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PELLEGRINAGGIO APOSTOLICO IN POLONIA
(16-23 GIUGNO 1983)

DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI PADRI PAOLINI A JASNA GORA

Czestochowa (Polonia) - Domenica, 19 giugno 1983

 

Cari Figli di san Paolo, primo eremita!

Prima della benedizione finale, vorrei rivolgere qualche parola a voi, poiché festeggiamo qui non soltanto il 600° anniversario dell’Immagine della Madonna di Jasna Gora, cioè i sei secoli di Jasna Gora, ma anche i sei secoli della vostra vocazione e del vostro servizio in questo Santuario. I vostri seicento anni a Jasna Gora sono, in un certo senso, assorbiti in questo grande Giubileo della Chiesa in Polonia e di tutta la Nazione, così come la vostra vita, la vita di intere generazioni di monaci, religiosi, fu assorbita in questi sei secoli di Jasna Gora sulla terra polacca.

Ringraziando, insieme alla Chiesa e alla mia Nazione, per questi sei secoli di Jasna Gora, vorrei ringraziare, insieme a voi per i vostri sei secoli, tutte le generazioni dei servi di Dio, figli di san Paolo, primo eremita. Paolini che qui a Jasna Gora hanno fatto la loro guardia pastorale all’immagine di Jasna Gora, hanno custodito questo santuario, lo hanno servito e lo hanno difeso quando ce n’era bisogno, come il grande Augustyn Kordecki.

Questa è, miei cari fratelli, una grande grazia di Dio. Si può dire che questa grazia di Jasna Gora è diventata il carisma comune di tutto il vostro Ordine, poiché, quantunque vi troviate anche oltre Jasna Gora, in Polonia e oltre i suoi confini, pare che il servizio a Jasna Gora esprima più pienamente il carisma del vostro Ordine nella Chiesa e sulla terra polacca e, indirettamente, anche nella Chiesa universale. È stato grande il mio desiderio di incontrarvi, di essere a Jasna Gora e di ringraziare per i sei secoli di presenza della Madonna nella sua Immagine di Jasna Gora sulla terra polacca; ho desiderato di incontrarvi e di ringraziare, insieme a voi, per questa grazia comune, che vi è stata concessa; di ringraziare la Madre di Dio, ringraziare, tramite la Madre di Dio, la Santa Trinità. È davvero una grazia enorme ed eccezionale, ed è anche certamente un servizio grande, difficile e responsabile, poiché Jasna Gora è forse il punto più nevralgico dell’attività pastorale su tutta la terra polacca, soprattutto se si tratta dell’attività pastorale compiuta nel Sacramento della penitenza.

Quindi, questo servizio responsabile e difficile, questo grande servizio sacerdotale e pastorale esige anche ad ognuno di voi una particolare maturità spirituale, una ricca vita interiore, una grande perfezione spirituale. Sappiamo bene che tale perfezione non è fine a se stessa, ma il suo fine è l’amore. Ebbene, la vostra vocazione particolare è l’amore, un grande amore verso le anime degli uomini, che sorge dal grande amore verso Dio.

Dovete essere coloro che donano, dovete esprimere questo amore, che Dio eterno vuole elargire in questo posto, per il tramite della Madre di suo Figlio, ai figli e alle figlie della Nazione polacca e anche al numerosi pellegrini provenienti da oltre i confini della Polonia, da lontano e da vicino.

Quindi dovete annunciare questo amore, dovete esserne i servi e, sia per esprimerlo sia per servirgli, dovete continuare a riempirvi di esso. Questa è la vostra perfezione paolina. Dovete esigere questo amore da voi stessi, dovete esercitarvi in esso, dovete trovare in esso il contenuto, il programma e lo scopo della vostra vocazione. Questa è una grande vocazione, vocazione particolare, vocazione paolina, e, innanzitutto, vocazione di Jasna Gora. Mi congratulo con voi, per questa vocazione, in occasione del 600° anniversario. Poiché congratularsi significa ringraziare. Ma prima di tutto, in occasione di questo anniversario, vi auguro con tutto il cuore che la vocazione e il carisma del vostro Ordine si estendano alle nuove generazioni; che Jasna Gora, grazie al vostro servizio, cresca, cresca e diventi raggiante, cresca mediante l’azione dello Spirito Santo, con quella crescita interiore che è propria della Serva del Signore, Sposa dello Spirito Santo. I nostri tempi hanno bisogno di questa azione, poiché sono tempi di grandi lotte. Il defunto Cardinale Stefan Wyszynski, Primate polacco, che fu vostro confratello spirituale, ne parlava spesso. Molte volte diceva, usando ogni tanto le parole latine: “Non est nobis colluctatio adversus carnem et sanguinem, sed adversus principes . . . tenebrarum harum” (Ef 6, 12).

Proprio nel periodo di queste grandi lotte, Maria ci viene data come segno. “Una donna vestita di sole con la luna sotto i suoi piedi e sul capo una corona di dodici stelle” (Ap 12, 1), così la vede Giovanni nell’Apocalisse. Proprio in periodo di questa grande lotta con i “principes et potestates . . . tenebrarum harum” è necessaria un’illuminazione potente, più potente che in qualsiasi altro momento, della forza dello Spirito Santo, attraverso la sua Purissima Sposa. Voi, cari fratelli, vi trovate come sulla strada di questa illuminazione; essa vi attraversa; vi inserisce nel vostro servizio; costituisce il contenuto quotidiano di questo servizio, sia nella vostra vita di clausura, vita monastica, sia nella, vostra vita pastorale.

Cari fratelli e figli, Paolini, che Dio vi ricompensi per i seicento anni del vostro servizio a Jasna Gora, e che Dio vi aiuti negli anni successivi di servizio del vostro Ordine. È ciò che desidero dirvi qui, davanti a questa Immagine amatissima, celebrando la Santa Messa per tutta la Chiesa, secondo il dovere del mio incarico e della mia vocazione. So che qui, a Jasna Gora, voi pregate molto per me, e molti pregano per me, per il Papa.

Del resto, i miei predecessori avevano chiesto tale preghiera. L’aveva chiesta, al Primate defunto, Giovanni XXIII. L’aveva chiesta Paolo VI. Io, ovviamente, l’ho chiesta in un modo particolare e la chiedo anche oggi, poiché al centro della lotta, di cui parla san Paolo nella sua Lettera agli Efesini, al centro di questa lotta c’è la Sede Apostolica, c’è Pietro, il suo servizio e la sua missione. Serviamo insieme, lottiamo insieme e insieme amiamo, poiché questa è una lotta mediante l’amore. Cristo chiese a Pietro: “Mi ami?” (Gv 21, 15). Questa è la lotta mediante l’amore. L’amore è la nostra forza nel lottare. Perciò ci uniamo così fortemente a Colei che ha amato di più e che continua ad amare, per vincere con l’amore questa lotta, che si fa mediante l’amore.

Accettate queste parole come preambolo della benedizione che, in occasione del mio pellegrinaggio, voglio dare alla vostra comunità religiosa di Jasna Gora e anche, al di là di questo luogo, in Polonia e in qualsiasi altro posto. Benedico tutti i presenti, ma voi in modo particolare.



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