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PELLEGRINAGGIO APOSTOLICO IN COLOMBIA

INCONTRO DI GIOVANNI PAOLO II
CON AMMALATI E HANDICAPPATI
NELLA CATTEDRALE DI CASTRIES

Saint Lucia - Lunedì, 7 luglio 1986

 

Cari fratelli e sorelle.

1. “Grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo” (Fil 1, 2). È una gioia venire nella cattedrale dell’arcidiocesi di Castries e salutare tutti voi che siete qui riuniti oggi, soprattutto i malati, gli handicappati, gli anziani e quelli che si prendono cura di loro.

Uno degli aspetti più singolari della vita pubblica di Gesù era il suo amore particolare per i sofferenti. Egli si recava volentieri dagli ammalati e dagli storpi, dai sordi e dai ciechi. Li toccava, li benediceva e li guariva. Perdonava i loro peccati. Egli offriva loro consolazione e speranza proclamando loro il Vangelo della salvezza. Soprattutto, attraverso la sua sofferenza e morte e la vittoria della sua risurrezione, egli ha rivelato la pienezza dell’amore del Padre e ha aperto la via alla vita eterna.

2. Attraverso le mani e i cuori dei suoi seguaci, e nella parola di Dio e dei sacramenti, Cristo continua oggi a toccare coloro che soffrono. Allo stesso tempo egli invita gli stessi ammalati e gli afflitti ad essere partecipi della missione della Chiesa, a portare a compimento nei loro corpi ciò che manca alle sofferenze di Cristo (cf. Col 1, 24).

3. Nel momento in cui siamo riuniti oggi in questa cattedrale e consideriamo il mistero della sofferenza umana e della debolezza umana, vi ricordo le parole di san Paolo: “Siete tempio di Dio e . . . lo Spirito di Dio abita in voi” (1 Cor 3, 16). Nessuna sofferenza può oscurare questa verità della nostra fede. Nulla può portar via o distruggere la vostra dignità umana. Perché i vostri corpi sono diventati dimore di Dio. Il Signore ha fatto in voi la sua casa.

Anch’io chiedo a voi le vostre preghiere, per me e per il mio ministero, per le necessità della Chiesa e del mondo. In modo particolare vi chiedo di offrire le vostre preghiere e sofferenze per l’opera di evangelizzazione così che tutto il mondo possa arrivare a conoscere e credere in Gesù Cristo, il Figlio di Dio, che è diventato nostro redentore e nostro Signore.

E io incoraggio tutti voi che fate parte di questa arcidiocesi di Castries di essere sempre più attenti alle esigenze dei malati, dei poveri e degli handicappati e di fare tutto quanto è in vostro potere per aiutarli nel nome di Gesù. Chiedo a Dio di sostenervi nelle vostre generose attività e di rendere prospere le opere delle vostre zelanti associazioni.

A tutti voi, alle vostre famiglie e a coloro che amate, impartisco la mia benedizione apostolica.

 

© Copyright 1986 - Libreria Editrice Vaticana

 



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