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VISITA PASTORALE A MALTA

CELEBRAZIONE EUCARISTICA SUL SAGRATO DEL SANTUARIO DI TA’ PINU

OMELIA DI GIOVANNI PAOLO II

Isola di Gozo (Malta) - Sabato, 26 maggio 1990

 

Cari fratelli e sorelle in Cristo,

1. “L’anima mia magnifica il Signore” (Lc 1, 46). Queste parole piene di gioia, tratte dal Salmo responsoriale della liturgia di oggi, furono pronunciate per la prima volta dalla Beata Vergine Maria mentre rifletteva sulle “grandi cose” che Dio aveva fatto per lei e il suo Popolo Eletto. Ed è tanto più appropriato che la Chiesa a Gozo faccia eco al canto di lode di Maria in questo Santuario di Nostra Signora Ta’ Pinu, mentre celebriamo l’antica fede del popolo di Malta e di Gozo e ci rallegriamo nel vincolo della comunione della Chiesa che li ha sempre legati alla Santa Sede!

In questo momento, durante la prima Messa che celebro dal mio arrivo a Malta, ringrazio per le molteplici benedizioni che Dio ha concesso agli abitanti di queste isole dal momento in cui l’Apostolo Paolo per primo predicò il Vangelo tra di voi. Nel salutarvi tutti nell’amore del Signore, vi assicuro della mia preghiera affinché la pace di Cristo trovi sempre una dimora nei vostri cuori e nelle vostre case. Esprimo la mia gratitudine al Vescovo Cauchi per le sue parole di benvenuto che hanno dato voce alla fede tradizionale del popolo di Gozo, all’amore profondo verso la sua stupenda terra, alla speranza che la benedizione della natura che Dio ha destinato a tutta l’umanità possa essere salvaguardata a beneficio delle generazioni future.

2. Stamani celebriamo la comunione con la Chiesa di ogni tempo e di ogni luogo, quella Chiesa nella quale la Beata Vergine Maria spicca quale figura preminente (cf. Lumen gentium, 53). In questo venerato Santuario di Nostra Signora Ta’ Pinu, rendiamo grazie a Nostro Signore Gesù Cristo per l’amorosa presenza e la protezione della sua Vergine Madre che le Chiese di Malta e di Gozo hanno sperimentato nel corso della loro storia. Per molti secoli, i fedeli di queste isole si sono avvicinati a Maria nella preghiera ed hanno ricercato la sua amorevole intercessione affinché li aiutasse nelle loro necessità e li confortasse nelle loro preoccupazioni. Nel rivolgersi a Maria, benedetta tra le donne, essi hanno fatto eco alle parole dell’Angelo Gabriele nell’Annunciazione (cf. Lc 1, 28), ed hanno compiuto la profezia che Lei stessa aveva annunciato a Elisabetta, sua parente: “D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata” (Ivi, 48).

In un modo molto speciale Maria è stata la patrona delle famiglie Cristiane di Malta e di Gozo, poiché queste hanno cercato di adempiere il loro unico compito nel disegno di Dio per la salvezza della stirpe umana. Possiamo essere fiduciosi che, con un amore materno, Maria non ha esitato ad intercedere per le generazioni di genitori e figli, ispirando loro quel timore del Signore che è l’inizio della saggezza (cf. Sal 110, 10) ed accompagnandoli nel loro pellegrinaggio di fede.

Anche oggi le famiglie di Malta devono affidarsi alla protezione ed alla cura materna di Maria, poiché si trovano di fronte a nuove sfide nel compimento della loro missione vitale verso gli individui e verso la società tutta! Nel piano di Dio la famiglia è il luogo nel quale i bambini imparano cosa significhi essere individui responsabili e membri di una comunità più vasta, il luogo nel quale essi incontrano per la prima volta le virtù dell’amore generoso e del sacrificio di sé, e il luogo nel quale essi per la prima volta arrivano a comprendere il mistero dell’amore di Dio così come è espresso nell’amore dei loro genitori. Essendo la famiglia la “prima e vitale cellula della società” (Apostolicam actuositatem, 11), la salute spirituale delle famiglie sarà sempre la misura fondamentale della forza di una società. Possano le famiglie di Malta e di Gozo non esitare mai a rivolgersi a Maria, Madre della Sacra Famiglia di Nazaret e Madre di tutta l’umanità secondo la grazia (cf. Lumen gentium, 62), quale guida sicura in mezzo alle sfide ed alle prove della vita!

