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VISITA PASTORALE IN SVIZZERA

DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI MALATI

Ospedale cantonale di Friburgo
Mercoledì, 13 giugno 1984

 

Sulla strada che mi conduce dall’università al seminario maggiore, passando davanti all’ospedale cantonale, vorrei essere il Buon Samaritano che non passa oltre.

A voi, cari malati, vorrei dire il mio rispetto e la mia affettuosa attenzione. Che in mezzo alle vostre sofferenze, fisiche o morali, alle vostre incertezze e alle vostre speranze, possiate superare quel sentimento di inutilità che talvolta vi prende. Che possiate trovare in voi, nell’amicizia dei vostri fratelli, vicini e amici, o nella fede in Cristo, la forza di vivere tutti i “perché” che salgono dal vostro cuore e la grazia di sentirvi utili al mondo e alla Chiesa.

A voi che lavorate nei diversi servizi di questa casa vorrei dire la mia riconoscenza e la mia ammirazione. 

Vi auguro, cari fratelli e sorelle, di agire concretamente, con profonda compassione, come il Samaritano del Vangelo, per portare ad ogni uomo che soffre, senza discriminazione tra le persone, a seconda dei vostri campi di specializzazione, un aiuto diretto o indiretto fisico e spirituale. In questo modo l’ospedale diventerà una casa della speranza, poiché, grazie al vostro autentico amore nei confronti di ciascuno e di tutti gli esseri umani, la scienza e la tecnica saranno al servizio della vita e della salute.

A voi tutti salute e pace! Vi benedico nel nome del Signore.

A todos os deseo salud, gracia y paz. Que Dios os acompañe y bendiga.

Saúde, graça e paz a todos! Que Deus vos acompanhe e abençoe!

 

© Copyright 1984 -  Libreria Editrice Vaticana

 



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