DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI PARTECIPANTI AL CAPITOLO GENERALE
DELL'ORDINE BASILIANO DI SAN GIOSAFAT
Venerdì, 9 luglio 1982
Sia lodato Gesù Cristo!
Fratelli carissimi.
Sono lieto di salutare lei, reverendissimo Padre Protoarchimandrita dell’Ordine Basiliano di san Giosafat con i Padri Consultori Generali e tutti i Capitolari e i religiosi della Casa Generalizia. Siete venuti dalle varie parti della diaspora: dal Canada, dagli Stati Uniti, dal Brasile, dall’Argentina, esclusa purtroppo la terra di origine. Molti di questi Paesi sono stati da me visitati e la vostra presenza così varia nella sua derivazione geografica solleva nel mio animo una festa di ricordi recenti e lontani.
La celebrazione di un Capitolo è momento rilevante per un Istituto religioso; ma essa diviene accadimento singolare, quando vi si sovrappone, come nel vostro caso, la ricorrenza centenaria della Riforma Leoniana del vostro “inclito” Ordine: 1882-1982: Riforma che va sotto il nome di Dobromyl.
Voi ricordate e venerate a buon diritto Leone XIII il “riformatore”, si direbbe, del vostro Ordine.
Ed è perciò giusto che il centenario vi veda riuniti, non solo in Roma, ma proprio intorno al Papa che continua verso il vostro Ordine la benevolenza e la sollecitudine di quel grande mio predecessore. Né va dimenticato che nella Riforma di Dobromyl l’Ordine assunse un quarto voto: “quello di fedeltà e obbedienza alla Sede Apostolica e ai successori di san Pietro”: voto che vi rende particolarmente vicini e cari al Papa.
La Riforma dell’Ordine fu un atto di sapienza di Leone XIII, ma fu anche una prova della spontanea generosità delle nuove leve e la dimostrazione della forza che può esercitare un ideale ricondotto alla bellezza delle origini.
Nella lettera apostolica di Leone XIII dal titolo “Singulare praesidium” vi è una sentenza che risuona a onore e a incitamento del vostro Ordine, del quale dice: “quo vigente, Ruthenorum viguit Ecclesia” (‘61). Il vigore della Chiesa Ucraina coincideva sempre con il vigore del vostro Ordine. Questo legame storico tra le sorti del vostro Ordine e le sorti della Chiesa Ucraina è per tutti voi un invito ad essere il sale evangelico della vostra terra, il lievito della Comunità Ucraina.
Vorremmo che le speranze e i patimenti dei vostri fratelli, chiamati a testimoniare la loro fede e l’Unione con la Sede Apostolica in condizioni dure e spesso eroiche, fecondassero l’apostolato di voi che lavorate per Cristo in clima di libertà.
La Theotokos ottenga a loro la santa perseveranza e a voi abbondanza di frutti apostolici!
Il vostro Ordine s’intitola, oltre che a san Basilio il Grande, anche a san Giosafat, monaco e Vescovo, che ebbe la corona del martirio.
La testimonianza del suo sangue sia un tesoro, un esempio e un conforto per tutto il vostro Ordine.
Sotto la tutela di san Giosafat, il vostro Ordine fiorisca e si consolidi e l’intercessione del Martire affretti giorni di pace per tutta la santa Chiesa Ucraina.
A tutti di cuore la mia apostolica benedizione.
Sia lodato Gesù Cristo!
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