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VIAGGIO APOSTOLICO IN COREA, PAPUA NUOVA GUINEA,
ISOLE SALOMONE E THAILANDIA

CERIMONIA DI BENVENUTO

DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II

 Aeroporto "Jackson's" - Port Moresby (Papua Nuova Guinea)
Lunedì, 7 maggio 1984

 

Eccellentissimo governatore generale,
signor primo ministro,
diletto popolo di Papua Nuova Guinea.

1. Con grande gioia del cuore ricevo il vostro caloroso benvenuto a Papua Nuova Guinea. Sono felice di essere giunto in questa giovane nazione in forte sviluppo, e sono grato a Dio per l’opportunità di trascorrere i prossimi giorni fra le dilette genti di questo Paese.

Come sapete, questa non è la prima volta che metto piede sulla vostra terra. Oltre dieci anni fa, quando ero ancora arcivescovo di Cracovia, ebbi già il piacere di essere fra voi. Ricordo ancora bene la bellezza del paesaggio e il calore della vostra ospitalità. Ricordo, anche, la ricca varietà della popolazione, che è composta da molte differenti etnie, ciascuna con una sua propria storia e proprie tradizioni.

Oggi vengo a voi con amicizia e fraternità, e col desiderio di rafforzare il rispetto e l’amore che ci uniscono. Ma vengo soprattutto come il Pastore supremo della Chiesa cattolica, per compiere una visita pastorale in questa terra.

È da qualche tempo che nutro in cuore un particolare desiderio di celebrare a Papua Nuova Guinea il centenario dell’arrivo dei primi missionari che vennero a voi in obbedienza al precetto di Cristo: “Andate dunque e ammaestrate le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato . . .” (Mt 28, 19-20). Lo sforzo solerte e i sacrifici personali di quei missionari sono ben noti in tutto il mondo, così come sono note la vitalità e il tenore della Chiesa che qui hanno contribuito a edificare. Nel corso della mia visita pastorale vedrò e incontrerò con gioia questa giovane e fiorente Chiesa. Potrò constatare da vicino l’importante contributo che i suoi membri offrono al benessere e allo sviluppo della vostra società. Spero di incoraggiare e rafforzare i miei fratelli e sorelle nell’esercizio della fede. Allo stesso modo, attendo con trepidazione di incontrare molti degli altri miei confratelli cristiani, specialmente quelli della Comunione anglicana, così numerosi in questa terra. Su tutti invoco la grazia e la pace di Gesù Cristo. Con profondo rispetto desidero anche salutare tutti gli uomini e donne di buona volontà che ardentemente aspirano alla pace e all’armonia del mondo.


Traduzione del saluto in lingua Motu

Il mio particolare saluto va a voi, gente di lingua Motu di Port Moresby, e a quanti di voi abitano i villaggi limitrofi della costa papuasica. Fin dai tempi antichi i vostri antenati hanno abitato questa terra e amato la sua bellezza. E sono felice di essere oggi qui con voi. Nel riverire questo suolo che tocco col mio piede, vi assicuro che vengo con l’annuncio della pace di Cristo. Vengo come amico, vengo come fratello. E mentre vi ringrazio per il vostro benvenuto, chiedo a Dio di essere con voi tutti, oggi e sempre. 

Traduzione del saluto in lingua Pidgin

Fratelli e sorelle, diletto popolo di Papua Nuova Guinea: sono lieto di essere con voi nel vostro Paese.

Oggi è un giorno di grande gioia per me. Il mio pensiero si rivolge ora a san Michele arcangelo, protettore dell’intera Chiesa, ma in particolare modo venerato a Papua Nuova Guinea. Dopo l’indipendenza di questo Paese nel 1975, i vostri vescovi hanno proclamato san Michele vostro speciale patrono. Hanno scelto uno spirito perché voi credete negli spiriti buoni e temete quelli cattivi. A quel tempo, l’arcivescovo Herman To Paivu di Port Moresby affermò: “Papua Nuova Guinea è un Paese cristiano. Perciò uno spirito buono vigila su di esso e noi dobbiamo essergli amici”. Nel 1979 ho approvato ufficialmente questa scelta dei vescovi.

San Michele arcangelo è davvero l’amico del popolo di Dio. Egli vi aiuta a sconfiggere Satana e le sue tentazioni. Come arcangelo, uno spirito buono che vive in cielo accanto a Dio, egli vi protegge dagli spiriti del male. Oggi chiedo a lui di proteggere i capi del vostro governo, tutte le genti di questo Paese e anche il nostro incontro.

Benedica Dio Papua Nuova Guinea. Discenda la sua pace sulle vostre meravigliose isole, i vostri grandi fiumi, gli alti monti e le profonde valli; sosti sui vostri vulcani, riempia i vostri azzurri mari. E possa l’amore di Cristo dimorare nei vostri cuori e nelle vostre case, oggi e sempre.

 

© Copyright 1984 -  Libreria Editrice Vaticana

 



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