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VISITA PASTORALE ALLA PARROCCHIA ROMANA
DELLA SACRA FAMIGLIA A VILLA TROILI

OMELIA DI GIOVANNI PAOLO II

Domenica, 27 gennaio 1991

 

Il tempo si è compiuto e il Regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al Vangelo” (Mc 1, 15).

1. Con queste parole, in certo senso “programmatiche”, Gesù, dopo aver ricevuto nel battesimo lo Spirito ed essere stato proclamato dal Padre “Figlio prediletto”, inizia il suo ministero. In esse è anche racchiusa, in sintesi, tutta la missione evangelizzatrice di Cristo Redentore.

Tali parole, carissimi fratelli e sorelle della Parrocchia della Sacra Famiglia, sono simultaneamente una proclamazione e un invito, che interpellano l’uomo con urgenza e forza. Proclamano, anzitutto, la definitiva rivelazione nella storia umana del “Regno di Dio”, che nella manifestazione pubblica di Cristo si è fatto “vicino”, alla portata di tutti.

In Cristo, infatti, nelle sue parole e nei suoi gesti salvifici e soprattutto nella sua morte e risurrezione, gli uomini possono essere salvati e diventare partecipi e protagonisti del Regno, che avrà la sua conclusione alla fine dei tempi.

Trovano così compimento le antiche promesse e si realizzano tutte le attese degli uomini, che anelano ad un mondo più giusto e più fraterno e all’incontro con Dio, Padre e Salvatore.

2. La conversione che Gesù esige è un vero rovesciamento, un passaggio dalla morte alla vita, dalla servitù del peccato al servizio di Dio e dei fratelli, dall’egoismo all’amore, dalla divisione alla comunione. È un cambiamento radicale che domanda un profondo e continuo mutamento di mentalità e di comportamento, ispirati all’insegnamento di Cristo e quindi ad un “nuovo” rapporto con Dio e con i fratelli.

Tutto ciò significa che il regno di Dio non è solo un “dono” da accogliere con fede, ma è un traguardo da conquistare e un impegno da vivere costantemente. Ciò richiede docilità allo Spirito e forte decisione, anzi una sorta di “violenza” interiore (cf. Mt 11, 12; Lc 16, 16), per andare contro corrente; uno sforzo continuo per misurarsi e adeguarsi alle esigenze evangeliche, traducendole in stile di vita.

L’invito alla conversione richiede, inoltre, il distacco dal proprio egoismo e l’abbandono delle sicurezze sociali e dei falsi idoli che ostacolano il compimento del progetto di Dio e la consapevole adesione dell’uomo. Domanda soprattutto la sequela del Cristo per entrare in un rapporto di amicizia e di comunione con lui e diventare suoi discepoli e quindi testimoni e annunciatori del progetto salvifico di Dio.

3. Carissimi fratelli e sorelle, il messaggio della liturgia di questa domenica offre a voi e a tutta la Chiesa di Roma stimoli preziosi per il cammino sinodale che si sta compiendo in queste settimane con la celebrazione delle Assemblee di Prefettura.

Mi preme ricordare, anzitutto, che il rinnovamento a cui lo Spirito sollecita la Chiesa di Roma, in ordine alla comunione e missione, esige, come base fondamentale e come requisito costante, un più forte impegno personale di conversione a Cristo.

Ciò richiede da parte di quanti sono già stati raggiunti dalla chiamata del Signore e sono diventati partecipi del Regno di Dio una rinnovata e più forte decisione a vivere con coerenza il loro rapporto personale con Dio; uno sforzo per superare le facili suggestioni del peccato e le ricorrenti tentazioni di antichi e nuovi idoli che allontanano gli uomini da Dio, rendendoli nemici o distanti tra loro; esige ancora un rinnovato proposito di seguire Cristo e diventare testimoni e collaboratori del piano di salvezza che Egli, nella Chiesa e attraverso la Chiesa, vuole portare ad ultimo compimento.

