GIOVANNI PAOLO II

Castel Gandolfo - Sabato, 26 agosto 1989

 

Carissimi fratelli e sorelle, leggerò ora le parole pronunciate nel 1983 a Jasna Gora in occasione del seicentesimo anniversario della presenza dell’immagine della Madonna: “Cristo presente insieme alla sua madre in una Cana polacca pone davanti a noi, di generazione in generazione, la grande causa della libertà. La libertà viene data all’uomo da Dio come misura della sua dignità. Tuttavia, al tempo stesso, essa gli viene data come un compito: “La libertà non è un sollievo, bensì la fatica della grandezza” (L. Staff, “Ecco il tuo canto”). L’uomo, infatti, può usare la libertà bene o male. Può per mezzo di essa costruire o distruggere. Nell’evangelizzazione di Jasna Gora è contenuta la chiamata all’eredità dei figli di Dio. La chiamata a vivere la libertà. A fare buon uso della libertà. Ad edificare e non a distruggere”.

Oggi, mentre ci riuniamo in questo luogo, uniti a tutti coloro che, in molti santuari di tutto il mondo, venerando la Signora di Jasna Gora nel suo santuario - perché ella è un particolare segno di unione fra tutti i Polacchi, anche quelli che sono lontani dalla Patria - in questo giorno tornano alla mente le parole che abbiamo appena letto.

Cerchiamo di esprimere nella nostra preghiera quanto ci viene richiesto dal momento presente. Ci sono molte cose, molte richieste, intenzioni, tante speranze e preoccupazioni. Preghiamo per tutta la società, per tutta la Nazione che vive sulle rive della Vistola, nella Patria, ed anche per tutti i Polacchi che vivono fuori dalla Patria. Preghiamo per le persone che, ora, assumono la responsabilità della causa comune. Tadeusz Mazowiecki mi ha chiesto espressamente di pregare per lui, nel momento in cui ha accettato l’importante carica di presidente del consiglio dei ministri.

Preghiamo per tutti, per ciascuno, avviciniamoci l’uno all’altro. Il bene comune significa il bene di tutti, ma in questo bene di tutti è compreso il bene di ognuno. A tutto questo ci invita la Madre. Ringraziamo Dio per la presenza nella storia di questa Madre, che è la Madre di Dio e la Madre dell’uomo. Nella sua immagine possiamo incontrarci tutti, possiamo ritrovare la nostra identità più grande, confermare chi siamo, possiamo essere una cosa sola, e, nel contempo, ognuno di noi di fronte a lei è unico e irripetibile. Preghiamo per ognuno e per ognuna, preghiamo per tutti, affinché possiamo affrontare ed essere degni di questa conquista del nostro tempo che costituisce insieme una sfida, una prova di forza. Durante questa santa Messa saranno espresse molte richieste, alcune ad alta voce nella preghiera dei fedeli, altre in fondo al cuore. Molte di queste preghiere saranno pronunciate in terra polacca, soprattutto nel santuario di Jasna Gora. Uniamoci a tutte queste preghiera, e, prima di tutto, ricordiamoci che a Jasna Gora Maria continua a ripetere le parole di Cana: “Fate tutto quello che mio Figlio vi dirà”. In un certo senso è l’ultima parola di Cana di Galilea ed anche l’ultima parola del santuario di Jasna Gora.

 

© Copyright 1989 - Libreria Editrice Vaticana

 



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