LETTERA DI GIOVANNI PAOLO II
AL DIRETTORE ESECUTIVO
DEL PROGRAMMA INTERNAZIONALE DELLE NAZIONI UNITE
PER IL CONTROLLO DELLE DROGHE
IN OCCASIONE DELLA GIORNATA INTERNAZIONALE
CONTRO L'ABUSO E IL TRAFFICO ILLECITO DI DROGHE
Al Dr. Giorgio Giacomelli
Sottosegretario Generale
Direttore Esecutivo del Programma Internazionale
delle Nazioni Unite per il Controllo delle Droghe
in occasione della Giornata Internazionale
contro l’Abuso e il Traffico Illecito di Droghe (26 giugno 1996)
La Giornata Internazionale contro l’Abuso e il Traffico Illecito di Droghe, istituita dalle Nazioni Unite e attualmente alla sua nona edizione, offre un’opportunità preziosa per riflettere su una delle situazioni più tragiche che affligge ancora oggi la società, causando indicibili danni, in particolare alla generazione più giovane; essa costituisce anche un’opportunità per rafforzare il proposito di affrontare questo problema.
La Santa Sede è preoccupata a causa della sempre maggiore diffusione dell’abuso di droghe e del traffico illecito di stupefacenti e psicotropi che l’opinione pubblica sembra a volte accettare con diffusa indifferenza e spesso con l’apparente convinzione che la protezione da questo flagello consista nell’emarginare e abbandonare a se stesse le sue vittime, senza però affrontare le sue devastanti cause.
Bisogna riconoscere che esiste un nesso fra la patologia letale provocata dall’abuso di droghe e una patologia dello spirito che porta la persona a fuggire da se stessa e a cercare soddisfazioni illusorie in una fuga dalla realtà, al punto di annullare completamente il significato della propria esistenza. Fattori come la disgregazione della famiglia, tensioni nei rapporti umani, la crescente disoccupazione e livelli di vita subumani contribuiscono a questa estraniazione. Infatti, alla base di questi mali c’è la perdita dei valori spirituali ed etici (cf. Messaggio in occasione della Conferenza Internazionale sull’Abuso e il Traffico illecito di Droghe, Vienna, 17 giugno 1987).
La Santa Sede attribuisce grande importanza sia al trattamento preventivo sia a quello terapeutico che cerca di aiutare le vittime della tossicodipendenza a riscoprire la propria dignità di esseri umani riattivando le risorse personali che erano state sepolte. Importante è anche l’impegno degli individui, delle famiglie, della società e delle istituzioni nella lotta contro il deprecabile traffico illecito di droghe.
Per questo motivo la Santa Sede esprime grande apprezzamento per gli scopi e l’attività del Programma Internazionale delle Nazioni Unite di Controllo delle Droghe e incoraggia con vigore il rafforzamento della cooperazione internazionale attraverso programmi efficaci e ben elaborati a livello legislativo e operativo.
Con questi sentimenti, invoco di cuore la divina assistenza su di lei, impegnato, a volte a costo di grandi sacrifici e rischi personali, nella lotta contro l’abuso e il traffico illecito di droghe e a favore del recupero delle vittime.
Dal Vaticano, 15 giugno 1996.
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