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MESSAGGIO DI GIOVANNI PAOLO II
AL CARDINALE BERNARDIN GANTIN PER IL 18°
CONGRESSO MONDIALE DELL
’APOSTOLATO DEL MARE

 

Al mio venerabile fratello
card. Bernardin Gantin,
presidente della Pontificia Commissione
per la pastorale delle migrazioni e del turismo
.

Con quest’invocazione di preghiera invio cordiali saluti a lei e agli altri cardinali e vescovi presenti al 18° Congresso dell’Apostolato del mare. Saluto in maniera particolare i navigatori, i lavoratori pastorali e i cappellani dell’Apostolato marittimo riuniti a Mombasa, in Kenya, per quest’assemblea Internazionale.

Il vostro programma di preghiera, riflessione e deliberazione è un evento di primaria importanza per dare nuovo impeto al vostro specifico servizio pastorale di uomini e donne la cui vita e il cui lavoro sono connessi con il mare. La preoccupazione della Chiesa per il benessere spirituale dei navigatori e delle loro famiglie è espressa in larga misura nel vostro mandato, e nel vostro saggio resoconto.

Il tema del vostro Congresso “L’Apostolato del mare e la dignità del lavoro marittimo alla luce di Laborem Exercens offre un ampio spunto per i vostri studi e le vostre discussioni. La dedizione, il sacrificio personale, la pronta disponibilità che il compito del navigatore comporta è un lavoro di amore che riflette la vicinanza e la compassione di Gesù stesso, che spesso il Vangelo mette in contatto con la gente e specialmente i pescatori che vivevano e lavoravano presso il Mare di Galilea.

All’inizio di quest’anno ebbi il privilegio di parlare ai navigatori del Mar Baltico riuniti a Gdynia. Là ricordai che il mare parla alle genti “del bisogno di incontrarsi l’un l’altro e di lavorare con gli altri. Parla del bisogno di solidarietà, sia tra gli esseri umani che tra le nazioni” (Ioannis Pauli PP. II, Allocutio in urbe Cdynia habita, 2, die 11 iun. 1987:  Insegnamenti di Giovanni Paolo II, X/2 [1987] 2141). La solidarietà è un concetto che gli uomini di mare comprendono molto bene, ed è un aspetto importante dell’“Apostolatus maris”, che offre innumerevoli opportunità di incontro con così tante persone di differenti fedi, culture e ambienti.

Per mezzo di voi, riuniti a Mombasa, saluto i navigatori del mondo e le loro famiglie. Ho in mente sia i navigatori in alto mare, sia quelli dei laghi e dei fiumi. I mari e le vie d’acqua hanno una decisiva influenza sulla realizzazione della loro vocazione cristiana e umana, sulla formazione delle loro personalità e dei loro modi di vedere. Per molti la forza e la vastità del mare sono un aiuto per un contatto con Dio.

Prego che coloro che lavorano sul mare siano sempre attenti alle loro famiglie, essendo da esse separati per mesi. Prego che la pace e l’amore di Dio regnino nelle loro case in un’atmosfera di mutua fiducia. La mia ardente speranza è che i navigatori rispondano sempre più al servizio pastorale cristiano offerto loro in diversi porti attraverso i centri Stella Maris e gli Apostolati del mare, portati oggi avanti in collaborazione con il ministero di altre Chiese cristiane.

Maria, Stella del Mare, sotto la cui protezione avete posto il vostro Apostolato, continui a intercedere per voi e renda fruttuoso questo Apostolato. Chiedo a Dio di benedire tutti coloro che sono impegnati nell’Apostolato del mare, insieme ai marinai e alle loro famiglie che sono loro speciale preoccupazione.

Dal Vaticano, 1° novembre 1987.

IOANNES PAULUS PP. II

 

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