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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
A UN PELLEGRINAGGIO DEL SENEGAL

Giovedì, 5  settembre 1985

 

Cari amici, pellegrini del Senegal.

Sono lieto di accogliervi oggi in questa casa in occasione del vostro pellegrinaggio a Roma, al termine del vostro viaggio in Terra Santa. È vero che, per parte mia, non sono ancora potuto venire a visitarvi nel vostro Paese; ma voi mi permetterete di dire che la vostra visita mi ricorda il mio recentissimo viaggio pastorale in terra d’Africa. È per me una gioia incontrare in voi i rappresentanti di numerose comunità cristiane vivaci e dinamiche, delle quali ho apprezzato l’accoglienza calorosa e anche la robustezza della fede, il senso della preghiera, il dinamismo comunitario, la generosità fraterna.

Ecco che voi siete di ritorno dalla Terra Santa. Avete ritrovato le tracce di Gesù nel suo Paese, i luoghi in cui è vissuto dopo i patriarchi e i profeti, la città in cui ha offerto la sua vita per la nuova ed eterna alleanza di Dio con la moltitudine degli uomini di tutti i Paesi, di tutte le civiltà. Siete andati a pregare presso la tomba da cui è risorto il mattino di Pasqua per entrare nella vita del regno con la potenza della risurrezione. Vi siete recati a pregare nei luoghi in cui i discepoli, con Maria, la Madre di Gesù, hanno ricevuto lo spirito, dove hanno celebrato per primi la presenza gloriosa del Salvatore che ha promesso di essere in mezzo a tutti coloro che si radunano nel suo nome.

E poi avete fatto tappa a Roma, seguendo il cammino degli apostoli, partiti da Gerusalemme per portare la buona novella del Vangelo. Pietro, Paolo e i loro compagni hanno cominciato così l’opera missionaria dell’annuncio della salvezza che viene proseguita nel mondo secondo il loro esempio. Voi stessi, già da tempo, avete accolto nel vostro Paese i missionari del Vangelo. Avete ascoltato la loro parola che vi trasmetteva in verità la parola di Dio. E voi li seguite vivendo come discepoli di Cristo, costruendo sulla vostra terra del Senegal la Chiesa edificata con le pietre vive dei battezzati.

Mi auguro che il vostro pellegrinaggio sia per voi un’occasione per approfondire la vostra fede e i vostri legami con tutta la Chiesa a partire dalle fondamenta sicure che sono l’incarnazione del Figlio di Dio nel mondo degli uomini, la fedele testimonianza degli apostoli e il ministero di unità dei loro successori in tutte le epoche della storia e in tutti i Paesi. Sono lieto di salutare in particolare Monsignor Théodore Adrien Sarr, Vescovo di Kaolack, la cui presenza tra di voi è segno di comunione tra il successore di Pietro e i vescovi che assicurano il ministero apostolico nelle diverse regioni del mondo.

Vi ringrazio di essere venuti qui. E, in attesa che mi sia donato un giorno di restituirvi la visita, vi chiedo di dire a tutti i vostri fratelli del Senegal che il Papa prega per loro e che li incoraggia perché essi rendano la vita della loro Chiesa sempre più feconda grazie alla testimonianza della loro fede in mezzo agli altri credenti, attraverso l’amore fraterno da cui si riconoscono i discepoli di Cristo. Dal profondo del cuore, invoco per voi la Madre del Signore e gli apostoli Pietro e Paolo. Prego Dio di colmare delle sue benedizioni voi e tutti coloro ai quali siete vicini e solidali.



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