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VISITA PASTORALE A GINEVRA

CERIMONIA DI CONGEDO

DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II

Aeroporto di Cointrin
Martedì, 15 giugno 1982

 

Signori Rappresentanti del Consiglio federale del Governo cantonale e municipale di Ginevra,
Signor Direttore Generale dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro,
e tutti voi che siete venuti a salutarmi alla partenza.

Devo un sentito ringraziamento a tutti coloro che mi hanno così bene accolto in questo Paese ospitale, in questa città meritatamente celebre, alla sede di queste organizzazioni internazionali.

Sono molto riconoscente alle Autorità del Governo Federale della Confederazione Elvetica di aver permesso la realizzazione nelle migliori condizioni possibili di questo viaggio a Ginevra, il secondo dopo il Concilio che un Papa compie in Svizzera. Ringrazio anche le Autorità cantonali e municipali di Ginevra di aver predisposto ogni cosa con altrettanta cortesia ed efficienza.

A lei, signor Direttore Generale dell’OIT, tengo a esprimere la mia particolare gratitudine, poiché è lei che si è fatto promotore di questo viaggio, che mi ha rinnovato l’invito e che mi ha permesso di prendere la parola davanti a tutti i partecipanti alla 68° Conferenza della vostra Organizzazione, di incontrare anche i gruppi di delegati e i funzionari dell’Ufficio Internazionale del Lavoro.

Ringrazio i Rappresentanti del Comitato Internazionale della Croce Rossa e del CERN che mi hanno così gentilmente accolto in casa loro, e anche le altre personalità di altri organismi che hanno tenuto a porgermi il loro saluto, e taluni dei quali mi avevano anche invitato.

Sono anche lieto di salutare i rappresentanti delle altre Chiese cristiane. Come è loro desiderio, ci sarà reso possibile di approfondire i nostri contatti e i nostri colloqui nell’ambito della visita pastorale che mi sarà concesso di fare in Svizzera. Abbiamo tante cose in comune!

Ai cari cattolici della Svizzera, e a ciascuno dei loro Pastori, io rinnovo il mio affetto e i miei incoraggiamenti. So che molte altre diocesi della Svizzera desidererebbero ricevermi, e che avevano persino preparato, fin dallo scorso anno, con cura, la mia visita che ha dovuto essere disdetta all’ultimo minuto. Spero che questa mia visita sia soltanto rinviata a un prossimo futuro, perché anch’io desidererei raccogliere sul posto la testimonianza delle vostre comunità cristiane.

Formulo, e porto dinanzi a Dio, nella preghiera, i migliori voti per voi tutti, per questo paese amico della pace, per questa Chiesa, per questi organismi internazionali che hanno la loro sede al crocevia dei problemi mondiali. Di tutto cuore, invoco su di voi e sulle vostre attività le benedizioni di Dio, il quale suscita sempre in coloro che sono leali, disponibili e generosi, disegni di pace, di giustizia e di fraternità.

                                      



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