3. Nel Vangelo della Messa di oggi siamo invitati a riflettere sull’assistenza materna di Maria nella missione divina del Figlio. San Giovanni ci racconta che alle nozze di Cana, quando Gesù iniziò il suo ministero pubblico trasformando l’acqua in vino, operò il miracolo su esortazione della Madre, che era preoccupata dalle necessità degli invitati. Nel corso degli anni, meditando su questo brano della Scrittura, la Chiesa è arrivata a comprendere come le parole fiduciose dette da Maria ai servitori - “Fate quello che vi dirà” (Gv 2, 5) - sono una misteriosa indicazione sul privilegiato ruolo materno di Maria nell’intera economia della grazia di Cristo. Come Madre, “Maria si pone tra suo Figlio e gli uomini nella realtà delle loro privazioni, indigenze e sofferenze” (Redemptoris Mater, 21). Nella sua amorevole sollecitudine per il prossimo, pone tutti i bisogni dell’umanità nell’ambito del potere salvifico di Cristo.

Alla fine del Vangelo di Giovanni, Maria appare ancora una volta, questa volta ai piedi della Croce. Quale immagine più forte della profonda unione spirituale con la missione redentrice del proprio Figlio avrebbe potuto offrirci l’Evangelista? Quando dalla Croce Gesù dice al Discepolo che amava “Ecco la tua madre!” (Gv 19, 27), affida Maria, a noi, ad ognuno dei suoi discepoli, perché sia anche la nostra Madre. Ai piedi della Croce, Maria è pienamente rivelata come Madre della Chiesa, “Mater Ecclesiae”, invitando ognuno di noi ad affidarci alle sue preghiere. Non esitiamo mai a rivolgerci a Lei!

Quante volte, nelle vostre famiglie, vi sentite impotenti di fronte a situazioni critiche ed apparentemente senza soluzione? Quante persone considerano uno sforzo costante il perdonare rancori di vecchia data, o il superare sentimenti radicati di collera, ostilità, gelosia o risentimento? Quante persone desiderano disperatamente qualcuno che amano per abbandonare un modo di vita o un modo d’agire che, sanno, condurrà soltanto a frustrazione e infelicità? E quante volte i nostri cuori vanno a qualcuno che è invischiato nelle fatiche del tormento mentale o di un dolore amaro che non trova consolazione? In momenti come questi non dovremmo noi riporre la nostra fiducia nell’intercessione amorevole di Maria, fiduciosi che la più disperata delle situazioni umane può essere trasformata dal potere salvifico di Gesù, il quale in risposta alla sua richiesta ha trasformato l’acqua in vino, ed è morto sulla Croce per farci vivere in eterno?

4. La collaborazione di Maria al mistero del disegno di Dio, così come si rivela nell’Incarnazione di suo Figlio, invita tutti i genitori e i figli cristiani a considerare la loro propria vocazione ad essere collaboratori del mistero della grazia di Dio che opera nelle loro famiglie. La nostra fede ci insegna che ogni vita umana, che inizia al momento del concepimento, è un dono del Creatore ed è dotata di infinito valore ai suoi occhi. La nostra fede ci ricorda che tutti gli esseri umani sono stati creati ad immagine e somiglianza di Dio ed hanno ricevuto una vocazione ed un destino che troveranno il loro pieno compimento al di là di questa esistenza terrena, in una comunione di vita ed amore con la Santa Trinità. La fede ci insegna anche che siamo uniti a tutti i membri della stirpe umana in una profonda solidarietà morale; che le nostre azioni e le nostre scelte non hanno conseguenze soltanto per noi stessi, ma per gli altri, e che saremo giudicati secondo la misura del nostro amore ed interesse per i più umili fra i nostri fratelli e sorelle.

Non è nella vita della propria famiglia che la maggior parte delle persone arrivano ad imparare la magnifica verità che si cela dietro queste profonde affermazioni della fede cristiana? Purtroppo è facile che gli individui e le famiglie siano tanto presi dalle tante ansie della vita quotidiana da non riuscire a porre le loro vite in una prospettiva spirituale, e a riscoprire la verità della loro vocazione. Tutto ciò è molto triste, poiché senza uno spirito di preghiera e meditazione non possiamo discernere la volontà di Dio su di noi, rivolgerci a Lui in amore ed obbedienza, e sperimentare così la felicità e la pace per le quali Egli ci ha creati!