La mentalità e il costume della società odierna non vi facilitano tutto questo. Le spinte dell’autonomia assoluta dell’uomo, l’indifferenza dilagante, la tendenza a prendere le distanze dai valori cristiani e dalla legge di Dio, il modo di pensare e di agire odierni non vi aiutano. Vi occorre, perciò, coraggio, buona volontà, sostegno da ricercare nella preghiera.

4. Sentite come rivolto a voi l’appello di Dio al profeta Giona, ascoltato nella prima lettura: “Alzati e va’ a Ninive, la grande città, e annuncia loro quanto ti dirò”. Giona obbedì e andò, secondo quanto Dio gli aveva chiesto. Annunciò con coraggio l’urgenza della conversione per avere la salvezza. I cittadini di Ninive presero sul serio l’annuncio e cessarono dalla loro condotta malvagia. E così sperimentarono la misericordia di Dio e la liberazione.

Anche in una grande metropoli come Roma, pur ricca di fede e di antica tradizione religiosa, non mancano coloro che imboccano vie diverse da quelle evangeliche, allontanandosi così da Dio e lasciandosi sedurre da false sicurezze.

Hanno, pertanto, bisogno di una “nuova evangelizzazione”, di una più forte proposta evangelica che risponda alla nuova situazione e soprattutto alle attese di verità, di amore, di giustizia che pure salgono dal cuore di tanti, di fronte al crollo delle ideologie e allo smarrimento di valori umani e cristiani.

5. Oggi mi è dato, come Vescovo di Roma, di riflettere su questi grandi temi pastorali insieme con voi, cari fratelli e sorelle della Parrocchia della Sacra Famiglia a Villa Troili.

Desidero salutare, insieme con l’Arcivescovo Monsignor Camillo Ruini, Pro-Vicario Generale, e con l’Ausiliare del Settore Ovest, Monsignor Remigio Ragonesi, tutti i presenti: il Parroco, Padre Marian Jaskiewicz, e il Superiore Generale dei Missionari della Sacra Famiglia, a cui è affidata la cura pastorale di questa zona. Saluto le Suore di Sant’Anna, le Minime di Nostra Signora del Suffragio, le Suore Francescane Angeline, le Benedettine Missionarie Tutzing, le Suore Scolastiche di Nostra Signora e le Missionarie del Cuore Immacolato di Maria. A tutte queste Religiose esprimo il mio apprezzamento per la testimonianza di vita evangelica e per l’opera che esse svolgono nel campo dell’educazione della gioventù e nell’assistenza ai malati, agli anziani e agli emarginati. Ringrazio pure tutti coloro che sono impegnati nell’ambito delle Commissioni parrocchiali per la Liturgia, la Famiglia, la Catechesi e la Carità; il Signore ricompensi ogni vostro gesto di solidarietà e di impegno ecclesiale.

Cari Fedeli, il problema dei giovani e della loro devianza è presente, purtroppo, anche in questa circoscrizione, nonostante gli sforzi per impedirlo; esso deve stimolare l’impegno sempre necessario ed urgente della promozione dei valori morali della famiglia e di una sana concezione dell’amore tra l’uomo e la donna.

A questo proposito, siate grati ai Religiosi della Sacra Famiglia che hanno profuso tanti anni di lavoro pastorale, inteso a inculcare negli animi una visione cristiana della vita familiare. Se corrisponderete generosamente alle loro iniziative e alle loro esortazioni, il Signore non vi farà mancare il suo aiuto e vedrete rifiorire i vostri focolari domestici, sull’esempio della Sacra Famiglia, sotto la cui protezione è posta la vostra Parrocchia.

6. Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, vi conceda lo spirito di sapienza, perché possiate conoscere la speranza della vostra chiamata e dare ad essa una risposta fedele e generosa (cf. Canto al Vangelo).

 

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