DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI FEDELI DI ORIGINE LITUANA GIUNTI A ROMA IN OCCASIONE DEL V° CENTENARIO DELLA MORTE DI SAN CASIMIRO
Lunedì, 5 marzo 1984
Cari fratelli e sorelle.
Sono molto lieto di rivolgere oggi il mio saluto a voi lituani provenienti da tutto il mondo, che siete venuti a Roma per commemorare il cinquecentesimo anniversario della morte di san Casimiro, patrono della Lituania. Pur non risiedendo ora in Lituania, voi siete tuttavia uniti da un comune patrimonio che vi è stato trasmesso dai vostri antenati e nutrite leale solidarietà con i vostri fratelli e sorelle nella vostra terra d’origine che non possono essere qui con noi. Molti di loro compiranno oggi una celebrazione insieme ai loro vescovi, nella città di Vilnius, dove per secoli sono stati venerati i resti di san Casimiro. Uniamoci oggi spiritualmente a loro nella preghiera, implorando l’intercessione speciale di san Casimiro per il popolo e la nazione lituana.
Molti lituani, a partire dal XIX secolo e in particolare dopo la seconda guerra mondiale, hanno dovuto lasciare la loro patria per varie ragioni. Emigrando in terre nuove, hanno portato con sé i loro tesori spirituali e culturali, specialmente la loro venerazione per san Casimiro. Molte istituzioni religiose e sociali portano il suo nome. Molte chiese, costruite con grande sforzo e sacrificio, sono state dedicate a questo nobile santo. Associazioni di giovani come i Cavalieri di Lituania e i boy scout lituani hanno scelto san Casimiro come loro patrono. La Chiesa è stata benedetta dalla fondazione delle Suore di san Casimiro e intere province di frati Mariani e Francescani si sono poste sotto la sua speciale protezione. Qui a Roma esiste il Pontificio collegio lituano che, sotto l’egida di san Casimiro, ha preparato e prepara giovani di origine lituana a servire la Chiesa. San Casimiro è diventato un forte legame tra coloro che ancora vivono in patria e i lituani di tutto il mondo.
Secoli fa, la Chiesa ha proclamato santo san Casimiro e l’ha proposto a noi non soltanto perché fosse venerato, ma anche perché noi potessimo imitare le sue eroiche virtù e seguire il suo esempio di santità. La sua testimonianza di grande fede e fervida pietà continua ad avere uno speciale significato per noi oggi. Ai giovani egli offre una chiamata carica di sfide. La sua vita di purezza e preghiera vi chiama a praticare la vostra fede con coraggio e zelo, a rifiutare le ingannevoli tentazioni della moderna società permissiva e a vivere le vostre convinzioni con fede impavida e con gioia.
La sua vita ci mostra anche l’importanza della famiglia cristiana, san Casimiro visse in una famiglia formata da dodici figli e fin dalla più tenera età imparò che ogni figlio è un dono unico di Dio e che una casa costruita sull’amore di Dio è realmente una perla di grande valore.
I religiosi e le religiose possono trovare in san Casimiro un ispiratore per le loro vite consacrate, ricordando come egli abbracciò una vita di celibato, si sottomise umilmente alla volontà di Dio in ogni cosa, si dedicò con amore tenero alla beata vergine Maria e sviluppò una fervente pratica di adorazione di Cristo presente nel santissimo Sacramento. Per tutti egli fu un luminoso esempio di povertà e di amore pronto al sacrificio per i poveri e bisognosi.
Cari figli e figlie della Lituania, celebrando il cinquecentesimo anniversario della morte di san Casimiro, vi rivolgo questo speciale appello: rimanete uniti e solidali con la Chiesa nella vostra terra d’origine. I vostri fratelli e sorelle che ancora vivono là guardano ardentemente a voi nelle loro pene e nelle loro gioie, nelle quotidiane difficoltà della vita. Essi apprezzano il vostro sostegno. Contano sulle vostre preghiere. Siate saldi nella predicazione del dono della fede cristiana che avete ricevuto, ricordando come i vostri antenati la preservarono e difesero sino allo spargimento del loro sangue. E venite in soccorso di coloro che vivono in Lituania rivolgendo fervide preghiere a Dio e raccomandandoli alla protezione di san Casimiro. Soprattutto, affidateli, nella preghiera, al nostro Signore e Redentore, la sorgente di tutto il nostro coraggio e della nostra speranza.
Vi incoraggio a conservare con cura le molte tradizioni religiose e culturali che avete ereditato. L’anima stessa della Lituania si riflette nella vostra cultura, quella cultura che ha contribuito grandemente, nel corso della storia, a trasmettere i valori del Vangelo da una generazione all’altra. Rimanete dunque fedeli al vostro patrimonio religioso e culturale. Siatene giustamente orgogliosi. Fatene il fondamento dell’educazione dei giovani, nel vostro tentativo di fare di essi leali figli e figlie della Chiesa. E io vi chiedo di unirvi a me nella preghiera per l’incremento delle vocazioni religiose. Che il Signore chiami molti dei vostri giovani a una vita di gioioso servizio nel sacerdozio o nella vita religiosa.
Questo quinto centenario della morte di san Casimiro ricorre felicemente durante l’Anno Santo della Redenzione, un tempo di grazia per tutti nella Chiesa, un avvenimento che ci chiama tutti alla conversione e al rinnovamento spirituale. San Casimiro vi ispiri a ricevere in abbondanza le grazie speciali del Giubileo. Che il suo esempio vi spinga ad una ricerca ancora maggiore della santità e a un amore sempre più profondo per Cristo nostro Redentore.
A tutti voi qui presenti oggi, alle vostre famiglie e parenti rimasti a casa e a tutti coloro che lottano per vivere la fede cristiana in Lituania, imparto di cuore la mia Apostolica Benedizione.
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