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SALUTO DI GIOVANNI PAOLO II
AI PELLEGRINI LETTONI

Sabato, 5 febbraio 1983

 

Signor Cardinale, carissimi figli.

Con vivo compiacimento ho accolto il suo desiderio, Signor Cardinale, che facendosi interprete delle richieste a lei giunte, ha voluto essere ricevuto insieme con questi suoi connazionali lettoni, convenuti a Roma per accompagnarla nelle cerimonie della sua creazione cardinalizia. Sono sicuro che tutti i cattolici lettoni, ovunque essi risiedano, si sentono cordialmente uniti a lei, nella sua gioia e nella sua gratitudine, e legittimamente fieri per il fatto che, per la prima volta, un figlio della loro Nazione, sulle rive del Baltico, sia stato annoverato tra i più vicini collaboratori e consiglieri del successore di Pietro.

Vostra Eminenza mi ha fatto presente la sua profonda riconoscenza, condivisa dai cattolici lettoni. Ho ricevuto anche da vostri connazionali non cattolici manifestazioni di analoghi sentimenti. Desidero comunicarvi che condivido la vostra soddisfazione e ringrazio il Signore che mi ha concesso di dare questa prova del mio particolare affetto a lei, Signor Cardinale, che da sempre serve fedelmente la Chiesa e da parecchi anni guida la comunità cattolica a Riga e a Liepaja. Questa comunità è contraddistinta da una profonda fede, da un sincero attaccamento alla Sede Apostolica e, soprattutto, da una viva devozione alla Madonna.

Per grazia di Dio, queste caratteristiche sono ugualmente ben vive nelle altre comunità cattoliche che sono sparse in diverse regioni dell’Unione Sovietica; esse sono costantemente presenti al mio spirito e la loro testimonianza di fede e di dedizione ha potuto trovare un riconoscimento meritato nella creazione cardinalizia di Vostra Eminenza.

Questa creazione ha avuto luogo il 2 febbraio, nel giorno della purificazione di Maria: ad essa rivolgo ora il mio pensiero perché presenti a Dio Onnipotente i nostri sentimenti di gratitudine e di filiale e fiduciosa attesa, e perché col suo amore di Madre protegga sempre i suoi figli lettoni e i cattolici di tutte quelle regioni. In pegno di ciò e di altre grazie divine, di cuore imparto ora la benedizione apostolica.

 

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