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LETTERA DI GIOVANNI PAOLO II
AL CARDINALE AGNELO ROSSI IN OCCASIONE DELLA SUA
RINUNCIA ALL’UFFICIO DI DECANO DEL COLLEGIO CARDINALIZIO

 

Al Venerato Fratello
Agnelo Cardinale Rossi

Le sono grato per le lettere del 4 e 23 maggio corrente, con le quali Ella, al compimento del suo 80o anno di età, mi ha voluto fiduciosamente esporre i sentimenti del suo animo e le sue nobili aspirazioni per il futuro, chiedendo insistentemente di poter lasciare l’Ufficio di Decano del Collegio Cardinalizio e l’annesso titolo della Chiesa suburbicaria di Ostia, per ritornare nella sua amata Patria, il Brasile, dove vorrebbe spendere nel servizio pastorale le energie che il Signore vorrà ancora concederle.

È in quel nobile Paese che Ella è venuto alla luce del sole e a quella della fede; soprattutto è là che ha svolto una lunga e fervida azione pastorale, prima come sacerdote e professore in Seminario, poi come Vescovo (5 maggio 1956), quindi come Arcivescovo di San Paolo (1° novembre 1964), fino a quando la fiducia di Papa Paolo VI L’ha chiamata a Roma per reggere la Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli. Gli oltre 22 anni da Lei trascorsi nella Curia Romana sono stati veramente un periodo di intensa e preziosa collaborazione all’attività della Sede Apostolica e il Papa, come anche l’intera Comunità ecclesiale, ne conserveranno perenne ricordo e gratitudine.

Ringrazio con Lei il Signore per il tanto bene compiuto anche come Presidente dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica, come Membro di numerosi Dicasteri e come Decano del Collegio Cardinalizio, partecipando sempre attivamente alle sollecitudini della Chiesa universale.

In questi giorni ho riflettuto attentamente sul desiderio da Lei manifestato di ritornare definitivamente in Brasile, per offrire ancora il generoso contributo del suo pastorale impegno alla rinnovata evangelizzazione della sua Patria e spendersi per diffondere la devozione alla Madonna, particolarmente mediante il Santuario dedicato alla Vergine di Guadalupe in Campinas.

Apprezzo vivamente, Venerato Fratello, queste sue intenzioni pastorali e l’esempio di distacco che Ella con la sua decisione dà all’intera Chiesa. Pertanto, pur non nascondendo il rincrescimento che suscita in me il suo allontanamento, accolgo la rinuncia da Lei presentata all’Ufficio di Decano del Sacro Collegio Cardinalizio ed al relativo titolo della diocesi suburbicaria di Ostia. Come Cardinale dell’Ordine dei Vescovi, Ella conserverà il titolo della diocesi suburbicaria di Sabina-Poggio Mirteto.

Con l’animo pieno di affetto e gratitudine Le auguro ancora lunghi anni di serena e feconda vita di apostolato nella sua Terra e tra la sua gente, mentre, invocando per Lei dal Signore luce e conforto nell’impegno pastorale e missionario, Le imparto di cuore una speciale benedizione, che volentieri estendo a tutte le persone a Lei care.

Dal Vaticano, 31 maggio 1993.

IOANNES PAULUS PP. II

 

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