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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AGLI ASSISTENTI DELL'AZIONE CATTOLICA RAGAZZI

Giovedì, 24 ottobre 1985

 

Carissimi Fratelli in Cristo!

1. Sono sinceramente lieto di incontrarmi oggi con voi, Sacerdoti Assistenti diocesani e parrocchiali dell’Azione Cattolica dei ragazzi, che siete venuti a Roma per pregare e riflettere insieme sui vari problemi e aspetti del vostro apostolato in un settore tra i più vivi e vitali della benemerita Associazione.

Il tema di studio a voi proposto è di fondamentale importanza, perché concerne la dimensione religiosa nella vita dei ragazzi e quindi l’esigenza di una loro educazione alla spiritualità. Leggendo il programma del vostro Convegno ho notato, con particolare compiacimento, come sia sottolineata l’esigenza della formazione religiosa e spirituale dei Ragazzi, che si trovano nel periodo più delicato della maturazione della personalità, e come anche si insiste sulla necessità che il Sacerdote Assistente sia autentico “educatore di vita cristiana”.

Una delle attività pastorali da me svolte con vero entusiasmo, come Sacerdote, come Vescovo e come Papa, è stata ed è quella dell’incontro con i giovani. Proprio quest’anno internazionale della gioventù ho avuto la gioia di rivolgere una Lettera apostolica ai Giovani e alle Giovani del mondo, per parlare della ricchezza singolare che rappresenta, per loro e per gli altri, la loro giovinezza, se vissuta e realizzata secondo il progetto di Dio.

Ma perché i ragazzi e i giovani possano vivere e realizzare tale loro progetto, è necessario che siano aiutati e guidati con delicatezza, con amore, con rispetto, a saper scegliere tra le varie proposte.

2. In questo contesto emerge l’insostituibile presenza del Sacerdote, che sappia capire, illuminare, confortare, dirigere i Ragazzi e i Giovani; è questo un apostolato spesso difficile, ma esaltante. La vostra esperienza di Assistenti spirituali, impegnati e dediti in modo particolare alla pastorale giovanile, conferma indubbiamente tale mia notazione.

In concomitanza con la menzionata lettera, ne ho inviata una anche a tutti i Sacerdoti della Chiesa, in occasione del Giovedì Santo di quest’anno: in essa trattavo semplicemente il tema della gioventù nel lavoro pastorale dei sacerdoti e, in generale, nell’apostolato proprio della nostra comune vocazione.

Vorrei, in questo nostro fraterno e cordiale incontro, ricordare quanto ho espresso in quello scritto: ogni sacerdote deve distinguersi per un’accessibilità simile a quella di Cristo. I Ragazzi e i Giovani debbono trovare nell’Assistente la massima apertura, benevolenza, disponibilità nei confronti dei loro problemi. Essi hanno i loro ideali, le loro esigenze, i loro sogni; ma anche le loro prove, le loro sofferenze, le loro delusioni, le loro crisi, le loro inquietudini: “Bisogna aiutarli in queste inquietudini a scoprire la propria vocazione. Bisogna . . . sostenerli e confermarli nel desiderio di trasformare il mondo, di renderlo più umano e più fraterno” (Giovanni Paolo II, Epistula ad universos Ecclesiae Sacerdotes adveniente feria V in cena Domini anno MCMLXXXV, 7, 31 marzo 1985: Insegnamenti di Giovanni Paolo II, VIII/1 [1985] 745).

Tuttavia i ragazzi e i giovani, più che della presentazione teorica di un progetto di vita, hanno bisogno di un modello concreto, per scoprire in sé la possibilità e la capacità di realizzare, con l’aiuto della grazia divina, gli ideali del messaggio cristiano, con tutte le sue esigenze.

Tale modello concreto può e deve essere il Sacerdote: per questo occorre vivere intensamente ed evangelicamente il proprio carisma presbiterale con gioia, con impegno, con dedizione.

Tutti noi Sacerdoti, nella nostra vita di ragazzi e di giovani, abbiamo avuto la fortuna di incontrare tanti bravi sacerdoti, ma ne abbiamo, ad un certo momento incontrato uno, dinanzi al quale ci siamo detti nell’intimo della nostra coscienza: Voglio diventare come lui!

Cari Fratelli! Il tempo e il ministero dedicati alla pastorale dei Ragazzi e dei Giovani sono preziosi e fecondi di bene. Bisognerà avere sempre pazienza, costanza, metodo. Il rifiorire dell’Azione Cattolica dei Ragazzi in tutte le diocesi d’Italia è segno che voi lavorate con molto impegno. Continuate con lo stesso spirito e con lo stesso entusiasmo!

Affido questi miei e vostri voti al cuore materno di Maria Santissima, mentre invoco da Cristo, Sommo ed Eterno Sacerdote, l’abbondanza delle sue grazie sul vostro ministero.

La mia Benedizione Apostolica vi accompagna sempre!



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