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LETTERA DI GIOVANNI PAOLO II
AL CARDINALE ANGELO SODANO,
SEGRETARIO DI STATO, PER LA CONCLUSIONE
DEL VII CENTENARIO DEL SANTUARIO DI LORETO

 

Al Venerato Fratello Nostro
Cardinale S. Em.za Rev.ma Angelo Sodano
Segretario di Stato
 

Pieni di ammirazione già da molto tempo per il Santuario di Loreto, e per il mistero stesso di Maria, Noi non possiamo fare a meno di rinnovare, con grande gioia, il ricordo dei Nostri pellegrinaggi, ma soprattutto di quel felicissimo momento in cui, uniti alle migliaia di fedeli presenti, anzi a tutta la Chiesa di Dio, abbiamo voluto celebrare assieme l’anniversario della stessa “Santa Casa”.

Ora che questi numerosi e solenni riti di vario genere, così fruttuosi e salutari, volgono verso la loro naturale conclusione, pensiamo alla bella domenica del prossimo 10 dicembre, in cui la commemorazione dei settecento anni del Santuario Lauretano si chiuderà felicemente. Non vogliamo certo che a questa celebrazione manchi l’onore e il decoro che merita, affinché la venerazione della Vergine Maria Madre di Cristo sotto un titolo tanto insigne e famoso si propaghi efficacemente ancora per molto tempo.

Certamente, benché da lontano, parteciperemo anche Noi con lo spirito lieto e colmo di gratitudine alle sacre liturgie ed alle fervidissime preghiere dei presenti; ma vorremmo che la Nostra persona potesse rendersi presente ed essere sentita in modo visibile in mezzo agli altri pastori della Chiesa, al gregge dei fedeli, alla moltitudine dei cittadini, poiché non v’è nessuno che non sappia con quanto amore ed impeto di fede abbiamo promosso tutta l’iniziativa dell’anniversario. E non riteniamo che possa trovarsi persona più adatta di Lei, Venerato Fratello Nostro, che abbiamo chiamato a partecipare e condividere così da vicino tutte le Nostre decisioni.

Così, con questa Nostra Lettera La destiniamo e nominiamo Nostro Legato personale per quegli atti pubblici e riti con cui, il prossimo 10 dicembre, verrà concluso in forma solenne il settecentesimo anniversario del Santuario Lauretano.

Ad esse presenzierà ufficialmente a Nostro nome, parlerà in vece Nostra secondo il Nostro intendimento, porterà con umanità e larghezza il Nostro saluto e la Nostra Benedizione.

InviandoLa a svolgere questo incarico così importante ed onorifico con tutta la fiducia e la benevolenza del Nostro animo fraterno, invochiamo contemporaneamente per Lei dal cielo il lume divino e la forza che sono sempre necessari nelle cose umane.

Dal Vaticano, 10 novembre 1995, diciottesimo anno del Nostro Pontificato.  

IOANNES PAULUS PP. II

 

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