LETTERA DI GIOVANNI PAOLO II
A SUA SANTITÀ DIMITRIOS,
ARCIVESCOVO DI COSTANTINOPOLI E PATRIARCA ECUMENICO
A sua santità Dimitrios I
arcivescovo di Costantinopoli,
patriarca ecumenico,
“Pace ai fratelli, amore e fede da parte di Dio Padre e Signore Gesù Cristo” (Ef 6, 23).
Vorrei fare mio oggi questo saluto che san Paolo rivolse alla comunità cristiana di Efeso, per indirizzarlo alla Chiesa sorella di Costantinopoli che si riunisce per celebrare la festa dell’apostolo sant’Andrea. In comunione di fede ricevuta dagli apostoli, con i legami di carità fraterna e in uno spirito di pace, mi unisco di cuore alla celebrazione che lei presiede. Anche se mi trovo lontano dalla mia diocesi di Roma per uno dei miei viaggi pastorali, sono in questo giorno spiritualmente con voi.
La delegazione che vi ho mandato, condotta dal card. Jean Willebrands, costituisce il segno visibile della mia partecipazione e porta alla Chiesa di Costantinopoli il saluto fraterno della Chiesa di Roma, felice di avere ogni anno una manifestazione identica per la festa di san Pietro a Roma.
Queste visite reciproche non solo onorano le memorie dei santi apostoli che ci ispirano, ma rinfrancano i nostri passi e fortificano i nostri cuori sul cammino che conduce al ristabilimento della piena unità in questa fede alla quale san Pietro e sant’Andrea hanno reso testimonianza con il loro martirio. Bisogna sottolineare che lo spirito che anima queste celebrazioni comuni di Roma e di Costantinopoli si diffonde tra tutti i cattolici e per tutti gli ortodossi. Senza dubbio ciò faciliterà anche il necessario progresso del dialogo teologico del quale noi abbiamo avuto la gioia di annunciare insieme l’avvio, proprio il giorno della festa di sant’Andrea. Così sarà eliminato progressivamente ciò che resta ancora negli atteggiamenti di riserva che vengono dal passato. Ciò eviterà anche il sorgere di malintesi senza fondamento che talvolta ostacolano il cammino regolare verso la piena comunione o la ritardano.
Per aiutarci contiamo sulla preghiera perseverante di tutti i nostri fedeli su un’intensa carità reciproca e su questa riflessione comune che è sempre più urgente perché le nostre Chiese possano compiere la loro missioni nel mondo del nostro tempo.
A questo proposito, santità, vorrei ringraziarla di tutto cuore per la delegazione che ha mandato alla giornata di preghiera per la pace ad Assisi. Noi abbiamo apprezzato la sua presenza tra noi e insieme abbiamo supplicato il Principe della pace.
Nella gioia della festa di sant’Andrea, mentre siamo in comunione di carità e uniti nel nostro impegno comune di fare tutto ciò che è possibile per ristabilire la piena unità tra le nostre Chiese, rinnovo a sua santità l’espressione del mio fraterno affetto nel Signore.
Dal Vaticano, 15 novembre 1986.
GIOVANNI PAOLO II
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