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LETTERA DEL SANTO PADRE GIOVANNI PAOLO II
AL DOTTOR PHILIP POTTER, SEGRETARIO GENERALE
DEL CONSIGLIO ECUMENICO DELLE CHIESE

 

Al dottor Philip Potter,
Segretario generale del Consiglio ecumenico delle Chiese,

“La grazia del Signore Gesù sia con voi!” (1 Cor 16, 23). Mentre i delegati e gli altri partecipanti alla VI assemblea generale del Consiglio ecumenico delle Chiese si riuniscono a Vancouver, desidero darvi assicurazione del mio profondo interesse pastorale e della mia vicinanza nella preghiera.

Sono lieto poiché, per questo incontro importante al servizio del movimento ecumenico, avete deciso che il tema centrale fosse: “Gesù Cristo, vita del mondo”. Nel far ciò vi siete rivolti ai cristiani di tutto il mondo, a tutti coloro che confessano la loro fede in Gesù Cristo, nella convinzione che “in nessun altro c’è salvezza; non vi è altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale sia stabilito che possiamo essere salvati” (At 4, 12). Voi avete dichiarato la nostra comune fede che Gesù è il Salvatore crocifisso, il Redentore di tutti, il Signore della vita che fu “costituito Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di santificazione mediante la risurrezione dai morti” (Rm 1, 4), il Cristo risorto la cui uguaglianza a noi in tutto, tranne che nel peccato, ha fermamente confermato la dignità e il valore di ogni essere umano.

Gli sforzi ecumenici come questo rendono testimonianza al desiderio sempre crescente dei cristiani d’oggi che si compia la preghiera di Cristo: “Che siano una cosa sola” (Gv 17, 22). Questo compito urgente che ancora incontra molte difficoltà, rappresenta davvero una sfida dalle mille sfaccettature. Richiede obbedienza alla volontà di Dio e cooperazione con la sua grazia. Richiede perseveranza nella fede e incrollabile speranza. Soprattutto, ci esorta alla preghiera costante e a una continua conversione.

Nelle mie visite pastorali alle Chiese cattoliche in varie parti del mondo ho incontrato con particolare piacere i rappresentanti di alcune Chiese che fanno parte del Consiglio ecumenico delle Chiese. Molti sono anche venuti a Roma per promuovere i nostri comuni sforzi che hanno come scopo il dialogo e la comprensione reciproca. Tali contatti hanno fatto progredire la causa dell’unità dei cristiani, e io confido che il raduno di questi giorni a Vancouver porti ad un ulteriore progresso verso questo traguardo che noi tutti desideriamo.

Su tutti i partecipanti alla sesta assemblea del Consiglio ecumenico delle Chiese, invoco la saggezza, la luce e la pace dello Spirito Santo. Con le parole di san Paolo dico: “Il mio amore sia con tutti voi in Cristo Gesù” (1 Cor 16, 24).

Dal Vaticano, 12 luglio 1983.

GIOVANNI PAOLO PP. II

 

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