Per questa ragione vi incoraggio tutti a pregare costantemente (cf. 1 Ts 5, 17), specialmente all’interno delle vostre famiglie, in umile atto di ringraziamento per tutto quello che Dio ha fatto per voi nella sua bontà. Chiedetegli ogni giorno di aiutarvi a rimanere fedeli alla vocazione che vi ha affidato in Cristo! Non abbiate paura di porgergli tutte le vostre speranze, i vostri bisogni, le vostre preoccupazioni. Genitori, pregate per i vostri figli, perché possano crescere nella nuova vita ricevuta nel Battesimo. Figli, pregate per i vostri genitori, perché anche voi avete un ruolo da svolgere nel renderli santi (cf. Gaudium et spes, 48). Inoltre, come membri di una famiglia più grande, pregate in unione al Corpo di Cristo in tutto il mondo, per le necessità dell’umanità intera: per i malati e gli oppressi, per i Capi delle Nazioni, per coloro che operano per la giustizia e la pace tra i popoli, e per coloro che promuovono la gestione responsabile dell’ambiente. Pregate per tutti coloro che in qualsiasi modo rendono gloria a Dio servendo con umiltà i bisogni dei loro fratelli e sorelle. Ed in qualsiasi luogo voi lavoriate: in casa, nei campi o in mare, nella fabbriche o nell’industria crescente del turismo a Malta, offrite il vostro lavoro al Signore quale sacrificio gradito, in preparazione all’avvento del suo Regno!

Nel passato, la fervente vita familiare ha costituito una solida base alla stabilità ed allo sviluppo armonioso della società. Al giorno d’oggi le famiglie di Malta e di Gozo possono continuare a riconoscersi in questa importante sfida? La vostra società, come molte altre, non è immune da una specie di disorientamento spirituale causato da rapidi cambiamenti sociali e dalla attrazione di sistemi di valori e modi di comportamento che si muovono in senso inverso alle profonde convinzioni che hanno plasmato la vostra identità di popolo. Nell’invocare oggi l’intercessione della Beata Vergine Maria, Madre della Riconciliazione e Regina della Pace, io chiedo a tutti voi di pregare insieme a me affinché le famiglie di Malta siano il crogiuolo nel quale la vostra società possa forgiare un rinnovato impegno ai valori del Vangelo che sono la sua eredità più preziosa dal passato!

5. Così “la Chiesa cammina nel tempo verso la consumazione dei secoli e muove incontro al Signore che viene; . . . procede ricalcando l’itinerario compiuto dalla Vergine Maria, la quale «avanzò nella peregrinazione della fede e serbò fedelmente la sua unione col Figlio fino alla Croce»” (Redemptoris Mater, 2). Fratelli e sorelle: mentre voi cercate di perseverare nel vostro personale pellegrinaggio di fede, io raccomando le vostre famiglie alla protezione materna e alle preghiere di Maria. Possa, Lei che “serbava nel suo cuore” (Lc 2, 51) il mistero dell’amore di Dio rivelatosi nella vita di suo Figlio, guidare i genitori ed i figli affinché rispondano pienamente alla vocazione che essi hanno ricevuto come figli e figlie di Dio, redenti da Cristo e rinati nello Spirito Santo (cf. Gv 3, 5).

Possa Lei guidare i Pastori della Chiesa nella catechesi e nel ministero verso i giovani e verso coloro che si preparano al matrimonio. E possa guidare tutti coloro che in qualche modo sono responsabili del benessere pubblico, così che possano rispettare ed appoggiare la vita della famiglia con leggi sagge e prudenti, rifiutando come pericoloso per il bene della società tutto ciò che potrebbe ignorare o rifiutare il piano di Dio per la famiglia e diminuire il rispetto per il dono della vita umana.

Mentre continuiamo la celebrazione dell’Eucaristia in questo Santuario dedicato a Maria la Madre di Dio dall’amore e dalla devozione di generazioni di Cattolici di Malta, possano le nostre voci essere unite alla sua nel ringraziare Dio per le molteplici grazie che ha concesso al suo popolo a Malta ed a Gozo:

“Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente!”.

Sì, “l’Onnipotente ha fatto grandi cose” tra di noi!

Egli ha fatto “grandi cose” per tutto il suo popolo!

Amen.

 

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